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Autore: Swami_    04/02/2012    2 recensioni
"La donna che rubò il cuore dell'uomo-insetto, non aveva nessuna caratteristica particolare.
Portava i capelli castani raccolti in una severa coda che lasciava ciondolare su una spalla.
Non era una ninja e non era nemmeno interessata ai prestanti combattenti della città.
Sembrava assolutamente lontana dal sangue, dalle sfide e dalle guerre.
Si era incontrati per caso, una fredda sera di primavera, una di quelle con il vento che soffiava deciso a spazzare via il gelo dell'inverno."
Prima long su Naruto. [Shino/nuovopsg] [Gai/Anko] [Lee/Ten] [Shika/Tema] [Kakashi/Hana]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gai Maito, Nuovo Personaggio, Rock Lee, Shino Aburame, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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#Un nuovo amico




Il rumore della sega elettrica ormai sovrastava qualunque altro suono. Midori Maito si asciugò con il dorso della mano la fronte bagnata di sudore e si sistemò gli occhiali protettivi.

Cominciò a segare un grosso pezzo di legno che sarebbe servito come trave principale, seguendo meticolosamente la linea tracciata dal signor Kuze.

Era difficile spiegare perché una ragazza che avrebbe potuto indossare la fascia del suo paese, avesse deciso di diventare un mastro carpentiere. Un lavoro duro, maschilista e decisamente meno gratificante del difendere la propria gente.

Ma Midori adorava costruire.

Adorava guardarsi intorno e poter ammettere la maternità di palazzi, complessi residenziali, ospedali, negozi, ponti e persino di strade.

Era qualcosa che la rendeva fiera e riusciva a rasserenarla, anche se l'ombra delle parole di sua madre riuscivano ancora a farla vacillare.

Sobbalzò quando sentì una mano che si appoggiò alla sua spalla e quasi rischiò di ammazzarsi. Si voltò bruscamente e spense la macchina, rimase sorpresa nel vedere un ragazzo, alto quanto lei e che...

Spalancò la bocca.

Era vestito con la “sacra” tuta di Gai-san e aveva lo stesso taglio di capello.

-Ehi...- disse solamente.

Il giovane fece un fischio d'ammirazione quando vide il tronco del possente albero tagliato perfettamente in due, il suo sguardo percorse il resto dell'aria e poté contare una dozzina di alberi tagliati e posati in modo ordinato.

-Hai fatto tutto tu?- le chiese il ragazzo.

-Sì, ci ho messo tutta la mattina e a dir la verità ne mancano ancora sei.- rispose Midori guardandosi intorno. -Ma tu sei per caso il pupillo di Gai?- gli domandò infine, la curiosità ebbe la meglio, questa volta.

Il ragazzo spalancò gli occhi e Midori era certa che fossero umidi. -Gai-sensei ti ha parlato di me?- gongolò.

-Sì...A dir la verità...Parla sempre di te.- ammise sorridendo Midori, si avvicinò e gli strinse la mano. -E' un piacere incontrare la futura Bestia Verde di Konoha!- rispose lei, facendogli l'occhiolino.

-Davvero credi che io possa diventare...- il giovane fu colto dall'emozione e commosso, si lasciò andare alle lacrime.

Midori gli sorrise incoraggiante e gli diede un paio di forti pacche sulla schiena. -Ne sono sicura! Ti chiami Rock Lee, giusto? Io sono Midori.- si strinsero le mani con riverenza.

Parlarono delle condizioni di Gai, entrambi si trovarono d'accordo sul fatto che Gai-sensei si sarebbe alzato presto e sarebbe ritornato quello di una volta. La ragazza avrebbe voluto intrattenersi di più con quello che era la copia giovane di suo cugino, ma aveva ancora molto lavoro da fare. Si congedarono velocemente dandosi appuntamento per andare a trovare Gai insieme il giorno dopo.




Rock Lee era contento.

Decisamente contento. Aveva sentito strane voci sulla straniera che si occupava di Gai-sensei e che viveva sotto lo stesso tetto, c'era chi era convinto che in realtà fosse un killer del Paese delle Chiavi, altri gli rimproveravano il suo lavoro, decisamente poco “femminile”.

Ma aveva conosciuto una ragazza simpatica e decisamente normale.

I suoi pensieri furono interrotti non appena scorse i suoi compagni Neji e Tenten che si stavano allenando con le armi della kunoichi. Si perse qualche secondo nell'osservare la ragazza tentare di sconfiggere Neji, la velocità con cui si muoveva e l'agilità con cui saltava.

Scosse quello strano sentimento e si accorse della presenza di Shino accanto a sé.

-Oh, Shino, ciao!- lo salutò avvicinandosi.

