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Autore: UltravioletBliss    03/02/2012    3 recensioni
"Chi diamine te l'ha detto? Miseriaccia Ron, la amo ok? Farò di tutto per lei. La lascerò, se sceglie te. Ma ora come ora è la mia ragazza, e farò di tutto per tenermela stretta. Vedi? - disse, indicando la finestra - oggi è una giornata di pioggia. Tutta la mia vita è stata una  lunga e tetra giornata di pioggia. Poi è arrivata Hermione, ed è stata il mio raggio di sole dal primo momento in cui l'ho conosciuta. La mia vita è sempre stata uno scudo di emozioni irrazionali, senza di lei. Non ragionavo mai con il cervello, anzi, non ragionavo per niente. E ora lei ha portato quel minimo di razionalità nella mia vita che mi serviva. E io ho portato quel briciolo di follia che serviva nella sua vita, lo sento".
-Fred Weasley, capitolo 12.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Hermione si stiracchiò. Era la prima sera che dormiva nel suo letto dopo essere uscita dall'infermeria e la sera prima aveva fatto tardi con Harry, Ginny e Ron.
Quest'ultimo era stato però molto strano nei suoi confronti, quasi scostante, specialmente quando arrivò Fred e l'abbracciò da dietro accarezzandole i capelli.
Quando se ne andò alla ricerca di George, Hermione dovette subire il terzo grado di Harry e Ginny.
«Scusa Herm, ma da quanto tempo vi frequentate?» chiese Ginny curiosamente.
«..Dal Ballo del Ceppo!» rispose Hermione, arrossendo quando si rese conto del periodo di tempo cui aveva mentito ai suoi migliori amici.
«Oddio! Che bello! Che bello! Siamo imparentate ora Hermione! Mamma la penderà benissimo quando lo saprà!» esultò Ginny saltando di qua e di là per la stanza.
«Oh! Frena Ginny! E' meglio che la signora Weasley ancora non lo sappia.. Sai com'è, è altamente imbarazzante» sentenziò Hermione zittendo l'amica.
Ginny si ricompose e tornò a sedersi.
«Già hai ragione.. Però sarebbe fantastico! Tu che ne dici Ron?» chiese rivolgendosi al fratello.
Ron era rimasto tutto il tempo in disparte, osservando solo l'espressione di Hermione.
«Cosa dovrei dire? - disse, alzandosi - non ho niente d dire, spero che tu sia felice - rivolgendosi ad Hermione - ma io devo ancora finire un tema di 30 cm per Piton per domani, quindi buonanotte a tutti» decretò, dirigendosi verso la sala comune.
«Ron! Aspetta, devo finirlo anche io il tema, a domani ragazze!» salutò Harry, seguendo l'amico su per le scale del dormitorio.

Dopo aver aspettato che anche Harry sparisse per la scalinata a chiocciola, Ginny si rivolse ad Hermione.
«Hermione, dobbiamo parlare?»
«Cosa?»
«E' una semplice domanda: dobbiamo parlare di qualcosa?» l'espressione di Ginny era seria. La faceva sembrare molto più matura dei suoi tredici anni.
«No Ginny. Tranquilla.» Hermione iniziava a preouccuparsi.
«Ah. Allora come mi spieghi la reazione di Ron prima?» chiese Ginny cupa.
Lo sapeva. Ginny sapeva che Ron aveva una cotta per Hermione. Come aveva potuto essere tanto stupida lei, da non accorgersene prima?
«Ginny, io... Non sapevo che interessassi a Ron» disse titubante la Granger alla sua migliore amica.
«Senti, Ron è un idiota, lo sappiamo tutte e due, doveva sfiatarsi prima e dirti che era innamorato di te da due anni, ma cavolo Hermione, sei ceca? Non ti eri accorta che lui poteva essere un po' interessato a te?» Ginny fissava ancora l'amica, introspettiva.
Hermione si sentì morire. Stava davvero mettendo a rischio tutta la sua semplice realtà, le sue amicizie, il suo equilibrio, per un ragazzo?
Poi si rese conto. Fred non era un ragazzo. Fred era il ragazzo.
«Ginny, mi dispiace per tuo fratello, ma io amo Fred. Del resto, anche lui è fratello tuo - affermò, cercando negli occhi dell'amica un minimo di comprensione - ora, io vado a letto. Mi dispiace se tu pensi che sia un'insensibile con Ron, ma non posso comandare a bacchetta il mio cuore. Non riuscirò mai a fare ciò che hai fatto tu» disse Hermione, ora usando un tono accusatorio verso Ginny.
«E cosa ho fatto, sentiamo?»
«Stai usando Michael solo per dimenticare Harry, pensi che non lo sappia?»
«Io.. Non.. Cioè...» Ginny divenne rossa scarlatta.
«Ginny, tranquilla, non devi giustificarti con me. E' solo che io non potrei mai mettermi con Ron e dimenticare Fred. Io lo amo, ripeto. Ora buonanotte» salutò, avvicinandosi per abbracciare l'amica dopo averla zittita.

Hermione si allontanò, mentre Ginny la osservava.
Come avrebbe voluto avere anche lei il coraggio di dichiarare i suoi sentimenti ad Harry, non con delle semplici fughe o avvampate di colore sulle sue candide guance, ma proprio come farebbe una ragazza matura: confessando tutto senza vergogna.
"Non succederà mai" ripetè di nuovo, sconsolata.

