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Autore: pallina90    05/02/2012    13 recensioni
“Lasciami immediatamente” sibila a denti stretti. La accontento e lei riprende a camminare
“Fermati. Dove hai intenzione di andare?”
“Non ti riguarda” esclama
“Cazzo Bella,non posso lasciarti andare via da sola” le urlo mentre lei continua imperterrita a camminare. Sentendo le mie parole si blocca,si volta verso di me ed urla,con il viso rigato dalle lacrime, “E perché? Non sono mica tua sorella” e corre verso la strada. E’ un attimo,succede tutto in un secondo:io che urlo il suo nome e un motorino la travolge,investendola in pieno e lasciandola a terra sull’asfalto.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Buona domenica gente! scusate se non ho postato mercoledì ma il mio pc si è rotto nuovamente e i dati sono riuscita a recuperarli solo ieri...
Prima di lasciarvi ad un capitolo molto importate, volevo ringraziarvi di vero cuore per l'entusiasmo con cui avete accolto la storia: 25 recensioni per i primi due capitoli sono un sogno per me, quindi grazie di cuore a tutti!
Ci risentiamo sotto, buona lettura :)



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UN CAPODANNO SPECIALE
 
POV EDWARD

Adoro andare in discoteca per l’ultimo dell’anno. E’ una tradizione per me, mio fratello Emmett e la sua ragazza Rosalie: tutti i capodanno si va nella discoteca più esclusiva della città, per divertirci e nel mio caso ammirare un po’ il ‘panorama’. Quest’anno però ci sarebbe stata una novità, con noi sarebbe venuta anche Bella. Mia madre mi ha costretto ad invitarla, minacciandomi che altrimenti anch’io non ci sarei andato.
Si possono ricevere minacce del genere a diciotto anni? A quanto pare sì. Sto finendo di aggiustarmi davanti allo specchio i miei capelli indomabili, quando la porta si spalanca.
“ Non si usa più bussare? ” Dico, immaginando sia mio fratello.
“ Sono tua madre e non c’è bisogno che io bussi. Ho trovato di sotto Bella che stava per andare in discoteca con la sua macchina; ho dovuto fermarla e dirle che naturalmente ci sareste andati insieme. Ma dico ti sei fumato il cervello? ” Mi risponde mia madre piuttosto incazzata.
“ No, perché? ”
“ E hai anche il coraggio di chiedermi perché… quando ti ho detto di invitare Bella per me era sotto inteso il fatto che lei venisse in macchina con te. Quale ragazzo sano di mente manderebbe in giro da sola una ragazza la sera tardi, per di più la notte di capodanno, quando gli incidenti che si registrano il giorno dopo sono innumerevoli? Quindi se non vuoi che io ti rinchiuda seduta stante in questa stanza va subito di sotto e dille che in discoteca ci andrete insieme, è chiaro? ”
“ Agli ordini maresciallo! ” Rispondo sbuffando. Velocemente scendo di sotto e trovo Bella che mi aspetta all’ingresso con già il cappotto addosso; mi avvicino a lei e con la testa le faccio cenno di seguirmi e lei ubbidiente lo fa. Saliamo in macchina, e fortunatamente il viaggio è breve perché nessuno dei due ha spiccicato una parola. Non appena arriviamo la mollo all’ingresso del locale e vado subito a cercare i miei amici; con loro mi dirigo in pista, dove vengo accalappiato da una ragazza. La biondina mi si struscia addosso, schiacciando il suo bacino contro il mio, io le avvolgo i fianchi con le mani e assecondo i suoi movimenti. Lei allaccia le sue mani dietro il mio collo e si sporge verso di me per baciarmi, ma io mi tiro indietro, non è il caso che baci la prima arrivata.
In quel momento la vedo.
E’ seduta al bancone, con davanti due bicchieri vuoti che un tempo dovevano contenere Mojito, a giudicare dalle foglioline rimaste incollate nel bicchiere, e il barman che le sta porgendo il terzo; mollo su due piedi la biondina, senza molte galanterie, e mi dirigo al bancone.
“ Cosa hai intenzione di fare? ” Lei sussulta sentendo la mia voce, parecchio alta anche a causa della musica che ci assorda.
“ Non sono affari tuoi. ” Mi risponde acida. Le prendo un braccio e nonostante le sue proteste riesco a trascinarla fuori dal locale.
“ Se vuoi ubriacarti sei libera di farlo, ma non in mia presenza. ” Chiarisco.
“ Cullen hai per caso paura che ti vomiti in macchina? Stai tranquillo torno in taxi. Adesso puoi tornare a divertirti. ”
“ Senti Bella cosa credi di fare? Tu vieni con me che ti piaccia o no. ” Le rispondo a tono
“ Tu non sei nessuno per darmi ordini. ” Mi urla contro e velocemente si dirige verso la strada; la bloccò nuovamente per il braccio e lei si volta verso di me lanciandomi uno sguardo assassino.
“ Lasciami immediatamente! ” Sibila a denti stretti. La accontento e lei riprende a camminare.
“ Fermati. Dove hai intenzione di andare? ”
“ Non ti riguarda. ” Esclama.
“ Cazzo Bella, non posso lasciarti andare via da sola. ” Le urlo mentre lei continua imperterrita a camminare. Sentendo le mie parole si blocca, si volta verso di me ed urla, con il viso rigato dalle lacrime:
“ Perché? Non sono mica tua sorella. ” E corre verso la strada.
E’ un attimo.
Succede tutto in un secondo: io che urlo il suo nome e un motorino la travolge, investendola in pieno e lasciandola a terra sull’asfalto.
 

