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Autore: Scaramouch_e    04/02/2012    2 recensioni
[aggiornamento del 23.07.2019: questa storia rimarrà incompiuta. Mi sto dedicando ad altro, ma non la voglio cancellare, e o eliminare. Quindi rimarrà qui, senza conclusione. Scusatemi.]
C'è Elizabeth Bennet una delle figlie della numerosa e benvoluta famiglia Bennet la quale incomincerà la sua nuova avventura a Hogwatrs con la sua simpatia e ironia.
C'è Fitzwilliam Darcy, figlio della nobile famiglia Darcy incomincia anche lui l'avventura volendo liberarsi del nome che porta.
C'è Charlie Weasley, figlio di Arthur e Molly Weasley che ha per amico il giovane Fitzwilliam.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Weasley, Famiglia Weasley, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, Lime, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Altro contesto
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7 Disclaimer: io non scrivo a scopo di lucro. Tutti i personaggi sono rispettivamente di Jane Austen (per quanto concerne Pride and Prejudice) e di J.K. Rowling (per Harry Potter.)
Ringraziamenti: ringrazio la beta, Charme , che si è occupata di corregermi gli orrori! Grazie cara!
Buona lettura :)

Magic and Prejudice.


Il problema era che Lizzy non si sentiva a suo agio con il vestito che sua mamma le aveva portato dal negozio: era troppo per lei, era troppo scollato e quella gonna a campana non le piaceva proprio; inoltre il colore rosso, non le donava ecco… sembrava troppo zia Muriel, la zia di Charlie e quello non era un complimento che faceva piacere ricevere, anzi, tutt’altro.

Elizabeth sbuffò un’altra volta, fissando il riflesso imbronciato che le restituiva lo specchio posto al centro del dormitorio femminile di Corvonero.
“Lizzy! Stai benissimo!” Cassandra, la sua compagna di stanza, si stava spazzolando la chioma bionda vicino al mobile da toletta e nel contempo la stava guardando.
“Sembro un paralume, più che altro, Cassandra, aiutami!” implorò l’amica.
Cassandra scosse il viso, in segno negativo, ricordandole che non era andata e fare shopping con loro e che quindi non vedeva come aiutarla. Lizzy si sentiva più stupida a ogni minuto che passava, ma quel fine settimana non era andata a Hogsmeade non perché non avesse voluto, ma per una serie di incombenze rimandate troppo a lungo, non per ultima, l'ormai improrogabile necessità di studiare. Inoltre, non essendo fidanzata e non avendo risposto a nessuna lettera era rimasta indecisa fino all'ultimo se andare o meno. Alla fine il suo lato responsabile aveva avuto la meglio, e non era uscita.
Ma fortunatamente Elizabeth Bennet era una strega positiva, che non si lasciava intimidire da niente. Così fece un grande sorrisone all’amica, e dopo essersi messa un cerchietto sui capelli fulvi disse: “Ma a me che me ne importa. Dopotutto l’ho dico sempre: è meglio l’aspetto interiore delle cose, che quello esteriore. Dunque andrò così, e mi divertirò.”
Disse all’amica, che la guardò sorridente.
“Andiamo!” all’annuncio di Cassandra, Elizabeth annuì e insieme scesero in Sala Comune dove trovarono altre quattro amiche ad aspettarle, chiacchierando, camminarono fino alla Sala Grande addobbata per il party di Halloween.

***

Ad accogliere le ragazze ci fu una lieve musica: partiva da un grande piano messo al centro della Sala suonato da un giovane che cantava con una leggera voce.
“Quello è Adam Bhutter!” Cassandra era eccitata e si aggrappava al braccio di Lizzy facendole male.
Anche Elizabeth conosceva Adam Bhutter, giovane cantante e pianista delle Streghe Stravagarie, era molto affascinante: sembrava un po’ Bill Weasley, il fratello maggiore di Charlie.
“Gli vado a chiedere l’autografo.” Lizzy annuì distrattamente, a Cassandra che scomparve nella folla, mentre ancora si guardava intorno: le pareti della Sala erano occupate da folte ragnatele e da candele che mandavano bagliori spettrali. I tavoli delle quattro Case erano spariti, e al loro posto si vedevano dei tavolini più piccoli ospitanti ciascuno una dozzina di persone.

