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Autore: Niniel Virgo    04/02/2012    6 recensioni
[Ispirato a Alice: Madness Returns]
La piccola Rose era una bambina come le altre, prima di scoprire di dividere il corpo con Alice Liddell. Da allora la sua vita è cambiata, se in bene o in meglio, questo è da scoprire..
[Dal 3°capitolo.]
Morte. Non ho mai sentito nessuno dei miei coetanei parlare di morte. Ma beh, credo di essere l'unica ad avere nella testa una morta con cui parlare, no?
Genere: Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We are all mad here.'
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Alla fine, dopo che mia madre mi ha rotto l'anima fino all'esasperazione, sono andata a farmi vedere dal dottore. Le sedute con Mark non sono poi così male. (Sì, ho iniziato a chiamarlo per nome alla fine..) Mi tratta come se fossi una sua amica, non una paziente. Mi diverto quando siamo assieme, cosa che provoca l'irritazione di Alice. “Non dovresti andarci d'accordo, lui è il nemico!” Mi dice sempre dopo una seduta particolarmente divertente, facendomi sbuffare esasperata. Mi infastidisce il suo fare paranoico, Mark è solo gentile e tanto affettuoso con me! Non mi piace che pensi male dell'unica persona che mi tratta come se fossi un essere umano, prima di una pazza!

Ovviamente questi pensieri li tengo per me. Non voglio che si arrabbi, nonostante tutti gli anni passati assieme mi spaventa ancora.

Sarà strano detto da me, ma mi manca lo Stregatto. Sarà perché le sue apparizioni significano di solito che sono pronta per un nuovo viaggio nel Paese delle Meraviglie, ma sento il bisogno di vedere quegli occhi gialli pieni di scherno ormai familiari. E'..strano, lo so.

La mia vita prosegue monotona e senza il minimo cambiamento. Scuola, pranzo, compiti, seduta con Mark, cena, a letto. Sto iniziando a sentirmi davvero frustrata, e il pessimo umore di Alice non aiuta. Come se non mi sentissi abbastanza in colpa di mio!

E' iniziato a cambiare qualcosa l'altro giorno, mentre ero in seduta con Mark. Mi ostino a chiamarle così, ma sembrano più chiacchierate tra amici...in quel momento stavamo parlando del futuro.

“Quindi cosa ti piacerebbe fare da grande, Rosie?” Anche lui ha iniziato a chiamarmi così, ma il modo in cui lo pronuncia è parecchio più dolce di quello di Alice. La sua voce è talmente splendida da farmi venire i brividi ogni volta che mi parla. Vorrei che parlasse così solo con me.

Oh giusto, non te l'ho detto. Mi sono presa di nuovo una cotta per lui. Non so quando l'ho capito, forse quando una volta mi ha sfiorata per sbaglio una mano, e sono arrossita come un peperone. L'unica cosa che so è che sono terribilmente attratta da lui, perfino Alice l'ha capito, e la cosa la infastidisce non poco.

“Voglio diventare una psichiatra, per dimostrare a tutti che non sono matta da legare!” Enorme, grandissima bugia. Voglio diventare psichiatra solo per compiacerlo.

Lui mi ha rivolto uno dei suoi sorrisi speciali, quelli che mi sciolgono il cuore e mi fanno ringraziare Dio di avermi inviato Alice, solo per avere un motivo per stare con lui.

“Ma pensa. Allora forse un giorno potremo condividere lo studio.”

Penso di essere arrossita fino alla punta dei capelli, mentre annuivo più volte, forse con troppo entusiasmo. “S-sarebbe stupendo!”

Mentre ancora guardavo intontita il suo splendido viso mentre sorrideva, ho notato un movimento dietro di lui, fuori dalla finestra. Quando ho distolto lo sguardo per capire cosa fosse, a momenti ho sobbalzato sorpresa

Lo Stregatto mi fissava, senza quel solito ghigno sadico, da dietro al vetro. Sembrava che qualcosa lo preoccupasse, e parecchio anche. Ero abituata a vederlo piuttosto tranquillo, quindi la sua serietà mi ha messo ansia.

“Rose, cosa c'è?” Mark ha fatto per voltarsi, ma l'ho tirato per un braccio con una risatina nervosa.

