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Autore: Madapple    13/09/2006    11 recensioni
[ EDIT: pubblicata nel 2006 con il nickname Arcadia_Lovegood ]
Hermione si ritrova improvvisamente al centro dell'attenzione di tutti i maschietti di Hogwarts, scoprendo così che essere la "nuova Ginny Weasley" non è poi così divertente...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Sesto
Sesto... ed ULTIMO capitolo della mia storia... ToT Buona Lettura!

Il mattino seguente, non fu così traumatico svegliarsi e ricordarsi di essere sotto l’effetto di una pozione.

Hermione guardò fuori dalla finestra, scrutando gli studenti delle varie Case che già animavano i giardini con il loro vociare allegro.

Quanti di loro non avrebbero subito alcuna variazione dei comportamenti guardandola negli occhi? E quanti, invece, l’avrebbero fatto?

La sera prima, Ginny le aveva fatto notare che se il professor Lumacorno non aveva dimostrato segni di cedimento, significava che lui la trovava carina.

E chi mai se lo sarebbe aspettato da un professore…

Quanti ragazzi nascondevano i propri sentimenti?

E perché lo facevano?

Non doveva essere una pozione a smascherare i sentimenti degli altri, pensò Hermione.

Come avrebbe sfruttato la cosa a suo vantaggio?

Si vestì velocemente e poi svegliò Ginny, che dormiva profondamente.

- Che succede!? – chiese confusa, in pieno stato di dormiveglia.

- Niente – rispose Hermione – E’ mattina e abbiamo un sacco di cose da fare.

La rossa scivolò fuori dal letto e vide la sua amica già in divisa e pronta per affrontare la giornata.

- Mi sono persa qualcosa? – domandò, convinta di non essere stata informata a dovere sul da farsi.

Hermione la guardò con sguardo enigmatico.

Ginny arricciò il naso – Hai l’aria di avere molta fretta…

- Infatti, ne ho! – la interruppe la Granger.

- E dov’è che devi andare? – chiese la rossa, spazzolandosi i capelli lucenti.

- Ovunque… e tu mi accompagnerai – spiegò Hermione.

Ginny ci pensò su qualche minuto e poi capì che si trattava della pozione.

Hermione aveva per caso deciso di andarsene in giro per la scuola a guardare negli occhi di tutti?

Di sicuro non poteva lasciarla da sola.

Anche perché era stata lei a metterla in quella situazione.

La Sala Comune era vuota. Ancora nessun Grifondoro era sveglio,

tranne loro due.

Hermione sembrò decisa a raggiungere l’esterno il più velocemente possibile.

Si fermò nei corridoi, guardandosi intorno e scrutando i presenti.

- Mmm… allora – disse portandosi l’indice sul mento – da chi cominciamo?

Ginny si morse il labbro – Non credi di aver preso questa cosa troppo seriamente?

- Assolutamente no! – rispose Hermione – Sono solo curiosa, non ho mica deciso di sposarmi!?

La rossa sorrise. Sì, in effetti era così. E poi era stata la prima a suggerire alla sua amica di divertirsi.

Rifletté insieme a lei e poi indicò due sagome in fondo al corridoio.

Hermione, voltandosi, scosse la testa rifiutando – No, Ginny! Sei veramente macabra!

- Suvvia! – esclamò lei, trascinandola verso la figura – Sarà divertentissimo se la pozione avesse effetto su di lui!

- No, Ginny… tutti, ma non Silente!

Il Preside di Hogwarts stava discutendo con Madama Chips di alcuni quadri indisciplinati, che di notte fischiettavano rumorosamente, disturbando il sonno.

Hermione tentò di divincolarsi dalla presa dell’amica, ma la tentazione di vedere sicuramente Silente sotto l’effetto della pozione di Lumacorno, prese il sopravvento.

Seguita dalla rossa, la Granger si avvicinò al Preside e lo chiamò, facendolo voltare verso di lei.

Esibendo uno dei suoi sorrisi migliori, Hermione attese una sua reazione.

“Devo essere completamente impazzita” pensò poco dopo, ma ormai era troppo tardi.

- Buongiorno, professor Silente – disse Ginny, cercando di rompere quel silenzio imbarazzante.

