Le ragazze
non si erano ancora abituate a tutto ciò: al mondo nel quale
erano finite, alla
vista dei loro idoli, al fatto che la storia di Harry Potter potesse in
qualche
modo essere vera. Beh, ma d’altronde, come ci si poteva
abituare a una cosa del
genere? Le stesse Sam e Chris credevano ancora che si trattasse di un
sogno.
E pure gli
abitanti di Grimmauld erano pieni di dubbi: come avevano fatto quelle
ragazze a
finire lì, chi erano, da dove venivano e tante altre cose di
questo tipo. Alcuni
ancora non si fidavano completamente, sebbene le ragazze non
sembrassero avere
cattive intenzioni.
Inoltre, la
signora Weasley, chissà per quale assurdo motivo, era felice
di avere altre due
bocche da sfamare e già le considerava sue figlie, come ogni
povera anima che
si ritrovava senza genitori e con uno sguardo da cucciolo sperduto.
“I
miei
capelliiiiii!!!” si sentì urlare Sam con voce
isterica, mentre scendeva le
scale. Effettivamente, la poveretta, con indosso ancora la sua tenuta
da notte
(prestatale da Ginny visto che le nuove arrivate erano sprovviste dei
propri
vestiti), aveva tutti i capelli sparati in aria come la criniera di un
leone. “Qualcuno
qui dentro non ha una piastra?”
“Una
plastra?” chiese il signor Weasley, mostrando uno sguardo
interessato e
curioso.
“Ehi,
hai
mica fregato il marchio dei Potter con quei capelli?” fece
Sirius con un sorrisetto
malandrino, ammiccando in direzione di Harry.
Sam gli
lanciò una brutta occhiata. “Non sei
divertente!!”. Sbuffò scocciata
squadrandolo, per poi tornare a passo di marcia su per le scale dove
incrociò
Chris che se ne scendeva tranquillamente, già vestita e
pronta per fare
colazione.
Dopo aver
riso alle spalle dell’amica, la bionda fece il suo ingresso
in sala da pranzo
dove già l’attendevano Sirius, Tonks, Harry e
alcuni membri della famiglia
Weasley.
La ragazza
si guardò attorno circospetta e, immediatamente, Molly la
invitò ad
accomodarsi.
“Molte
grazie, signora”. Pronunciò Chris in tono
affabile. “Sa, lei non mi piaceva
molto per i suoi modi da Mammina appiccicosa, ma adesso devo proprio
ricredermi”.
E le
mostrò un simpatico sorrisetto da
ragazza per bene.
La signora
Weasley spalancò gli occhi: certo che quella ragazza, ma
anche la sua amica,
non mancava mai di sorprendere con dei commenti particolari e molto
sinceri. Ma
molto, molto.
“Oh…
grazie…
cara”. Bofonchiò la donna, sentendosi un
po’ in imbarazzo e non sapendo
esattamente che cosa dire. Doveva offendersi oppure sentirsi lusingata?
Decise di
non fare nessuna delle due cose e
tornò
a gingillare con le pentole.
Finalmente
comparve
anche Sam, coi capelli scuri legati in una coda alta e
un’espressione più rilassata
di prima, almeno così trapelava dai suoi occhi azzurri molto
espressivi.
Con un
sonoro sbuffo e un
grugnito, si sedette
al tavolo vicino a Chris e cominciò a rimirare la tavola
pensando a che cosa
poteva prendere. La mattina, oltre a essere di pessimo umore e non
riuscire a
dire più di quattro parole, non riusciva nemmeno a mangiare
e lo faceva sempre
controvoglia. Peccato che poi, a neanche metà giornata, lo
stomaco iniziava a
brontolarle talmente forte che sembrava esserci, invece, un temporale.
“Ragazze”
.
le chiamò Tonks e, immediatamente, gli sguardi attenti delle
due giovani, si
posarono su di lei. “Abbiamo detto a Silente di voi.
Arriverà questo pomeriggio”.
A quel
punto, l’espressione di Sam si fece più viva ed
emozionata: “Oh, nonno Silly!
Non vedo l’ora di conoscerlo”.
“Nonno
Silly”.
Ripetè Sirius, ridacchiando. “Che bel soprannome.
Peccato che non ci avessi
pensato io”.
Anche Chris
si sentiva più rassicurata, sebbene Silente non le stesse
propriamente
simpatico, ma quando c’era qualcosa che non andava era sempre
quello su cui si
poteva contare per risolvere i problemi. O almeno così era
scritto nei libri.
“Ma lo
sapete che Silente è gay?” esclamò Sam
come fosse la cosa più normale del
mondo.
A quella
battuta, Ron sputò il succo di zucca che stava bevendo in
faccia a Tonks, Harry
rischiò di strozzarsi col boccone che stava masticando,
Molly fece cadere i
piatti e le pentole, Sirius cadde dalla sedia su cui si stava
dondolando e
Arthur e Tonks rimasero a fissarla a bocca aperta, mostrando i pezzi di
cibo
che avevano ancora in bocca.
“Shhh!”
la
ammonì Chris, mettendosi un dito sulle labbra e guardandola
di sbieco. “Questo
riguarda la vita privata di Silente. Tu non sei Gossip Girl”.
“Tanto
nel
nostro mondo lo sanno tutti”. Fece Sam, alzando gli occhi al
cielo.
“Ma
loro no.
Prima di adesso, almeno”.
“Miseriaccia!”
esclamò Ron ancora sconvolto dalla scoperta. “E io
che avevo sempre creduto che
se la facesse con la McGranitt”.