“Niente, niente! Mi sono distratta!” Ho risposto nervosa, cercando di controllare il tremolio della voce. Anche se poco convinto, Mark mi ha creduto, lasciando perdere. Ho trattenuto a stento un sospiro di sollievo e, rendendomi conto che ancora lo stringevo per il braccio, l'ho lasciato andare fulminea balbettando qualche scusa.

Quando sono uscita dal suo studio (Dopo che Mark mi ha dato il classico bacio sulla guancia per salutarmi, a cui tuttavia non sono ancora abituata e che mi lascia sempre senza fiato) sono corsa per strada impaziente, alla ricerca di quel dannato gatto che mi aveva fatto prendere un colpo poco prima.

Ho individuato il movimento ipnotico della sua coda, ma solo quello. Era ben nascosto dietro l'angolo. L'ho raggiunto in fretta ma, man mano che mi avvicinavo, perdevo velocità e camminavo più lentamente.

“Chi non muore si rivede.”

Lo Stregatto, con gli occhi chiusi, non mi ha risposto, facendomi venire alcuni brividi di paura. Non è da lui stare in silenzio.

“Stregatto?”

All'improvviso ha spalancato gli occhi, guardandomi dritta in faccia, con l'espressione più seria che io gli abbia mai visto in viso. Ha smesso di muovere la coda, senza accennare a sorridere.

“Rose, cosa hai fatto?

Sono rimasta spiazzata per qualche attimo. Ho ripercorso con la memoria tutte le mie azioni fino a quel momento, ma nulla mi sembrava un peccato mortale.

In..in che senso?”

La stai uccidendo, Rose.”

Sulle prime non ho capito chi intendesse, poi mi si è accesa una lampadina nel cervello.

Intendi..Alice?”

Lui ha annuito. “Ovviamente. Lentamente si sta consumando, andando via via ad allontanarsi dalla tua mente. Ben presto sparirà, e se lei sparisce..il Carpentiere avrà il controllo totale del Paese delle Meraviglie.”

Ma io non ho fatto niente!” Ho replicato, decisa. Cosa avevo fatto di male? Certo, nell'ultimo periodo le cose tra me e Alice non vanno molto bene, ma solo perché non posso portarla nel Paese delle Meraviglie!

E' colpa di quell'uomo, Rose.” Ha indicato con un cenno dell'enorme testa la porta dello studio di Mark. “Ti sta annebbiando la mente, riempiendola solo dei suoi sorrisi e delle sue parole stucchevoli. Stai dimenticando qual è la tua missione.”

Missione?” Ho ripetuto abbassando lo sguardo, i capelli neri che mi nascondevano il volto. Quale missione? Non ero stata io a chiedere tutto quello. Alice non ha bussato alla mia testa chiedendovi di entrare cortesemente, si è intrufolata senza che io dessi il mio consenso. Dovrei odiarla, ma non riesco. Lei..è stata la prima a credere in me. Mi è sempre stata accanto quando Ben ha iniziato ad evitarmi.

Ora che ci penso però, lo Stregatto ha ragione. E' da un po' di tempo che Alice è più lontana, la sua voce mi sembra più flebile, come se stesse male. E' solo colpa mia, che mi sono lasciata offuscare, se ora è in quelle condizioni?

Cosa posso fare?”

Ho sentito il medaglione regalatomi proprio da lui qualche anno prima farsi pesante e premere contro il seno. Lo tengo sempre con me, in attesa di poterlo riaprire. L'ho tirato fuori da sotto il maglioncino, vedendolo finalmente luminoso. Il cuore ha iniziato a battere freneticamente, e sentivo Alice più presente che mai in quel momento.

E' ora.”

Abbiamo detto in contemporanea io e lei. Ho aperto con mani tremanti il medaglione, lasciandomi investire dal fascio di luce. La sensazione di cadere nel vuoto non mi è mai sembrata così piacevole come prima d'ora.

I vestiti questa volta, hanno assunto diverse tonalità di rosso; i vestiti avevano quel qualcosa di nobile che mi affascinava. Mi sentivo una regina.

Una Regina..di Cuori.

Quando siamo atterrate, ci siamo ritrovate in un luogo completamente distrutto, peggio dei precedenti domini. Lo Stregatto, fermo davanti a noi, ha finalmente ripreso a sorridere.

