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Autore: EverybodyHurts    07/02/2012    3 recensioni
Nina Dobrev, ricca diciannovenne cresciuta tra libri e vestiti firmati. Ian Somerhalder, ventiquattrenne disoccupato che per guadagnare qualcosa si dedica ad ogni genere di lavoro. I due s'incontrano per puro caso, chiamatelo se volete destino, e Nina dovrà fare i conti con la madre che vorrebbe che lei sposasse un ragazzo "alla sua altezza": ricco e che possa garantirle un futuro sicuro. Quali saranno le sue scelte? L'Amore, quello con la "A" maiuscola, è davvero in grado di vincere su tutto?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve, popolo di Efp! (:
Come va? Io mi sono resa conto che più dai e meno ricevi. Ci rimani malissimo: dedichi tutta te stessa ad una persona a cui tieni particolarmente ma è come se tu gli andassi incontro e quella persona scappasse lontano rendendo la distanza un enorme problema. Ed è quello che sto vivendo con una persona che.. che è davvero importante per me. Bando alle ciance, ecco a voi il nuovissimo capitolo! :3
In questo capitolo, sarà solamente Ian a “parlare” perché ho deciso di mettere da parte per un secondo il Pov Nina. Preferisco sviluppare un po’ di più la storia di Ian. Spero che il capitolo vi piaccia! Aspetto vostre recensioni.
Ps. Scusate il ritardo. Un'ultima cosa! Rispondo alle vostre recensioni per darvi qualche delucidazione quindi se volete chiedermi qualcosa in particolare, fate pure! Vi risponderò ovviamente (:
 Bacio, ci si sente in fondo con le risposte alle vostre recensioni! :)
 
