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Autore: MeiyoMakoto    07/02/2012    1 recensioni
‘ Portarlo qui è stata una scelta avventata, Principe: è pur sempre un Grifondoro. Garantisci per lui?’
Severus ridacchiò.
‘Io? Per lui? Non ci penso neanche. Voleva venire e io l’ho portato, ecco tutto; mi aveva seguito fino all’ingresso segreto la scorsa volta che sono venuto alla riunione, ha capito chi siamo e ha mostrato interesse.’
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Peter Minus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Il treno fischiò.
I cinque si guardarono e, con qualche esitazione, si fecero largo tra la folla verso il solito scompartimento.
‘Ti prendo i bagagli.’, si offrì James.
Lily annuì timidamente.
‘Come sono andate le vacanze?’, chiese Remus dopo un po’.
‘Bene.’, fece James incolore.
Poi sorrise e posò una mano su quella della sua ragazza.
‘I tuoi sono molto simpatici, Lils.’
‘Vorrei poter dire lo stesso di mia sorella.’
‘Beh, lei è…’
‘Non parliamone più, ok?’ -lo interruppe- ‘Non voglio iniziare il semestre con questo pensiero in testa. Allora, Remus, come sono andate le tue, di vacanze?’
‘Beh, sono state… interessanti. C’è stato il plenilunio la Vigilia di Natale.’
James fece un salto sul sedile.
‘Come stai? E i tuoi? Tutti bene, nessun ferito?’
‘Tranquillo, io e Sirius siamo riusciti ad arrivare in tempo alla Stamberga Strillante.’
‘Meno male…’, fece James con un sospiro di sollievo.
‘E della sorte del tuo migliore amico non ti preoccupi?’ -intervenne Sirius facendo l’offeso- ‘ C’ero anch’io con lui, nel caso te lo fossi scordato.’
Gli altri risero, e l’atmosfera si alleggerì un po’.
Peter però non li ascoltava; se ne stava appoggiato al finestrino a guardare il paesaggio senza nemmeno vederlo.
Remus se ne accorse.
‘E tu, Pete? Come è andata?’
Il ragazzo si riscosse e di riflesso tentò di abbozzare un sorriso, ma non ci riuscì.
‘Non mi va di parlarne.’ -borbottò- ‘Scusatemi.’
‘Andiamo, che ci può essere di così terribile?’, incalzò Sirius curioso.
‘Davvero, non me la sento.’
‘Dai, Sir, lascialo in pace.’ -lo rimproverò Remus- ‘Magari ha qualcosa di importante da dire e deve aspettare il momento giusto. Un po’ come noi…’
Lily scattò.
‘Che avete combinato?’, esclamò preoccupata.
‘Niente, Caposcuola Evans, stavolta siamo innocenti.’, sorrise Sirius.
‘Ma sentilo, fa la casta diva! Ti avviso, Black, se scopro che è successo qualcosa di…’
‘Che ne dici se ti vado a prendere una cioccolata calda, Lils?’, la interruppe James.
Lei si rilassò all’istante.
‘Sì, grazie, Jim.’ -rispose- ‘Anche se comincio a credere che forse sarebbe meglio una camomilla… Scusate, ragazzi, sono un po’ stressata in questo momento.’
‘Ah, è arrivato quel periodo del mese?’, chiese Sirius, sperando di essere d’aiuto.
‘Perché non mi accompagni a cercare il carrello dei dolci, Sir?’, intervenne James trascinandolo via per un braccio mentre Lily gli scoccava un’occhiata assassina.
‘Ma perché ti è così difficile imparare quand’è il momento di stare zitto?!’, lo rimproverò quando furono in corridoio.
L’amico alzò le spalle ridendo.
‘Andiamo a cercare questo benedetto cioccolato.’ -disse James ridacchiando anche lui- ‘Sai, è l’unica cosa che la calma quando è di cattivo umore.’
‘Oh, ma quanto sei tenero a ricordarti questi dettagli, Jim; sarai un marito perfetto.’, fece Sirius con una vocina stucchevole.
‘È questione di sopravvivenza.’, ribatté l’altro arrossendo impercettibilmente.
‘Sì, ok. Tu comunque hai idea di quando sia il compleanno di Peter? Me lo scordo sempre…’
‘È stato tre settimane fa, imbecille. Bell’amico che sei, eh.’
‘Vuoi dire che è già maggiorenne?!’, esclamò Sirius ignorando l’ultimo commento.
‘Esatto. Come passa il tempo, eh? Già diciassette anni…’
‘E anche Lily li ha già compiuti, vero?’
‘Sì, a ottobre.’
‘E anche tu e Remus… Vuol dire che manco solo io!’
Fece un saltello che fece vibrare leggermente il pavimento e preoccupò abbastanza un paio di primini nello scompartimento accanto.
Sirius non ci fece caso.
‘Devo parlare con Remus.’, mormorò, più a se stesso che a James.
‘E il carrello dei dolci?’, gli gridò dietro l’amico mentre correva via.
‘Arrangiati!’, fu l’allegra risposta.
 
