CAPITOLO 3: SHINGETSU (Luna nuova)
-Mi ero dimenticata che oggi era
una notte di luna nuova- disse Kagome mentre, tornati nell’epoca Sengoku,
camminavano verso il villaggio di Edo
-Già- rispose Inuyasha senza
aggiungere altro
Arrivati al villaggio, si recarono
subito alla capanna di Sango e Miroku, dove tutto il resto del gruppo era già
riunito. Cenarono e chiacchierarono allegramente per tutta la sera, ridendo dei
battibecchi tra Sango e Miroku, visto che quest’ultimo ancora non aveva perso la
sua mania di allungare le mani, e di quelli tra Inuyasha e Shippo.
-Beh, si è fatto tardi. È meglio
andare, Sango non deve stancarsi nelle sue condizioni- disse Kagome ad un certo
punto
-Kagome ha ragione- fece Kaede
alzandosi –E poi, anch’io preferisco andare a riposare-
Così, dopo aver salutato Sango,
Miroku e Kohaku, gli altri si incamminarono verso la capanna di Kaede. A
quell’ora di notte, il villaggio era deserto e immerso nel silenzio, tutti gli
abitanti erano nelle loro case a dormire, visto che per tutti la giornata
sarebbe iniziata molto presto la mattina dopo.
-Io vado a fare un giro. Ho bisogno
di prendere un po’ d’aria- disse Inuyasha quando furono arrivati
-Vengo con te- replicò Kagome
-Kagome, non ce n’è bisogno...-
-Vengo con te- ripeté lei decisa
-State attenti- raccomandò loro
Kaede con un leggero sorriso prima di entrare nella sua capanna seguita da
Shippo
Inuyasha e Kagome camminarono in
silenzio per un po’, dirigendosi fuori dal villaggio, verso la foresta. Arrivati
ad una piccola radura, attraversata dal ruscello che arrivava anche al
villaggio, il mezzo demone si fermò.
-Perché hai insistito per
seguirmi?- le chiese
-E tu perchè ogni notte di luna
nuova ti rinchiudi in se stesso e ti isoli dal gruppo?- replicò lei –Odi così
tanto il tuo lato umano?-
-Non è
questo...-
-E allora cos’è? Da quando stiamo
insieme hai iniziato ad aprirti di più con me, mi parli di quello che pensi, di
quello che provi...Di tutto, ma non di questo. Perchè?-
-Perché non mi piace parlare delle
mie paure- rispose Inuyasha fissando lo sguardo al bagliore delle stelle che si
rifletteva sulle acque del ruscello
Kagome restò a guardarlo per
qualche secondo, sorpresa dalle sue parole, poi, addolcendo lo sguardo, gli
chiese quasi sussurrando:
-Di cos’è che hai paura?-
L’hanyou si voltò verso di lei,
facendo incontrare i loro occhi.
-Ho paura di non saperti
proteggere-
-Inuyasha...- Kagome gli sorrise
con dolcezza –Oramai sono in grado di difendermi da sola, con i miei poteri di
sacerdotessa. Puoi smetterla di preoccuparti per me...Per non parlare del fatto
che anche da umano sei molto forte-
Inuyasha le si avvicinò e le
accarezzò il viso con una mano.
-Kagome, io non potrò mai smettere
di preoccuparmi per te- le disse con un lieve sorriso
-D’accordo...Allora potresti
preoccuparti un po’ di meno, ok?-
-Ci proverò- fece lui prima di
chinarsi a baciarla -Ti va di restare a dormire qui stanotte?- le chiese poi
quando il bacio ebbe fine –Voglio restare un po’ solo con
te-
-Va bene- rispose Kagome –Vado a
prendere una coperta e torno-
-Non ce n’è bisogno- la fermò
Inuyasha prima che si allontanasse
-Ma siamo ad ottobre...-
Senza ascoltare le sue proteste, il
mezzo demone la condusse ai piedi di un grande albero. Si sedette a gambe
incrociate con la schiena contro il tronco e poi la fece accomodare sulle sue
gambe, evitandole il contatto con il freddo terreno. Infine, si tolse il pezzo
superiore del suo kariginou e vi avvolse entrambi per tenerli al caldo durante
la notte.
