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Autore: honjaui    03/02/2012    4 recensioni
Cassandra è una normalissima ragazza di Orlando.
Ha 17 anni e vive con i suoi genitori entrambi poliziotti.
È arrivata al suo ultimo anno di scuola quando la sua vita perfetta inizia a diventare un incubo.
Cambia famiglia, casa, città, scuola e amici.
Cambia anche se stessa, il modo di essere e di vestirsi.
Solo una cosa non è cambiata nella sua vita, la sua migliore amica Asia, ma in realtà lei è cambiata.
Nella sua nuova famiglia c'è Ruggero che inizierà a guardare Cass in modo diverso.
L'accettazione della nuova vita non vuole dire che dentro di se è serena infatti si imbatterà in un futuro oscuro.. L'anoressia.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Non voleva morire.
Non voleva morire così giovane.
Eppure era li, con il corpo schiacciato contro il muro, immobilizzata.
Davanti a lei c’era un uomo, un uomo molto più alto di lei con gli occhi color nocciola. Riusciva a vedere solo quello di quell’uomo, i suoi occhi piangenti erano fissi sui suoi, gli occhi nocciola di quell’uomo che la stava aggredendo.
Non riusciva a capire cosa stesse davvero succedendo, era scioccata, immobile, paralizzata.
Le grinfie di quell’essere d’avanti a lei cercava qualcosa.
Cosa, lei non lo capiva.
Forse voleva la sua borsa?
La sua collana?
Il suo telefono?
 
-“Cosa vuoi da me?” una voce sottile, senza fiato cercava di uscire dal corpo di quella ragazza.
 
L’uomo la paralizzò ancor di più, premendo con la sua mano il petto della ragazza. E con un gesto futile uscì dalla sua giacca nera di pelle un coltello e glielo puntò sulla gola.
 
-“Io ti conosco” disse l’uomo incappucciato. La sua voce roca, malsana, faceva impaurire ancor di più la ragazza “Sei la figlia dei Sterling” continuò a dire. Spostò il coltello verso la sua guancia destra, delicatamente come se lei fosse un pezzo di manzo e lo appoggiò indicando l’occhio “I tuoi occhi sono inconfondibili..” in un attimo spinse ancor di più il petto della ragazza e la sua voce cambiò, diventò più forte, più spregevole “Sono uguali a quella troia di tua madre” dopo questa frase, fissava gli occhi di Cass pieni di lacrime e prese il coltello spostandolo verso la sua coscia nuda “I tuo genitori pensavano che, dopo un anno di prigione io sarei cambiato? Sono diventato più spregevole di prima”
 
Un dolore inspiegabile prese il possesso del corpo di quella ragazza in piedi, contro il muro con il viso rigato dalle lacrime mentre quel l’uomo si allontanava velocemente da quel vicolo.
Una stupida vendetta aveva colpito la vita di quella ragazza.
Che colpa ne aveva lei?
I suoi genitori lavoravano contro la legge ma lei no, lei era solo una persona, un’anima dell’insieme di quei due poliziotti. Non ne aveva colpa.
Il dolore continuò a penetrarle in tutto il corpo e si accasciò per terra. Quella terra sporca, lurida.
In giro di poco tempo quella terra diventò di color sangue, il suo sangue e pian piano sentiva perdere le forze.
 
Un passante la vide a terra in quella pozza di sangue.
L’ambulanza arrivò in tempo.
 
 



 
Il suono di un campanello interruppe la lettura di Asia.
Chi può essere? Non aspettavo nessuno” pensò tra se e se.
Chiuse il libro che stava leggendo o lo appoggiò sul divano di pelle bianca che illuminava il salotto blu, si avvolse con la coperta ocra che aveva sulle gambe e con passo veloce si avvicinò alla porta.
 
-“Oh, ciao Angy!” esclamò Asia aprendo la porta. Il suo viso diventò rosso in un millesimo di secondo e iniziò a bruciare.
 
-“Ciao Asia.. Posso entrare?” le domandò con un sorriso raggiante dondolandosi leggermente tenendo le braccia dietro il corpo.
 
Asia rimase immobile davanti a Angy e non poté far altro che annuire.
Angy entrò e iniziò a correre verso la cucina con una busta in mano.
Asia la seguì.
Entrarono nella cucina e si sedettero vicino alla finestra che dava sul laghetto del giardino.
 
