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Autore: GrintWeasley    07/02/2012    1 recensioni
Non si accorse del biondino che le veniva incontro, né lui si rese conto di stare andando a sbattere contro qualcuno. Si urtarono bruscamente. Draco sollevò lo sguardo arrogante e irritato trovandosi davanti solo un’enorme scatola di cartone. Salendo un gradino riconobbe i capelli, non poteva che essere lei.
«Stai più attenta Mezzosangue!» non era il solito tono di Malfoy, era quasi… normale, se non per una strana nota di fastidio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Erano passati  solo due giorni dalla partenza di Harry, Ron e Ginny ma sembrava passata un’eternità. Nevicava fitto da un’intera giornata e i pochi studenti rimasti ad Hogwarts si preparavano a scendere per la colazione che come ogni giorno veniva servita alle otto in punto, nonostante fossero in vacanza. Hermione si era alzata molto presto, quando il cielo era ancora scuro e per tutta la notte si era rigirata tra le coperte senza riuscire a chiudere occhio. Aveva pianto quella notte, per i suoi genitori, perché non poteva fare niente e si sentiva totalmente inutile e impotente.  Tutto quello in cui credeva stava andando distrutto e tutto quello che poteva fare era restare a guardare passivamente, senza muovere un dito aspettando che tutto finisse al più presto. 
«Non è un divorzio, solo una pausa» quelle parole le risuonavano ancora in testa, e gli occhi le si riempivano di lacrime. Avevano deciso di informarla la sera prima di partire per il nuovo anno a Hogwarts, e lei ne era rimasta sconvolta. Era partita col cuore spezzato, ma dopo i primi giorni aveva cercato di farsene una ragione, di reagire. E ci era riuscita negli ultimi due mesi a dire il vero, ma adesso che era rimasta da sola come poteva non pensarci?  Non aveva distrazioni se non quella dello studio, ma di recente anche studiare le pesava. Le poche ore di sonno non l’aiutavano per niente ma nonostante arrivasse alla sera completamente distrutta quando poggiava la testa sul cuscino i suoi occhi non volevano saperne di chiudersi e lei rimaneva a rimuginare tutta la notte su quello che avrebbe potuto fare. La sua famiglia era tutto quello che aveva, non poteva immaginare la sua vita senza avere entrambi i genitori al suo fianco, loro l’avevano sempre appoggiata e lei aveva sempre cercato di ripagarli, con lo studio, con la sua condotta impeccabile, li aveva sempre resi fieri e adesso non poteva fare nulla. Dopo aver fatto una doccia calda e rilassante, dato che ancora erano le sei di mattina, Hermione aprì il suo baule e tirò fuori una gonna lunga fin sopra il ginocchio, un paio di calzamaglie bianche e un cardigan grigio. Indossò le scarpe della divisa di Hogwarts, che trovava davvero comode e appuntò le ciocche anteriori dei capelli con un fermaglio scuro dietro la testa, per toglierli dal viso. Scese nella Sala Grande con dei fogli di pergamena in mano, sarebbe andata in biblioteca a finire il tema per Piton una volta finita la colazione. Si sedette in un angolino lontana da tutti e bevve il suo tè in silenzio senza dare nell’occhio. Non notà nemmeno Draco Malfoy che la guardava dall’altro capo del tavolo. Non aveva toccato cibo, era rimasto a guardarla tutto il tempo con il mento poggiato su una mano.
Quando la Sala Grande si svuotò Hermione prese le sue cose e si diresse a passo veloce verso la biblioteca, non parlava con nessuno da due giorni e la cosa cominciava a pesarle. Aveva deciso di andare a trovare Hagrid nel pomeriggio, una volta finito di studiare, aveva bisogno di un amico. Entrò in biblioteca e salutò cordialmente Madama Pince come al solito seduta al suo bancone. Si avvicinò allo scaffale e tirati fuori quattro libri polverosi e abbastanza pesanti li posò con poco garbo sul banco accanto la finestra da dove si poteva vedere casa di Hagrid con il camino fumante. Aprì il primo libro e si alzò un grosso polverone che la fece tossicchiare. Sbuffò e si rialzò scuotendo i vestiti pieni di polvere. Fece per sedersi quando notò una figura alta che si avvicinava. Voltò di scatto la testa verso il ragazzo che stava entrando in biblioteca e inarcò un sopracciglio non appena vide che si trattava di Draco. Decise di ignorarlo perciò si sedette e con il dito cercò la voce che le interessava. Voltò qualche pagina lentamente trovando ciò che cercava e con la piuma cominciò ad appuntare quello che le sarebbe tornato utile.
«Salve Granger»
Hermione sobbalzò e imbrattò la pergamena con una lunga striscia di inchiostro. Sollevò lo sguardo furente «Ma che diavolo…!?» si zittì quando vide che era proprio Malfoy che si accomodava davanti a lei con un sorriso innocente stampato in viso. Sgranò gli occhi sorpresa «Malfoy?»
«Sì, Granger sono proprio io. Che c’è non posso venire a studiare?»
Hermione abbassò lo sguardo sul libro decisa a ignorarlo. Prese la bacchetta e fece sparire la striscia nera che aveva fatto sul foglio. Per qualche minuto rimasero in silenzio, mentre Hermione scriveva e cancellava furiosamente e Draco non le toglieva gli occhi di dosso.
Improvvisamente si alzò e si sedette nella panca dove stava Hermione andandole vicino «Senti» cominciò aspettando che lei sollevasse lo sguardo. Corrugò la fronte vedendo che la ragazza lo ignorava completamente. «Granger?» lei sbuffò e lentamente volse lo sguardo sui suoi occhi «Malfoy…» aspettò che lui le dicesse qualcosa «...allora? Che vuoi?»
