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Autore: CathLan    07/02/2012    39 recensioni
Harry Styles è un giocatore di calcio popolare e Zayn Malik è un pittore dall'aspetto fascinoso. Per qualche strano volere del destino, nonché grazie all'aiuto dei loro migliori amici Niall e Louis si ritroveranno a dover fare i conti con la nascita di qualcosa, qualcosa che va al di là della semplice amicizia. Ma purtroppo niente va mai liscio come l'olio; Zayn ha un segreto, Liam, il suo ragazzo, da cui è stato separato un brutto giorno, a causa di un incidente.
Dal terzo capitolo: -Le labbra si distesero e immaginai che le fossette stessero già nascendo sulle mie guance. “Non ti faccio effetto?”
Raccolsi la sua attenzione, proprio come volevo. Le ciglia lunghe si posarono un paio di volte, velocemente, sulle iridi scure. “Siamo due uomini”, sentenziò serio. “Non sei il primo che vedo nudo.”
La mia bocca tornò ad essere una linea dritta. Strinsi un pugno e sospirai. [..]-
{Raiting rosso, inserito successivamente, vi avviso: ci sono scene hot 8D}
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo




[Commentino mio alla fine del capitolo 8D]



Buona lettura.






Stavo vagando ormai da più di mezz'ora per la grande stanza osservando i bei dipinti appesi sulle pareti color bianco panna ed il cuore non aveva ancora smesso di battere all'impazzata. Continuavo a ripensare a quei cinque anni passati e a tutte le cose che erano cambiate: Louis si era sposato con Eleanor due estati prima -io ero stato il suo testimone- ed ora aspettavano un bambino, Niall e Catherine avevano messo su una compagnia teatrale e giravano per l'Europa a far conoscere il loro talento e Liam aveva trovato un ragazzo, di nome Evan ed erano felicemente fidanzati da tre anni. Zayn era riuscito a realizzare il suo sogno e dopo aver preso la laurea aveva comprato un piccolo locale nel centro di Londra e si era messo a fare mostre d'arte, divenendo famoso in davvero poco tempo ed io invece ero sempre il solito, l'unica cosa cambiata era la squadra di calcio in cui giocavo, quell'estate ero stato comprato infatti dal Manchester, ma nessuno ancora ne era a conoscenza.
Voltai un angolo e lo vidi, se ne stava con le braccia incrociate dietro la schiena e i capelli scuri lasciati scomposti sulla fronte, mi aveva detto non amava più usare il gel, ma riuscivo a crederci solo ora, vedendolo coi miei stessi occhi. Indossava una camicia di jeans abbottonata a casaccio, con le maniche rigirate fino ai gomiti e dei pantaloni color beige stretti, che gli delineavano alla perfezione il fondo-schiena sodo. Sorrise alla donna sulla quarantina che gli stava accanto e lo guardava ammaliata e le disse qualcosa, toccandosi distrattamente i capelli. Quella annuì e si rimise a scrivere su un piccolo blocchetto che teneva stretto in una mano affusolata. Poi se ne andò lasciandolo solo e decisi di avvicinarmi. Gli arrivai alle spalle, in modo che non mi potesse vedere e solo all'ora mi resi conto che il quadro a cui stava di fronte e sorrideva orgoglioso era il mio, quello di nudo. Ogni volta che lo vedevo mi capitava di stupirmi della quantità d'amore che Zayn aveva amalgamato ai colori quasi senza rendersene conto, ma quella volta più che stupirmi me ne vergognai. Arrossii violentemente e mi coprii la bocca con le mani. “Potrei denunciarti” bofonchiai, esterrefatto. Tutti quanti avevano visto l'Edward? Cavolo, no.
Zayn sobbalzò all'udire la mia voce e lentamente si voltò, come se non volesse si trattasse di un semplice sogno e una volta girato, come in un incubo, io non ci fossi stato davvero. “Harry?” domandò incredulo, con le labbra arricciate.
Annuii e gli sfiorai il volto con due dita, scostandogli il ciuffo spettinato dagli occhi di quel bellissimo color nocciola. “Ricomincia a rimettere il gel per piacere.”
Lui ridacchiò e fece 'sì' con la testa. “Da quando sei arrivato?”
“Due ore, Louis mi ha avvisato della tua mostra e sono venuto subito, ero curioso.”
Distese le labbra piene e sospirò. “Ho bisogno di fare una cosa” mi prese per mano e mi tirò serpeggiando intorno alle colonne dove erano appesi i suoi quadri sotto lo sguardo curioso dei visitatori. Si fermò solo quando arrivammo davanti ad una porta color mogano e, dopo averla aperta ci si tuffò dentro, trascinandomi con sé.
Non feci in tempo quasi a rendermi conto che si trattava di un piccolo sgabuzzino che mi ritrovai incollato con la schiena al muro e le sue labbra incantevoli appiccicate alle mie. Insinuò la lingua tra le mie labbra e io mi ci misi subito a giocare con la mia. Avevamo bisogno di quei baci rubati, avevamo bisogno di sentirci nostri, avevamo un assurdo bisogno di quello che ci era mancato per tanto tempo. Avevamo aspettato due anni -in fondo al matrimonio di Louis ci avevamo dato dentro- ed era anche troppo.