Il Preside le squadrò entrambe, prima di rispondere – Buongiorno.

Hermione deglutì nervosamente.

“Nessuna reazione” ripeteva nella sua testa “Nessuna, dannatissima, reazione!”.

Una risatina fuoriuscì dalle labbra di Ginny, che tentò di mascherare voltandosi dalla parte opposta al Preside.

Quest’ultimo, ovviamente, iniziò a sentirsi piuttosto confuso.

- C’è qualche problema? – chiese alle due Grifondoro.

Hermione arrossì e scosse la testa – No! Assolutamente!

Calpestò il piede di Ginny e la fece ritornare in sé.

- E adesso? – le sussurrò poco dopo.

La rossa fece spallucce.

- Se non avete niente da dirmi, io andrei – disse Silente, superando le due ragazze e proseguendo verso il suo ufficio.

Hermione stava quasi per rilassarsi, quando il Preside la chiamò nuovamente.

- Signorina Granger? – disse avvicinandosi.

Hermione sentì il pavimento cedere sotto i suoi piedi – Sì?

Il Preside alzò un indice verso di lei – Non si gioca con le pozioni di Lumacorno. E non si sfida l’esperienza di un insegnante – disse, lasciandosi sfuggire un sorriso.

Come faceva a sapere della pozione?

- Lei sa tutto?! – chiese Ginny, che si intrufolò nella discussione.

- Certamente. Il professor Lumacorno ne ha parlato con me proprio ieri sera.

La Granger desiderò sparire piuttosto che sentirsi così imbarazzata per un altro minuto.

“Che vergogna!” pensò disperata “Adesso chissà che opinione si sarà fatto di me!”.

- Io… non… ecco… - tentò di giustificarsi in qualche modo, ma le parve di aver perso l’uso della parola.

- Tranquillizzati, signorina Granger. Capita a tutti di cadere nei disperati e sciocchi tentativi di aiuto di un’amica come la signorina Weasley – disse Silente, strizzando l’occhio verso la rossa, adesso in evidente imbarazzo anch’ella.

“Ben ti sta” pensò Hermione, sentendosi lievemente più sollevata. Era come essersi presa una piccola rivincita nei confronti dell’amica e questo la fece sentir meglio.

- Dovrò solo aspettare che passi – concluse Hermione, abbassando lo sguardo.

Silente scosse il capo – Non dovrai aspettare tantissimo. Il professor Lumacorno mi ha assicurato che domani tornerai alla normalità.

- Cosa!? – chiese Ginny, spalancando gli occhi – ne è sicuro?

- Sicurissimo. Adesso, però, devo andare – disse, infine, e scomparve subito dopo.

Hermione si poggiò al muro in evidente stato di confusione.

- Domani – ripeté sussurrando – domani… finisce tutto.

Ginny le si avvicinò – Hermione… che hai? Sei pallidissima.

La Granger non rispose.

Mancavano ventiquattro ore esatte e poi sarebbe tornato tutto come prima.

Da un lato, c’era la contentezza di liberarsi di un fastidio enorme, ma dall’altro… c’era il dispiacere di dover tornare a condurre una vita da anonima, dove nessuno le avrebbe prestato le giuste attenzioni che, solo in quel momento, si rese conto di aver apprezzato tanto.

Perfino la scazzottata di Malfoy e Zabini sembrò avere un altro significato. Era stata l’unica a far scontrare quei due, facendoli arrivare alle mani.

E tutta la scuola l’aveva visto. Tutti sapevano.

Hermione Granger era riuscita a far litigare due amici, due Serpeverde.

Sì, era tutto merito di una pozione, però, anche se solo per poco tempo, le era piaciuto essere al centro dell’attenzione.

Le sarebbe mancata quella vita?

Sicuramente, sì.

- Hermione, hai ancora un intero giorno – disse Ginny cercando di consolarla – Ti puoi ancora divertire!

La Granger la guardò e le sorrise – Sì – esclamò, portandosi le mani ai fianchi – Il divertimento non finisce qui!

Si incamminò decisa verso un gruppetto di ragazzi di Tassorosso, quando sentì qualcuno toccarle una spalla.

