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Autore: Slab    04/02/2012    4 recensioni
– E per te? Anche per te il mondo è troppo rumoroso, lì dentro?
-Il più delle volte. E io odio il rumore di sottofondo. È insopportabile.
-Lo penso anche io.
-Oddio Granger, siamo d’accordo su una cosa.. questo è il giorno più brutto della mia vita!
-Smettila Malfoy! Chi ti dice che io stia godendo a restare qui seduta a parlare con te?
-Beh, puoi sempre andartene..
-O puoi sempre andartene tu..
Si guardarono, incoscienti dei pensieri dell’uno e dell’altra, quasi irritati dall’insolenza reciproca. Lui distolse lo sguardo da lei e iniziò a strappare l’erba che gli stava intorno, delicatamente, un filo alla volta, come un rito che gli donasse tranquillità e calma. Lei invece abbassò lo sguardo sul libro e iniziò a colorare gli spazi tra le lettere con la matita, per ignorare l'essere che aveva davanti, senza, tuttavia, molto successo.

Cosa succederebbe se Harry Potter decidesse di non partire con Ronald Weasley ed Hermione Granger per la ricerca degli Horcrux? Cosa succederebbe se Hermione Granger decidesse di aiutare da sola l'amico? E ancora, cosa c'entra in tutto questo Draco Malfoy?
ATTENZIONE: La storia, non tiene conto degli avvenimenti del 7° libro, o almeno della ricerca degli Horcrux da parte del trio delle meraviglie, ma avrete modo di capirlo molto velocemente non appena leggerete il primo capitolo :)
Un solo piccolo avvertimento : la storia non è una Dramione classica, è un po' più lenta perchè ho voluto mantenere nei loro ruoli e nei loro caratteri Herm e Draco,quindi devono prima smettere di odiarsi ( e se ne vedranno delle belle xD ) :D
Ciau :*
Slab*
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Because of you.

Draco, un nome importante. Diceva Narcissa. Non si lascerebbe mai piegare.

*

Draco Malfoy non era mai stato un ragazzo incline alla calma. Non aveva mai accettato qualcosa andata male, qualcosa fatta male. E soprattutto, non l’avrebbe fatto sicuramente ora.

Ripensando a quelle ore perse nell’incoscienza più totale aveva capito una sola cosa: l’incoscienza faceva davvero schifo, gli aveva fatto perdere tempo prezioso  e adesso non sapeva né quanto tempo fosse passato, né cosa fosse successo fuori da quella stanza. Aveva imparato a convivere nell’incertezza della giornata. Quando sua madre era morta gli restava solo quella, l’incertezza. Ma adesso, che aveva trovato qualcosa per cui combattere, adesso no.

E l’unica cosa che lo faceva andare avanti in quel caos che si era rivelata la sua vita, la sua famiglia, era chissà dove, con chissà chi.

Ripensando ad Hermione Granger un unico pensiero lo aveva pervaso. E se le avessero fatto del male?

Suo padre era stato molto chiaro. O la famiglia o la morte. Lui non aveva scelto la famiglia. Non più. Non senza sua madre. Ma la morte di un figlio era stata per Lucius una soluzione troppo dura da affrontare, anche per un padre degenere. Degno seguace del suo padrone, non aveva capito che non era la morte la più alta delle sofferenze. Draco aveva capito che suo padre era rimasto indietro, proprio come Voldemort. Sperava intimamente che non avesse fatto nulla di avventato e che soprattutto non avesse perseguitato Hermione.

Con uno spintone alla porta della sua camera, si accorse che Hogwarts era davvero il luogo più sicuro della Terra. Nessuno entrava, nessuno usciva. E adesso che era diventata la faccia opposta della medaglia, capì che poteva essere la prigione perfetta.

Dopo vari tentativi di fuga,  pensò di dover escogitare un piano. Al momento non aveva nessuna idea, e il mal di testa a causa delle punizioni a suon di Crucio del padre si stava facendo sentire.

Dopo vari scossoni alla porta si chiese se avrebbe mai trovato una via di uscita. La sua via di uscita si chiamava Hermione Granger. E per il momento, era lontana da lui e da tutto ciò che lo riguardava.

*

-Draco, ma sei sicuro che tuo padre non se ne accorgerà?

-Non si accorgerà di nulla, è estremamente stupido.