Il Principe dei Serpeverde allungò un braccio lungo lo schienale della panca. «Ho bisogno del tuo aiuto.» assunse un’aria umiliata che non si addiceva ai suoi modi di fare.
Hermione sorrise sarcastic «TU hai bisogno del MIO aiuto?» lo guardò incredula. Draco Malfoy, l’unico erede della famiglia purosangue Malfoy che chiedeva aiuto ad Hermione Granger, nata Babbana? Non poteva essere vero.
«Sì, ho bisogno del tuo aiuto. Non te lo chiederei se non fosse davvero indispensabile ma non posso farne a meno»
Hermione cominciò a chiedersi il perché di quella richiesta, cosa poteva volere Malfoy da una come lei?
«Ho bisogno che mi aiuti a studiare, Storia della Magia. Mi annoio durante le lezioni di Ruf e non riesco a seguire. Rischio di prendere una T e io non posso permettermi una T capisci?»
«Credimi Malfoy, tu non hai bisogno di una T, saresti un troll anche con una E» detto questo Hermione si alzò e presi i suoi libri aspettò che Draco si alzasse per farla passare. «Mezzosangue! Io ho bisogno di…» lasciò la frase a metà.
Hermione inarcò un sopracciglio sorridendo «Sì?»
«Ho bisogno di… qualche ripetizione»
«Oh in questo caso puoi chiedere a qualcuno dei tuoi cari amici Serpeverde» sorridendo scavalcò Draco che rimase allibito quando la Grifondoro gli passò davanti mostrandogli il suo posteriore e non mancò di pensare che nonostante tutto la sfigata aveva i suoi pregi. Si riscosse da quei pensieri e le andò dietro di corsa. La raggiunse che ormai era nel lungo corridoio e svoltava verso le scale che l’avrebbero portata al giardino.
«Dai cazzo! Non capisci che se non mi dai una mano non riuscirò a concludere niente?»
Hermione sbuffò allo stremo e si voltò con la sua aria da saputella di sempre «E sentiamo, perché hai bisogno proprio di me?»
Draco la guardò con un ghigno e le si avvicinò pericolosamente costringendola ad indietreggiare verso il muro. «Andiamo mezzosangue. Le ragazze di tutto il castello farebbero a gare per darmi ripetizioni, so benissimo che anche a te farebbe molto, molto piacere. Sei solo troppo orgogliosa e fiera per confessarlo.»
Hermione avvampò e tese la schiena spingendolo via con una mano «Non ho alcuna intenzione, né tantomeno voglia di darti lezioni. Non mi importa un fico secco se prenderai una T, non vedo perché io, la ragazza che tu odi più di tutte, che non fai altro che insultare, dovrei avere pena di te che non sei altro che un arrogante, borioso, altezzoso, presuntuoso, viziato…»
Dracò sorrise «Non così tanti complimenti in una volta Mezzosangue!»
La ragazza sospirò e fece per scendere le scale.
«Quando io voglio qualcosa, trovo SEMPRE un modo per prenderla, non dimenticarlo chiaro?»
«Chiudi il becco Malfoy, le mie orecchie implorano pietà» scese la prima rampa di scale e Draco le andò dietro. Non appena arrivarono sul pianerottolo Draco la spinse dentro un’aula vuota. Hermione lanciò un urlo ma nessuno la sentì, erano tutti a letto. Poggiandole le mani sulle spalle il Serpeverde la schiacciò contro il muro e avvicinò il viso a quello di lei che continuava al guardarlo con quel suoi sguardo saccente. Si stampò un ghignò maligno sulle labbra del ragazzo ed Hermione rimase un attimo sorpresa, abbandonando il tono arrogante «Lasciami Malfoy»
Lo vide scuotere la testa lentamente e continuare a fissarla con quello sguardo perfido di chi sa di poter fare ciò che vuole. «Tu non hai capito bene Mezzosangue» abbassando lo sguardo sulla spilla che Hermione portava sul petto percorse con una mano il suo fianco «io voglio che TU mi dia lezioni» sollevò il cardigan sfiorandole la pancia con i polpastrelli freddi. A Hermione si mozzò il respiro e si irrigidì all’istante. Draco si accorse della contrazione del corpo della ragazza e sorrise malizioso. Le accarezzò la schiena nuda con la mano e l’attirò verso di sé guardandola negli occhi. «e tu lo farai, è chiaro?» Hermione non rispose, continuò a fissarlo spaventata. Il Serpeverde chinò il capo e si avvicinò al suo collo lasciandoci sopra un piccolo segno rosso. Hermione rabbrividì e lo spinse via. Draco sollevò lo sguardo su di lei e le strizzò l’occhio. «Stasera verrò alla torre dei Grifondoro. Nessuno della tua Casa è rimasto a scuola per cui non ci sarà alcun problema nell’usufruire della tua Sala Comune giusto? Alle sette. » detto questo la lasciò e uscì dall’aula scendendo le scale, verso i sotterranei.
Hermione strinsi il libro che teneva in mano e ancora tremante tornò al dormitorio femminile, aspettando che calasse il sole.
 

 
*NdA*
Salve, non so se vi piace la storia. Ho aggiornato adesso perché durante la settimana non avrò altro tempo libero. Spero che evolverà in meglio. Beh, non ho molto da dire solo… spero di ricevere qualche recensione (: Alla prossima
GrintWeasley
  
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