Prese a toccarmi, lasciando scie infuocate ovunque e senza troppi scrupoli mi strappò la camicia di dosso, abbandonandola sul pavimento. Si slacciò i pantaloni e abbassò i miei, assieme ai boxer, mentre io non facevo altro che guardarlo affascinato e sfiorarlo di tanto in tanto con la punta delle dita. Lo amavo ancor più di quanto non avessi fatto prima della mia partenza. “Ti voglio” soffiò sul mio volto e io in risposta lo afferrai per la nuca e me lo portai più vicino, facendo scontrare nuovamente le nostre bocche ansanti. Il suo sapore mi era mancato più di ogni altra cosa, così come il suo sorriso.
Con un gesto rapido mi issò su di lui, facendomi circondare con le gambe i suoi fianchi asciutti e spinse il suo bacino verso il mio facendomi gemere di piacere, era bollente e duro. Gli sfilai la camicia di dosso lasciandolo con la semplice canottiera bianca e poi mi sporsi verso il suo collo a lasciargli tanti umidi baci, scorrendo sulla pelle ambrata fino alla spalla. “Non resisto più” gli intimai, spingendomi verso di lui per fargli sentire la mia eccitazione prorompente.
Senza aver bisogno di farselo ripetere fece scivolare una mano sotto di me ed infilò un dito dentro la mia apertura, facendomi fremere. Dopo qualche istante ne aggiunse un altro e poi un altro ancora ed i miei sussulti divennero gemiti sempre più forti.
“Harry ci sentiranno se fai così.” Lo guardai male e mi misi a mordermi l'interno della guancia per non urlare. “Vado?”
Annuì e mi preparai, bloccando tra i denti il labbro inferiore, lui però non sembrò d'accordo e si mise a baciarmi, con passione. Poi, senza nemmeno avvisarmi entrò dentro di me con una sola spinta e fortunatamente il mio grido si spense fra le sue labbra umide.
Ondeggiò per qualche istante con i fianchi in modo da farmi abituare, dopodiché si mise a spingere sempre più velocemente, poggiando la fronte su un mio pettorale e ansimando a gran voce. “Non ansimare così” lui alzò il volto e mi sorrise, mi afferrò per le natiche e con una spinta feroce raggiunse il mio punto più sensibile obbligandomi a tapparmi la bocca con un palmo per non far sentire il mio grido a tutta Londra. Gli strinsi le spalle con le falangi, conficcandogli le unghie nella carne e lo trucidai con lo sguardo. Lui ghignò, ignorandomi, e continuò a muoversi dentro di me per minuti che parvero interminabili, finché con un'ultima spinta venne, seguito subito da me.
Sospirai, lasciandomi andare per terra, sfinito. “La lontananza ti fa bene” scherzai malizioso.
“Ne avevo bisogno, non so nemmeno quando tornerai.” Bofonchiò col fiato corto, accasciandosi accanto a me sul pavimento, poggiando una tempia contro la mia spalla destra. “Mi manchi maledettamente, ti sogno ogni notte.”
Distesi le labbra in un largo sorriso all'udire quelle parole. Me lo ripeteva sempre, in ogni telefonata -e noi ci chiamavamo minimo tre volte al giorno-, come non fosse mai abbastanza, come volesse non farmi dimenticare quanto mi amava follemente.
“Non te l'ho detto? Ho comprato una casa qua in Inghilterra, lavorerò per il Manchester d'ora in poi, saremo sempre vicini vicini” borbottai, strusciando il naso sui suoi capelli morbidi e profumati.
Mi diede un pugno leggero sul fianco, sbuffando rumorosamente. “Dirmelo prima, no eh?”
“E perdermi questo?” gli strizzai l'occhio e lui ghignò. “Mai.”  
In fondo era quello ciò che avevamo sempre sognato entrambi. Vivere un grande amore travagliato, trionfante e felice e coronare il nostro desiderio più grande, per vivere una vita completa. Un po' il sogno di tutti in pratica, innamorarsi ed esaudire i propri sogni e far combaciare le due cose magari.
“Sono venuto a riprendermi il mio quadro, amor mio” sussurrai, abbassando le palpebre.
Seppur non lo vedessi, immaginai stesse sorridendo sornione. “Ma il tuo cuore me lo tengo.”
“Quello sarà tuo per sempre” e anche se potesse sembrare una frase smielata all'inverosimile io lo pensavo davvero, il mio cuore era passato a lui il giorno stesso in cui le nostre strade si erano incrociate.
“Così come il mio lo sarà per te.”
L'amore in fondo non è nient'altro che uno scambio di cuori, il mio va nel tuo petto e il tuo corre nel mio, per riempire quel vuoto che altrimenti non potrebbe essere colmato da null'altro. L'amore a senso unico non può esistere, non possono esserci due cuori in una sola cassa toracica, tanto meno nessuno.
L'amore è uno scambio equivalente basato sul totale affidamento dei propri sentimenti, del proprio orgoglio e della felicità nell'altro.
Alla fine, i nostri cuori, quello mio e di Zayn, si sarebbero appartenuti per sempre, pur essendo eternamente divisi da due corpi.