Mi sono voltata verso ad Alice e, vedendo che stava bene, ho tirato un sospiro di sollievo.

Scusami.”

Non preoccuparti.” Ha replicato lei, anche se un po' fredda. Mi sono sentita tanto, troppo in colpa, per qualcosa che non avevo fatto di mia spontanea volontà. Ferita, ho riportato lo sguardo su quel gattaccio.

Alice, ricordi cosa ti ho detto l'ultima volta, vero?” Ha miagolato lui, ghignando sadico.

Ma certo: Io devo darle la caccia, ma lei fa lo stesso con me. O una cosa del genere, comunque.”

Esatto. E, nonostante sia prigioniera, le è stata lasciata grande libertà. E' lei ad avere la chiave per aprire l'ultima porta. Vuoi incontrare il Carpentiere? Bene, prima affronta la Regina.”

Si è dileguato senza darmi tempo di dire nulla. Dannazione, lasciarmi sola con Alice, ma cos'ha in testa quel gatto? Non ha notato che è gelida con me, adesso?

Andiamo, non stare lì come una tonta a fissare il nulla.” Ha sbottato, iniziando a camminare. Non so se avere più paura di lei o di quello che stiamo per vedere.

Le stavo quasi per chiedere se non voleva prima andare in avanscoperta da sola, come aveva fatto sempre in ogni dominio. Mi sono zittita all'ultimo; non ero io a lamentarmi di quel suo modo di fare? Finalmente forse avrei visto una battaglia vera e propria. Non era il caso di rovinarmi il divertimento.

Ho sentito d'improvviso il pavimento mancarmi sotto i piedi. Ho lanciato un grido, aggrappandomi senza nemmeno pensarci ad Alice.

Attenta, la Regina ha parecchio potere qui, e ci vuole morte!” Mi ha gridato, cercando di sovrastare il rumore della pietra che andava in frantumi.

Una voce sconosciuta, stridula e agghiacciante, ha urlato all'improvviso: “TAGLIATELE LA TESTA!”

Nel panico più assoluto, o stretto la mano della mia amica, lanciando un altro grido. Cosa vuole da me quella donna? Io non ho fatto niente!

Sta' calma, non gridare. Ricorda Rose, affronta la paura!”

Ho annuito, saltando su un'altra piattaforma di roccia. Non è servito a niente, anche quella ha iniziato a frantumarsi.

Come facciamo?” Ho chiesto ad Alice, che, ansiosa, ha iniziato a guardarsi intorno.

Mi ha indicato una porta, o qualcosa che assomigliava ad essa, tutta rosa. Che colore odioso.

Là! Entriamo di lì!”

Ci siamo buttate in una corsa sfrenata, cercando di evitare gli enormi massi che cadevano, cercando di spiaccicarci. Le urla della Regina erano sempre più forti: “Non sei la benvenuta qui! Tornatene da dove sei venuta!”

Veloce, veloce!” Mi ha incitata Alice, entrando dentro a quelli che, ho capito poi, erano in realtà tentacoli.

Una volta entrata a mia volta, i tentacoli si sono richiusi tra di loro, attenuando il rumore delle rocce fuori. Mi sono piegata cercando di riprendere fiato, tremando ancora per la paura. “Questa..questa Regina è pazza!”

Alice mi ha rivolto un sorriso, facendomi capire di avermi perdonata sul serio. “Qui dentro sono tutti pazzi.”

Le ho sorriso di rimando, gioiosa. La prospettiva di viaggiare con lei ora non era così male.

Adesso che si fa?”

Ha indicato con un cenno del capo lo scivolo davanti a noi.

Si scende. Dobbiamo entrare nelle profondità del castello.”

Mi sono avvicinata ad esso, il rumore dei miei passi era strano. Sembrava quasi che stessi camminando su della carne. Ho esposto il mio pensiero ad Alice e, seria, mi ha risposto:

Ma tu stai camminando su della carne, Rosie. Questo castello è come un cuore.”

Sono sbiancata all'improvviso. Quando si tratta di sangue o organi interni divento particolarmente sensibile, mi spaventano.

A-ah..” Ho risposto solamente, troppo scossa per dire altro. Lei mi ha sfiorato una spalla con la mano, come per tranquillizzarmi.