- Ginny, ti ho detto che va tutt…

Non riuscì a completare la frase quando si rese conto che il componente della famiglia Weasley che aveva davanti non corrispondeva affatto alla sua amica Ginny, ma piuttosto al fratello di quest’ultima.

E non era uno dei gemelli.

Bensì…

- R-R-Ron! – balbettò. Ormai i loro sguardi si erano incrociati.

Furono secondi interminabili.

“Perché non parla!?” pensò agitandosi sempre di più.

Era rimasto affascinato talmente tanto dalla sua bellezza artificiale da aver preso l’uso della parola?

In questo caso, era perfetto. Nessun problema.

Ma se il suo silenzio significasse altro?

E se non aveva niente da dirle per il semplice fatto che non aveva

alcuna reazione da manifestare?

Hermione non voleva compromettere la sua amicizia con Ron, e con Harry, rischiando di sapere ciò che non voleva conoscere.

A lei bastava averlo come amici.

E sapeva che certe cose rovinano l’amicizia, ma a quel punto, per lei e Ron, era troppo tardi.

Ginny si avvicinò ad entrambi tenendo il fiato sospeso.

Vedeva suo fratello in silenzio ed Hermione che riprendeva il colorito pallido assunto poco prima.

Sì, aveva ancora del tempo per divertirsi, ma quel momento non era certamente compreso.

Hermione provò a strappare a Ron qualche reazione – Ehi… ehm… non hai niente… niente da dirmi… no? – blaterò agitandosi.

Il rosso si allontanò da Hermione e tolse la mano dalla sua spalla.

- Sei strana, Hermione – disse, mostrando una smorfia sul volto.

- Strana? – ripeté la Granger. Quella era una cosa che le diceva tutti i giorni. Significava che…

- Sì, sei stranissima… e anche incredibilmente bella!

Ginny spalancò occhi e bocca.

In un primo momento le passò di mente che questo significava che lui non proava esattamente niente per la sua amica.

Quando le tornò in mente questo piccolo, ma importantissimo dettaglio, corse ad abbracciare Hermione.

Quest’ultima, euforica come non mai, iniziò a saltellare e a volteggiare allegramente con Ginny tra le braccia.

- Bella! Bella! Bella! – urlava la Granger – Dice che sono bella!

- No, no, no! – la corresse Ginny – Lui ha detto che sei incredibilmente bella!

- Giusto!

- Esatto!

- Fantastico!

- Mi viene da vomitare!

- Idem! – esclamò Hermione, fermandosi e riprendendo fiato.

Ron le guardava preoccupato, ma immediatamente la sua attenzione fu catturata nuovamente da Hermione.

- Stellina splendente, tutto bene? – chiese avvicinandosi a lei.

La Granger non riuscì a trattenersi dal ridere e stampandogli un bacio sulla guancia, si allontanò allegramente.

- Tutto bene! – esultò, con Ginny al seguito.

L’amicizia con Ron non era assolutamente in pericolo e sapere che

lui non provava niente per lei, la tranquillizzò moltissimo.

- Quasi, quasi guardo negli occhi anche Harry, così la smettiamo con questi attacchi di cuore – confessò all’amica.

- Vero! – confermò Ginny – Anche se non credo che riuscirà a trovare un nomignolo da darti più ridicolo di Stellina splendente!

- Già – rispose la Granger.

Ginny a quel punto le si parò davanti e le sorrise maliziosamente.

- Che stai pensando? – chiese Hermione.

La rossa sogghignò scherzosamente – Andiamoci adesso.

- Dove?

- Da Harry! – rispose Ginny.

Hermione rise divertita – Bella battuta, davvero!

- Non stavo scherzando – precisò la rossa, seriamente.

La Granger smise di ridere.

Andare da Harry in quel momento poteva rivelarsi una scelta divertente, considerando la reazione che avrebbe avuto, ma se non ci fosse stata?

Hermione si sentiva pronta a mettere in discussione la loro amicizia?

Voleva davvero sapere ed essere certa che lui non provasse niente per lei?

Perché era sicuramente così. Solo amicizia e nient’altro.

No.

Aveva appena evitato un infarto con Ron. Non se la sentiva di rischiare un attacco di cuore a così breve distanza.