 
Entrai in casa con la testa da tutt’altra parte. Posai le chiavi sul tavolo, mi tolsi la giacca e la abbandonai sul pavimento insieme a mille altre cose che ovviamente non si trovavano al loro posto. Percorsi il corridoio fino ad arrivare in camera mia. Le serrande erano ancora tirate giù. « Poteva benissimo fare entrare un po’ d’aria.. » borbottai. Le alzai velocemente, presi un pacchetto di sigarette abbandonato sul comodino e me ne infilai una in bocca. Sentii uno sbadiglio che mi fece voltare verso il letto. Kate, ancora lì, nella stessa posizione in cui l’avevo lasciata ma, stavolta, con una mia camicia bianca addosso.
Si mise il cuscino sulla faccia e si girò su un fianco.
« Cazzo fai? » chiesi.
« La gentilezza non è affatto il tuo forte. » rispose lei con voce impastata dal sonno strascicando le parole.
« Mi sembrava di essere stato chiaro questa mattina. »
Si tolse il cuscino dal viso, si sedette e si stropicciò gli occhi. Poi mi guardò. « Mi spieghi perché invece di rompermi le palle non ti accendi quella fottuta sigaretta? » chiese incrociando le braccia al petto.
Inarcai le sopracciglia poi presi l’accendino e accesi la mia sigaretta. Si lasciò andare ancora una volta sul letto, esausta. Sembrava che lei avesse scaricato due camion di frutta e poi sistemato barattolo per barattolo, bottiglia per bottiglia, scatola per scatola con cura, non io.
Sconfitto mi lasciai andare sul letto a mia volta e guardai il soffitto.
« Hai indosso la mia camicia. » dissi, così, senza uno scopo preciso.
« Bell’osservazione. » rispose lei senza voltarsi.
« Come mai sei rimasta? »
« Di solito non lo faccio. » scostò dalla fronte un ciuffo di capelli che le dava fastidio agli occhi. Non aggiunsi nulla.
« Ero stanca. – proseguì – Mi mancava una bella dormita. »
« Casa tua? » chiesi con non troppa grazia voltandomi verso di lei.
« I miei mi hanno cacciata di casa. » si girò su un fianco verso di me e notai la scollatura della (mia) camicia che non era stata abbottonata fino all’ultimo bottone.
« Come mai? » domandai.
« Volevo.. Volevo essere una modella e a loro non stava bene. – vidi i suoi occhi inumidirsi – Volevano che avessi un lavoro.. “dignitoso”. » enfatizzò l’ultima parola e guardò il soffitto per non piangere evidentemente. Avresti fatto carriera come modella, pensai. Poi mi guardò. Solo in quel momento mi accorsi che aveva meravigliosi occhi verdi e che sembravano molto più chiari rispetto alla sera precedente.
« Non ho voglia di parlare ancora di me. Ora puoi.. dirmi qualcosa tu. »
« Non saprei cosa dirti. » risposi.
« Bene.. se ne hai voglia ti ascolto, comunque. » tornò a fissare il soffitto. Seguii il suo esempio.
Passammo un’infinità di tempo in quella posizione finché lei non riprese il discorso.
« Sai.. è stato così bello. Io, la passerella e tutta quella gente.. quella gente che mi fissava – la guardai e notai ancora una volta i suoi occhi inumidirsi – Facevo quello che amavo fare. »
« Com’è finita? » chiesi.
« Mio padre l’ha scoperto, non so come. Mi ha letteralmente buttata giù da quella passerella e mi ha gonfiata di botte, davanti a tutti. Ovviamente l’agenzia mi ha cacciata e i miei mi hanno buttata fuori di casa. Ero il disonore della famiglia. » tirò su con il naso.
« Lo facevi di nascosto, quindi. »
« Non avevo altra scelta. » rispose lei.
« Come mai non sei rientrata in agenzia? Voglio dire.. alla fine quei bastardi se lo meritano. Ora sei libera, puoi fare quello che vuoi. » sussultò alla parola “bastardi” e si voltò verso di me. I suoi occhi erano estremamente dolci. « Mi hanno distrutto la speranza e la voglia di combattere per la realizzazione dei miei sogni. Ora sono una semplice puttanella che gira di locale in locale per abbordare ragazzi fighi e portarseli a letto. »
« Grazie per avermi dato inconsapevolmente del ragazzo figo. » dissi per sdrammatizzare. Lei sorrise appena e si alzò dal letto. Cominciò a girare per la stanza con la (mia) camicia indosso, intendo dire con solo la (mia) camicia indosso.
« Hai un appartamento carino. » disse guardandosi intorno. Sorrisi.
« Vuoi fare il giro turistico? » chiesi.
« Già fatto da me.. prima che tornassi. Mi sono fatta gli affari tuoi, insomma. » sorrise. Aveva un bellissimo sorriso.
La squadrai. « Hai trovato qualcosa d’interessante? »
« mm, non vorrei offenderti ma.. no. Più che altro mi sono diretta verso il frigorifero. Se non trovi le patatine e la coca è colpa mia. » alzò le braccia in segno di resa.
« Quindi ti sei alzata, hai mangiato patatine, hai bevuto coca-cola, hai girato per la casa e poi ti sei rimessa a dormire. »
« Esatto. » incrociò le braccia al petto e mi guardò con l’aria da furbetta. Le sorrisi e sprofondai la testa nel cuscino.
« Dicono che sono una buona ascoltatrice. Su, mettimi alla prova. » disse raggiungendo il letto e sedendosi a gambe incrociate. Guardai la sua capigliatura spettinata ed infine le sue labbra, quelle labbra che avevo baciato tanto avidamente la sera prima.
« Smettila di fissarmi. »
Non l’ascoltai.
« Allora? » chiese spazientita.
Non le risposi.
« uff, ho capito. – si alzò dal letto e riprese la sua camminata – Almeno preparami qualcosa di buono da mangiare. »
« Non puoi fartelo da sola? » chiesi.
« Voglio mettere alla prova le tue doti culinarie. »
Mi misi a pancia in giù e la ignorai. « Forza, alzati! » urlò.
« Certo che sei una rompicoglioni! » esclamai alzandomi controvoglia. La seguii in cucina ed aprii il frigo per vedere se era rimasto qualcosa di buono da mangiare.
Poi mi voltai di scatto. « Ma tu non hai già mangiato? » chiesi.
« Sì, ma tante ore fa ed ora ho di nuovo fame. » fece gli occhi dolci. Scossi il capo sconfitto. Presi dal frigorifero gli ultimi due yogurt bianchi avanzati e la confezione semivuota di cornflakes abbandonata sul fondo della dispensa. Gettai tutto sul tavolino controvoglia e rumorosamente. Lei squadrò quella che doveva essere la nostra cena e mi fissò imbronciata.