The end

 



Ciao 8D Come va? Io sono super felice perché ho comprato Up all night e mi sono iscritta al concorso :DDD Yeah, non vincerò mai, ma la speranza è l'ultima a morire, giusto?

Si okay, fa schifo pure questo capitolo, ma è l'epilogo e ho dovuto spiegare in sintesi che è accaduto a tutti e beh, dio non mi uccidete se è finita così. Questo era il massimo che potessi darvi.

Ho il cuore spezzato, cavolo questo è l'ultimo capitolo, davvero, sto male. Mi mancherete tutte, dalla prima all'ultima.
Ragazze davvero, voi mi avete dato la forza per postare ogni nuovo capitolo col sorriso e per questo non vi ringrazierò mai abbastanza. Ho deciso, comunque, di rispondere ad ogni singola recensione che mi lascerete qui, perché mi pento di non averlo fatto prima, insomma avrei avuto l'opportunità di conoscervi un po' e invece sono svogliata e ho risposto sì e no a dieci commenti, mi frusto da sola.

Vi voglio bene anche se non vi conosco -almeno non tutte- e boh, non so che altro dire, se non che ora piango çAAAç

Ecco la nuova storia, intitolata "You're my destiny". Ho postato il prologo ieri perché non riuscivo ad aspettare xD
Ringrazio in anticipo chi vorrà seguirmi e sopportarmi ancora. Spero la Niam avrà lo stesso successo di questa Zarry, perché davvero ne sarei molto felice.


                                                                                                                  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=948417&i=1



Un bacio, ragazze non scriverò a presto, ma arrivederci, alla prossima!

Vostra, Chantal.



                                                                                                        


  
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