-“Cosa c’è li dentro?” chiese Asia incuriosita dalla busta d’orata che aveva Angy d’avanti a se.
 
-“Un regalo per te” rispose aprendo la busta sorridendo ed estraendo una scatolina nera decorata con un nastro argentato.
 
Asia era rimasta a bocca aperta mentre il suo viso continuava ad andare in fiamme alla vista della ragazza di fronte a lei “Ma-ma Angy, non dovevi!” esclamò nascondendo il suo viso nelle mani anch’esse bollenti.
 
-“Scherzi? Ho sbagliato, lo so e questo è il mio modo per chiederti scusa” continuò, sorridendo. “So che vai pazza per l’argento” terminò allungando il pacchetto verso Asia.
 
Le ragazze si guardarono, intensamente, prima che Asia prese tra le mani il pacchetto.
Mentre la ragazza iniziò a scartarlo l’altra esclamò “Ho lasciato Fred dopo scuola”
Asia rimase paralizzata.
 
-“Perché?” cercò di pronunciare.
 
-“Perché è uno stronzo, egocentrico e sporco materialista” rispose avvicinandosi a Asia.
 
Asia non si accorse che Angy si stava avvicinando a lei “Cosa è successo?” chiese con il viso rivolto verso le sue gambe incrociate.
 
-“Ha iniziato ad insultarti pesantemente e dopo scuola, quando ha visto la sua macchina se n’è andato lasciandomi sola. L’ho lasciato con un messaggio.” Le disse appoggiando le mani sulle ginocchia di Asia.
 
Con quel contatto Asia iniziò ad avvampare cercando di nasconderlo all’amica “Mi dispiace” riuscì a dire con voce sottile.
 
-“Non preoccuparti!” l’assicurò avvicinandosi ancor di più “Sai perché?”
Asia alzò lo sguardo.
Aveva le labbra di quella ragazza a soli pochi centimetri dalle sue, i suoi occhi a pochi centimetri dai suoi e la sua aria le rinfrescava il volto bollente.
Era paralizzata, doveva risponderle, ma se avrebbe provato ad aprire bocca le sue labbra si sarebbero scagliate contro le sue e non poteva farlo, non ora.
Si limitò a fare un cenno con la testa.
 
Angy l’abbracciò velocemente e rimase immobile accogliendo l’amica con un forte abbraccio dicendo “Perché non lascio che nessuno ti tratti così”.
 
Rimasero così per parecchio tempo e Asia rimase immobile, voleva restare così per sempre.
 
-“Ok, basta con tutta questa tenerezza! Io dovrei andare a casa quindi apri questo regalo!” disse Angy piena di entusiasmo battendo delicatamente i pugni sulle sue gambe.
 
-“Va bene” cercò di dire con voce mozzata e velocemente aprì il pacchetto.
Dentro c’era una collana. Il soggetto era una A di 5 centimetri argentata con 2 brillantini incastrati ed era mantenuta da una catenella argentata resistente “Angy? Sei impazzita?” esclamò Asia sorridendo.
 
-“No, ti voglio solo bene!” rispose Angy terminando con una risata dolce e sinuosa.
 
Anche la sua risata è tremendamente perfetta!” Pensò Asia.
 
-“Ti piace?” domandò la ragazza dai capelli rossi vedendo l’amica immobilizzata.
 
-“Certo che si, Angy! È bellissimo!” rispose la ragazza bionda continuando a far esplodere sempre di più il suo sorriso.
 
-“Perfetto!” disse alzandosi in piedi “Mmhh Asia, io devo andare, devo aiutare mia madre con John” disse mettendo le mani nelle tasche dei pantaloncini di jeans.
 
-“Certo, vai! Ci vediamo domani a scuola” rispose Asia sorridendole.
 
Si fecero un cenno di saluto e lentamente Angy si diresse verso la porta.
Asia la guardava, la fissava, l’ammirava.
Quali Dei potevano aver fatto nascere una ragazza così tremendamente bella?
 

 


 
 
Cass aveva perso tanto sangue, ma non era morta fortunatamente e la ferita alla coscia non era tanto profonda.
Quell’uomo non era stato tanto spietato con lei dopo tutto.
Poteva ucciderla con quel coltello.
 
