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Autore: Djali    12/09/2006    1 recensioni
I Malandrini, le sorelle Black, Lily, Lucius e Severus vissero un anno speciale a Hogwarts, e perché il suo ricordo non sbiadisca ci racconteranno, uno per uno, quello che provarono nei più intensi e magici giorni della loro adolescenza...
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, I Malandrini, Lily Evans, Lucius Malfoy, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le lezioni del pomeriggio di quel primo giorno di scuola iniziato in modo così straordinario, preseguirono per il meglio. Il professor Lumacorno ci sistemò nell'aula di pozioni in modo che Bellatrix, Lucius ed io fossimo seduti il più lontano possibile da Potter e dai suoi amici, e così non avemmo modo di scambiarci neppure una parola, con grande gioia di tutti, soprattutto dei professori e di Narcissa, che quella mattina si era spaventata moltissimo per Lucius e per sua sorella. Un paio di volte passò Silente per controllare che tutto filasse liscio, e lo fece anche nell'ora seguente a quella di Pozioni, che fu di Incantesimi. La cena fu estremamente tranquilla, anche se qualcuno continuava a tediarci con richieste e domande.

-Se vuoi sapere com'andata davvero, l'importante è che stai alla larga da quello sballato di mio cugino, dice solo sciocchezze- ringhiò Bellatrix a un ragazzino del primo anno che fuggì spaventato. Poi si voltò verso di me e strillò, inviperita ma con una punta di ironia: -Ma guardalo come si atteggia! Sta di nuovo facendo la rievocazione storica di quando sono inciampata. Però non dice che l'ho fatto solo perché ho investito il suo Potterino che era sdraiato sul pavimento con la faccia ridotta a brandelli-

Continuai a mangiare il timballo di carne che avevo nel piatto senza rispondere. Umiliare Potter, quelle poche volte che mi riusciva, mi piaceva terribilmente. Eppure la rissa di quella mattina non mi aveva messo particolarmente di buon umore. Finimmo di cenare e scendemmo nella Sala Comune di Serpeverde, che stava nascosta nei sotterranei. Appena entrato mi lasciai sprofondare in un soffice divano di pelle verde e chiusi gli occhi, esausto. Gli altri si sedettero nel divano accanto al mio, e sentii la voce di Lucius risuonare tagliente nella sala semibuia.

-Dannazione a Silente! Se non fosse venuto a dare fastidio, sono certo che a quest'ora di quegli sbruffoni resterebbe poco o niente- Sorrisi appena nel sentire che Lucius dava dello sbruffone a qualcuno.

-Mio cugino è un idiota- intervenne Narcissa, quasi in tono di scusa.

-Mi dispiace sparlare di un tuo parente, Cissy, ma hai proprio ragione- rispose Lucius -Anzi, da come si comporta non si direbbe neppure che è tuo cugino-

Aprii gli occhi e vidi che Narcissa esibiva un'espressione lusingata. Era seduta accanto a Lucius e teneva la testa appoggiata dolcemente contro la sua spalla muscolosa. Dopo quest'ultima frase pronunciata da lui, i due si scambiarono un rapidissimo bacio sulle labbra, anche se Lucius non amava abbandonarsi a queste manifestazioni d'affetto quando c'eravamo noi nei paraggi. Spostai lo sguardo su Bellatrix per non imbarazzarli, e posso scommettere di avere visto un lampo rosso balenarle negli occhi. Aggrottai le sopracciglia, cercando di capire, ma quando lei intercettò il mio sguardo arrossì violentemente e mi fulminò con un'occhiataccia. Rinunciai a comprendere quella ragazza e rivolsi di nuovo lo sguardo verso Lucius, che era immobile, ancora con la testa biondo platino della ragazza appoggiata alla spalla.

-Spero solo che la punizione di quei presuntuosi sia umiliante almeno quanto la nostra- ringhiò ad un tratto, con la voce roca per la rabbia repressa.

-Su questo credo di poterti rassicurare- risposi con un sorriso malevolo. Anch'io ne ero estremamente lieto -Mi pare che la loro punizione consista nel lucidare tutte le coppe e gli scudi della Sala dei Trofei. Ci vorrà una vita, sono centinaia-

-Anche i documenti degli archivi che noi dobbiamo riordinare sono centinaia, se non di più- soffiò come un gatto Bellatrix voltandosi improvvisamente di nuovo verso di noi dopo aver fissato per qualche istante un punto imprecisato del soffitto. La sua pelle era tornata del solito colorito abbronzato e il suo sguardo era più gelido che mai.

-Dovreste ritenervi fortunati- disse Narcissa, muovendo un po' la testa per stare più comoda -Sinceramente, visti tutti i danni che avete fatto, compresa la faccia di Potter, temevo che vi punissero più duramente- Il nome Potter sembrò colpire Lucius come uno schiaffo in pieno viso. Schizzò in piedi, facendo sobbalzare Narcissa, e prese a camminare avanti e indietro, con la fronte aggrottata sopra gli occhi ridotti a fessure color ghiaccio.

-Dannato Potter! Non gli perdonerò mai l'umiliazione di oggi!- esclamò avvelenato.

-Credevo che per te una punizione in più non fosse meno di un premio alla tua irrispettosità di queste regole inutili- confessai a bassa voce. In genere, infatti, sia lui che Bellatrix erano abbastanza felici di trasgredire le regole, azione che ritenevano giusta, quasi nobile. Anche Potter e Black erano dello stesso avviso.