- No, Ginny – disse con fermezza – noi non andremo da Harry.

- Perché? – chiese la rossa, quasi implorando che cambiasse idea.

Hermione le diede le spalle – Perché non c’è alcun bisogno. Non vedo lo scopo…

- Per divertirci un po’, ti prego!

- Sei davvero sicura sul fatto che sarà divertente?

Ginny assottigliò lo sguardo e storse il naso – Credevo che tu lo fossi.

Arrossendo, la Granger abbassò lo sguardo.

La rossa non aveva più dubbi. Hermione aveva paura di scoprire cosa realmente provava Harry per lei.

- Non ho paura! – esclamò quando glielo fece notare.

- E invece sì! – ribatté Ginny – Tu non vuoi sapere la verità, solo per timore di scoprire che probabilmente anche Harry prova un certo tipo di interesse per te!

- Anche? – sottolineò Hermione.

- Già, anche… perché altrimenti non ti creeresti così tanti problemi!

La Granger strinse le labbra – Stai per caso insinuando che io… ah!

- Io non insinuo – spiegò Ginny – Io deduco.

Guardando con quanta sicurezza le stava parlando, Hermione capì che Ginny credeva davvero in quello che stava dicendo.

Meglio chiudere la conversazione al più presto.

Così, salutandola velocemente, Hermione si diresse in biblioteca: l’unico posto dove non avrebbe rischiato di fare incontri poco piacevoli.

- Non voglio vedere Harry – spiegò a Ginny, prima di andarsene – E quindi me ne vado in biblioteca – concluse, sfrecciando a tutta velocità in corridoio.

- Aspetta, Hermione! – le urlò la rossa – Non andare!! Harry è…

Ma Hermione era troppo lontana per poterla sentire.

Raggiunta la biblioteca, la Granger riprese fiato e si avvicinò alla finestra. Era una bellissima giornata e il sole splendeva alto.

Hermione stava guardando una piccola nuvola dalla forma strana, quando udì qualcuno alle sue spalle.

Rivolgendo lo sguardo verso la figura riflessa nel vetro della finestra, intravide il volto di Harry e il cuore si fermò all’istante.

- Buongiorno, Hermione – disse Potter, parlando al riflesso dell’amica.

“Oh no!” pensò lei, disperata “E adesso come faccio a non guardarlo negli occhi?”.

- C-ciao, Har-ry – balbettò Hermione, ancora una volta.

Abbassò lo sguardo sul primo libro che riuscì a prendere.

- Cosa ci fai qui? – chiese, tentando di capire se dietro ci fosse lo zampino di Ginny.

- Come? – Potter sembrava confuso – Avevamo appuntamento qui, stamattina. Non te lo ricordi? È una settimana che ne parli.

La Granger aveva completamente dimenticato che lei ed Harry avevano da svolgere una ricerca per il professor Vitius e decise che la cosa migliore da fare fosse rinviare il compito.

- Ehm… mi dispiace, ma oggi non ho tempo.

- Che significa non hai tempo?

- Non posso.

- E allora perché sei qui?

- Senti, io devo andare! – esclamò agitata, voltandosi e tenendo la testa bassa per evitare di guardarlo.

- Dobbiamo consegnarlo oggi! Hermione! – urlò Harry verso l’amica, cercando di fermarla.

Lei si bloccò, tenendogli le spalle – Ci penseremo domani – disse, tentando di sembrare calma e rilassata.

Potter sbuffò infastidito – Certo! – esclamò poco convinto – Credi che sia uno stupido? Ho capito che mi stai evitando.

- Non è vero… che idee ti vengono in mente.

- Hai ragione, me lo sto sognando. Guardaaaa! – disse, accentuando il tutto con una finta meraviglia – Ah, scusa… non puoi, visto che guardi altrove anche mentre parli con me.

Hermione si sentì ferita, ma non poteva certo dargli torto.

Dal suo punto di vista, Harry vedeva soltanto una stupida ragazzina che farfugliava scuse assurde e si comportava in modo strano.

- D’accordo – aggiunse Potter, arrendendosi – Quando ti deciderai a dirmi che succede, cercami – e così dicendo, lasciò la biblioteca.

