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Autore: Flaesice    04/02/2012    20 recensioni
Isabella Swan, assistente e migliore amica dell'affermata stilista Alice Brandon, lavora per la Fashion&Luxury. Durante uno dei tanti giorni di lavoro incontrerà una persona che le sconvolgerà la vita facendole conoscere la passione, l'erotismo, l'amore, ma anche la sofferenza, la delusione.
Tratto dalla storia: Vorrei non pensare a lui in questo modo, vorrei non provare questo desiderio di averlo tutto per me, vorrei che non mi avesse mai scritto quel biglietto, che non ci fossimo mai scambiati quei baci. Vorrei, vorrei, vorrei. Vorrei riavvolgere il mio cuore e tornare all’attimo esatto in cui si è innamorato per evitare che accada, vorrei…ma non posso. Rewind the heart.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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- Questa storia fa parte della serie 'Reopen your heart.'
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Eccoci qua, siamo arrivati alla fine. Voglio fare una premessa, molte di voi sono contro le storie che non hanno un lieto fine, beh vorrei dirvi di non soffermarvi soltanto sull'ultimo capitolo. Soffermatevi sulle sensazioni, se ci sono state, che avete provato di volta in volta, soffermatevi sulle gioie, i dolori, le emozioni che avete vissuto. Io sono dell'idea che una storia non possa essere classificata come "brutta" soltanto perchè non ha una fine tutta rose e fiori, se così fosse credo che il film Titanic non sarebbe diventato un successo internazionale.  Nonostante tutto, se credete che questi personaggi abbiano ancora tanto da dire, tanto da dare, potrete scegliere se il prossimo capitolo sarà un epilogo oppure un prologo per un eventuale sequel. Detto questo passiamo ai ringraziamenti. Ringrazio principalmente mia sorella, senza di lei questa storia non avrebbe mai avuto un inizio, ringrazio la mia amica Rossella che è colei che mi ha sopportato in tutti questi mesi, ha ascoltato le mie mille pazzie, i miei mille cambi di programma, ed è sempre stata lì, pronta ad aiutarmi e sostenermi. Ringrazio la mia gemellina Antonella, colei che con il suo entusiasmo mi ha dato quello sprint in più, colei che ha reso ogni capitolo più speciale con i suoi favolosi banner. Infine, assolutamente non per importanza, ringrazio la mia "amanta" Paola, colei che ha, letteralmente, fatto prender vita alla mia storia, capirete cosa intendo quando troverete la sorpresina che ho richiesto per voi che si trova in fondo al capitolo. Grazie ancora a tutte voi che mi avete seguito, grazie a chi c'è sempre stato, grazie a chi ha commentato e chi ha preferito restare in disparte. Spero che questa non sia una fine ma soltanto la base per un nuovo inizio. Un abbraccio forte a tutte voi, grazie.

Isabella Pov.


Richiudo la porta, le mani tra i capelli in un moto di disperazione improvvisa. Cammino freneticamente per la stanza, avanti e indietro. Una, due, tre volte. Ancora e ancora, come se questo potesse scacciar via dalla mente i pensieri che l’affollano.

Devo aver frainteso, sicuramente, perché è impossibile, non può essere. Edward non mi avrebbe nascosto una cosa così importante, non a me. Non a me.

Un mantra che ripeto più e più volte mentre i minuti trascorrono interminabili, agitazione e senso di frustrazione a farmi compagnia.

Improvvisamente sento la porta aprirsi, il cuore batte all’impazzata. Vedo Edward entrare con un gran sorriso sulle labbra, un mazzo di rose scarlatte tra le mani. Il suo sorriso scompare non appena scorge la mia figura sul divano, gli occhi gonfi e cerchiati, il colorito più pallido che mai.

Lascia cadere la ventiquattrore e le rose a terra, corre al mio fianco – Amore cosa..cos’è successo?- nella voce percepisco la sua agitazione.

-Dimmi..che non..è vero.- a malapena riesco a parlare, sento la testa pulsare ferocemente.

-Cosa non deve essere vero? Cosa? Bella parlami.- mi scuote, evidentemente preoccupato.

-Claire! Lei è..stata qui.- tutto ciò che riesco a dire, come in trance.

Vedo la sua espressione mutare, diventare quasi terrorizzata. Un’ennesima conferma. Sento la rabbia salirmi fino al cervello, l’apatia lasciare spazio alla collera.