Fisicamente l'Aburame non diede segni di averlo visto, ma rispose al saluto quasi sussurrando.

-Ho appena conosciuto Midori-chan!- esclamò Rock Lee -La cugina di Gai-sensei!-

Shino si mosse impercettibilmente. -E come ti è sembrata?- domandò.

Rock Lee strinse la mano in un pugno e lo alzò al cielo. -E' degna del cognome che porta, ha una forza incredibile ed è una persona veramente amichevole!- gridò al cielo e si fece una lunga risata.

-Ora ho un nuovo esempio da seguire!- aggiunse.

Shino aggrottò le sopracciglia e si voltò verso il compagno. -Forza incredibile?-

-Oh, certo, sposta alberi pesanti tonnellate e porta chili di materiali sulle spalle. Devono essere gli insegnamenti di Gai-sensei, riconosco la sua tecnica.-

Shino annuì e si rimise a fissare Tenten e Neji che erano passati ad un furioso corpo a corpo.

Doveva smettere di pensare a quella ragazza, si disse l'uomo-insetto mentre posava a terra alcuni insetti.

Non solo si era accorto di pensarla in continuazione, ma non riusciva a non fare domande su di lei.

Naturalmente erano domande studiate appositamente per non sembrare interessato.

La sua testa, la sua ragione, sembrava neutralizzata da quella ragazza castana e con gli occhi verdi.

Salutò Rock con un cenno di testa e si dileguò velocemente, decise di andare da Kiba e passeggiare oltre i confini della città, lasciando liberi i loro insetti e cani.

Shino era sicuro che nel giro di qualche ora avrebbe smesso di pensarla.



Quando finì di lavorare al posizionamento dei pilatri di quella nuova casa, Midori si accorse che era l'ultima ad andarsene. Sbuffò, non che le desse fastidio, ormai c'era abituata, ma avrebbe voluto chiaccherare un po' sul lavoro da fare il giorno dopo o parlare del più o del meno, ma gli altri operai davano l'impressione di essere spaventati da lei.

Indossò una felpa scura e tirò su il cappuccio, allacciò le scarpe e spense le grandi luci che illuminavano il cantiere. S'incamminò con il sorriso sulle labbra.

Sorriso che divenne più grande quando scorse Rock Lee uscire con un gruppo di persone da un piccolo ristorante.

-Ehi, Rock Lee!- gridò agitando un braccio. Braccio che si abbassò velocemente quando vide gli occhiali scuri di Shino Aburame, il ninja silenzioso che lo aveva accompagnato.

Qualcosa le disse che era meglio allontanarsi il più in fretta possibile.

Qualcosa le impediva di agire come avrebbe fatto in altre circostanze.

-Ciao Midori-chan!-urlò Rock Lee indicandola, le sorrise e le fece l'occhiolino.

Midori ridacchiò e rispose con la sua versione del nice smile.

La ragazza cambiò strada, sperando che apparisse come una mossa disinvolta e si dileguò.

Si ritrovò praticamente di fronte all'ospedale, non poteva più entrare visto che l'orario delle visite era piuttosto rigido. Osservò attentamente il palazzo e contò le finestre.

Gai-san era ricoverato al quarto piano, la sua stanza era una delle ultime del corridoio e la sua finestra dava sulla strada silenziosa in cui di trovava.

Poteva decisamente farcela.

Poteva scalare senza farsi vedere, visto il buio che era sceso e la poca gente che passeggiava mesta verso casa.

Senza indugiare un secondo saltò il cancello e si cominciò a tastare il muro.

Cercò di riunire il suo chakra e di farlo confluire alle mani e ai piedi, prese un lungo respiro e cominciò a scalare.

Non era per niente difficile e si diede della stupida per essersi sottovalutata. In fondo nel suo villaggio era solita scalare qualunque cosa, era famosa per quella disciplina.

Arrivata al secondo piano, si fermò un secondo, attaccata a un cornicione.

Fissò giù e vide che nessuno la stava osservando, riunì il resto della forza e ricominciò ad arrampicarsi.

Quando arrivò alla finestra di Gai si prese qualche minuto per guardare dentro la stanza e quello che vide, le fece perdere l'equilibrio.

Scivolò per qualche metro finché non riuscì ad aggrapparsi a un architrave con entrambe le mani.

Ringraziò Kami per non essere ancora morta e lentamente cominciò a scendere, non riuscendo a trattenere una risata.

Quando finalmente toccò terra e si lasciò cadere, rimanendo a terra, immersa nel verde curato dell'ospedale si liberò del tutto.

Gai-san e una ragazza.

Gai-san e una ragazza.




*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*

Spero vi sia piaciuto il capitolo.

Un bacione,

Swami_


   
 
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