Hermione continuò a stiracchiarsi.
Sì, era stata proprio una strana serata.
Ginny che di botto sembrava una ragazza matura.
Ron che reagiva sempre così male. Eppure Fred gli aveva parlato.. Cavoli suoi, doveva dichiararsi prima, forse avrebbe una possibilità.. O forse no.
E poi, ieri sera lo aveva ammesso. Aveva ammesso a Ginny di essere innamorata di Fred.
E non se ne era pentita per niente. L'amore che aveva iniziato a provare nei confronti di quel malscalzone era illimitato, totalmente incondizionato. Ormai era andata, partita per la sua via.
Per la prima volta, Hermione Granger era succube solo del suo sentimento, e non della sua mente razionale.
Ed era una bella sensazione. Con Fred aveva iniziato a vivere la vita, senza essere schiava di calcoli o razionalità.
Sentiva di amarlo, sentiva che ormai lui era diventato una necessità per lei, era la scarica d'adrenalina che mancava alla sua vita troppo metodica.
E Ron, faceva parte della vita metodica, non di quella adrenalinica.
Persa nei suoi distorti pensieri, si alzò dal letto, sorridendo alla nuova giornata che le se presentava davanti.


«Fred.»
Ron, ancora in pigiama, era seduto sul letto del fratello maggiore.
«Io sono George, non Fred!» disse lui, cercando di togliersi il fratello dai piedi.
«Ho imparato a riconoscervi quando avevo sei anni. Allora, hai parlato con Hermione?» chiese impaziente.
«No».
«Cosa aspetti?»
«Ecco io.. Non voglio lasciarla» disse Fred tutto d'un fiato.
Ron rimase a guardare il fratello.
E l'egoismo prese di nuovo il sopravvento.
«Fred, tu non l'amerai mai quanto la amo io. E lo sai!» sbottò Ron.
«Chi diamine te l'ha detto? Miseriaccia Ron, la amo ok? Farò di tutto per lei. La lascerò, se sceglie te. Ma ora come ora è la mia ragazza, e farò di tutto per tenermela stretta. Vedi? - disse, indicando la finestra - oggi è una giornata di pioggia. Tutta la mia vita è stata una  lunga e tetra giornata di pioggia. Poi è arrivata Hermione, ed è stata il mio raggio di sole dal primo momento in cui l'ho conosciuta. La mia vita è sempre stata uno scudo di emozioni irrazionali, senza di lei. Non ragionavo mai con il cervello, anzi, non ragionavo per niente. E ora lei ha portato quel minimo di razionalità nella mia vita che mi serviva. E io ho portato quel briciolo di follia che serviva nella sua vita, lo sento.».
Ron rimase stupito dal discorso di Fred. Non gli pareva vero che il fratello fosse diventato tanto maturo solo stando con Hermione.
«Ho capito, devo farmene una ragione» annunciò, andandosene.
E in quel momento, quando lo vide rinunciare, Fred capì che era inutile cruggiarsi per Ron, quando lui non era innamorato di Hermione, per lui era solo un trofeo da mostrare, la prova che aveva sconfitto Krum e il fratello maggiore in qualcosa.
Così, scese a colazione, fischiettando come suo solito.


«Mamma mia, che bontà!» Ginny era ormai ostaggio delle frittelle allo sciroppo fuso.
Harry la osservava ingozzarsi senza alcuna pietà. Certo che era proprio la sorella di Ron.
«Ehi, ne vuoi un po' Harry?» chiese la rossa, avvicinando il suo piatto a quello dell'"amico".
«Oh, grazie Ginny!» accettò lui, sorridendo alla ragazzina.
Mentre si dividevano quel piatto di frittelle, a Harry venne in mente una cosa: fino a un mese prima, Ginny non spiccicava parola con lui, ora era cambiata tutta d'un botto, cosa le era successo?
La voce di Ginny fermò però i suoi pensieri.
«Beh, io vado da Michael. Finiscele tu le frittelle, tranquillo» annunciò allegra, mentre si alzava cinguettando verso il tavolo dei Corvonero.
Harry si trovò di nuovo a osservarlo, e più la guardava, più provava allegria.
Ginny Weasley stava per diventare il raggio di sole di Harry.



«Hermione!» Fred stava rincorrendo la sua ragazza.
«Amore!» Hermione sorrise, fermandosi ad aspettare l'avvenente gemello.
«Dove scappi?» chiese lui, stampandole un bacio.
«Oh, Aritmanzia. Sono già in ritardo fra l'altro. Tu che hai?»
«Ora di buco. Prima avevo Divinazione, ma è una materia inutile» affermò lui, sapendo che anche lei era della sua stessa opinione.
«Come lo sai eh.. Senti ora scappo, ci vediamo dopo in Sala Comune» disse Hermione, avvicinandosi per dargli un bacio.
«Aspetta un attimo, a proposito di Divinazione.. Stasera alle nove alla Torre di Divinazione. Ho una sorpresa. Ci sarai?» chiese lui, scrutandola con curiosità.
Hermione sussultò. Sapeva cosa significava trovarsi sola con Fred di notte. La consapevolezza in più aumentava ogni giorno che loro stavano insieme.
In fondo, aveva quasi quindici anni, e amava Fred.
Prima o poi avrebbe dovuto perdere la verginità, e sperava che capitasse con lui.
«Alle nove. Torre di Divinazione. Ci sarò - affermò lei, accennando un sorriso - ora scappo però! A dopo!» urlò lei correndo per il corridoio del secondo piano.
Fred l'osservò correre. Era bellissima. Ed era pronta.





Olè! Olè! Olè! HO AGGIORNATOOOO! *applausi per me*
Scusate scusate scusate, ma ci serviva rimanere bloccata per la neve per aggiornare!!
Beh, inizia la parte interessante, se mi spiego! ehehe:)
Per favore ora, recensite, perché mi sento davvero come una pecorella smarrita, pare che sto scrivendo per il nulla.. Susu, che ricambio le recensioni!
Buona serata ^_^

UltravioletBliss
  
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