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Autore: _Valchiria_    06/02/2012    4 recensioni
Un ragazzo, alle prese con un libro da pubblicare.
Un gruppo di amici, scanzonati e pronti a divertirsi.
Una città, scenario della festa più colorata e allegra dell'anno e di un'amore pronto a sbocciare.
DAL CAPITOLO 4:
"Sai, sono due giorni che salgo su queste gondole e mi chiedo il significato delle canzoni che intonano i gondolieri!" rise Ludwig.
"Beh, non hanno sempre lo stesso significato. A volte si canta dell'amore e della propria amata, altre delle città e delle sue luci." Mentre Feliciano parlava, gli ultimi raggi di sole di quella giornata gli illuminavano il profilo e Ludwig si scopri incantato da quel viso così dolce.
"E ora, quest'uomo cosa sta cantando?"
Feliciano si girò a guardare Ludwig. I loro sguardi si incatenarono. Feliciano gli sorrise.
"Adesso sta parlando d'amore, Ludwig. Tu ci credi nell'anima gemella?"
"Penso di sì"
"Io si e credo anche nel colpo di fulmine"
Fra i due cadde il silenzio. Era però, un piacevole silenzio, non imbarazzante, ma quasi complice di quella conversazione.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo terzo: Piacere, siamo Italiani!

Quando scesero dalla gondola (Francis che imprecava perchè le sue stupende scarpe Chanel si erano macchiate d'acqua) furono accolti dai saluti di un simpatico ragazzo affacciato al balcone.
"Tonio,Gil, Ciao! Benvenuti! Prego salite! Io e mio fratello vi stavamo aspettando".
Gilbert sorrise e poi rispose al ragazzo. "Siamo subito da voi, Feli!"

La casa degli italiani era davvero graziosa. Non era nè troppo grande nè troppo piccola e profumava di famiglia.
Ludwig sorrise stringendosi nelle spalle. Sembrava davvero simpataco quel Feliciano.
"Benvenuti cari amici! Mio fratello è andato a comprare il pane e mi ha detto di accogliervi!" sorrise gentilmente il piccolo italiano.
Era davvero molto grazioso, pensò Ludwig. Non era molto alto ed aveva i capelli quasi rossi. Gli occhi erano grandi e color cioccolato, ed avevano una strana luce che brillava al loro interno. Sembravano quasi gli occhi di un cucciolo.
"Ehm..tu devi essere Ludwig vero?" chiese timidamente il piccoletto.
Ludwig si riscosse da i suoi pensieri e arrossì immediatamente. Che figura! Si era imbambolato ad osservarlo. Tese la mano presentandosi.
"Ehm, si, sono io. Piacere" si sforzò di ridere, parlandogli in inglese.
"Piacere mio! Io sono Feliciano"
Questa scena non passò inosservata e subito il trio casinista si guardò negli occhi. Tutti e tre si sorrisero, complici di chissà che cosa.
"Avete visto quello che ho visto io?" chiese Gilbert, ghignando.
"Oh, certo, mon cher! Questo è compito del sottoscritto!" si unì Francis.
"No, ti sbagli Francis. Questo è un compito per il famigerato Bad Trio!" rise infine Antonio, sotto lo sguardo fiero del resto del gruppo.
"Beh, credo che mio fratello sarà qui a momenti. Sedetevi, vado a prendervi qualcosa." disse l'italiano, sparendo in cucina.
I quattro si sedettero e Ludwig sembrava piuttosto teso.
"Ehi fratellino, penso che cupido stia girando dalle tue parti!" gli si avvicinò Gilbert, sussurrandogli all'orecchio.
"Ma cosa dici! Ci siamo solo presentati! Non iniziare a malignare, tu!" stroncò tutto Ludwig, sentendosi a disagio.
Tutti erano a conoscenza dell'orientamento sessuale di Ludwig. Questi apprezava sia le donne che gli uomini e quindi veniva facile pensare che poteva interessarsi ad un ragazzo come lui.
Passò un pò di tempo prima che l'altro italiano giungesse in casa, riempito dalle rise e dalle voci degli ospiti e del padrone di casa.
La porta si aprì, lasciando entrare in casa un giovane uomo molto simile a quello con cui tutti e quattro stavano parlando. Questi però, era un pò più scuro ed aveva un cipiglio imbronciato, a differenza dell'altro che era più sereno. Sotto il braccio aveva una busta contenente il pane.
Appena questi si richiuse la porta alle spalle, Antonio scattò in piedi e si fiondò ad abbracciare il "nuovo arrivato".
"Lovinito, mi amor! Mi sei mancato tantissimo! Fatti baciare, mi amor"
"Togliti di dosso, bastardo! Non mi fai respirare così"
"Ehi fratellone! Vieni a salutare gli ospiti"
"Secondo te come faccio con questa piovra attaccata addosso?" urlò Lovino, dimenandosi nella morsa dello spagnolo.
Con uno spintone (che fece fare testa e muro al povero Antonio) Lovino riuscì a staccarselo di dosso.
"Ehilà, Vargas! Come stai?" chiese Gilbert, alzandosi dal divano.
"Crucco! Stavo meglio prima che una furia iberica non mi saltasse addosso. Chi è il biondo seduto sul divano?" chiese Lovino.
"Lui? E' mio fratello Ludwig"
"Piacere" stese la mano il tedesco. Ma non gli fu stretta, poichè Lovino si portò le braccia sotto il petto e sbuffò.
"Un altro crucco!"
Ludwig rimase perplesso. Sapeva che Lovino era un tipo scontroso, ma non credeva che fosse anche maleducato!
"Non te la prendere, cherì! Lovino è così, ma in realtà è una brava persona!" gli sussurrò all'orecchio il francese.