Due ore dopo sono ancora in ospedale in attesa di notizie; ho perso il conto di quante volte ho fatto su e giù in questo corridoio attendendo che qualcuno venisse a darmi spiegazioni. A nulla è valso far sapere che sono il figlio del dottor Cullen, come tutti avrei dovuto aspettare. Finalmente le porte di quella maledetta sala operatoria si aprono: un medico viene verso di me.
“ Lei è un parente della ragazza? ” Mi chiede freddo e distaccato.
“ Sì, sono il fratello. ” Rispondo subito.
“ Bene. La ragazza è fuori pericolo. Le abbiamo dato qualche punto in testa perché aveva una ferita abbastanza profonda  e adesso a parte qualche ecchimosi e due costole incrinate, sta bene. ”
Tiro un sospiro di sollievo. “ Posso vederla? ”
“ Sì al momento è sveglia. ” E mi indica la stanza. Velocemente mi dirigo verso la porta che ha indicato il medico, prendo un profondo respiro e abbasso la maniglia. Sbircio un po’ all’interno e la noto subito, sdraiata su quel lettino che fissa un punto sul soffitto. Lentamente entro nella stanza e appena lei si accorge della mia presenza volta la testa dall’altro lato: non so perché il suo gesto mi faccia male, ma in effetti non potevo aspettarmi un’accoglienza diversa, è colpa mia se si trova qui.
Mi avvicino al suo letto e mi siedo nella sedia posta lì accanto.
“ Come stai? ” Sussurro.
“ Bene. ” Risponde lei senza guardarmi, con la voce che le trema leggermente.
Lentamente faccio un gesto che mai mi sono concesso di fare, le accarezzo delicatamente la guancia, passando le mie dita anche sulla benda sulla fronte che copre i suoi punti. Lei a questo contatto trattiene il respiro, poi lacrime copiose fuori escono dai suoi occhi.
“ Ehi cosa succede? ” Chiedo preoccupato.
Bella finalmente si volta verso di me e con occhi tristi e spaventati mi sussurra “ Ho avuto paura Edward. Tanta paura. ” E dei singhiozzi la scuotono violentemente.
Istintivamente l’abbraccio; non so neanche io bene perché lo faccio, ma per una volta mi lascio guidare dal mio istinto, so che è la cosa giusta da fare. In un primo momento lei si irrigidisce, sembra volersi scostare, ma quando io stringo maggiormente la presa, si abbandona al mio abbraccio e si sposta un po’ sul letto per permettermi di stendermi accanto a lei. Non so per quanto tempo rimaniamo così abbracciati, con lei che da libero sfogo alla sua paura. Finalmente dopo un po’ si calma e mi guarda con i suoi occhioni lucidi, quasi a volermi chiedere scusa.
“ Va meglio? ” Le chiedo. Bella annuisce e timidamente mi sorride. Distolgo per un attimo gli occhi dal suo viso e mi accorgo, guardando l’orologio, che la mezzanotte è passata già da dieci minuti.
“ Auguri. Buon anno nuovo. ” Le sussurro e lei mi guarda confusa per poi aprirsi in un sorriso meraviglioso.
“ Grazie, buon anno anche a te. Ma ti prego, adesso torna a festeggiare con gli altri, non preoccuparti per me. ”
Scuoto la testa violentemente “ Da qui io non mi muovo. ”
“ Dai Edward, dico sul serio, tanto io non festeggio il capodanno da… tanto. ” Il suo sguardo torna nuovamente triste a quelle parole. Non ho il tempo di chiederle come mai, perché la porta della sua stanza si spalanca e nella stanza entrano di corsa Charlie, mia madre e la piccola Alice, che dorme beatamente tra le braccia di Esme.
“ Posso sapere che cosa è successo a mia figlia? ” Tuona Charlie, rivolgendomi delle occhiate omicide; sono nel panico, non so cosa dire, sto per parlare quando Bella mi precede.
“ Papà tranquillo, non è colpa di Edward. Anzi se non fosse stato per lui probabilmente la situazione adesso sarebbe più grave. Sono semplicemente caduta dalle scale del locale, e sbattendo sul gradino finale mi sono incrinata due costole e ferita alla testa, ma sto bene. ” Conclude serena e vedo tutti tirare un sospiro di sollievo. Io sono sempre più confuso dal suo comportamento: sarebbe stata l’occasione perfetta per farmela pagare e invece lei mi ha coperto; in fondo se io non l’avessi trascurata per tutta la sera e non le avessi urlato contro, Bella non sarebbe finita sotto il motorino. Dopo un po’ i nostri genitori decidono che è l’ora di tornare a casa anche per mettere a letto Alice e mia madre si propone per restare a fare compagnia a Bella, ma io mi oppongo, ho bisogno di parlarle.
