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Autore: Cocol_Sasso_97    04/02/2012    9 recensioni
[IN REVISIONE]
Eccomi con un'altra fic! *evvai -.-"* nd Tutti
Ok, sto diventanto pedante, ma questa fic devo metterla, l'ho promesso a Chia_3 *-*
Infatti gliela dedico ù.u
In poche parole...
Una ragazza che scappa da alcuni uomini si ritrova nel covo dell'akatsuk, che succederà?! tra lei e Deidara non scorre buon sangue, ma se qualcosa cambiasse? ;D
Spero vi possa piacere! ^^
Genere: Demenziale, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Deidara, Nuovo Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'APA! Akatsuki Pericolo Amore!'
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Capitolo 10
Lo scontro

 

- Kuria? Forza piccola mia, è ora di svegliarsi! - disse la voce di un uomo ormai avanti con gli anni. La ragazza strinse gli occhi per convencerli ad aprirsi, aveva le palpebre pesanti e la testa le girava. Sentiva come un cerchio alla testa e un strano odore nel naso. 
- Eddai piccola mia! Non vorrai farmi aspettare ancora eh? - 
Kuria riuscì finalmente ad aprire gli occhi e cercò di alzarsi in piedi, ma era una corda stretta la teneva legata. Era avvolta del buio, perciò sbattè più volte le palpebre come per mettere a fuoco. L'unica luce era quella flebile che filtrava da una stanza socchiusa. Con uno sforzo non da poco riuscì a mettersi seduta nonostante le braccia legate dietro la schiena.
- Era ora che aprissi i tuoi bei occhietti. Sai, sono quelli di tua madre... -
Kuria scchiuse gli occhi per mettere a fuoco la figura scura davanti a sè e l'uomo rise piano: - Vuoi che accendiamo qualche candela? - disse accendendo un fiammifero. La flebile luce illuminò le sue labbra che si incurvavano in un sorriso sinistro. Kuria seguì con occhi preoccupati la fiammella che andava a inclinarsi e ad accendere lo stoppino di un candela. Prima una candela. Poi un'altra. E un'altra ancora. 
La camera si illuminò della tremante luce proveniente dalle candele di cera e Kuria spostò gli occhi sull'uomo. Era alto e magro. Forse troppo. Denutrito si direbbe. I lunghi capelli scuri erano unti e con ciocche di diverse lunghezze e sul viso vi era una barbetta appena accennata. Gli occhi erano scuri e... vuoti. Spenti. 
- Chi sei? - chiese facendo ricorso a tutto il suo coraggio.
L'uomo si abbassò verso di lei: - Non mi riconosci piccolina? La mamma non ti ha mai fatto vedere una mia foto? - chiese ghignando - Peccato, è veramente triste che una figlia non riconosca il proprio padre... -
La ragazza spalancò gli occhi e schiuse la bocca.
"Mio padre?!?"
- Stupita? Confusa? - rise lui - Credo di doverti dare qualche spiegazione... Immagino la tua zietta ti abbia detto che io ero un bastardo, che ero scappato da mamma eh? Ma non è andata così... Vuoi che ti racconti la storiella? - chiese carezzandole i capelli.
Kuria annuì lievamente. Sarà anche stato suo padre, ma quell'uomo non gli piaceva.
- Quanti anni hai ora eh? Diciasette? Beh, successe tutto diciasette anni fa. Come vola il tempo! E io che non ti ho vista crescere piccola mia... - cominciò l'uomo - Tua madre era una donna bellissima... Me la ricordi molto sai? Siete due gocce d'acqua... Anche lei aveva diciasette anni. Eravamo felici insieme però lei non voleva unirsi a me, ma io la desideravo. Così andai a casa sua e sai come andò a finire? -
Lei scrollò la testa, con un movimento impercettibile, gli occhi immersi nella paura perché, in fondo, poteva immaginare com'era andata a finire.
- La feci mia contro la sua volontà. Più piangeva, più urlava, più si divincolava e più la desideravo! La traumatizzai a tal punto che non fece parola con nessuno di quello che era successo. Però non volle più vedermi, chissà perché! - esclamò ridendo sotto lo sguardò incredulo di Kuria. Come si poteva ridere di una cosa tanto meschina? Pensò subito ai membri dell'Akatsuki. Anche se lei non li aveva mai visti in azione erano assassini, eppure voleva loro bene. Scrollò la testa per scacciare il pensiero. 
"Vero, gli Akatsukiani sono assassini, ma sono diversi..."
- Dicevamo, lei non volle più vedermi, ma le voci corrono in fretta e mi giunse appunto la voce che era rimasta incinta. Di te piccolina. Andai da lei, visto che sono una persona che si prende le sue responsabilità e gli porsi il mio aiuto ma lei lo rifiutò. Anzi, si trasferì per impedirmi di vederti. Però io la ritrovai. Ma tu non c'eri più. Quella stronza aveva previsto il mio arrivo e ti aveva dato in affidamento ai tuoi zietti. Non mi disse dove abitavi, perciò la uccisi prima che potesse avvisarvi. - fece una pausa e sospirò - Ti ho cercata tanto sai? Però poi ti ho ritrovata. Certo, i tuoi zietti hanno fatto i capricci, così li ho messi in punizione... a letto senza cena! - rise, ma la sua risata fu interrotta dall'urlo di Kuria.