Lucius Malfoy somigliava al prototipo del serpeverde in un modo impressionante. Viveva di astuzia e prevaricazioni, anche quando a rimetterci poteva essere il sangue del suo sangue. Hermione dal suo canto, non era stupida. Aveva capito che in Draco qualcosa non andava. L’aveva capito da quello che diceva, da come lo diceva. Da come si toglieva freneticamente i capelli dal viso. Quello non era il suo Draco, non più parlava di Mezzosangue, di potere come il Draco di qualche anno prima. No, quello non era lui. Non aveva capito però dove stava il tranello. Se quello non era il suo Draco, allora, chi era? Chi era l’estraneo che le stava vicino? Che la tirava verso le segrete del castello? Non le aveva chiesto più di Harry, e questo l’aveva tranquillizzata, ma aveva ricominciato ad essere apprensivo e frenetico. Sembrava in estrema difficoltà di fronte a lei.

Scesero velocemente nei sotterranei e non riuscì a capire il perché di quella scelta. Lei avrebbe dovuto seguire la lezione per i Mezzosangue, lui invece per i Purosangue di un certo status. Ma l’aveva trascinata via prima ancora di entrare in aula, dicendole che doveva parlarle.

Non aveva idea di cosa le dovesse dire, sapeva solo che non era la stessa persona che aveva abbracciato qualche giorno prima.

Era un Draco Malfoy diverso. Spaventato forse quasi quanto il suo. Ma non era il suo Draco.

Lui d’altro canto, non disse niente lungo il tragitto. Sembrava perso in un mondo extrafisico dal quale era difficile uscirne. Non le aveva rivolto la parola da molti piano sopra e l’aveva condotta come si conduce un servo, tra i corridoi.

Entrarono nel Sotterraneo dei Serpeverde. Luci brillanti riflettevano le loro ombre, le fiamme verde argento ballavano nei caminetti. Alle finestre, le acque del Lago Nero.

Hermione si chiese se era vera la leggenda  della piovra e se Draco l’aveva mai vista affacciandosi da quei grandi vetri.

-Aspettami qui.

Il silenzio fu interrotto da questo inaspettata richiesta. Il ragazzo scomparve tra le scalinate del sotterraneo, lasciandola nel bel mezzo della Sala comune.

Nonostante i colori vivaci, quel posto le metteva ansia. Un conto era avere Draco come guida. Un altro era ritrovarsi lì, da sola. Si chiese cosa avrebbe fatto se fosse entrato qualcuno all’improvviso e l’avesse vista lì. Pensò che nella peggiore delle ipotesi, avrebbe iniziato a correre in direzione dell’uscita.

Oppure si sarebbe data alla recitazione improvvisata più spudorata.

Dopo quello che a lei sembrò un tempo eterno, Draco tornò da lei con in mano una tazza.

-Sarai stanca. Ti ho portato un thè . – disse, mellifluo.

-Mi hai portato fin qui per offrirmi del thè?

Il ragazzo si accigliò. – Se non vuoi berlo, non berlo. È inutile fare la persona maleducata, volevo essere gentile.

Hermione lo guardò con occhi socchiusi. Si avvicinò a lui e fece per mettere la sua mano sulla guancia del ragazzo quando lui si discostò e le fermò l’arto.

-Mezzosangue, perché mi tocchi?

Era la prova. La ragazza spalancò gli occhi e rimase immobile.

-Dov’è Draco?

-Non sapevo gli ibridi come te mostrassero demenza già intorno ai 20 anni.

Hermione lo fissò dritto negli occhi. Nervosa, strinse i pugni e si avvicinò a lui prepotentemente. –Dov’è?

Lucius le diede un ceffone, lasciandola di stucco. Hermione portò velocemente una mano sulla guancia senza sapere cosa dire.

-Come osi rivolgerti a me in questo modo?

-Dimmi dov’è il vero Draco.

-Dimmi dov’è il vero Draco – disse lui, in una mera interpretazione molto piagnucolante – come osi chiamare mio figlio col suo nome di battesimo?

Hermione spalancò gli occhi. Ora le era tutto chiaro. La venuta di Lucius al castello, le raccomandazioni di Draco. Anche i muri hanno le orecchie. Le sue domande strane. Ora tutto tornava. Lucius voleva Harry. Lucius avrebbe fatto di tutto per sapere dove fosse.  Avrebbe anche impersonato suo figlio.

-Dimmi dov’è Draco!

Gridò con tutta la rabbia che aveva in corpo. Iniziò a temere che lo stesso padre non avrebbe fatto nulla  contro suo figlio, ma vedendo gli occhi irritati di Lucius cominciò a dubitarne.

-Sporca Mezzosangue! – le rivolse la bacchetta contro ed Hermione fece un volo di 3 metri andando a scaraventarsi contro una libreria antica che, essendo molto solida, rimase intatta, lasciandola cadere al suolo e rilasciando dei libri che le caddero addosso e intorno.

Lucius si avvicinò a lei, pericolosamente alla sua faccia. – Ora tu mi dirai dove diavolo è finito quel finocchio di Potter, o potrai dire addio anche alla tua cara scuola.