Gli studenti erano già stipati nella grande Sala e Elizabeth, scorse il tavolo delle autorità dove Silente sedeva sul suo scranno d’oro: stava parlando con un uomo piccolo e tarchiato dai capelli neri. Elizabeth si sentì rabbrividire, quando egli rivolse gli occhi verso gli studenti: aveva le iridi rosse e pelle pallidissima; molto di più di Severus Piton.
Inoltre da quello che aveva studiato in Difesa Contro le Arti Oscure, aveva capito senz’ombra di dubbio che l’essere era un Vampiro.
Nel frattempo le sue amiche erano state raggiunte dai loro Cavalieri che le avevano portate via.
A lei poco dopo si unì Charlotte Lucas vestita come un lupo, per prima cosa si complimentò con Lizzy per il vestito e poi le due presero a parlare del più e del meno.
Poco dopo si unirono anche Charlie e Tonks, a cui Lizzy dette un bacio per ciascuno. Tonks era bellissima e Charlie magnifico nel suo abito da moschettiere.
“Sono veramente felice che tu ce l’abbia fatta Charlie.” disse Elizabeth sorridendo all’amico, quando Tonks si allontanò per parlare con Charlotte.
Charlie le fece un enorme sorriso. “Mi piace quella ragazza, è assolutamente fuori dall’ordinario.”
“Oh sì è una grande.” convenne Lizzy sorridendo.
Il fulvo Charlie si voltò a sorridere a qualcun altro, qualcuno che Elizabeth non aveva nessuna intenzione d’incontrare: Darcy e Caroline Bingley erano appena entrati nella sala Grande abbracciati: o meglio, lei lo teneva per un braccio e lui, mogio si faceva trasportare nella sala.
Darcy bisbigliò un’qualcosa, non appena vide Charlie e Lizzy a Bingley, e quest’ultima lo lasciò, ma non prima di essersi fatta dare un bacio.
“Ciao, amico.” disse FitzWilliam sorridendo a Charlie, una volta vicino ai due, non notando proprio Lizzy, ma quest’ultima era felice così; non voleva essere notata in particolare da lui, eppure nulla accade come lo vogliamo noi: infatti gli occhi di Darcy , si posarono sul corpicino di Elizabeth stretto nell’abito ottocentesco, e per la prima volta le sorrise senza malizia.
Era davvero molto bella in quel abito rosso, e Darcy si ritrovò, per la prima volta a parlarle senza sprezzo nella voce: “Miss Elizabeth, si ricorda che mi dovete un ballo?”
A quella richiesta Elizabeth, alzò gli occhi su di lui guardandolo incredula, così come Charlie.
Nessuno dei due avrebbe mai sognato di udire simile parole da Darcy.
“Ma perché?” domandò Lizzy sconvolta.
“Elizabeth, non guardatemi sconvolta. Ricordate il funerale dei miei genitori?” domandò Darcy, e lo sguardo gli si intristì per un attimo al ricordo di quella spiacevole circostanza.
“Mi ricordo che disse che non le dispiaceva ballare. Ebbene sono qui perché la voglio accontentare.”