Erano le 16 di pomeriggio quando si svegliò.
Si sentiva stanca, anche se aveva dormito per quasi un giorno intero. Era confusa, annebbiata.
Provò ad alzarsi lentamente e qualcosa la bloccò. Sentì qualcosa stringergli la gamba, si fermò e alzò lentamente la camicia da notte che portava. Aveva una grande fascia stretta attorno alla coscia.
Non si ricordava assolutamente niente.
Cercò di scendere le scale lentamente, la fascia non le permetteva di muoversi come dovrebbe.
Arrivò nel salotto dove un grande divano ad isola blu occupava il centro della stanza e si sedette componendo il numero della sua migliore amica.
 
-“Pronto?”
 
-“Asia? Sono Cass..” disse la ragazza debole che si distese sul divano.
 
-“Ciao Cass.. Che hai? Ti trovo stanca”
 
-“Ieri è stato il giorno più brutto della mia vita!” esclamò.
 
-“Cosa? Che è successo?”
 
Cass fece un pesante respiro e portò una mano sulla fronte prima di risponderle “Ho scoperto che Zac mi tradisce e dopo nemmeno cinque minuti sono stava violentata. Sono finita in ospedale credo e ora mi trovo qui” lentamente le lacrime rigavano le guance della ragazza.
 
-“Cosa? Stai scherzando, vero? Ti giuro, se dovessi venire nella tua città andrei da Zac e gli taglierei quello schifoso cazzo che tiene tra le gambe!”
 
-“Ma che..” Cass non poté che ridere alla battuta dell’amica “Ti giuro Asia mi fai sempre ridere!”
 
-“Figurati..”
 
-“Ma perché ieri piangevi? Che è successo?” chiese Cass mettendosi seduta.
 
-“Cass.. Promettimi che, dopo averti detto questa cosa i tuoi sentimenti verso di me non cambiano, ti prego”
 
-“Asia? Ma che cazzo dici? Dimmi!” esclamò Cass con una leggerà nota di ironia.
 
-“Bene..” Asia aspettò qualche secondo prima di annunciare la notizia.
 
-“Asia?”
 
-“Si be’, mi sono innamorata di Angy…”
 
-“E allora? Cosa c’è di strano?”  chiese Cass incuriosita.
 
-“Niente è che..” si udì il suono di un campanello “Cass? Ci sentiamo dopo?”
 
-“Certo, a dopo!”
 
 
 
Ok, due campanelli in un giorno? Troppo strano!” pensò Asia andando ad aprire.
Come aprì la porta un ragazzo biondo entrò velocemente in casa sua.
 
-“Lei dov’è? Sono sicuro che sia qui!”
 
-“Fred? Cosa stai dicendo?” chiese Asia spaventata incrociando le mani.
 
-“So che Angy è qui! Le devo parlare!” disse correndo da una parte all’altra del primo piano.
 
-“Non è qui Fred, è andata via e non incavolarti perché ti ha lasciato”
 
-“Ma come può lasciarmi?” domandò sedendosi sul divano del salotto blu.
 
-“Be’..” disse Asia avvicinandosi al divano “Forse perché sei uno stronzo?” terminò gridando la parola ‘stronzo’.
 
-“Stronzo io? Sei solo gelosa!” rispose incrociando le braccia.
 
-“Gelosa io? E di che?” disse posizionandosi di fronte al ragazzo biondo e appoggiando le mani sui fianchi “Gelosa che tu hai una famiglia di merda, Fred?”
 
Fred si alzò improvvisamente avvicinandosi alla ragazza che lo guardava con aria spregevole “Non ti permetto di parlare così della mia famiglia!” disse gridando.
 
-“Posso e come! Dobbiamo parlare di tua sorella Fred?” iniziò a gridare anche lei.
 
-“Greta? Lasciala stare! Lo sai che non voleva farlo”
 
-“Cosa? Non voleva diventare una tossica dipendente come la tua famiglia?”
 
-“Smettila Asia! Non puoi giudicare la mia famiglia tossica solo per una componente”
 
Asia abbasso per un secondo la testa, ridendo “Caro Fred, scommetto che nelle tue tasche c’è più fumo di quanta ne ha uno spacciatore” immediatamente mise la mano in una delle tasche dei jeans del ragazze e prese una bustina con dell’erba dentro “Ah, ho ragione!”
 