-Oddio Edward..come hai potuto?- mi alzo di scatto, urlo fuori di me.

Abbassa lo sguardo, l’espressione affranta -Amore io..- lo interrompo.

-Voglio sapere tutto, adesso!- il mio tono non ammette repliche, lo guardo mentre trascina pesantemente la sua figura, prende posto sul divano, i gomiti poggiati sulle ginocchia, le mani tra i capelli a reggergli la testa.

-Claire ed io siamo stati insieme.-

Averlo ipotizzato è un conto, prendere coscienza della verità attraverso le parole che lasciano la sua bocca è tutt’altro effetto. Mi pare di ricevere una stilettata al cuore, stringo gli occhi per evitare di piangere, per sopportare il dolore, devo mantenere la calma, mostrarmi forte.

-L’unica storia importante della tua vita, quella di cui mi hai parlato quella volta sulla spiaggia.- la mia un affermazione, i suoi occhi mi guardano quasi ad implorarmi di non andare avanti.

-Sì.- sospira pesantemente –Noi siamo stati insieme due anni.-

Annuisco, mordo le labbra, in un moto di nervosismo, fino a sentire il sapore ferruginoso del sangue che scivola nella mia bocca, non fa male, in questo momento nulla potrebbe fare più male del mio cuore che si sta frantumando in mille pezzi.

-Lei aspettava..voi aspettavate..- non riesco a terminare la frase, le lacrime cominciano a scivolare lungo le mie guance contro la mia volontà, la gola brucia, i singhiozzi trattenuti mi impediscono di parlare.

-Bella..- si alza, mi viene incontro, vedo il suo palmo aperto avvicinarsi alla mia guancia a voler raccogliere le lacrime, lo scanso.

-Voglio la verità Edward.- con il dorso della mano tremante mi asciugo il volto con stizza, cerco di darmi un contegno, l’ultima cosa che voglio in questo momento è la sua compassione.

Annuisce, si allontana prima di iniziare il suo racconto -Avevo vent’anni, da poco avevo intrapreso la carriera di fotomodello, finalmente cominciavo a realizzare il mio sogno di entrare nel campo della moda. Claire ed io stavamo insieme da due anni, ci amavamo.- si ferma.

Altra stilettata al cuore, incasso anche quest’altro colpo – Poi, cos’è accaduto?- masochista, una masochista che vuole farsi del male con le sue stesse mani, solo che, al contrario, io non riesco a trarre nessun piacere dal dolore che sto provando in questo momento.

-Lei un giorno mi disse di essere..- s’interrompe ancora, alza lo sguardo verso di me, riesco a scorgere quelle due gemme lucide, sul punto di cedere -..mi disse di essere incinta. Questa cosa mi spaventò molto, in un secondo vidi tutti i miei sogni, tutti i miei progetti, andare in fumo. Sono stato un vigliacco, Bella, non vado per nulla fiero di quello che ho fatto.-

Continuo ad ascoltarlo, il respiro agitato – Continua.- lo esorto.

-Le dissi che io non volevo quel bambino, che..- le mani tra i capelli con disperazione, la voce addolorata, le lacrime si assiepano tra le sue lunghe ciglia ricurve -..avevo tutta la vita davanti e non potevo prendermi una tale responsabilità.- si ferma ancora, un’ennesima muta richiesta a non dover raccontare necessariamente un ricordo così doloroso.

Il mio sguardo è gelido, così come il mio corpo pietrificato. L’unica cosa che in questo momento mi spinge ad andare avanti è la brama di sapere, di conoscere tutta la verità.

-Claire perse il bambino?-

Annuisce con forza, sul volto una maschera di prostrazione –Sì, lei..lo perse a causa mia.-

-Non capisco.-                         

-Quando le dissi che non volevo il bambino...mi disse che l’avrebbe cresciuto, con o senza di me. Lasciò gli studi, iniziò a svolgere più di un lavoro per mettere da parte dei soldi per quando il bambino sarebbe nato.- le lacrime che scorrono senza sosta sembrano quasi voler  oltraggiare quel volto perfetto, disperato come mai prima d’ora l’avevo visto - Quando tre mesi dopo l’andai a cercare lei mi disse che il troppo stress l’aveva..portata all’aborto.- la voce ridotta ad un sibilo – Io mi ero reso conto di aver sbagliato, di volerlo quel bambino, ma era troppo tardi.- stringe le mani in un pugno, i singulti gli scuotono il petto.