« Tutto qui? » domandò con la speranza che da un momento all’altro avrei tirato fuori un piatto di pasta o un paio di salsicce ben cotte.
« Questo passa il convento. »
Aprii il mio yogurt e mi accorsi di aver dimenticato i cucchiaini. Quando vide che mi stavo alzando, disse: « Ci penso io. »
Intanto leccai via lo yogurt dal bordo del vasetto e quando Kate portò i cucchiai la ringraziai.
« Ti piace qualcuno? » chiese di punto in bianco mentre si stava sedendo.
« No. »
In pochi secondi finì lo yogurt e cominciò a sgranocchiare i cornflakes.
« Dovresti richiuderla la confezione una volta aperta, altrimenti non sono più croccanti come la prima volta. » intanto però, continuava a sgranocchiare la furba!
« Ribadisco il mio concetto di prima. »
« Cioè? » chiese.
« Sei una rompicoglioni. » dissi in tono solenne mentre le rubavo un cornflakes.
Lei ridacchiò ed un cornflakes le sgusciò via dalla bocca. L’espressione che assunse fece ridere anche me.
« Ti diverte andare in giro nuda? » le chiesi.
« E’ più comodo. » rispose indifferente.
« E se decidessi di toglierti improvvisamente la camicia? E potrei farlo, visto che è la mia. » dissi sorridendo beffardo.
« Certo che puoi. » rispose maliziosa. La sua calma mi lasciava sempre più sconcertato.
Mi alzai dalla sedia e buttai i vasetti di yogurt ormai vuoti.
« A me piaceva un ragazzo. » disse ad un certo punto riprendendo un discorso abbandonato da secoli.
« Però era uno stronzo, come tutti voi. » riprese guardandomi.
« Mi sento offeso. Che ti ha fatto? »
Si guardò le unghie che erano coperte da un velo di smalto, o meglio, quel che restava dopo una battaglia “denti vs unghie”.
« Una volta mi picchiò perché non sopportava vedermi sfilare. Solamente lui voleva vedermi.. »
« Tutti contro il tuo sogno, insomma. » constatai.
« Esatto. Ma ora non m’interessa più di loro. »
« La tua famiglia, invece? » chiese.
Trasalii. Argomento tabù. L’ultima cosa di cui avrei voluto parlare.
« Preferisco non parlarne proprio. »
« Scusa. » aggiunse mortificata.
Scossi la mano come per dire “non importa” e lei capì. Si alzò dalla sedia, mi raggiunse e si alzò sulle punte dei piedi per posare il mento sulla mia spalla.
Io la guardai con la coda dell’occhio stupito da tanta dolcezza.
« Che lavoro fai? » chiese sussurrando.
« Quello che capita, pur di guadagnare qualche spicciolo. »
« Hai provato anche a fare l’attore porno? » chiese d’un tratto. Io mi voltai di scatto, inarcai le sopracciglia e scoppiai a ridere.
« Che c’è? Guarda che si guadagna bene. E potresti permettertelo. »
« Mettendo da parte la carriera di attore porno, tu invece? Che lavoro fai? » chiesi. Lei alzò gli occhi al cielo e poi tornò a fissarmi.
« Oh mio Dio! » esclamò con le mani davanti alla bocca, come un bambino.
« Cosa? » chiesi preoccupato.
« Tu.. tu.. – si avvicinò, mi prese il volto e mi costrinse a guardarla intensamente negli occhi – tu.. tu hai degli occhi spettacolari. »
Meglio tardi che mai, se n’era accorta. Risi.
« So di essere piuttosto attraente ma smettila di provarci con me. » feci l’occhiolino.
Lei lasciò cadere le sue mani lungo i suoi fianchi, poi incrociò le braccia al petto.
« Troppo vanitoso per i miei gusti. »
« Non hai risposto alla mia domanda: che lavoro fai? » chiesi di nuovo sorridendole.
« Intendi oltre ad abbordare uomini nei locali? » annuii.
« beh, la mattina mi sveglio al loro fianco e, mesta mesta, cerco di non fare rumore. Mi avvicino al comodino e gli sfilo qualche banconota.. beh, a volte tutte. » fece l’occhiolino.
La fissai allibito. « Sei una mezza specie di ladra! »
« Ma no.. loro si approfittano di me ed io ho bisogno della mia ricompensa! »
« Ma non sono loro che ti saltano addosso, è il contrario! »
« Fa lo stesso. Comunque è molto divertente: non mi sgamano mai. »
Scossi il capo ridendo e mi diressi in camera da letto, con lei al mio fianco.
« Mi hai portata qui per i tuoi loschi scopi? » mi guardò ancora una volta maliziosa. Quella ragazza.. quella ragazza mi faceva uno strano effetto. Era così provocante e non solo perché era praticamente nuda ma anche per il suo modo di parlare, di guardarmi e di muoversi. Gli avrei risposto di sì ma non so per quale motivo, gli risposi di no. Forse era la stanchezza che non mi garantiva prestazioni ottimali.
Mi buttai sul letto.
« Peccato. Non mi sei dispiaciuto, in fondo. » salì a cavalcioni su di me.
« Grazie per il complimento, eh. Tutte le altre con cui sono stato hanno detto che sono il migliore in quel campo. » dissi con un pizzico di risentimento.
« Evidentemente non hanno avuto altre esperienze esaurienti. » si avvicinò alla mia bocca molto velocemente. A separarci c’era un sottile strato di abiti. Era troppo.
Con un balzo mi ritrovai sopra di lei con un sorriso stampato in volto. Si aggrappò alla mia maglietta e mi fissò intensamente. « Ci hai ripensato? » chiese.
Sì, sì, sì, sì, sì, sì, ci ho ripensato, pensai. Ma poi qualcosa mi bloccò di nuovo. Forse l’orgoglio. Anche se mi pesava, non volevo dargliela vinta.
« No. » mi appropriai della mia parte del letto e la lasciai lì sbigottita.
« COSA? »
Non le risposi e ridacchiai.
« Buonanotte. » si girò sul fianco dandomi le spalle.
« Kate, posso farti una domanda? » le chiesi.
« NO. »
« Okay, io te la faccio comunque: come mai non hai fatto quello che fai sempre con gli altri ragazzi? In fondo ti saresti potuta svegliare prima, rubare qualcosa dal mio portafogli ed andartene. » chiesi.
« Non mi è suonata la sveglia. » rispose.
La fissai in attesa che si voltasse. Quando si girò sorrise.
« Eddai, sto scherzando. »
« Il fatto è che.. tu.. tu non mi dai l’impressione che mi danno gli altri. – proseguì – Ho visto qualcosa di diverso in te. Non volevo farti un torto. Forse perché sei un povero disgraziato come me, del resto. » si girò di nuovo dall’altra parte dandomi le spalle ed io rimasi in silenzio ad osservarla finché non si addormentò.

