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Autore: Gulminar    05/02/2012    9 recensioni
Sorrisi, quei ragazzi mi ricordavano i bei tempi di Hogwarts, quindi mi concentrai per richiamare fatti che avevo da tempo sepolto in profondità. Andai all’inizio dell’anno che cambiò la vita del mondo magico. Lynn posò sul tavolo diverse tazze colme di caffè fumante, ne aspirai l’aroma e cominciai a raccontare.
La guerra contro Voldemort è alle porte, lo si sente ogni giorno nell’aria, nelle parole della gente, nei volti preoccupati delle persone che cercano di continuare a condurre una vita normale. È in questa atmosfera surreale che Ron torna dopo un’intera estate d’assenza. È stato in luoghi lontanissimi dall’Inghilterra per sottoporsi ad un addestramento speciale, spinto dal desiderio di diventare forte per la sua famiglia, per gli amici, per Hermione. Ma tutti loro saranno disposti a perdonarlo, per essere sparito senza dire niente?
Personalissima interpretazione del mondo di JKR, i fatti si svolgono dopo quelli narrati in Harry Potter e il principe mezzosangue.
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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EPILOGO

Il saluto dell’eroe
 

Osservai il mio uditorio. Non avevo mai raccontato quella storia, farlo mi aveva dato una sensazione strana. I ragazzi stavano cercando di ritrovare la parola, alcuni si asciugavano le lacrime. Avevano studiato la storia sui libri, sentirla raccontare da me doveva essere molto diverso.
“Ha più rivisto Armin Stark?” Domandò David.
Scossi la testa.
“Purtroppo no. La guerra durò ancora per cinque anni. Dopo la caduta di Voldemort, i Mangiamorte si riorganizzarono, trovarono un nuovo capo. Armin non smise mai di combattere, morì tre anni dopo la Battaglia di Hogwarts. Mi dissero che era diventato quasi folle, ingestibile, che combatteva con una ferocia disumana. Probabilmente, eravamo in pochi a poterlo capire, ma io ero lontano. Erwin e Penelope si ritirarono a vita privata dopo la morte di Armin, ogni tanto mi chiedono di andarli a trovare, ma raramente accetto il loro invito.”
“E il maestro delle montagne?” Volle sapere Jason.
Sorrisi.
“Lui sì. Ho voluto che Hermione lo conoscesse, ogni tanto andiamo da lui a parlare.”
“E voi? Hermione?”
“Tentammo di rimanere qui, ma questo posto conteneva troppi ricordi, avrebbe fatto male a entrambi. Mia sorella Ginevra si trasferì in America dopo aver finito gli studi, noi la seguimmo dopo esserci sposati. A nostra insaputa, Harry ci aveva nominato suoi eredi. Comprai un piccolo ranch, dove crescere la mia famiglia e vivere quasi da Babbano. Mio figlio Armin ha ricevuto la spada, non per usarla ma perché la conservi, mentre mia figlia Elizabeth ha avuto i libri scritti da sua madre. Non so se mai vorremo pubblicarli, sentiamo troppo nostra quella storia.”
“È una storia incredibile raccontata così.”
Sorrisi a quel commento mentre mi alzavo, la luce dell’alba giungeva da lontano, il tempo a nostra disposizione era finito. Mi diressi all’uscita.
“Signor Weasley!”
La voce di David, non mi voltai.
“Ron.” Dissi semplicemente.
“Ron.”
Solo a quel punto gli concessi lo sguardo, l’ultimo, David sorrise.
“Grazie.”
Sorrisi a mia volta.
“Grazie a voi. E venite a trovarmi in America, se riuscite a scoprire dove abito.”

 *    *    *

Liberamente ispirato al capolavoro di Joanne Kathleen Rowling, alla quale appartengono ambientazioni e personaggi, esclusi Jason Wood, Helmut Tatcher, David, Jessy, April, Lynn, Adam, il maestro delle montagne, Aisha, Elizabeth Miller, Armin, Erwin e Penelope Stark, Eton Kwain, Armin ed Elizabeth Weasley,
che sono di mia creazione.

 

NOTA DELL’AUTORE
E RINGRAZIAMENTI

 

Devo aver cominciato a immaginare questa storia fra l’estate e l’autunno del 2007. Allora fu un semplice gioco, ero convinto che mai avrei speso del tempo per scrivere una fan fiction. Ero già presente su siti come EFP, leggendo con piacere le storie di altri, ma non avevo mai preso in considerazione di scriverne una io, per quanto il pensiero ogni tanto mi solleticasse. L’idea di base per “Il canto dell’eroe”, nel frattempo, prendeva forma.
È normale, per chi si è limitato a guardare i film di Harry Potter senza leggere i libri, chiedersi perché “quella strafiga di Hermione” preferisca “il più sfigato”. Non ho mai digerito che nei film si sia voluto rendere Ron un perfetto idiota (Yates datti all’ippica), e tante volte mi sono chiesto perché la Rowling lo abbia permesso (Rowling anche tu datti all’ippica ogni tanto). È con questo spirito che la storia è stata scritta, ho voluto spezzare una lancia in favore di Ron. Forse perché, ai tempi del liceo, ero anche io “l’amico dell’eroe”.

È inevitabile ringraziare per prima Giuly, la ragazza citata nella dedica in testa al prologo, è merito suo se esiste “Il canto dell’eroe”.
La scrittura era una passione comune e capitava spesso di parlarne. Fra i tanti discorsi, le accennai a proposito di un’idea su Harry Potter che mi sembrava valida. All’inizio mi chiese semplicemente di buttare giù la trama in modo schematico, cosa che feci. Ne risultò una pagina e mezzo di deliri, devo averla ancora da qualche parte. Gli avvenimenti della storia che avete letto c’erano già, più altri che ho dovuto, seppur a malincuore, eliminare per non sbilanciare il tutto. Per ora non è accaduto, ma non escludo a priori di scriverli in futuro come missing moments. Letta la trama, Giuly mi chiese di svilupparla, se non altro, come regalo a lei.
Stesi la prima versione nell’inverno fra il 2007 e il 2008, da allora è rimasta nel mio computer, subendo continue correzioni, revisioni, ripensamenti e via dicendo. Se ho deciso di pubblicarla, è per via del pressing asfissiante a cui alcuni amici mi hanno sottoposto, dopo averla letta. Grazie quindi anche a Diego, Samantha, Manuela, Chiara, Daniela, Valentina e Carmen.
Grazie ai recensori che sono stati con me dall’inizio o per buona parte del percorso, Cioccorana 24, Seren, Murderangel, Ziva, Pollama, Chanel483, Calien e Nihon. Commoventi è la sola parola che mi viene in mente per descrivere certi vostri giudizi. A coloro che hanno messo la storia fra le preferite o le seguite, nonché a tutti quelli che l’hanno semplicemente letta.

Alla prossima storia…


Gulminar
Ravenna, 4 febbraio 2012

   
 
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