Vado io per prima.” Ha sussurrato, buttandosi in mezzo a quel mix di carne e sangue molliccio.

Ho preso un respiro profondo e l'ho seguita subito, per non lasciare che si allontanasse troppo. Non volevo perderla di vista, o sarei morta di paura.

Abbiamo continuato a scivolare per un tempo che a me è sembrato eterno. L'unico rumore che si sentiva era lo strofinare dei nostri vestiti contro lo scivolo, nient'altro. Avevo il terrore di sentire qualcos'altro, come la voce della regina, o il rumore viscido dei movimenti dei tentacoli. Mi facevano ribrezzo.

Quando siamo finalmente scese, ci siamo trovate davanti a un'enorme porta a forma di cuore. Eravamo vicine, sentivo il pulsare del centro del cuore attraverso la porta. Che schifo.

Fa' attenzione, mi raccomando. Non aprire bocca, parlerò io. La conosco, so cosa dirle per farla desistere.” Mi ha detto la mia amica a bassa voce, come se avesse paura di essere sentita dalla presenza demoniaca oltre la porta. Ho annuito e lei mi ha presa per mano, cercando di infondermi coraggio. Non dovevo lasciarmi sopraffare dalla paura.

La porta si è aperta di scatto con un rumore secco, lasciandoci intravedere una stanza enorme e buia. Ho trattenuto il respiro, sentendo il desiderio prepotente di fare dietrofront. Le rocce che si sfracellavano a terra non erano poi così male.

Alice è entrata nella stanza tenendomi stretta per la mano, come se avesse intuito i miei pensieri. Se non fosse stato per lei, probabilmente, non sarei riuscita a muovere neanche un passo.

Pian piano che ci inoltravamo nel buio, sono riuscita a scorgere un enorme trono (Rigorosamente rosso e a forma di cuore) circondato da tentacoli, ma non furono quelli a spaventarmi.

E' stata invece l'espressione della regina, fredda e glaciale, che ci osservava con due enormi occhi neri che sembravano appartenere al Diavolo in persona da quanto erano inquietanti a farmi andare nel panico. Sembrava capace di strapparti le interiora a morsi.

Le mani non erano umane, ma esattamente come quelle dei demoni: rosse e con artigli aguzzi al posto delle unghie.

Regina di Cuori.” Ha detto dopo un po' Alice, con voce sicura. Come faceva a rimanere calma anche in quei frangenti?

Alice.” Ha risposto al saluto la Regina, con quella voce gracile da bambina. “So già cosa vuoi. E la mia risposta è no, non l'avrai.”

Ascoltami prima di decidere.” Ha replicato la mia amica, imperiosa. “Sei prigioniera del Carpentiere. Non rivuoi la tua libertà?”

Libertà?” La sala del trono ha risuonato della sua risata glaciale e rabbiosa. “Quando mai ho avuto libertà qui dentro? Sei sempre stata tu a fare le regole. Tu mi hai tolto il trono, è colpa tua se sono rinchiusa qui senza più un servo!”

Ho visto la chiave che stavamo cercando scintillare al collo del demone. Ho continuato a fissarla senza riuscire a staccare gli occhi di dosso al nostro obiettivo. A qualunque costo dovevo impadronirmene.

E poi..” Ha continuato quella, stringendo la presa sul proprio scettro. “Io qui sono al sicuro. I seguaci del Dollmaker non mi faranno del male, mi rispettano, in primis il Carpentiere. Tu e la tua amica invece” E qui mi ha rivolto per la prima volta un'occhiata, talmente piena di odio da farmi indietreggiare. “Siete spacciate. Morte! Se vi trovano vi uccideranno senza pietà!”

Ma se tu ci lasciassi prendere la chiave..”

Sciocchezze!” L'ha interrotta, con un ringhio. Ho sentito i tentacoli farsi sempre più vicini, sentivo il rumore nelle orecchie, il viscidume che mi sfiorava le membra. Ho abbassato lo sguardo con un sussulto spaventato, e ho visto che mi stava incatenando. Ho iniziato a dimenarmi, cercando di liberarmi. Impossibile, stringevano troppo forte.