- LI HAI UCCISI, SEI UN MOSTRO! -
- No piccola, no! Era un'illusione sai? Loro sono nella stanza lì affianco - fece indicando la porta - Takeshi, fai venire di qua la ragazza? - 
Un uomo vestito di nero getto una ragazza con corti capelli scuri e occhi verdi brillanti sul pavimento. Era legata e imbavagliata. La cugina di Kuria.
- Hikari! - 
Alzò il viso e osservo Kuria per poi riabbassare lenta il capo.
- Portala via Takeshi...-
- Che gli hai fatto?!? - chiese preoccupata mentre portavano via la cugina.
- Te l'ho detto, a letto senza cena! Poverina, mangia veramente poco... - annunciò avvicinandosi ancora a Kuria. Le accarezzò lento una gamba mentre affondava il viso nei suoi capelli annusandone l'odore, ma la ragazza si spostò di colpo.
- Non ti muovere. Tu sei mia Kuria. Rassegnati... Stai ferma, non costringermi a legarti ancora più stretta... - disse facendo scivolare una mano sul ventre della ragazza per alzarle la maglia e baciandole il collo - Sei uguale a tua madre... - ma Kuria si spostò nuovamente. Il padre perse la pazienza - HO DETTO NON MUOVERTI! - esclamò tirandole un ceffone sul viso.
- Toccala un'altra volta e ti ammazzo! -
Sia lei che l'uomo si voltarono verso una porta che prima non si era vista nel buio della stanza e che ora era aperta, lasciando intravedere la sagoma di Deidara. L'uomo si voltò verso la ragazza: - E lui chi è? Il tuo fidanzatino? Mi spiace, ma dovrà mettersi in coda, perchè ora è il mio turno! - detto questo tirò un kunai, che aveva estratto dalla manica, verso il biondo, il quale lo evitò facilmente.
- Credi di potermi battere con così poco? -
L'uomo sorrise e fece il gesto di tirare verso di sè qualcosa.
- Dei attento! - urlò Kuria.
Il biondo si spostò appena in tempo per non essere colpito in pieno dal kunai che stava tornando indietro, ma il kunai strappò un lembo della cappa lasciando un taglio superficiale sul braccio sinistro del biondo. Deidara infilò la mano destra nella sacca a tracolla contenente l'argilla e lanciò quattro piccole bombe all'uomo. Gli si attaccarono addoso e lui le guardò alzando un sopracciglio - Tutto qui? Dei semplici souvenir da due soldi? - 
Deidara si ritrovò dietro di lui mollandogli un pugno in viso che lo allontanò da Kuria. Il biondo unì le mani - Katsu! - e le bombe sull'uomo esplosero in una nuvola di fumo. 
- Andiamo, perché non ti impegni un po' di più? Se non ti impegni come salverai mia figlia? -
- Tua figlia? - fece lui voltandosi verso Kuria. 
- Lui non è mio padre. Io non lo considero tale. Deidara uccidilo ti prego. - fece con voce sprezzante.
- Ma lui è solo piccola, io ho un sacco di uomini... Takeshi! Masao! Venite tutti qui! - esclamò l'uomo, ma nessuno arrivò - Cosa aspettate?! -
- Li ho sconfitti prima stupido. Sei rimasto solo. E questo posto è pieno di bombe. Non ne uscirai vivo. -
- Ci sono degli ostaggi qui - rise lui - metterai in pericolo i parenti di Kuria! -
- Dici le persone che erano nell'altra stanza? Le ho già liberate. Sono già fuori di qui. Rimaniamo noi e i tuoi uomini, tutti privi di sensi. Arrenditi. -
L'uomo si preparò per attaccare ma due braccia lo bloccarono, prendendolo da sotto le ascelle e tendendogli le spalle.
- Una copia?! -
Deidara sorrise beffardo e unì le mani ma perse leggermente l'equilibrio. La vista era sfocata, e il corpo gli pizzicava. 
- Deidara che hai?!? - chiese Kuria preoccupata.
- Forse non vi ho detto... - cominciò il padre - che ho preso una fiala di veleno dal vostro amico coi capelli rossi... ho avvelenato anche il kunai... Se morirò io, tu farai la stessa fine... -
Deidara osservò l'uomo coi suoi occhi azzurro ghiaccio e si tirò in piedi. Lui e Kuria sparirono e finirono dietro l'uomo. Il bombarolo fece un cenno di saluto all'uomo e sparì nuovamente con Kuria mentre il padre si dimenava cercando di liberarsi dalla stretta della copia. 
L'Akatsukiano e Kuria si trovarono fuori dall'edificio, abbastanza lontani, e il biondo slegò la corda che avvolgeva lei. Poi unì le mani ed esclamò - KATSU! -
Un enorme boato si espanse e l'edificio cominciò a crollare, in un nuvolone di fumo. 
- Addio bastardo. - sussurrò Kuria con odio. Deidara si sedette a terra, ansimante. - Dei! -
- V-va tutto bene... Sono solo stanco... Torniamo a casa... -