Non sapendo che fare, alla fine Lizzy accettò la proposta da Darcy di ballare insieme.
Elizabeth si fece consolare da Cassandra, che era ritornata con il pezzetto di carta firmato dal componente delle Streghe Stravagarie.
“Secondo me lo troverai molto interessante Lizzy!” la consolò Cassandra accarezzandole i capelli.
“Oh, mi auguro di no! Non augurerei al mio peggior nemico, di trovare interessante un essere che si è risolute ad odiare da ben sette anni! Non me lo augurare nemmeno!”
Tuttavia quando incominciò la musica e Darcy le se avvicinò per incominciare a ballare, Cassandra bisbigliò a Lizzy di non fermarsi alle apparenze e che, forse Darcy valeva molto di più di Wickham che non si era più fatto vivo da mesi.
Elizabeth sbuffò senza rispondere all‘amica, e si lasciò trascinare da Darcy, prendendo il proprio posto fra gli altri ballerini, molto sbigottita dal grande onore che le veniva fatto, e notando che anche per gli altri lo stupore era lo stesso.

Rimasero per un po’ in silenzio, quasi intimiditi dalla presenza l’uno dell’altra e poi Elizabeth incominciò a parlare riguardo al ballo, un po’ per smorzare il silenzio divenuto insostenibile e un altro po’ per far dispetto al signor Darcy che, a quanto aveva capito, era un ragazzo silenzioso e muto.
Lui rispose qualcosa, ma poi si barricò di nuovo nel suo gelido silenzio, e toccò di nuovo a Elizabeth intervenire.
“Adesso tocca a lei dire qualcosa. Io ho parlato del ballo e lei adesso deve dire qualcosa riguardo alla sala o al numero di coppie presenti…”
Darcy, sorrise, colpito lui stesso nel trovarsi a ballare con Elizabeth Bennet, mai avrebbe pensato a una simile compagna, eppure a ben guardare era carina oltre che spiritosa.
“Okay che ne dici se ci diamo del tu, miss Elizabeth?” domandò dopo un attimo di silenzio.
“D’accordo, dopotutto stiamo ballando insieme…” accettò la proposta una stupita Elizabeth.
Ci fu un attimo di silenzio interrotto solo dalle chiacchiere degli altri ragazzi.
“E se parlassimo di libri?” domandò Darcy.
“Sono sicura che non leggiamo gli stessi libri.”
“Se fosse come dici tu, potremmo confrontare i nostri pareri.” insistette Darcy.
Elizabeth sorrise, misteriosamente e gli fece una linguaccia, poi con il visetto serio completò: “E comunque non amo parlare di libri durante un ballo. Ho troppi pensieri.”
“Tu stai troppo concentrata a pensare al presente!” disse Darcy.
“Ah certo. E tu sei troppo concentrato a pensare al passato, a non cambiare mai la tua opinione. O almeno così mi hanno detto” lo ammonì Elizabeth, ma senza volerlo. E che si era lasciata sfuggire, una cosa che effettivamente pensava dal suo incontro con Mr. Wichkam.
Il volto di Darcy si fece buio, e fissò Lizzy con le labbra sottilissime e lo sguardo serio, serio.  “Ti riferisci a qualcosa in particolare?” quasi sputò il ragazzo.
“Oh no, volevo solo studiarmi il tuo carattere.” ammise Lizzy, trovando nuova foga nel parlare, come quasi sempre quando diceva qualcosa che le interessasse. “E si dà il caso che il tuo, di carattere non l‘abbia ancora capito, anche perché mi si danno informazioni diverse su di te.”
L’espressione di Darcy non cambiò, e trovò il coraggio di dire: “Si lo so, ma non vorrei che si facesse un opinione sbagliata su di me, perché in questo caso a nessuno dei due gioverebbe.”
“Temo che se non lo faccio ora, non lo farò mai più. E voi, mr Darcy, non potete togliermi così tutto il divertimento.”
“Molto bene, miss Elizabeth, non vorrei scontentarla.” Darcy lo disse freddamente e altrettanto freddamente finì il ballo che, almeno per Mr Darcy, era stato un vero e proprio tormento, ma perdonò subito Miss Elizabeth, concentrando la propria rabbia su Mr. Wickham, che ancora non aveva trovato, sebbene fosse già al corrente che il gentiluomo in questione non scriveva più a Elizabeth.