 
 
‘Sei impazzito, Sir? Diamine, pensavo ti fossi accorto di quanto sia pericoloso!’
‘Mi hai preso per scemo? È ovvio che me ne sono accorto; ma pensaci, Rem, è l’unica occasione che abbiamo di fare davvero la differenza!’
‘Potrei sbagliarmi, ma ho notato ne tuo comportamento una leggera tendenza a sopravvalutarti.’
Sirius sbuffò.
‘Pensaci, ok?’ -sbottò- ‘Non devi fare altro che pensarci. Quanto a me, non vedo perché non dovremmo provarci: quella società ha bisogno di elementi come noi. Andiamo, chi è la prima della classe in tutte le materie?’
‘Piton.’
‘Andiamo, lo sai che è Lily! E chi sono gli unici tre studenti di sempre ad essere riusciti a diventare Animagus da autodidatti?’
‘Non urlare, stupido!’
‘E chi è l’unico lupo mannaro al mondo a riuscire a dominarsi, anche parzialmente, durante i pleniluni?’
‘È pericoloso, Sir.’
‘Andiamo, Lunastorta, noi quattro il pericolo lo sappiamo gestire. O no?’, insistette, scoprendosi il braccio per mostrargli le cicatrici di morsi e graffi vari.
Remus sospirò.
‘Va bene, hai vinto, ci penserò. Intanto però dobbiamo parlarne con gli altri.’
‘Lo faremo appena possibile.’, concluse Sirius con un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro.
 
 
‘Buongiorno, ragazzi.’
‘Buongiorno, professoressa McGranitt.’
‘Avete passato delle buone vacanze?’
‘Sì, grazie, professoressa McGranitt.’
‘Siete pronti a ricominciare?’
‘Sì, professoressa McGranitt.’
La professoressa inarcò un sopracciglio.
‘Vi dirò, ragazzi, mi sembrate un po’ addormentati. Per fortuna il semestre comincerà in modo molto leggero: le lezioni della settimana sono sospese per l’orientamento.’
Si levò un brusio eccitato.
La McGranitt sorrise: eccoli, i Grifondoro che conosceva.
‘Basta con questo baccano!’ -esclamò poi- ‘Seguitemi in Sala Grande.’
 
 
 
La Sala Grande era stipata di ragazzi, tutti dell’ultimo anno.
Sirius gettò un’occhiata in direzione del Serpeverde.
‘Guardate com’è perso Mocciosus senza mio fratello.’, ghignò.
Lily arrossì e distolse lo sguardo.
‘Che ti avevo detto sullo stare zitto?’, ringhiò James.
Intanto il corpo docente tentava invano di limitare il chiacchierio generale.
‘Ragazzi, vi sarei grato se…’, cominciò Lumacorno.
‘SILENZIO!!!’, si intromise la McGranitt.
Gli studenti ammutolirono.
‘Ci vuole più energia, Horace.’, bisbigliò senza dissimulare il proprio compiacimento.
Lui la fulminò con lo sguardo, ma lei non se ne curò.
‘Allora, ragazzi,’ -esordì-  ‘Adesso, a seconda della vostra Casa di appartenenza, mettetevi in fila davanti all’insegnante responsabile di essa. Bene; ora vi chiameremo uno per uno e vi rivolgeremo alcune domande, e in base alle vostre risposte vi assegneremo un workshop che frequenterete per tutto il resto della settimana. Tutto chiaro? Bene, cominciamo.’
 