* * *

- Bene ragazzi, siamo pronti per salvare Kuria! -
Gli Akatsukiani annuirono - Pronti! -
- Ragazzi, io sono qui! - sorrise Kuria entrando dalla porta.
- Non ora Kury, - inziò Hidan - dobbiamo andare a salvare Kury! Ehi! KURY! - esclamò abbracciandola (che?! o.o NdA)
- Come hai fatto a scappare??? - chiese Kakuzu a occhi spalancati.
- Dei. Mi ha salvata lui! -
- DEIDARA?!? - esclamarono increduli gli Akatsukiani.
- E ora dov'è? - chiese Tobi.
- Ha detto che andava a prendere un bicchiere d'acqua e andava a stendersi perché... -
- Perché è leggermente avvelenato - fece Sasori sarcastico entrando nel salone trascinandosi Deidara.
- COSA?!? -
- Kury, che è successo?!? - fece Konan spaventata.
La ragazza aprì la bocca ma Sasori la precedette: - Ora non è il momento. Portatelo in camera sua - disse lasciandolo a Kisame - Io vado a prendere l'antidoto. -
- E come fai a sapere che veleno è? -
- E' un mio veleno. Non so come mai è avvelenato. Ma ha una chiazza scura sul braccio in prossimità del taglio che ha. SO di che veleno si tratta. Ora sbrigatevi, non bisogna sprecare tempo in 'ste situazioni. - esclamò dirigendosi a passo spedito in camera sua.
Kuria osservò Kisame e Kakuzu che portavano nella sua camera Deidara, gli occhi che le pizzicavano...


SPAZIO AUTORE

Kuria: Deidara sta bene vero Cocol?!? VERO?!? 
Cocol: Kury non posso parlare >.<
Kuria: MA IO SONO PREOCCUPATA!
Cocol: E ALLORA VA A OCCUPARTI DI LEI!
Kuria: ...giusto! *corre via*
Hidan: Lei? O.o
Cocol: Certo ^w^
Sasori: Kury intendeva Dei...
Cocol: Ank io ^^
Aka: ...logico u.u
Cocol: ^w^
Aka: .__.
Cocol: Bene ^^ Non ne posso più di scrivere ç.ç Sono 1719 parole ç.ç IL CAPITOLO PIU LUNGO PENSO! :D
Sasori: Ma cosa urli?!?
Cocol: Waaaa ** Ciao Sasori ** *si attacca al suo braccio*
Sasori: Non è la prima frase che dico sai? Ho parlato anche prima...
Cocol: Chissene >.< *w* Vieni a farmi compagnia? ^^
Sasori: ehm... nn posso, devo occuparmi di Dei ^^"
Cocol: ...ç.ç Va bene... *molla il braccio* allora vi saluto ç.ç Ciao a tutti! E un ENORME grazie a tutti voi che recensite, sono già 94 recensioni, e non potrei essere più felice :') Certo, ringrazio anche tutti quelli che leggono solamente ^^ Vi lascio, un bacione!

   
 
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