Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: shesafeandsound    05/02/2012    5 recensioni
I remember tears streaming down your face, when I said, I’ll never let you go, when all those shadows almost killed your light. I remember you said, don’t leave me here alone, but all that’s dead and gone and passed tonight.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chapter 22
 
Louis
 
Ero seduto sul letto, con mille riflessioni in testa. Non c’era nessun pensiero veramente nitido, nessuno così importante da essere messo a fuoco. Vicino al mio cuscino c’era il mio cellulare,lo presi in mano e lessi i messaggi ricevuti 
“Quando ti lasci? Non possiamo mai vederci con quella in mezzo”
Ma a cosa pensavo quando le rispondevo? Lei era solo una fan, mi sembra si chiamasse Ellen,nulla di più ed io credevo di farla sorridere, ma poi la cosa si è spinta oltre e ci sono finito al letto.
Io, ora, volevo solo Megan, volevo stringere solo lei fra le braccia, ma sapevo di averla fatta troppo grossa per uscirne fuori senza lividi. Mi alzai dal letto e bussai alla porta del bagno.
“Che vuoi, stronzo?” urlò lei dall’altra parte della stanza.
“Voglio spiegarti!”
“Che cosa? Il motivo per cui mi hai messo le corna? No, grazie, non voglio saperlo!” 
“Apri, Megan!” gridai dando un pugno alla porta di ceraso. Lei non rispose ed io cominciai a battere convulsivamente su quel pezzo di legno che ci divideva.
“Ora la spacchi ed io non voglio pagare i danni che tu hai fatto,così come non vorrei scontare i danni che hai fatto a me, perciò smettila!” mi rispose turbata.
“Per favore, voglio spiegarti, poi potrai prendermi a schiaffi, ad insulti, lasciarmi … poi, potrai fare tutto … ma per favore – cominciai a singhiozzare e le lacrime solcarono il mio viso. Dopo una lunga pausa, dove cercai di rimandare indietro il pianto, ripresi - … apri!” 
Sentii la chiava girare nella serratura color oro,mi allontanai dalla porta ed aspettai che uscisse. La feci sedere sul letto e cominciai a parlare con un nodo alla gola, sapevo di essere nel torto ma ammettere le mie colpe mi dava un fastidio assurdo.
“Ci sei stato al letto?” mi chiese lei come schifata, anticipando ogni mia frase.
Abbassai lo sguardo colpevole “una volta e basta” dissi a bassa voce.
Megan mi diede uno schiaffo ed una spinta per farmi scendere dal letto e, continuando a spingere,mi buttò fuori dalla stanza d’albergo.
“Ti prego” sussurrai con la faccia attaccato alla porta.
Dopo alcuni minuti, capii che non avrebbe più riaperto quella porta, così, decisi di andarmene. Stavo trattenendo le lacrime, non potevo piangere in quel luogo così frequentato.
Uscii dall’albergo, ma prima andai alla reception “Può dare questo alla ragazza della camera 239? La ringrazio mille!” disse tirando fuori dalla tasca un piccolo cofanetto dove c’era un anello. Lo porsi a un ragazzo dietro al bancone che mi sorrise ed annuii. Ritornai indietro, dallo stesso ragazzo “ora chiamo un fioraio, gli dico di portare qui delle rose, lei le porterebbe, cortesemente, alla stessa ragazza?” chiesi ancora una volta. “Certamente.”  Mi disse congedandomi.
Una volta fuori dall’hotel fui assalito da mille paparazzi. “Come va la carota?” riuscii solamente a capire in mezzo a tutto quel caos, ma sono sicuro che non fosse quella la domanda che mi posero i tanti giornalisti. Alzai il viso ai flash e finsi un sorriso, mi feci spazio fra la folla e riabbassai la faccia, ma, in mezzo, a tutta quella confusione mi scontrai con qualcosa.
“Louis! Oddio,come sono felice di vederti!” urlò qualcuno con una voce stridula che mi fece saltare i nervi.
“Ellen!” esclamai. Avrei voluta mandarla a quel paese ma sapevo che la colpa non era sua. Lei mi abbracciò e tutte le luci delle fotocamere furono su di noi. Era fatta, ora tutti avrebbero creduto alla mia relazione con quella fan!
“Da quanto state insieme? … siete amici o c’è di più? … come vi siete conosciuti?” cominciarono a farci mille domande, io, scortesemente , allontanai la ragazza da me e la superai, cercando di andare lontano da tutto quel casino che avevo creato.
 