Hermione lo guardò impaurita. Sentire quelle cose, con il corpo di Draco, la bocca di Draco .. era impensabile.

-Harry non è un finocchio – sussurrò lei alzandosi da terra e sfregandosi gli abiti , spaventata a morte - Per l’ennesima volta non so dove diavolo sia Harry, non lo so!

-MENTI! Crucio! – disse lui inalberato.

Il corpo di Hermione si contorceva a terra come pervaso da mille funi che la tiravano da dentro verso l’esterno. Sentiva i suoi arti stirati in tutte le direzioni, cercò di non urlare, di trattenere il dolore dentro di sé.

-DIMMI DOV’è QUEL DANNATO RAGAZZO!

-Non lo so!

-SMETTILA DI DIRMI BUGIE! CRUCIO!

Sentì le ossa contorcersi e i muscoli strapparsi in un dolore urente. Sentì mille lame che le penetravano la carne, il dolore insopportabile che aumentava sempre di più. Cercò di soffrire in silenzio, di non urlare. Poi le venne in mente che se lo avesse fatto, probabilmente qualcuno l’avrebbe sentita. E iniziò ad urlare più che poteva.

-è inutile che urli, sporca mezzosangue, nessuno può sentirti da da qui.. pensi chei serpe verde non abbiano pensato anche a insonorizzare la sala?

Hermione iniziò a temere per la sua vita. Aveva paura, non voleva sopportare di nuovo una maledizione addosso.

Distesa al suolo della sala comune dipinta di verde, non riusciva a muovere nessun muscolo del suo corpo, senza sentire tutti gli altri dolerle. Restò immobile, forse se non avesse fatto nulla, non l’avrebbe riattaccata.

Immaginò che prima o poi qualcuno sarebbe passato per lì. Era impossibile che non ci fosse proprio nessuno, la sala di Grifondoro era sempre piena di gene, anche di notte!  Iniziò a maledire mentalmente le serpi, anche se non troppo perché Lucius non le diede nemmeno il tempo di farlo.

L’uomo ormai furioso e fuori di sé dalla rabbia le andò vicino e la girò con un piede. Con la punta della scarpa le alzò il viso da terra, in modo che potesse vederlo. Poi gli venne un’idea magnifica. Tornò al tavolino, prese la tazza di thè e tornando dalla ragazza, si chinò su di lei. Le fece ingoiare il thè aprendole a forza la bocca.

-DIMMI DOV’è POTTER!

-Non lo so - piagnucolò lei.

Le fece bere ancora un altro sorso, poi un altro ed un altro ancora, fino a quando non ne finì tutto il contenuto.

-Dimmelo.

Hermione lo guardò, muta. Poi, le uscì una lacrima che scese verso il collo.

-Nella foresta proibita.

Lui la guardò, finalmente, il primo sorriso da quel viso martoriato dalla paura e dalla fretta.

-Brava, stupida ragazza. CRUCIO.

Un ultimo urlo, quello della resa. Aveva tradito il suo amico e non se lo sarebbe mai perdonata. Ma non ebbe tempo di pensare a quanto era stata stupida, perché un dolore lancinante in pieno addome le fece perdere coscienza.

*

“È lei”.

È questo che pensò Draco dalla sua stanza. Sentì urlare ripetutamente, ma non capiva le parole che arrivavano indistinte da dietro la sua porta. Qualcuno era in sala comune ed era già una grande cosa che lui riuscisse a sentire dalla sua camera, visti i piani di differenza.

Ma di una cosa era certo. Qualcuno urlava, e quel qualcuno era lei.

Non sapeva da dove veniva quella certezza, ma una paura lancinante gli pervase il petto.

Paura.

Chiara ed inequivocabile paura.

Si agitò moltissimo, cercò di aprire quella dannata porta, ma niente. Era tutto inutile.

E poi d’improvviso, la porta si spalancò.

-Ah ti sei svegliato.

-Cosa le hai fatto?

-Dovresti essere felice di vedere tuo padre che viene ad accoglierti dopo una lunga dormita.

Draco iniziò a pensare che il padre soffrisse di personalità multiple.

-COSA DIAVOLO LE HAI FATTO?!?

-Assolutamente nulla. La tua amica è un’attrice eccezionale, dovrebbe fare qualche concorso e andare sui palchi magici di tutto il mondo.

Senza pensarci nemmeno due volte, Draco diede un pugno a suo padre, che non aspettandosi assolutamente niente si lasciò pervadere da quella foga.

-ahahaha -  rise,suo padre, i una risata isterica, ancora una volta –mi hai dato un pugno, Draco?

SBAM.

Un altro.