“ No mamma, vai tranquilla. Rimango io con Bella, ovviamente se per te non ci sono problemi. ” Mi volto verso di lei che annuisce sorridente. Dopo un tempo che mi sembra interminabile ci lasciano soli, e nella stanza cala un silenzio surreale; siamo entrambi in imbarazzo per la strana situazione che si è venuta a creare. Decido io di rompere quel silenzio assordante, ho una domanda che mi preme farle.
“ Perché? ” Dico e so che lei intuisce a cosa mi riferisco.
Comincia a torturarsi le mani e senza guardarmi mi risponde con un filo di voce.
“ Non so nemmeno io perché l’ho fatto. Forse non volevo ammettere davanti a mio padre di aver esagerato con gli alcolici, di aver litigato con te e forse perché non volevo che finissi nei guai per colpa mia. Non voglio che la felicità di Esme e Charlie venga distrutta per colpa dei nostri battibecchi. ”
 Cala nuovamente il silenzio tra di noi, e di nuovo sono io a romperlo.
“ Prima che entrasse la nostra famiglia ti avevo fatto una domanda ma non hai avuto il tempo di rispondermi. Puoi farlo ora? ”
Ma Bella anziché rispondere volta la testa verso la finestra e vedo scendere una lacrima sul suo viso.
“ Adesso no, ma prometto che un giorno te ne parlerò. ” Mi dice semplicemente, lasciando che la sua lacrima attraversi tutto il viso per fermarsi in bilico sulla punta del suo mento, ed io con un gesto improvviso la colgo con il mio dito. Lei continua a rimanere voltata verso la finestra e capisco che quello è il momento delle scuse.
Prendo un profondo respiro e inizio a parlare. “ Scusami Bella, per tutto. Sono stato uno stupido; mi sono comportato malissimo con te in questo mese di convivenza. Credevo che tu e tuo padre foste la causa della fine del matrimonio tra i miei, ma mi sbagliavo. La colpa era di mio padre, che continuava a trascurare noi e la mamma per il suo lavoro. Ho sfogato tutto il mio rancore nei suoi confronti verso di te e non lo meritavi affatto. Ti prego, se puoi, perdonami e ti prometto che da ora in poi cercherò di essere un buon fratello.” Concludo, senza avere il coraggio di guardarla in faccia. Dal fruscio del lenzuolo capisco che si è mossa e improvvisamente sento una mano accarezzarmi i capelli; alzo il viso e incontro il suo, abbellito da un fantastico sorriso.
“ Certo che ti perdono Edward. In fondo io e mio padre siamo arrivati in casa vostra invadendo i vostri spazi e le vostre abitudini. E mi dispiace se quella sera ti sei sentito messo da parte perché Alice aveva chiesto a me di raccontarle una storia. ” Ci sorridiamo entrambi adesso e io di slancio l’abbraccio.
Lei si irrigidisce ed emette anche un lamento.
“ O mio dio, scusami Bella non pensavo di farti male. ” Le dico staccandomi immediatamente da lei.
“ Tranquillo,se vuoi possiamo rifarlo però cerca di essere meno irruento. ” E allarga le sue braccia quel poco che può a causa delle costole incrinate. Delicatamente mi avvicino e la stringo tra le mie braccia: è così piccola. Guardando verso la finestra noto che nevica.
“ Voltati Bella, sta nevicando! ” Lei immediatamente si gira e spalanca la bocca come una bambina felice alla vista della neve; fa per scendere dal letto ma io la blocco.
“ Dove hai intenzione di andare? Se ti muovi peggiori la situazione. ”
Scocciata si copre nuovamente. “ Uffa! Volevo solo toccare la neve. Lo faccio sempre durante la prima nevicata dell’anno. ”
Senza proferire parola mi alzo, vado alla finestra, la apro e sporgo fuori le mie mani mettendole a forma di coppa; appena si riempiono un po’ di neve torno verso il letto, dove Isabella mi guarda con aria interrogativa.
“ Ora puoi toccare la tua prima neve dell’anno. ” Le dico sorridendole. Lei mi guarda scioccata ma non se lo fa ripetere due volte e immerge le sue mani tra le mie per toccare quel po’ di neve che ho raccolto.
“ Grazie. ” Mi dice semplicemente, e rimaniamo così fino a quando tutta la neve non si scioglie.
Non avrei mai immaginato di dover passare la serata di Capodanno in una stanza d’ospedale con la mia nuova sorella, ma sono sicuro che un altro capodanno così speciale non lo passerò mai più.



Direi che finalmente Edward è tornato normale, siete d'accordo? Allora il prossimo capitolo non so bene quando arriverà, ma credo non prima di giovedì 16 perchè prima devo finire di scrivere un extra... a buon intenditor poche parole ;)
Ancora mille grazie e a presto, un bacio Paola

 
   
 
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