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Autore: vorriors    03/02/2012    0 recensioni
Ciao sono dinuovo io Giulia. Questa è la mia nuova fan fiction. In questa storia parlerò di una ragazza (Jenni) che deve mantentere da sola il fratellino di 3 anni (Jamie) dopo la morte della madre picchiata a sangue dal padre. Questa storia é in parte vera.I frammenti che riguardano la vita di Jenni sono veri, raccontatimi da una persona a me vicina che ha acconsentito alla pubblicazione della storia.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3-capitolo "I ricordi riaffiorano" La mattina dopo venni svegliata dalle urla del piccolo J coricato accanto a me. MI spaventai e velocemente lo portai a me cercando di tranquillizzarlo. Gli chiesi cosa fosse successo immaginavo avesse fatto un brutto sogno e infatti era così. Non dissi nient'altro, lo lasciai sfogare. Smise di piangere, si liberò dal mio abbraccio e mi guardò dicendo: J-" Jen mi prometti che non mi lascerai mai?" -" Certo amore mio, non ti lascierò mai solo, starai sempre al mio fianco". Gli feci fare colazione, lo portai all'asilo ed io andai a lavoro. La giornatà passò molto in fretta, andai a riprendere J e tornammo a casa. Nel mio portico c'erano 5 sagome, appena J capì chi fossero corse urlano:" Niall!" J adorava follemente quel ragazzo e mi faceva piacere che al mio orsacchiotto fossero simpatici i ragazzi. Arrivai nel portico e chiesi -" Che ci fate nel mio portico?" H-" vi aspettavamo perchè vogliamo portarvi a pranzo e poi a fare una passeggiata" ero molto contenta che i ragazzi ci avessero invitati ad uscire con loro e mi divertìì molto quel giorno. Tornammo a casa molto molto tardi , la macchina parcheggiò dentro il garage, scesimo e presi J in braccio. Ringraziai tutti e feci per andare a casa ma mi bloccarono. N-" Hei perchè non rimani qui da noi questa notte? se adesso esci prendete freddo e poi è buio. Dai rimanete ci fa piacere." -"ma no non ti preoccupare Niall torniamo a casa nostra." Louis si avicinò alla finestra e scostò le tendine L-"Devi rimanere per forza, sta diluviando e con questo tempo non ti faccio uscire." fui costretta ad accettare; salimmo a casa e Niall portò J nella sua stanza. I ragazzi andarono tutti a letto tranne Harry. Io rimasi con lui sul divano a guardare la televisione; finimmo per addormentarci li. -Harry- Mi svegliai e vidi una ragazza coricata sul mio torace. Era lei, la nostra dolcissima vicina. I suoi capelli formavano delle onde sinuose sul mio braccio, erano morbidissimi. Il suo respiro era costante e leggero tanto da farmi pensare che non respirasse. Le sue labbra erano perfettamente rosee. Non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, il mio sguardo era attratto come una calamita. Mentre le pensavo e la guardavo si svegliò, alzò leggermente la testa. Incrociai i suoi grandissimi occhi nocciola e le sorrisi, il mio sorriso fu ricambiato. Il suo era stupendo, illuminava tutta la stanza; era perfetta. Dopo avermi sorriso riposò il capo sul mio petto ed iniziò ad accarezzarmi il braccio. Era la ragazza più dolce che avessi mai conosciuto e mi piaceva molto. Mi svegliai ed ero stesa sul petto di harry; mi alzai lo guardai negli occhi gli sorrisi e mi rimisi su di lui. Abbracciata a quel ragazzo mi sentivo al sicuro. Mi alzai e mi sedetti accanto a lui, mi guradava e sorrideva. Mi prese la mano e mi trascinò dinuovo a se, lo abbracciai forte; ne avevo bisogno e sembrava che lui mi capisse. Mi liberai dalla sua stretta e andai in cucina; dopo poco arrivò anche lui. Ci sedemmo e facemmo colazione; arrivarono anche gli altri mancava solo il piccolo J. Andai nella stanza di Niall e mi sedetti accanto a quel angioletto, dolcemente lo svegliai e lo portai giù. Appena scesi corse in