Queste parole, le peggiori che potessi mai sentire. Il cuore a battere impazzito, lacrime di disperazione per questa verità così assurda, surreale, maledettamente dolorosa.

Sento le forze venire meno, le gambe cedono sotto il peso di questa nuova realtà, ricado a terra, piegata sulle ginocchia mentre i singhiozzi mi impediscono anche di respirare.

-Amore..- si alza correndomi incontro, le sue braccia a cingermi la vita, sollevarmi.

-Lasciami, Edward, lasciami.- urlo fuori di me, una serie di pugni contro il suo petto.

Serra ancora di più la sua presa – Ti prego, amore mio, ascoltami. Ti prego.- mi divincolo.

-Perché non me l’hai detto? Perché? Io avrei capito.- lo guardo severa, il mio un rimprovero contro la sua mancanza di fiducia - Sarebbe stato tutto diverso, tutto diverso.- scuoto la testa, continuo a ripetere le stesse parole come in stato di shock. 

-Ma nulla è cambiato, amore mio. Nulla.-

-Come puoi dirlo, Edward? Come?- la rabbia salirmi al cervello – Ti rendi conto che se Claire non avesse abortito..adesso tu e lei sareste stati insieme, avreste avuto un figlio.- spalanco gli occhi incredula mentre do voce ai pensieri che fin’ora hanno affollato la mia mente, le mani tremanti a muoversi frenetiche - Dio, Edward, ti rendi conto?- urlo fuori controllo, ancora una volta.

-Ma..- prova a parlare, glielo impedisco.

-Tu eri tornato da lei. Tu..tu..- le mani tra i capelli, la collera nella voce – Cazzo, Edward, voi non state insieme perché lei è andata via, ma tu eri tornato.- gli punto un dito contro quasi come se questo gesto potesse evidenziare le sue colpe.

-Non è così, Isabella.-

-No? Beh allora spiegami com’è, perché io proprio non riesco a vederla diversamente.- una risata isterica, l’ennesimo sbalzo d’umore – Adesso capisco tutto, ora è tutto chiaro.- mi batto un palmo sulla fronte  - Ecco perché ci somigliamo così tanto, in questi dieci anni non hai fatto che cercare lei, in me hai rivisto lei. Già, perché non ci ho pensato prima.- sorrido amaramente.

-Bella ma cosa..cosa stai dicendo?-

-Soltanto la verità.- mi volto, mi sento afferrare per il polso.

Le sue mani sulle spalle, a scuotermi –Io. ti. amo. alla. follia. Bella.- ogni parola scandita lentamente, continuo a sorridere incapace anche di provare dolore.

-Certo, mi ami. E’ proprio perché mi ami che da quando Claire è tornata ti fai in quattro per lei?- cammino per la stanza come un leone in gabbia, continuo ad annuire – Ed io che da stupida mi facevo mille problemi, mi ripetevo che non dovevo essere gelosa, che il mio era un atteggiamento morboso. Mi sono anche sentita in colpa a pensare male del vostro rapporto, sai? Ed invece avevo le mie ragioni per sentirmi così, ne avevo tutto il diritto ed il mio sesto senso non faceva altro che avvertirmi.- do libero sfogo a tutti i pensieri che ho cercato di reprimere in quest’ultimo mese, al senso di frustrazione che si ripresentava ogni qual volta sentivo la gelosia prendere il sopravvento e non potevo far altro che arrendermi ad essa, impotente - Sei andato in crisi, non è così? Da quando lei è tornata non hai fatto altro che pensare a come liberarti di me.-

-Amore cosa dici, tu..stai delirando. Io ti amo, è solo che...- si blocca, sospira pesantemente - Quando Claire è tornata, dopo anni che ho vissuto nel rimorso per quello che era successo, per come ci eravamo lasciati..- si ferma ancora una volta, scuote la testa come a voler trovare le parole più adatte – Per me sapere che non serbava più del rancore nei miei confronti è stato fondamentale, finalmente ho potuto mettere definitivamente un punto al passato. Il mio starle vicino, aiutarla in queste settimane, non è stato altro che un modo per espiare le mie colpe passate, nient’altro.-

-Non ti credo.- scuoto la testa, vorrei credergli ma non posso, sento le lacrime tornare a spingere agli angoli degli occhi.

