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Autore: _LostinLove    03/02/2012    1 recensioni
La storia narra di Amy, che grazie ad un vecchio amico d'infanzia, Louis Tomlinson, riuscirà a scoprire il vero amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ero distesa sul divano, mentre sentivo Liam canticchiare qualche canzoncina. Erano quasi le due del pomeriggio, e lo sentivo ridacchiare fra sè ogni volta che sbagliava strofa. Io sorridevo e intando leggevo un libro. Sentivo nell'aria odore di uova e pancetta. E inoltre c'era il rumore del grasso del bacon che scoppiettava. Era una scena divertente. Avrei potuto e voluto riviverla per sempre. Era da circa dieci minuti che Liam stava cucinando e io avevo già l'aquolina in bocca. Avevamo deciso di fare colazione e non mangiare il pranzo. Sapevamo che quelle quattro carote sarebbero rimaste a dormire ancora un bel po'. Chiusi il libro e lo lasciai sul tavolino, con un segnalibro tra le pagine. Mi avvicinai al cuoco di casa.
"Allora, hai fame?", mi chiese. Sembrava una di quelle sane conversazioni dei libri.
"Sì, tu?", chiesi. Entrambe le domande erano piuttosto sciocche. Stavamo cucinando perchè affamati, non per altro. Lui se ne accorse e rise. Mi ricordò ancora una volta quanto fosse bella la sua risata, e quanto pura e buffa. Abbassai il volto e mi sedetti. Lui mi porse un piatto e ci mise sopra la mia porzione, poi portò il resto sul suo piatto. Mi porse un succo e del latte e poi si sedette affianco a me.
"Sei così dolce, Amelia.", mi disse fissandomi. Avevo appena masticato un pezzo di carne e mi strozzai quasi per la sua confesisone. Mi sentii in imbarazzo. "Veramente. Insomma, come guardi le persone, come parli, come ti muovi, come cammini, come ... come fai tutto. Sei così dolce e aggrazziata. Sempre."
"Non credo di essermene mai accorta.", dissi e presi il bicchiere, ci fersai il latte e poi lo appoggiai sulle labbra. In quei movimenti che mi erano sembrati sempre così naturali, mi accorsi di quanto fossero fluidi e ... come potevo definirli? Era strano guardami da quel punto di vista. E mi accorsi perchè spesso molte ragazze mi guardassero con invidia. Appoggiai il bicchiere sul tavolo, e perfino così sembravo una Barbie perfetta. Mi alzai di scatto e andai verso la mia stanza balbettando un "Mi dispiace."
La mia voce era così insicura, ma Liam sembrava ancora paralizzato. Forse avevo perfino una voce attraente. Mentre camminavo mi accorsi del modo in cui appoggiassi i piedi, nel modo in cui muovessi le anche e i fianchi, di come le mie braccia si muovesserro ai lati del corpo. Aprii la porta di corsa e la richiusi.
"Come ho fatto a non accorgermi di come mi muovo e di come parlo, di come ....", non riuscii a finire che mi gettai sul letto ancora sfatto. Ripensai a tutti quei momenti in cui Liam e i ragazzi mi fissavano rapiti, anche quando cucinavo o giocavo a carte, e loro mi guardavano come fossi una Dea. Mi misi le mani alla testa, e strinsi i capelli. Ogni mio movimento ora mi sembrava una accoltellata al petto, poichè pensavo a come mi muovevo. Era una cosa assurda. Era come se mi stessi rifiutando di muovermi. Liam aprì la porta e senza chiedere il permesso si sedette affianco a me. "Amelia, io non sapevo che tu ... credevo sapessi che mi rapivi in PROPRIO tutto ciò che facevi."
"In realtà no. E' solo ... bizzarro. ora penso a cosa io stia facendo. sempre e .."
"Amelia .. lascia stare come fai le cose. Sei perfetta così, non farti condizionare dagli sguardi altrui."
"Cioè ... è veramente assurda. ora mi urta il fatto che non me ne sia mai accorta. perchè quando mi muovo sembro .. tipo una principessa delle favole?", lui rise e io pure.
"Facciamo così. Non te l'ho mai detto, okay? sei buffa e distratta, non sai muoverti e inciampi ogni tre metri.", mi sorrise.
"Questa definizione mi piace di più.", dissi sorridendo. Mi avvicinai al letto, ma una coperta mi si era attorcigliata attorno alla caviglia destra e mi trovai a terra. Liam prima mi fissò sbalordito, poi scoppiò a ridere, lasciando la testa all'indietro e battendo le mani. Io iniziai a ridere e poi mi distesi completamente. Cercai di non pensare ai miei movimenti. Liam si accovacciò affianco a me.
"Allora ... cosa facciamo? La colazione è ancora là ..", disse.
"Io volevo farmi una doccia.", dissi sorridendo. Lui si alzò e mi prese una mano, aiutandomi.
"La doccia è tutta tua ...", disse indicandomi il bagno. Io risi.
"In due staremmo di meno ..", sussurrai giocherellando con la catenella che portava al collo. lui rise e mi baciò la fronte. poi mi prese in braccio e mi portò in bagno di peso. Mi tolse la felpa e i pantaloncini, io mi sfilai il resto ed entrai nella doccia. Dopo una manciata di secondi lui mi seguì. Non sapevo cosa fosse questa strana sensazione. Non avevo mai fatto la doccia con un ragazzo. E non sapevo perchè fremevo all'idea che i nostri corpi si toccassero di nuovo. aprii l'acqua e lasciai che mi scorresse addosso. la doccia non era grande, però stavamo abbastanza larghi. ad un certo punto mi prese dai fianchi e mi baciò il collo. io, di difesa, afferrai il flacone di shampoo e glielo versai un po' in testa. lui rise e si spettinò i capelli con la mano. Io mi voltai e iniziai a sistemargli bene lo shampoo. intanto lui rideva e si godeva il mio tocco. quando ebbi finito con lo shampoo lui prese il doccia schiuma e iniziò a spalmarselo sul corpo, io feci lo stesso con me. Lui, tra mille risate, mi aiutò a riempire i miei capelli si shampoo.
"Ti diverti?"; chiesi mentre mi spostava delle ciocche di capelli in aria per dare loro forme bizzarre. Lui rise e annuì. sorrisi e lo baciai sulla punta del naso. mi prese improvvisamente per i fianchi e mi sollevò un po' baciandomi il collo. "ti prego lasciamo scendere. Non voglio che tu scivoli.", dissi e lui mi riportò a terra. Lo baciai sulle labbra con dolcezza. Aprì l'acqua a tradimento e mi bagnò la faccia. Io annaspai ed emisi un gridolino. Lui continuò a ridere e ci aiutammo a vicenda nel sciaquarci. Poi uscimmo dalla doccia e mi asciugai con un asciugamano mentre lui indossava l'accappatoio. Io mi vestii e legai i capelli e li avvolsi ad un'altro asciugamano. Lui rise mentre mi guardava seduto su uno sgabello. Quando ebbi finito, lui si era appena cambiato del tutto. Mi fece segno di sedersi sulle sue ginocchia.

