Capitolo
9
La
rossa camminava lungo il buio varco e fra le mani teneva stretto l’oggetto che
le era stato appena donato. Nonostante non riuscisse ad ammirarlo ancora con
gli occhi, Kushina lo guardava attentamente tramite le mani. Lo esaminò in
tutti i suoi particolari.
Minato
le aveva regalato un bellissimo fermaglio, non uno qualunque però.
Era
fatto d’argento e al buio si riusciva a scorgere, ogni tanto, dei scintillii.
Un
particolare che l’aveva colpita fu che vi era una bellissima farfalla sopra,ad
ali spiegate e colorate, rosse e blu. Quelli erano i suoi due colori preferiti;
ancora una volta Minato aveva azzeccato.
Stringendo
fra le mani quel piccolo tesoro, Kushina non si accorse che il biondo si era
fermato di colpo.
“Ma
che … ?” Si domandò massaggiandosi il sedere dolorante, a causa della sua
caduta a terra.
“L’eleganza
è il tuo forte vedo!” Disse sorridendo, illuminato dalla penombra di quel
posto.
Kushina,
prima di rispondere, si guardò intorno. Dopo qualche frazione di secondo si
accorse che erano tornati nella camera iniziale.
“Certo,
certo. Aiutami piuttosto!” Esclamò, protendendo le mani in alto. Le sue candide
e marmoree mani vennero subito afferrate da altre due, molto più forti.
“Tu
che non mi attacchi … Credo che questi siano i primi segni dell’apocalisse! Si
salvi chi può!” enfatizzò con un finto terrore dipinto sul volto.
“Non
lo faccio solo perché mi fai pena. Parlando di cose serie, perché mi hai
riportata qui?” Domandò accigliata.
“Non
mi dire che vuoi davvero scendere nelle cantine!” Le scompigliò amorevolmente
la folta chioma color cremisi e prese a ridere divertito.
Si
fermò di scatto nel vedere l’esile figura della ragazza allontanarsi.
“Kushina?
Che combini?” Domandò, ricevendo in risposta solo l’eco della sua voce.
“Impulsiva
come al solito. Quella è solo una leggenda! E’ lei mi ha pure creduto, roba di
pazzi. Ah, Minato! Ti sei dimenticato che lei è pazza.” Commentò a bassa voce
scuotendo la testa e accingendosi a cercarla.
Percorse
un lungo tratto, ma dopo un po’ notò che stava girando a vuoto in quanto era
tornato punto e a capo.
Minato,
a quel punto, si fermò. “C’è qualcosa che non va. Io so come muovermi in
quest’ala! Credo che non sia questa la stanza iniziale … Ora si che sono guai.”
Disse fra sé e sé in atto di riflessione.
“Stupido.
Tutti i ragazzi sono stupidi, correggo. Non vuole aiutarmi a trovare le
cantine? Semplice, le troverò da sola. Il mio sesto senso mi aiuterà. Non ho
dubbi.” Commentò a voce alta, dopo un po’ senti un rumore assordante; proprio
la sua eco l’aveva spaventata.
Si
trovò davanti ad un crocevia.
“Destra
o sinistra? Destra o sinistra?” Fece battendo i piedi per terra impaziente ed
indecisa. Una voce interiore le suggerì la via. “Sinistra!! Lo dice il mio
sesto senso. Non si sbaglia. Alla faccia di Minato! So muovermi molto meglio
io, qui.” Strinse il pugno destro ed indicò la strada da lei scelta. Iniziò una
lunga corsa nell’oscurità …
NdA: Chiedo scusa per la
brevità dei capitoli e lentezza della narrazione, ma con la scuola sono molto
impegnata >.< Grazie a chi mi segue e in particolar modo a FuyuShounen che ha recensito quasi tutti i miei capitoli.
Grazie di cuore.
Francesca.