-Amore, ti prego, tu devi credermi. Io amo solo te, tu sei il mio tutto, mi hai rapito il cuore fin dal primo istante e non per i motivi che credi. Sei bellissima, dolce, simpatica, sensuale, intelligente, io..io non potrei desiderare di meglio.- esasperato.

-Tu avresti dovuto parlarmene. Hai avuto più occasioni: quella volta in spiaggia; quando ti ho chiesto se tra voi ci fosse stato qualcosa. Tu mi hai detto di no, che tra di voi c’era stata soltanto un’amicizia adolescenziale, e adesso dimmi come posso fidarmi di te, come posso crederti ancora. Tu mi..mi hai mentito, Edward. Con quale coraggio hai potuto guardarmi negli occhi e mentirmi?-

-Se non te l’ho detto è soltanto perché avevo paura di quello che avresti potuto pensare di me, paura di mettere a repentaglio la nostra storia. Credevo non avesse senso turbarti per cose del passato, un passato che per me non conta più nulla.- si avvicina, prende il mio volto tra le mani, resto impassibile.

-Credi che ora la mia opinione su di te sia migliore? Credi che la nostra storia non sia stata distrutta? Credi che adesso io stia meglio di come sarei potuta stare se tu mi avessi detto la verità fin da subito?- le mie parole sputate come veleno, abbassa lo sguardo colpevole – Io ho già dato la mia fiducia in passato a chi non la meritava, ho creduto a delle scuse assurde, lasciandomi abbindolare e soffrendo come una stupida. Ma ero giovane, immatura, meno consapevole. Adesso sono una donna, Edward, e non sono disposta a commettere di nuovo gli stessi sbagli, a soffrire ancora.-

-Io..io non avrei mai voluto arrivare a questo punto. Mi dispiace, Isabella. Per favore, credimi..io ti amo e non posso pensare di stare senza te. Non sono mai stato così felice prima di conoscerti, non ho mai avuto tutto questo desiderio di impegnarmi, crearmi una famiglia.- si ferma un istante, riflette – Sì, è vero, la storia con Claire è stata importante ed il modo in cui ci siamo lasciati mi ha scosso. Per tanti anni ho pensato soltanto a divertirmi, continuando a credere che non valesse la pena di impegnarsi. Ma poi, quando ti ho incontrata, ho sentito il mio universo capovolgersi completamente, il mio mondo ha cominciato a ruotare intorno a te senza che riuscissi a spiegarmi il motivo. Fin dal primo istante in cui i nostri occhi si sono incrociati ho sentito come una scintilla dentro, credevo fosse soltanto perché mi sembravi così ingenua, così diversa da tutte le donne che avevo frequentato. Ma nel momento esatto in cui ti ho baciata ho sentito il mio cuore tornare a battere, un insensato senso di colpa che mi diceva che stavo sbagliando, che dovevo proteggerti e non prendermi gioco di te. Così ho cercato di ignorarti, ma quelle emozioni tornavano a torturarmi ogni volta che ti vedevo e mi facevano intraprendere una guerra tra la mente ed il cuore. Mi sono comportato come un’idiota, è vero, ma poi ho capito cosa volevo ed ho lottato per averlo. Io volevo te! Questo mese che abbiamo vissuto insieme è stato il più bello di tutta la mia vita, perché finalmente ho trovato quello di cui ho bisogno, grazie a te, a noi, a quello che siamo insieme.-
Resto immobile di fronte a queste parole che mi sembrano così cariche di amore, un amore viscerale, impetuoso, intenso. Un amore che non posso credere sincero se al primo ostacolo si è arreso all’inganno piuttosto che rischiare di affrontare la verità.
Mi rendo conto soltanto adesso che sto stringendo spasmodicamente le sue mani, l’ho fatto per tutto il tempo, ritiro le mie di scatto, come scottata.

-Noi due non siamo più niente insieme, Edward. Non se mi hai mentito, non se hai tradito la mia fiducia. Se davvero il tuo sogno era di costruire un futuro insieme avresti dovuto sapere che un rapporto non si costruisce sulla menzogna.- rassegnata.