 
‘Come è andata?’, chiese Remus quando Peter gli si accostò, reduce dall’interrogatorio della McGranitt.
‘Malissimo.’ -rispose lugubre- ‘Io veramente non ho ancora deciso quello che voglio fare da grande, e gliel’ho detto. Lei allora ha scosso la testa e ha fatto: “Ma bene, un altro indeciso! Il prossimo.” Mi ha fatto sentire un completo fallito!’
‘Che strano…’ -rifletté Remus- ‘Neanche io ho deciso che fare -voglio dire, è una scelta troppo importante per decidere così, su due piedi-, ma lei mi ha detto che era una cosa molto matura e responsabile da dire…’
‘Ah, bene, allora sì che mi sento meglio.’
Remus lo squadrò: fare del sarcasmo non era da lui…
In quel momento li raggiunsero Lily e Sirius, piegati in due dalle risate.
‘Clamoroso!’ -esordì Sirius- ‘Non immaginerete mai che vuole fare Lily da grande!’
‘Ma scommetto che tu muori dalla voglia di dircelo.’, sorrise Remus.
L’amico annuì.
‘Stavo dietro di lei in fila, no? Ed a un certo punto la McGranitt le fa: “Dimmi, Evans, dove ti vedi dopo il diploma?”, e lei risponde: “Facoltà di Giurisprudenza all’Accademia Reale di sua Maestà.”, tutta seria. Allora la McGranitt fa una faccia che se non sono scoppiato a ridere è stato davvero un miracolo, come se le avesse detto che vuole fare la ballerina di cancan. Poi interviene Lumacorno: “Ma mia cara ragazza, che spreco! Una studentessa così dotata… Non ti vedresti meglio in una cattedra di Pozioni?” E inizia a farle una filippica sulle meraviglie della carriera del Pozionista, finché la McGranitt non sbuffa: “Stringi, Horace, o Black si farà venire un attacco cardiaco a furia di fare smorfie.”’
Remus rise di cuore e Lily sorrise, un po’ imbarazzata.
‘È solo che non credo che la mia istruzione sia veramente completa se non assimilo anche parte della cultura Babbana.’ -spiegò- ‘Dopotutto di nascita sono Babbana anch’io, no?’
‘E quindi vuoi sorbirti un anno in più di scuola?’, fece Sirius terrorizzato.
‘Tre anni, se tutto va bene.’, precisò Lily.
Gli altri tre la fissarono come se fosse malata di un morbo incurabile e molto contagioso.
‘E tu, Sir?’, chiese Remus per cambiare discorso.
Fu il turno di Lily a scoppiare a ridere.
‘Oh, Sirius ha le idee molto chiare!’ -esclamò- ‘Non ci ha pensato un attimo quando la McGranitt gli ha chiesto cosa voleva fare:  vuole essere un Auror! Ce lo vedete, il nostro Felpato, quello che le regole ha sempre fatto di tutto per ignorarle, a cercare di farle rispettare agli altri?’
‘Veramente mi attira di più l’idea di contribuire a fermare Voldemort.’, fece Sirius calmissimo.
Gli altri tre trasalirono nel sentire quel nome, e Remus gli scoccò un’occhiata allusiva.
‘Comunque pare che anche la McGranitt sia del tuo stesso parere, Lils.’, continuò Sirius in tono offeso.
‘E ci credo!’, commentò una voce stanca alle loro spalle.
‘Ah, beh, parli tu, Jim!’ -ribatté Sirius- ‘Se non sbaglio sei reduce da una predica di Lumacorno sul perché giocare come Cercatore professionista non è una carriera adeguata per un giovane mago di belle speranze, no?’
‘Non ti sbagli.’, ammise James lugubre, accasciandosi su una poltrona.
‘Beh, forse dopo che sentirai quello che io e Sirius abbiamo da dirvi avrai altre ambizioni.’, disse Remus.
Sirius alzò le sopracciglia.
‘Sei sicuro che sia il momento?’,domandò.
‘E quando, se no?’
L’altro annuì grave.
‘Perché avete quell’aria da uomini vissuti?’, chiese James.
‘Dovrei preoccuparmi?’, aggiunse Lily.
‘Più di quanto immagini.’, rispose Sirius facendo cenno di seguirlo.
 