"bene .. dopo questa emm .. esperienza?", disse e io scoppiai a ridere. Doveva smetterla alrimenti la mia scatola della risata non avrebbe restito per molto. A questo pensiero risi più forte. Lui mi abbracciò e rimase zitto. restammo abbracciati così per un po', forse ore, forse solo pochi minuti. Lui mi stringeva e io anche. Qualche volta giocherellavo con i suoi capelli ancora umidi.
"Andiamo?", chiese ad un certo punto. Io annuii e mi diressi verso la porta. Ma prima lo sentii prendere l'asciugamano che avevo in testa e me lo tolse. "Così sei più sexy.", disse e fuggì via ridendo. Avevo tutti i capelli all'aria e spettinati. Sorridendo gli corsi dietro fino in cucina, dove lui era rimasto immobilizzato. Mi fermai dietro di lui. I ragazzi erano tutti lì, svegli, e ci fissavano. Chi ridacchiando fra sè, chi un po' più serio. Poi, harry ruppe il silenzio: "Vedo che la doccia vi è piaciuta ...", mi sentii in enorme imbarazzo e raccolsi di nuovo i capelli tra le mani. Poi fissai Liam che era arrossito come me. Louis sorrise e noi tutti scoppiammo in una fragorosa risata.


***AUTRICE***
Vorrei ringraziare chi ancora legge la mia storia, so' che siete in pochi, ma non importa. Siete meravigliosi.
Spero che questo capitolo vi piaccia, perchè io mentre lo scrivevo ammetto di aver riso fra me.

Mi piacerebbe solo, se non è troppo da chiedere, potreste fare delle recenzioni, vorrei sapere se veramente vi piace. :)
Buona serata.

  
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