-Tu non puoi dire questo, ti prego.- scuote la testa - Dimmi che..non mi stai lasciando.-

Queste parole pronunciate dalle sue labbra mi fanno capire cosa sta realmente accadendo. Le lacrime riprendono il loro corso, un ennesima volta, sono la prova tangente del mio cuore che ha cessato di battere, del sangue raggelato nelle vene. Non riesco a crederci, non può succedere, non a noi.

Avevo riposto dei sogni, delle aspettative, in noi. Il sogno di un futuro insieme, di avere una famiglia, con colui che amo alla follia, colui che ha tradito la mia fiducia.

Non si può tornare indietro, non posso far finta di niente, questa storia non ha motivo di continuare se è venuta a mancare la base principale: la fiducia.

Non potrei  andare avanti nella consapevolezza di essere un ripiego, nella consapevolezza che se dieci anni fa Claire non avesse abortito adesso Edward avrebbe una famiglia con lei ed il loro bambino.

Le mani tra i capelli, nell’esitazione, nell’insicurezza, nella voglia di voler trovare una soluzione che non accenna ad arrivare. Vorrei che la testa smettesse di pulsare, vorrei che tutti i pensieri, tutte le immagini che la stanno affollando andassero via, vorrei che tutto questo non fosse mai successo. Sento lo stomaco vorticare, un senso di nausea, disgusto per tutta questa situazione.

-Mi dispiace, Edward, io non posso..- m’interrompe.

Si avvicina, le sue mani a vagare con disperazione sul mio corpo; Sul viso, tra i capelli, sui fianchi. Mi stringe a se con foga, negli occhi l’evidente paura di lasciarmi andare via.

-Ho sbagliato, ne sono consapevole, ma non può finire così. Io ti amo, Isabella, ricominceremo insieme. L’hai detto tu stessa che ci sarebbero state delle difficoltà, che avremmo lottato insieme per sconfiggere qualsiasi ostacolo si fosse presentato.-

-Non è la stessa cosa, Edward. Non potrei continuare a stare con te senza dubitare di ogni tua parola, non ci riuscirei.-

-Cosa ne sarà della mia vita se ti perdo? Io non posso, non voglio, pensare di perderti.-

Le sue labbra si avvicinano pericolosamente, le posa sulle mie, non riesco a sottrarmi a questo tocco che nonostante tutto desidero con ogni terminazione nervosa del mio corpo. Le lacrime che scendono sulle nostre guance umide si mischiano tra di loro, scivolano nelle nostre bocche, il loro sapore salmastro è nulla in confronto all’amaro che sento in bocca.

La sue mani restano salde sul mio viso, a bloccarlo, le nostre lingue si sfiorano in un bacio che sa della disperazione più cupa, di abbandono, di addio.

-Mi..mi dispiace, Edward..io devo..devo andare.- lo allontano da me corro verso la porta, lo stomaco stretto in una morsa ferrata, il cuore palpitare feroce, la testa scoppiare.

Sento il dolore scorrere come veleno nelle mie vene, bruciare, penetrare in ogni fibra del mio essere ad annientarmi, a squarciarmi l’anima.

Apro la porta, mi volto verso di lui, giusto il tempo di scorgere la sua figura, in piedi, le braccia tenute pesantemente lungo i fianchi, gli occhi gonfi, rossi e lucidi a causa del pianto, le labbra tumide.

-Isabella non andare.- una preghiera che vorrei poter esaudire con tutta me stessa, non posso.

-Passerò a prendere le mie cose quando non ci sarai, ti farò recapitare le chiavi da Alice.- chiudo in fretta la porta alle mie spalle, corro via prima che possa aggiungere altro.

Scappo via da lui, dalla nostra casa, da tutto quello che rappresenta, da me stessa. Nel cuore e nella mente un'unica e dolorosa consapevolezza: è finita.

Non posso tornare indietro, non voglio andare avanti. Non dopo aver assaporato le sue labbra, aver provato la sensazione del suo corpo sopra e dentro di me. Non dopo aver provato questo amore irrazionale, unico, senza confini.

Persa! Rinchiusa in un limbo senza via d’uscita. L’unica soluzione: Riavviare il mio cuore.

***

Sorpresina :*

Video Rewind the heart <3

 


 

   
 
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