braccio a Niall e lo abbracciò forte. Poco dopo che Jamie finì di fare colazione tornammo a casa. Fortunatamente era sabato e non dovevo ne portare Jamie all'asilo nè io dovevo andare a lavoro perciò chiamai Anne e la invitai a casa mia. Verso le 3 suonarono alla porta, era lei. Aprì la porta e mi abbracciò forte senza dire neanche una parola, Iniziò a piangere e venni trascinata da lei nel pianto. J ci guardava con aria interrogativa, corse verso di me e si aggrappò alla mia gamba urlano -"Jen non piangere!!" quel bambino era dolcissimo ed innocente. Mi liberai dalla stretta di Anne e presi in bracci Jamie, Lo portai nella sua stanzetta e gli feci partire un DVD.Poi tornai giù da Anne, si era seduta sul divanetto blu e mi aspettava. -" Ehi Anne, ho messo Jamie a guardare un DVD." A-"Oh Jenni mi dispiace tanto per tua madre le volevo bene come se fosse la mia seconda mamma" -"Anche lei Anny ti voleva molto bene" La conversazione divenne tesa, perchè lei non sapeva cosa dirmi e tantomeno io mi aspettavo parole di consolazione da lei. Passammo l'intero pomeriggio a chiaccherare, poi lei verso le 19.30 se ne andò. Andai a vedere cosa facesse Jamie; entrai nella sua stanza e non c'era, andai nella mia e non lo vidi. Iniziai a preoccuparmi, corsi in bagno ma non era neanche li. Andai nel ripostiglio ma non era neanche li. Rimaneva un unica stanza da controllare, quella della mamma. L'utima volta che entrai in quella stanza avevo 7 anni; ero appena rientrata da scuola. La chiamai dalla cucina ma non mi rispondeva allora salì la scale ed entrai nella sua stanza; lei non era in casa ma mio papà si. Quando aprì la porta e lo vidi steso sul letto ebbi un sussulto, feci finta di niente e scesi in cucina come se non fossi mai entrata in quella stanza. Ero sulle scale per andare in cucina quando qualcosa mi afferò per un braccio. Era mio papà, mi prese di peso e mi trascinò nella stanza della mamma. Chiuse la porta a chiave e mi lanciò sul letto. Cercai di ribellarmi ma era impossibile. Dopo due infinite ore arrivò mia madre che sentendomi urlare e piangere iniziò a sbattere violentemente contro la porta. Mio papà si fermò ed andò ad aprire. La picchiò violentemente, e lei non fece niente per mettere me e lei in salvo da quella belva assetata di sangue. Dopo quel giorno non entrai mai più in quella stanza.Rievocava troppi brutti ricordi, ma per Jamie avrei fatto qualsiasi cosa. Aprì la porta e vidi Jamie steso sul letto con un vestito di mamma in mano; mi avvicinai a lui con cautela e mi sedetti accanto a lui. Cercai di lasciare chiusi in un cassetto tutti i miei incubi ma uscirono tutti insieme e mi travolsero. Dovevo uscire da quella stanza, presi Jamie in braccio e uscimmo. Chiusi la porta dietro di noi e scesi le scale. Inciampai nel tappeto e cademmo per terra. Jamie si alzò ma io rimasi a terra piangendo. Jamie si spaventò aprì la parta ed uscì di casa. Non sapevo dove stesse andando, ma non capivo cosa mi stesse succedendo. In un altra circostanza mi sarei subito alzata ma in quel momento rivedevo tutto quello che quell'animale di mio padre mi aveva fatto. La testa mi scoppiava ma non riuscivo a smettere di ripensare a tutto, Jamie tornò ed era con i ragazzi. Harry si inginocchiò e cercò di farmi alzare, lo abbracciai e continuai a piangere tra le sue braccia, non mi lasciò anzi mi strinse il più forte possibile. Sentivo il suo cuore battere forte all'unisono con il mio. Harry mi prese in braccio e mi portò su divano. MI fece poggiare la testa sulle sue gambe e mi accarezzava dolcemente i capelli. Tutta la mia infanzia s ripresentò davanti agli occhi, tutto quello che avevo rimosso rivenne fuori. Poggiai la mano sulla mano di harry e la strinsi forte...
  
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