La mia amica non era messa meglio. I tentacoli la tenevano ferma dal collo fino ai piedi, lasciandole possibilità solo di muovere la testa.

La Regina di Cuori è scesa dal suo trono, e si è avvicinata con incedere lento e maestoso a lei. E' molto più bassa di come la immaginavo.

Non mi farò usare da te ancora una volta, Alice.” Ha sibilato, prendendo il volto della mia amica con una delle sue mani mostruose, per guardarla negli occhi. “Morirai qui, per mano mia. E farò sì che tu soffra quanto io ho sofferto in tutti questi anni.”

Ho continuato a divincolarmi, cercando di essere d'aiuto. Dannazione, erano strettissimi..

Ma perché dovresti, Regina? Io e te abbiamo un nemico comune adesso. Lascia da parte il risentimento, e aiutami a combatterlo.”

Troppo stretti..se fossi riuscita ad allungare una mano per prendere la Lama Vorpale..la mia mano non era molto lontano, dovevo solo fare un piccolo sforzo..

Perché io ti detesto, Alice. Mi hai tolto tutto quello che avevo, ed è il caso che io ricambi il favore.”

Ecco..c'ero quasi..sì! L'avevo presa! Ho sentito il manico dell'arma finalmente in mano.

E poi, ho sempre odiato il tuo fare spocchioso e saputello, come se tu fossi l'unica a..”

SILENZIO!”

Entrambe si sono voltate verso di me, sorprese. Ero finalmente libera. Non so cosa mi ha spinto a farlo, ma mi sono avventata contro la Regina.

Non ti permetto di parlare così di lei!” Ho gridato, senza sapere bene cosa stavo facendo con la Lama. L'ho mossa a caso, cercando di allontanarla da Alice.

Rose..no! NO!”

Non capivo perché la mia amica gridasse così tanto. L'ho intuito solo quando ho sentito il tintinnio dello scettro che cadeva a terra, e il rumore sordo di un corpo che faceva la stessa fine.

La Regina di Cuori, la grande despota che mi spaventava tanto, giaceva a terra con occhi spalancati dall'incredulità, una macchia rossa che via via s'ingrandiva sul suo petto.

Io...”

Non sono riuscita a dire niente. Il corpo morto del demone giaceva davanti a me, gli occhi ancora aperti che mi fissavano con odio. Ho guardato la Lama Vorpale, piena di sangue fresco.

Cosa..cosa ho fatto...”

Mi sono lasciata cadere a terra, tremante. Solo in quel momento ho capito davvero che cosa significasse la parola assassinio. Avevo ucciso. Mi ero macchiata le mani di un crimine imperdonabile. Avevo tolto la vita a qualcuno, dovere che non era mio.

L'arma mi è caduta dalle mani, mentre sentivo una voce, la voce di mia madre, rimbombarmi in testa: “Assassina.” Lo ripeteva come una litania, con voce sempre più crescente. Ero un mostro alla pari della Regina.

La voce continuava, martellandomi la testa. Era la voce della mia coscienza, non quella di mia madre.

Basta...basta...”

Mi sono portata le mani alla testa, cercando di non pensare, di allontanare quella voce che mi faceva soffrire.

Una mano mi si è posata sulla spalla. Alice,dopo aver recuperato la chiave dal cadavere, si è inginocchiata di fianco a me, mi ha abbracciata di slancio, stringendomi forte.

Non hai fatto nulla di male, Rose. Meritava la morte.” Ha mormorato, accarezzandomi dolcemente i capelli.

Sono scoppiata in un pianto disperato, nascondendo il viso contro l'incavo del suo collo. Non sarei mai stata più la stessa di prima.

L'angolo delle meraviglie di Niniel.

Il mio capitolo preferito fino ad ora! Mi ha messo l'ansia addosso mentre lo scrivevo, penso che basti per capire quanto mi sia fatta prendere dalla narrazione, no?
Manca ormai poco alla conclusione della storia di Rose. O meglio, della prima parte della sua storia. Ci sarà un'altro capitolo ben diverso da questi, in cui si alternano realtà e fantasia, e infine l'epilogo.
Ma non crederete davvero di liberarvi di me, vero? Bene, perché ci sarà un seguito!
Ci si rivede!
Baci, Niniel.

   
 
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