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Risposte alle recensioni!(:

SetFireToTheRain Ciao tesoro, grazie di tutto. Grazie perché mi segui sempre nonostante io continui imperterrita ad affermare di non sapere scrivere u.u Sì, Ian è il tipo da una notte e via! Te lo dico io! No vabbè, scherzo :') Lui è un bravo ragazzo che pensa solo alla sua dolce Nina (e a me u.u). In effetti, se non fosse rimasta affascinata da lui, sarebbe stata una cosa alquaaaaaanto strana °-° Ti ringrazio ancora, un bacio.**

chicchi93 Grazie davvero Ale, sono contenta che i primi capitoli ti siano piaciuti! Spero davvero di non deluderti con questo capitolo e con i prossimi. Buona lettura, un bacio.**

britt4ever Grazie anche a te per la splendida recensione, sono davvero contenta che la storia ti stia piacendo. Spero che anche questo capitolo ti piaccia! ** Anche a me piace vedere i protagonisti di una fanfiction dedicata ad attori diversi dal solito, altrimenti diventa tutto troppo monotono. Un bacio anche a te, buona lettura.**

VaVa_95 Ciao bellissima, innanzitutto grazie! Perché? Mi segui anche qui ed io ti ringrazio davvero :') Grazie per la recensione. No, non diventeranno attori di TVD, volevo creare qualcosa di mio che non avesse nulla a che vedere con il telefilm :3 Grazie davvero, buona lettura. Un bacio.**

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Foto u.u
Ho trovato questa foto e subito ho pensato all'Ian della mia storia, non so perché. Boh, quest'uomo è semplicemente meraviglioso. <3

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