***

Appena finito di ballare con Mr Darcy, Elizabeth si avvicinò a Cassandra e a Charlotte, notando che Tonks e Charlie erano andati a ballare, Elizabeth sorrise mentre osservava le sue amiche, che invece non ballavano.
“Com’è andata??” domandarono le due in coro, tanto da fare invidia alle gemelline. Elizabeth alzò le spalle e si prolungò sul racconto di com’era il signor Darcy come ballerino, su quello che avevano discusso e del opinione ancora incompleta che aveva di lui.
Alle due ragazze brillarono gli occhi quando Elizabeth completò il discorso e subito Charlotte prese parola: “Penso proprio che questo fantomatico FitzWilliam stia iniziando a piacerti, Lizzy.”
“Ci ho parlato bene solo adesso, per il resto del tempo non abbiamo fatto altro se non punzecchiarci.” ricordò immediatamente Lizzy alle due ragazze, che sospirarono sdegnate.

Nel frattempo, la canzone finì e il cantante propose ‘a chi voleva’ di andare a suonare.
Mary, la sorella dimenticata, di Elizabeth, si alzò e prese posto al piano;
Elizabeth e il resto delle amiche, sapevano cosa poteva fare quella ragazza quando ci si metteva, ma non riuscirono a fermala.
Incominciò a suonare, non era male come pianista ma il problema era la voce: Mary era stonatissima eppure si credeva chissà chi… e nessuno le aveva mai detto nulla.
Così quando incominciò a cantare, i ragazzi storsero il naso, si chiusero le orecchie con le mani e molti Serpeverde incominciarono a ridere di lei, ma Mary non si accorgeva del loro scerno e andava avanti a cantare facendo vergognare moltissimo Elizabeth e ridacchiare Kitty e Lydia.
Elizabeth notò che un’altra persona guardava sdegnosamente verso di loro: Caroline Bingley con il suo degno compare Liam Scott, guardava la scenetta con la puzza sotto il naso, Darcy l‘aveva lasciata a se stessa per tutta la serata, e lei di questo non se lo sarebbe certo dimenticato.
Fu proprio lei, a dirle con la vocetta da oca: “Sei un usignolo, Miss Bennet, ma adesso basta: lascia che qualcuno ti dia lezione di canto.”
La piccola Mary, avendo capito che non era un complimento, si voltò verso la signorina Bingley con l’intenzione di dirle qualcosa, ma poi ci ripensò e inghiottì il magone, andandosene via dal piano, e dalla Sala Grande.
Caroline soddisfatta della sua mezza vendetta, prese posto al piano e intonò una nenia dolce  invitando Darcy a sedersi vicino a lei e a cantare con lei.
I ragazzi stettero ad ascoltare incantati il duetto e Lizzy prese a chiacchierare con le amiche, con il pensiero rivolto verso la sorellina, ma non osando andare in camere di Mary, sapendo bene che avrebbe solo ferito l’orgoglio che la piccola Bennet mostrava.
Trascorse il resto della serata con le amiche, sotto le occhiate altezzose -perlomeno secondo il parere di Lizzy- che Darcy le indirizzava, mentre era tenuto sotto stretta sorveglianza da Caroline.
Non fu più felice nella sua vita che un ballo finisse: quando il Preside si alzò dallo scranno d’oro, ad annunciare che finalmente la tortura era terminata, Elizabeth sospirò di piacere e insieme alle amiche ritornò nella sala comune di Corvonero con il timore della vendetta di Caroline l’indomani visto l‘occhiataccia che quest‘ultima le aveva rivolto prima di andarsene.


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Uff... Che fatica... Questo capitolo è stato un vero e proprio parto!
Spero però che sia uscito qualcosa di decente.... e finalmente i nostri protagonisti si incominciano a conoscere un pò di più -anche se comunque si odiano sempre (e si odieranno per altri capitoli, ve lo garantisco)
Apparte ciò, spero che vi sia piaciuto, e per favore commentate!
Detto questo ringrazio chi ha letto, messo nelle seguite, preferite!

   
 
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