Megan
 
Avevo visto tutta la scena dalla finestra. Era proprio quella con cui si scambiava i messaggi!
“Non ho fatto in tempo a lasciarlo che già si è fatto consolare da quella troietta” pensai ad alta voce. Avevo ancora indosso la sua felpa e in un istante cominciai a tuffarmi nei ricordi.
 
****
 
“Ma per favore, Louis, io non so ballare, è l’ultima cosa che so fare!” esclamai ridendo. Le sue mani, intanto, si appoggiarono su i miei fianchi. Avvicinò la sua fronte alla mia e cominciò a muoversi ed io lo assecondai. “Visto, non ci vuole molto!” mi sussurrò nell’orecchio destro. 
 
****
 
Mi andai a sedere nell’angolo annusando la sua maglietta. “Ti amo … ricordi, me lo avevi detto!” esclamai trattenendo un grido. Le mie mani erano fra i miei capelli. Il mio piede stava tremando un po’ per il freddo e un po’ perché sapevo che non ci sarebbe stato più nulla.
 
****
 
“Papà, lui è Louis! Stiamo insieme da 6 mesi” dissi presentandolo a mio padre. Lui gli strinse la mano e mio papà, stranamente, gli diede una pacca sulla spalla, sorridendo. Mio padre non ama i miei fidanzati, anzi, per colpa sua, delle volte mi sono dovuta lasciare, ma sembrava aver già preso in simpatia Louis.
 
“Hai visto? Gli piaci!” dissi ridendo,  una volta fuori casa mia. 
“Meno male” rispose ricambiando la risata. 
 
****
 
Le sue mani erano sempre in tasca, e, nonostante, avrei voluto tenerlo per mano, mi piaceva quando camminava in quel modo. Cominciai a sorridere. Forse ero matta. Avevamo appena avuto la discussione più brutta nella storia delle discussioni più brutte, ed io ero felice. Si, ero felice, stavo rivivendo tutti i nostri momenti insieme, e con un po’ di malinconia, sorridevo al solo pensiero di quanto c’eravamo amati.
 
****
 
Eravamo in macchina,mi stava portando a vedere una partita di rugby, uno sport che io odio con tutta me stessa, ma per lui, avevo acconsentito.  Accostò la macchina nell’area di emergenze ed io mi guardai intorno non capendo.
“Ma cosa stai fac …” prima ancora di finire la frase, le sue labbra erano sulle mie. “Volevo baciarti ma non volevo rischiare di fare un incidente” mi spiegò sorridendo.
“Vai, scemo, che arriviamo tardi!” esclamai ridendo.
****
 
Un sorriso si disegnò sul mio viso, amavo quando mi baciava facendomi azzittire, era il suo modo gentile per dirmi ‘zitta,stai parlando troppo!’. Ed ora avrei voluto avere le sue labbra ancora sulle mie.
Se ne era andato via da neanche 30 minuti e già mi mancava tutto di lui, tutto di quello che avevo creduto fosse lui. 
Presi il mio portafoglio ed estrassi una foto. Eravamo noi due, insieme, qualche giorno prima.
Una fitta al cuore smorzò il mio sorriso e cominciai a piangere. Un pianto bloccato dai singhiozzi. Avrei voluto morire piuttosto che passare il resto della mia vita senza di lui. In un anno, era diventato il mo tutto ed ora, non riuscivo a vederlo andare via come se niente fosse!
 
Andai nella hall dell’albergo. Una voce mi chiese il numero della mia stanza. Mi girai e vidi un ragazzino sui 19 anni, circa. “la mia è la stanza 239!” dissi sorridendo a fatica. Lui si avvicinò a me e mi porse delle rose sulle mani. “Ti ho visto entrare in stanza e sono rimasto colpito dalla tua bellezza, queste sono per te” mi disse togliendomi un ciuffo di capelli biondi da davanti gli occhi.



 
*myspace
hello ragazze :3 allora questo capitolo è incentrato solo su Louis e Megan ma mi piaceva così (?) ahahha spero vi piaccia. 
vi informo, che dividerò la storia in due serie, quindi fra poco la prima "serie" finirà e fra un mesetto pubblicherò l'iniziop della seconda. 
un bacio. vi voglio bene. grazie per le 100 recensioni dhugquqdghuhwe **
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: shesafeandsound