-Sì, ma non posso trascorrere tutte le sere da domani in poi a riordinare dei vecchi fascicoli per niente. Se almeno avessi apportato dei danni seri a quei miserabili ne sarebbe valsa la pena. Ma solo per un taglietto alla faccia, che fra l'altro Madama Chips ha guarito completamente in un baleno,...-

-Hai ragione. Ma cosa possiamo farci?- chiese Bellatrix, spostandosi più avanti sul sedile di pelle verde. Lucius, che in quel momento ci dava le spalle, si voltò verso di noi, e ammetto che trasalii notando quanta perfidia fosse capace di concentrare in un solo ghigno.

-Possiamo vendicarci- disse semplicemente. Al sentire la sua voce sentii i peli sul collo rizzarsi: la sua furia, nascosta sotto un'atteggiamento calmo era ancora più terribile che se avesso urlato e ringhiato. Mi fece quasi paura.

-Ma Lucius!- esclamò Narcissa. Era diventata improvvisamente pallida -Vi siete già messi abbastanza in pericolo per questa storia. Oggi ho avuto paura per te! Mio cugino è un avversario veramente temibile, e anche se quel Potter non può eguagliarlo, neppure lui scherza. Ho veramente temuto che potessero ferirti...-

-Lo hanno fatto- disse Lucius, facendo un lieve cenno con la testa in direzione del suo braccio. Non aveva avuto il tempo di cambiarsi, e benché la ferita fosse completamente rimarginata, la camicia in quel punto era ancora strappata e intrisa di sangue.

-Lucius dice bene- esclamò Bellatrix, come non riuscendo a trattanersi -Non abbiamo paura di qualche ferita. Guarisce in un baleno. La vera posta è il nostro onore. Che ne sarebbe della nostra reputazione se si sapesse in giro che ci siamo sottomessi a Silente e alla McGranitt per una semplice lite? Quello che ci serve è la vendetta!- Narcissa si voltò verso di lei con gli occhi lucenti stranamente grandi.

-Sono d'accordo- ammisi a bassa voce. Immaginare una possibile vendetta mi aveva messo leggermente più di buon umore. Forse era davvero quello che ci serviva.

-Bene. Ora non ci resta che pianificare il modo in cui agiremo- conlcuse Lucius tornando a sedersi, visibilmente soddisfatto.

-Ma...- tentò di dire Narcissa. Lucius le rivolse uno sguardo severo. In genere era un po' freddo, ma non avrebbe mai trattato male Narcissa in nessun modo. Doveva essere veramente infuriato per rivlgerle un'occhiataccia del genere. Lei lo capì e si limitò ad annuire, cercando di nascondere la preoccupazione che le traspariva sul volto diafano.

-Non sarà difficile- disse Bellatrix. Quando si trattava di qualcosa di cattivo era estremamente ricca di ottime idee -Basterà decidere come li vogliamo colpire, cosa vogliamo che per loro sia doloroso. Al resto ci penso io- esclamò, battendosi la mano aperta sul petto con orgoglio. LUcius la guardò con un sorriso compiaciuto. Forse mi sbagliai, ma mi parve di nuovo di intravedere una strana espressione sul viso della ragazza... trionfo? Una specie di gioia selvaggia le aveva illuminato il sorriso.

-Benissimo, tu sarai la nostra mente malvagia, allora... Ma confido anche in un tuo aiuto più pratico, mi serve la tua mira e il tuo talento- fece Lucius, come se stessimo parlando di lavoro e lui fosse il nostro coordinatore.

-Puoi contarci. Basta che mi lasciate mio cugino. Sarà un piacere per me essere quella che lo stenderà per bene una volta per tutte-

-Ora non esageriamo- dissi io sorridendo. Ma gli altri sembravano troppo presi dai loro sogni di vendetta e di gloria per accorgersi del mio commento. Narcissa continuava ad avere un'aria un po' spaventata, ma si sporse più in avanti sul sedile anche lei, pronta a prestare il suo aiuto quando servisse. Sapevo che per lei Lucius era la cosa più importante di tutte, e che per lui avrebbe fatto qualsiasi cosa. Anche infrangere tutte le regole di questo mondo, anche fare qualcosa di terribilmente cattivo. Sentii una punta di gelosia. Per me mai nessuno si sarebbe sognato di provare lo stesso sentimento. Tantomeno lei... Lei, con i suoi capelli fiammeggianti ma con gli occhi verdi e limpidi... Lei che correva sempre in mia difesa, quando Potter mi aggrediva. Come se l'essermi innamorato di una mezzosangue non fosse già abbastanza umiliante. Non potevo sopportare quando interveniva a difendermi, come se fossi un ragazzino incapace di farlo da solo. Eppure era stato in una di quelle occasioni che mi accorsi di quanto Lily Evans fosse importante per me. Era stato l'anno precedente, verso maggio. Stavo litigando con Potter e Black, e loro lanciarono un Wingardium Leviosa sulle mie cose. Stavo cercando di riprenderle, sperando che intanto non mi attaccassero, quando arrivò lei di corsa, con i capelli arruffati, le guance quasi dello stesso colore... E io ero corso via, umiliato, spaventato da quella sensazione sconosciuta che avevo improvvisamente provato per quella ragazzina che avevo sempre disprezzato...

-Severus, ci sei? Cos'è questo sguardo vacuo?- esclamò ad un tratto Lucius, riscuotendomi dalle mie meditazioni. Il cuore mi battè piuttosto forte, ora, vedendo che Narcissa aveva afferato una mano di Lucius e la teneva stretta fra le sue.

   
 
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