Draco si lanciò su di lui, senza bacchetta sapeva di non poter far nulla per fronteggiare l’attacco del padre,  che se avesse voluto ucciderlo l’avrebbe fatto con un colpo di bacchetta molto velocemente.

Ma il padre sembrava non voler controbattere.

Forse sa di meritarselo. Pensò il figlio tra sé e sé.

Ma furono interrotti bruscamente.

-Sapevo che eravate una famiglia strana ma non credevo fino a questo punto.

Lucius si buttò subito a terra in una sorta di inchino ridicolo. Draco rimase immobile, impietrito.

Guardò Piton che gli fece cenno di non parlare.

-Dunque, questo è il dormitorio di Salazar Serpeverde. Sembra passato un secolo da quando ci dormivo io in questi letti.

-S..Signore.. voi dormivate in questa stanza?

Lord Voldemort adirato si voltò verso il Mangiamorte che aveva parlato.

-Mi pare ovvio. Anche io sono stato un ragazzo, non sono nato Lord Voldemort. Ahimè.

Un’ombra scura sembrò passare sul viso del Signore Oscuro. Ma fece in fretta perché si rivolse aLucius.

-Puoi alzarti, Lucius. Hai fatto un buon lavoro qui.

-Grazie Signore- disse Malfoy Senior alzandosi e guardando a terra.

Tremava. Draco sentiva che tremava al suo fianco.

-Abbiamo trovato una ragazza distesa in sala comune. Non ricordo che gli studenti potessero oziare a terra in piena sala, però.

Guardò Draco che sembrò irrigidirsi.

-Draco, forse potresti aiutarmi tu con lei. Forse la conosci?

Lo fissò.

Un minuto di silenziò che sembrò un’eternità. Piton incoraggiò la risposta.

Draco lo guardò, le nocche strette e la rabbia che gli invadeva il petto.

-Draco?

Il Signore Oscuro lo incoraggiò.

-Lei non è il Mio Signore.

Tutti rimasero allibiti. Il padre lo prese per un braccio e lo strattonò.

-Lascialo Lucius. I giovani sono il nostro futuro.. perché reprimere il loro pensiero?

Voldemort si avvicinò velocemente al ragazzo. Tutti gli altri si scostarono da lui.

-Perché dici così, ragazzo? Mi sembrava di godere di un buon rapporto con te..

Draco lo guardò. Si era spinto finalmente oltre e adesso ne era sicuro. L’avrebbe ucciso.

Voldemort stranamente, non era di quell’idea.

-Sono sicuro che cambierai idea, Draco. Dopotutto, sei sempre figlio di tuo padre.

Si voltò verso gli altri – Prendete la ragazza e portatela a Malfoy Manor.

Poi si voltò verso Draco e sussurrò con un fare paterno- Un giorno mi ringrazierai Draco. Capirai cos’è giusto e cosa non lo è. Ma prima devi imparare un po’ di educazione che i tuoi genitori non ti hanno insegnato.

Si girò verso Lucius.

-Crucio.

Lucius iniziò a contorcersi.

Il Signore Oscuro uscì dalla stanza.

-Vieni con me ragazzo – disse incoraggiandolo –so benissimo cosa significa non accettare il proprio padre. Ma beh. Io ho provveduto da solo. Sono sicuro che saprai farlo anche tu.

Con uno sguardo di intesa con gli altri e con lo stesso Draco lasciò la stanza lasciandosi dietro il corpo di Lucius inerte.

Era chiaro che voleva punire il figlio attraverso il padre.

Ma solo allora comprese, che Draco Malfoy era molto più simile a lui da ragazzo di quanto lo fosse stato al padre.

E capì che doveva lavorare su quella somiglianza.

-Adesso troviamo Harry Potter. Non era per questo che eravamo venuti?

Attraversarono la sala comune. Draco cercò invano. Hermione non era più lì. Sapeva dove trovarla, ma non sapeva come. Doveva sgattaiolare fuori il castello e cercare di materializzarsi a Malfoy Manor.

Il problema era solo come.

L'angolo dello scrittore:

E ce la feci.

Lo so che aggiorno a singhiozzo, esono più le volte che non lo faccio rispetto a quelle che lo faccio.

Ma spero di tornare sulla retta via, ora che ho rotto il silenzio con questo capitolo. Ringrazio tuttele splendide persone che hanno recensito lo scorso capitolo, adesso risponderò a tutte voi, una per una e ringrazio chi mi segue e chi continua a tenere la storia tra i preferiti, nonostante io sia pessima con gli aggiornamenti. Cercherò di migliorare, ve lo prometto!

Spero vi piaccia questo capitolo, vi anticipo subito che se ne vedranno delle belle :D

Buona lettura! 

Slab*

  
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