 
‘È uno scherzo, vero?’, chiese Peter senza sorridere.
Remus scosse la testa.
Rimasero un attimo in silenzio.
‘Voi due siete pazzi.’, dichiarò James.
‘Quello mi sembrava chiaro.’ -disse Sirius impaziente- ‘Allora, che ne dite?’
‘Che ne diciamo di cosa?’
‘Che ne dite di entrare nell’Ordine della Fenice?’
‘Voi siete pazzi.’, ripeté James.
‘E perché, scusa?’ -intervenne Lily- ‘Siamo tutti più che capaci di dare un valido contributo, no?’
Sirius colse la palla al balzo.
‘È esattamente quello che ho detto io a Remus!’, esclamò trionfante.
‘Ok, Sir, calma i bollori.’ -rifletté James- ‘Credi davvero, in tutta onestà, che siamo pronti per una cosa così?’
‘Sì.’
L’amico rimase in silenzio, pensieroso.
Sirius sbuffò.
‘Beh, mi pare che gli unici non indecisi qui siamo io e Lily.’
‘Tu che fai, Pete?’, chiese James, cercando appoggio.
Peter alzò la testa e lo guardò dritto negli occhi per la prima volta in vita sua, poi scattò in piedi.
‘Non se ne parla.’, dichiarò.
Fece per andarsene, ma Sirius gli afferrò un braccio.
‘Vuoi davvero buttar via l’unica occasione che hai per combattere?’, sibilò.
Peter si divincolò.
‘Tanto di cappello a chi ha il coraggio di farsi ammazzare e torturare,’ -ribatté-  ‘Ma noi persone normali preferiamo sopravvivere, quando ne abbiamo la possibilità.’
E uscì dalla stanza.
Sirius rimase a guardarlo per qualche istante, poi gli sbatté la porta dietro.
‘Vai al diavolo, Peter Minus!’
‘Puoi davvero biasimarlo?’ -gli disse Remus- ‘Sai che ha ragione.’
Sirius non poté ribattere e si sedette con un grugnito.
Rimasero tutti seduti in silenzio per un po’.
Poi Lily fece un respiro profondo.
‘Ragazzi, io sono Babbana; o meglio, per metà della mia vita sono stata Babbana. Mio padre, mia madre, mia sorella, tutti quelli che conosco da quando sono nata sono Babbani; e ora Voi-Sapete-Chi li minaccia. Lo avete sentito voi stessi, quando avete ascoltato la riunione dell’Ordine: sta diventando più potente ogni giorno che passa. Non ho il diritto di chiedervi di rischiare la vostra vita per loro, ma io non posso stare a guardare quando so che il mio aiuto è prezioso e necessario per difenderli; in ogni caso penso sappiate che anche il vostro lo è.’
Aveva gli occhi lucidi.
James la abbracciò stretta.
‘Peccato per quella laurea in Giurisdocenza.’ -sorrise Remus- ‘Avresti saputo come sfruttarla.’
‘Giurisprudenza, Rem.’, lo corresse la ragazza sorridendo anche lei.
‘Oh, chi se ne frega!’ -sbottò Sirius- ‘L’importante è che questi due fessi non possono non essere convinti dopo quello che hai detto.’
I due fessi annuirono ridendo.
‘Appena anche Sirius sarà maggiorenne ci faremo ricevere da Silente e gli chiederemo di entrare a far parte dell’Ordine.’, promise James.
Lei annuì.
‘Grazie.’, bisbigliò con voce rotta.
 
 
 
Principe,
Ho bisogno di parlare con te e Coeur de Lion, non mi importa quando, come e dove, decidete voi.
 Sbrigatevi, ho paura.
                        Codaliscia
  
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