Il profumo dei pancakes mi sveglia.
Mi stropiccio gli occhi, mi stiracchio un pò e rimango a letto immersa nei miei pensieri.
Mi torna alla mente la prima volta che ho incontrato il mio ragazzo, Joe.
Mi ero appena trasferita in America  dalla mia migliore amica, Miley,  conosciuta durante uno scambio culturale due anni prima. Già dal primo giorno siamo andate d'accordo, ci capivamo al volo, anche solo scambiandoci uno sguardo e quando dovetti tornare in Italia, le promisi che sarei tornata di sicuro non appena avessi finito il liceo.
Poi finalmente il grande giorno arrivò e dopo che l'aereo atterrò a Los Angeles non me ne sono più andata.
Noi due insieme ci divertivamo un sacco e ci imbucavamo ad infinite feste restando sveglie tutta la notte.
Ed è proprio ad una di queste feste che incontrai Joe. Lui era lì, circondato da decine di ragazze, ma il suo sguardo si posò su di me.
Mi  offrì un drink, mi chiese di ballare con lui e al karaoke mi dedicò perfino una canzone, dopo solo sue ore che mi conosceva. E da allora non ci siamo più divisi.
A volte mi chiedo ancora - Perchè proprio io ? -
Ah, e mi sono dimenticata un piccolo particolare. Lui fa parte di una band, con i suoi fratelli Kevin e Nick. Sono i Jonas Brothers.

Il rumore di pentole rovesciate mi distoglie dai miei pensieri. Un'imprecazione arriva dalla cucina.
« Joe? Tutto bene? Cos'hai combinato?  »
« Cosa? Sì, non ti preoccupare!  »
Sento i suoi passi avanti e indietro per la cucina e l'acqua che scorre.
Mi alzo e vado a vedere cos'è successo.
Pentola in terra, un piatto rotto, farina sparsa per tutta la stanza, miele rovesciato.
« Oh, ma sei proprio un disastro. Non ti posso lasciare solo un attimo. » Rido.
Lui con mi fissa con sguardo disperato. « Volevo prepararti la colazione...  »
è troppo dolce, mi fa tenerezza. « Aww, ciccino, che gentile. »
Mi avvicino a lui e gli do un bacio di consolazione che ricambia molto volentieri.
Vado al lavello per iniziare a ripulire ma Joe mi abbraccia da dietro e inizia a baciarmi dolcemente sul collo.
Lo sa che è il mio punto debole. Lo sta facendo apposta.
Faccio finta di assecondarlo, mi giro lentamente e quando meno se lo aspetta inizio a fargli il solletico.
Preso alla sprovvista si stacca all'istante. Mi guarda negli occhi e gli dico « Inizia a correre perchè sta per arrivare l'attacco di solletico!!!  ».
Joe inizia a correre girando attorno al tavolo ridendo, io lo rincorro facendo altrettanto.
Sembriamo due bambini.
Si dirige verso la camera e salta sul letto. Mi precipito verso di lui inciampando nel tappeto e finendo distesa a faccia in giù sulle lenzuola.
Joe ride a crepapelle e si siede sul mio sedere iniziando a farmi il solletico tenendomi immobilizzata.
Sto morendo, non ce la faccio più a resistere.
 Gli urlo di smetterla, allora lui si sdraia completamente su di me schiacciandomi.
« Ti arrendi, eh? Ti arrendi, traditrice? »
Cerco di muovermi ma non ce la faccio, mi ha bloccata completamente.
« Okay!!!!! Mi arrendo. Ma solo perchè mi stai spiaccicando. »
Molla un pò la presa ma rimane comunque in guardia.
« Non si attacca mai alle spalle, ricordatelo.  »
« Guarda che quello che ha attaccato alle spalle sei tu, io ero di fronte a te!  »
 « Si, ma mi hai preso alla sprovvista e questo noooon si fa! »
Mi metto a ridere.
è stupendo tornare a comportarsi come ragazzini e farsi gli scherzi a vicenda.
Lo squillo di un telefono interrompe il nostro gioco.
Joe corre a rispondere, torna e si risdraia sul letto accanto a me mentre parla con suo fratello.
Mi metto a fare facce strane per farlo ridere e lo distraggo mentre aspetto che finisca la telefonata.