-Stai comoda?- le chiese Inuyasha
-Comodissima- gli sorrise Kagome
circondandogli il collo con le braccia e stringendosi a lui –Buonanotte,
Inuyasha-
-Buonanotte, Kagome-
Per un po’, l’hanyou rimase a
guardarla dormire, godendosi il calore del corpo di lei contro il suo,
inebriandosi del suo profumo e controllando che non avesse freddo. Infine,
cullato dal dolce suono del respiro di Kagome, chiuse gli occhi e si lasciò
vincere dal sonno anche lui.
Poco distante, nascosta dietro il
tronco di un albero, una figura immersa nell’oscurità si allontanò
silenziosamente...
La mattina dopo, Kagome fu la prima
a svegliarsi. Ma, decisamente, non fu un buon risveglio, poiché la nausea tornò
a tormentarla. “Accidenti! Questa è già la terza mattina consecutiva!” pensò con
un sospiro. Eppure in quel periodo non stava prendendo quella specie di
intruglio che le aveva dato Sango...“Forse mi sto prendendo l’influenza” Per
cercare di calmare il malessere, chiuse gli occhi e tentò di concentrarsi su
altre cose, come il respiro caldo di Inuyasha che le solleticava dolcemente la
guancia o il battito regolare del suo cuore...Ma neppure quello sembrava
funzionare. Riaprì allora gli occhi e il suo sguardo si posò sulle orecchie di
Inuaysha, che oramai era tornato ad essere un hanyou. Con un sorriso birichino,
Kagome allungò le mano e iniziò a giocherellare con quelle adorabili e pelose
orecchie da cane. Il mezzo demone faceva un sacco di storie quando gli chiedeva
di farlo, ma alla fine cedeva sempre e lei sapeva che, sotto sotto, gli piaceva
quando gliele accarezzava. Quasi a conferma delle sue supposizioni, l’hanyou,
ancora addormentato, iniziò ad emettere degli strani mugolii, quasi delle fusa,
segno che apprezzava quello che lei stava facendo.
Inuyasha, in realtà, non stava
affatto dormendo. Anche quando si concedeva un po’ di riposo, i suoi sensi
rimanevano sempre all’erta, soprattutto nelle notti di novilunio, nel caso di un
eventuale attacco. Non poteva correre il rischio di farsi cogliere di sorpresa,
men che meno quando ad essere in gioco era la vita di Kagome. Per questo motivo,
appena lei aveva iniziato a muoversi, si era svegliato, ma non aveva aperto gli
occhi, deciso a godersi ancora un po’ la vicinanza del suo corpo e il delizioso
tocco delle sue mani sulle sue orecchie. Non aveva mai permesso a nessuno, prima
di lei, di toccargliele...Beh, tranne a sua madre ovviamente. Loro erano le
uniche due persone a cui aveva dato la sua totale e incondizionata fiducia.
-Ti stai divertendo?- le chiese
malizioso sentendola ridere leggermente senza tuttavia aprire gli
occhi
-Ma allora sei sveglio!- esclamò
sorpresa Kagome
-Ti sembra che avrei potuto
continuare a dormire con quello che stavi facendo?- replicò il mezzo demone
aprendo gli occhi
-Non sembrava che ti dispiacesse,
però- fece maliziosa la ragazza
-Non ho mai detto questo- l’hanyou
incontrò i suoi occhi, guardandola con intensità
Stava per chinarsi e augurarle il
buongiorno con un bacio, quando avvertì un odore familiare che si avvicinava.
-Accidenti!- borbottò
contrariato
-Cosa c’è?- gli chiese Kagome
perplessa
-Sta arrivando Miroku- le rispose
Inuyasha
Qualche secondo dopo, infatti, la
ben nota figura del loro amico monaco spuntò dalla foresta.
-Oh, eccovi qui, piccioncini!-
esclamò Miroku vedendoli
-Che cosa vuoi, bonzo?- gli chiese
brusco Inuyasha
-A quanto vedo ci siamo svegliati
di cattivo umore, eh Inuyasha? Eppure dopo aver trascorso la notte in dolce
compagnia della divina Kagome dovresti essere al settimo cielo...- replicò il
monaco malizioso
-Ci stavi cercando, Miroku?-
intervenne Kagome prima che Inuyasha prendesse a botte
l’amico
-Sì, la divina Kaede vuole parlare
con noi. E dalla sua espressione non sembrano essere buone notizie-
Kagome e Inuyasha si guardarono, un
unico pensiero attraversò le loro menti: la pace e la tranquillità che avevano
regnato finora sembravano essere finite...