Passarono insieme il pomereggio, raccontandosi un pò di tutto. Lovino ricevette altri agguati da parte di Antonio, ma riuscì a scamparli tutti.
Nel frattempo Ludwig guardava di sottecchi il più piccolo dei Vargas. Chissà perchè, lo aveva particolarmente colpito.
Aveva uno strano modo di comportarsi. Gesticolava freneticamente e ogni tanto si lasciava sfuggire un versetto simile ad un "veh". Sorrise. Sembrava proprio un bambino.
"Allora Ludwig, come hai detto che vuoi svolgere il tuo libro?" gli chiese Gilbert, sgranocchiando un biscotto.
"Eh? Cosa? Si..dunque, ho intenzione di scrivere il libro parlando del nostro viaggio. Ovviamente, se per voi non è un problema!"
"Problema? Cherì, quando si tratta di apparire, per Francis Bonnefoy non è mai un problema!" disse il francese, facendo oscillare il vino nel calice.
"Ha ragione il ninfomane! Basta solo che non ottenebri la presenza del magnifico me!"
"Siete sempre i soliti modesti voi due! Piuttosto, tra un pò è Carnevale! Avete già una maschera?" chiese Antonio, stritolando Lovino in un altro abbraccio. Questi, per tutta risposta, gli tirò un pugno sul braccio e bofonchiò qualche insulto in italiano.
"Beh, io e mio fratello li avevamo comprati già da un pò. Adoro questa festa ed ora che ci siete anche voi sarà ancora più bella!" disse Feliciano.
"Noi dobbiamo andare a comprali, non è vero bifolchi?" rise Francis, bevendo l'ultimo sorso del suo vino rosso.
"Andremo domani. Carnevale è solo fra due giorni e non possiamo farci cogliere impreparati!" disse Gilbert.
Mentre parlavano, il telefono di Gilbert squillò.
Subito si precipitò ad estrarlo dalla tasca e lesse sul display un nome che gli fece brillare gli occhi.
"Chi è Gil?" chiese Ludwig, mentre il fratello leggeva il messaggino.
"Signori mei, domani vi farò conoscere la donna più bella del creato" disse, iniziando a baciare lo schermo del telefono, sotto lo sguardo divertito dei presenti.

*Angolo dell' autrice*

E finalmente entra in scena il nostro Italiano preferito. *applausi* Da qui in poi la storia si farà più interessante *almeno spera x)*. Vi chiedo sempre e con il cuore di lasciarmi almeno due righe. Che siano positive o meno, sono sempre ben accette. :D Sapete anche voi che fa molto piacere ricevere dei pareri! :)
Un bacio e grazie in anticipo! ;)

_Valchiria_
  
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