“Oh,
Silente
gay”. Disse uno dei gemelli.
“Questa
non
l’avrei mai immaginata”. Aggiunse l’altro.
“Ma
proprio
no. Oh, ma allora… secondo te, Fred, lo avrà un
fidanzato?”
“Hmmm,
bella
domanda. Sarà una delle nostre missioni da compiere
quest’anno”.
“Oh
sì,
quest’anno Silente sarà al centro della nostra
attenzione”.
E mentre
Fred e George commentavano e si organizzavano per chissà
quali subdoli piani,
Sam gongolava tra sé e sé: le piaceva prendere le
persone alla sprovvista.
La colazione
ormai era al termine e Sam, colta da un raptus di gentilezza e
disponibilità,
fece per alzarsi e sparecchiare.
Siccome
però
era piuttosto imbranata, mentre portava i piatti verso il lavello, uno
le
sfuggì e rischiò di andare in frantumi contro il
pavimento. Questo però non
successe, anzi, successe qualcosa di inspiegabile e completamente fuori
dal
normale, per la ragazza almeno. Il suddetto piatto, non andò
a polverizzarsi
per terra, si bloccò, invece, a mezz’aria
rimanendo lì, immobile come una
statua.
“Wow,
chiunque sia stato ha avuto un’ottima prontezza di
riflessi”. Commentò Sam
rivolta ai presenti. “Chi è stato?”
Nessuno
però
le rispose, anzi, tutti si guardarono tra loro straniti e confusi.
“Io
non sono
stato”.
“Nemmeno
io”.
“La
bacchetta
l’ho lasciata di sopra”.
“Noi
nemmeno
possiamo usare la magia”.
Chris se ne
restò zitta a guardare spaventata l’amica.
Una strana idea le volteggiava in testa: se non era stato
nessuno e il
piatto non possedeva propri poteri magici, allora doveva essere stata
Sam. Ma ciò
era un po’ assurdo, loro, per quanto ne sapevano, non avevano
alcuna forza
magica dentro di sé, altrimenti questa si sarebbe
già mostrata.
“Sam,
sei
posseduta dal demonio? Perché non trovo altra
spiegazione”.
“Ma
perché pensi
che sia stata io? E come avrei fatto, poi?”
Nella casa
cadde un silenzio piuttosto imbarazzante e teso. Qualcosa era appena
successo,
qualcosa che nessuno riusciva a spiegarsi e questo non era affatto un
bene,
anche perché le cose che non riuscivano a spiegarsi si stavano piuttosto
accumulando e i dubbi, se
già prima c’erano, ora si stavano rafforzando.
“Sei
una
strega anche tu, Sam!” esclamò Ginny, sorridendole.
“No,
non è
possibile”. Le rispose la mora, ma un sorrisetto cominciava a
delinearsi sul
suo bel faccino. “Magari è solo questa casa che ha
strane forze oscure”.
“Lo
sapevo. Sei
posseduta dal demonio!” ripetè la bionda.
“Ma
che c’entro
io? Ti ho detto che non posso essere stata io!”
Chris,
allora, afferrò due coltelli mettendoli a formare una croe e
prese a
cantilenare con voce macabra: “Esci da questo
corpo… esci da questo corpo”.
Sam
sbuffò. Certo
che Chris era proprio esagerata, alle volte.
Mentre le
ragazze si coricavano per andare a dormire, rifletterono e commentarono
quella
giornata, soprattutto l’incontro con Silente. Era stato
emozionante
incontrarlo, più di quanto avevano pensato, ed era proprio
identico a come lo
rappresentavano nei film. Beh, bene o male lo erano anche gli altri,
sebbene,
però, dal vivo fossero tutti più
“carini”.
Comunque,
nemmeno il preside di Hogwarts, nonché il mago
più potente del mondo magico,
era riuscito a dar loro una risposta. Non aveva la più
pallida idea di chi
fosse il nonno delle due ragazze, del perché erano finite
lì, né tanto meno dei
libri della saga. E nemmeno sapeva come avesse fatto Sam,
un’apparentemente
semplice babbana, a praticare della magia.
Insomma, non
aveva saputo niente. E qui calava la loro stima
nei suoi confronti. Non che prima ne avessero molta, lo trovavano un
personaggio piuttosto irritante e subdolo.
ANGOLINO
PER
LE SCRITTRICI
Holaaa
amigos!! Siamo di nuovo noi, Milly e Roxy e questa volta non
vi abbiamo fatto aspettare troppo. Eh, abbiamo approfittato di questo
pigiama
party per far lavorare i nostri cricetini e partorire qualcosa di
costruttivo e
interessante. Beh, almeno così speriamo che sia.
Qui,
c’è qualche novità, anche se minima,
minima. Resta però il
grande mistero dell’identità di Sam e Chris.
Voi
avete qualche idea? Non abbiate paura di farci le vostre
ipotesi, magari ne prendiamo in considerazione qualcuna, anche se bene
o male stiamo
già delineando qualcosa. Qualcosa con cui speriamo di
sorprendervi. ^^
Bene,
ora vi lasciamo. Speriamo di ricevere un sacco di recensioni.
Kisskiss…
Milly
e Roxy
FEDE15498:
carissima…
allora, speriamo che continuerai a seguirci perché se no,
questa fic non la
continuiamo più. XD comunque, dovrai pazientare un
po’ per scoprire che sono
queste due benedette ragazze spuntate dal nulla come i funghi :p un
abbraccio
molto caloroso e… alla prossima, Kiss… M.
& R.