Fred velocemente gliela strappò dalle mani “Sei solo una puttana!”
 
Asia presa dalla rabbia gli tirò una schiaffo che lo butto sul divano.
Si avvicinò a lui e si guardarono nei occhi.
Fred era spaventato dalla forza di Asia.
 
-“Tu sei solo un fottuto pezzo di merda che non merita di stare con Angy, ok? Ora togli il tuo culo dal mio divano e vattene a casa, ok?”
 
Fred senza fare un cenno di voce si alzò e scappò da casa di Asia.
La sua macchina era fuori uso per colpa di Asia e prese il primo taxi che passò per la strada.
Arrivò al cancello di casa sua ed entrò nel giardino maestoso che circondava la grande casa del ragazzo.
Era tutto di un verde così puro e i cespugli di rose di vari colori intorno al gazebo bianco davano l’idea di una villa francese.
Appena entrato in casa un Husky Siberiano lo accolse allegramente per poi sparire dall’indifferenza del ragazzo nei suoi confronti.
Entrò nel corridoio che dava le varie stanze della casa.
Nel primo piano ogni stanza era di colore bianco con luci forti anch’esse bianche.
Si sentivano risate  di varie persone provenire dall’ultima stanza del corridoio accompagnate dalla musica.
Raggiunse velocemente le risate e vide un ragazzo alto con muscoli appena accennati, biondo come lui che tentava di giocare a Just Dance e dietro di lui c’erano due persone sulla 40ina di anni e una ragazza bionda con mesh nere che ridevano.
 
-“Ruggero cosa stai combinando?” domandò Fred ridendo.
 
-“Gioca!” esclamò la sorella dai capelli meshati.
 
-“Si ma Greta, sembra un cretino!” disse il biondo naturale della famiglia appoggiandosi al muro.
 
-“Vi lasciamo, andiamo a dormire!” disse Marco, il padre di famiglia ai figli mentre con la moglie si alzò.
 
-“Buona notte!” esclamò Greta sorridendo ai genitori.
 
Ci fu un silenzio di cinque minuti occupati dalla musica del gioco.
 
-“Ragazzi dobbiamo parlare!” esclamò Fred come la musica del gioco si fermò.
 
-“Di cosa?” domandò Ruggero mentre si sedeva sul divano accanto a Greta.
 
-Be’..” disse avvicinandosi ai fratelli sedendosi sulla poltrona celeste coordinata al divano “.. Mi sono rotto i coglioni che tutti pensano che la nostra famiglia sia una famiglia di drogati!”
 
-“Ma è così!” esclamò Greta battendo il cinque al fratello accanto a lei.
 
-“No.. Io intendo tutta la famiglia Martin, compresi Marco e Ramona” rispose appoggiando le braccia sulle sue cosce.
 
-“Oh..” disse il maggiore impressionato alzandosi in piedi “Be’ ma in realtà non sono io il tossico”
-“Neanche io!” esclamò Fred che con il fratello iniziarono a fissare Greta, la figlia di mezzo.
 
Greta, sentendosi osservata si alzò “Sì certo adesso è colpa mia? Non tocco droga da un anno a differenza vostra!”
 
-“Cosa c’entro io?” domandò il maggiore toccandole la spalla “Non sono uno che sniffa ogni giorno eh!”
 
-“Be’ io non sono finito nei giornali” terminò il minore alzandosi.
 
Un minuto di silenzio entrò in quella stanza.
Si sentiva che i fratelli Martin erano pensierosi.
 
-“Cosa facciamo?” chiese Ruggero mettendosi le mani nelle tasche dei jeans stretti.
 
-“Non lo so..” disse Fred fissando Greta.
 
-“Non guardate me! Io non ho idee!” esclamò la ragazza facendo qualche passo indietro.
 
 
Erano le 23:30 quando i ragazzi stavano ancora discutendo ed improvvisamente il suono del campanello di casa li spaventò…







Nel prossimo capitolo:
Fred riceverà un invito e in questo invito scopriremo il segreto di Asia e il perché odia la famiglia Lionelli.
Cass dopo essersi ripresa incontrerà una persona varie volte e scoprendo chi è questa persona in realtà perderà qualcuno.

   
 
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