Hermione si voltò giusto in tempo per vedere la sua sagoma di spalle, che si allontanava sempre di più.

“Meglio così” pensò subito dopo “In questo modo non ho rischiato di rovinare la nostra amicizia; basterà fare pace e tutto si risolverà”.

Qualche istante più tardi, Ginny raggiunse la sua amica per parlare di quello che era successo.

Probabilmente, doveva aver incontrato Harry.

- Hermione? – la chiamò debolmente la rossa.

- Ciao.

- Come va? – chiese preoccupata.

Hermione alzò le spalle – Bene, davvero – rispose sospirando – Ha motivo di essere arrabbiato e confuso – sorrise – Faremo pace.

Ginny ricambiò il suo gesto – Certo che sarà così.

- Non muoverti, per favore! – esclamò una voce.

Hermione, voltandosi, vide Colin intento a catturare la sua immagine attraverso l’obiettivo della macchina fotografica.

- Non è il momento – disse Ginny.

- Ma Hermione è così bella con lo sfondo del cielo che le conferisce quest’aurea celestiale! – spiegò Colin, concentrandosi sul suo viso attraverso l’obiettivo.

La Granger aveva suscitato un falso interesse anche nel giovane Colin, che non distoglieva lo sguardo dalla sua macchina fotografica.

La stava guardando attraverso qualcosa, cioè l’obiettivo, eppure la pozione aveva funzionato ugualmente.

Il flash dello scatto fotografico, fece trasalire una Hermione persa nei suoi pensieri.

Non era necessario il diretto contatto visivo.

Quindi…

- Ginny… – pronunciò lentamente.

- Dimmi.

- Colin è indubbiamente sotto l’effetto della pozione, giusto?

La rossa squadrò l’espressione sdolcinata assunta dal ragazzino e le sorrise debolmente – Credo proprio di sì.

- Eppure non mi ha guardata direttamente negli occhi.

- No – confermò Ginny – E allora?

Hermione abbassò lo sguardo.

Nessuno le aveva parlato di quell’aspetto della pozione e scoprirlo da sola si era rivelato scioccante.

E anche liberatorio.

- Ginny – continuò Hermione – ho incrociato lo sguardo di Harry attraverso il vetro della finestra.

Lo disse talmente veloce, che la rossa ci impiegò qualche secondo a capire il significato di quelle parole.

Voltandosi verso Hermione, non poté fare a meno di sorridere maliziosamente.

- E…?

La Granger si morse il labbro inferiore e incrociò lo sguardo di Ginny – E… niente.

- Niente – ripeté la rossa.

- Assolutamente, niente.

- Nessuna reazione.

- Già.

Ginny tirò un respiro profondo e si passò le mani tra i capelli.

- Quindi… - iniziò poco dopo.

- Esattamente – confermò Hermione prima che la sua amica potesse concludere la frase.

Chissà perché, ma sapere che Harry non aveva subito l’effetto della pozione, non era stato così traumatico.

Anzi. Ne era quasi contenta.

- Che farai, adesso? – chiese Ginny timidamente.

Hermione ci pensò su un istante – Sai… io e lui dobbiamo fare pace… in qualche modo… - spiegò, sorridendo maliziosa.

Ginny spalancò gli occhi – Per favore! – esclamò, coprendosi gli occhi con le mani – Non entrare nei dettagli, Hermione!

Adattamento della Fanfiction – Copyright © Arcadia_Lovegood

La mia fanfiction si chiude qui. Spero vi sia piaciuta ^^ Inizialmente credevo sarebbe durata per più capitoli, ma volevo concluderla prima dell'inizio della scuola e così ho tagliato qualche "parte" poco importante per riuscire a concluderla in tempo.

Non finirò mai di ringraziare tutti coloro che hanno letto e che hanno recensito. Colgo l'occasione per ringraziare di cuore i recensori del capitolo 5:

jessychan91

andromeda89

diavolettadark

aletheangel

vernita

sara

Willow Malfoy

Chiaras

Vi-chan

debby87

eragon1001

Herm90

anda

Grazie mille a tutti! Mi avete resa felicissima! Alla prossima fanfiction (spero di ricevere ancora i vostri gentilissimi pareri e commenti) UN BACIO!
  
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