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Autore: Eih mondo    07/02/2012    5 recensioni
Non sono mai stata brava nel scrivere un introduzione.
Bisogna attirare l'attenzione del lettore,Giusto?
Ecco a voi.
Londra,periodo invernale, l'aria natalizia si incomincia già a sentire per le strade della città :
-Andy: ragazza inglese, semplice e bella al punto giusto con dei sogni nel cassetto.
-Louis: ragazzo inglese, semplice e bello fin troppo con oramai i sogni quasi tutti avverati.
Due vite, due anime in un solo racconto.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Londra, 12-11-11 ore 03:12
 
 
Annuì
e senza salutare mi diressi in camera
con Ciabatta al mio seguito
che mordeva la mia vestaglia da notte
che ormai era tutta rovinata.

Mi buttai a peso morto sul letto e con il piede chiusi la porta bruscamente, accessi il computer e lessi l’e-mail a cui da tempo non davo più importanza.
 
“Scusami?!”
Alzai gli occhi e vidi questo ragazzo, capelli ricci marroni, occhi verdi di un verde mai visto e un sorriso da perdere il fiato.
Il solito amico puttaniere di mia sorella, pensai.
 
“Mh? Dimmi?” Risposi freddamente.
“Mi potresti dire dove si trova il bagno? Tua sorella sta dormendo eh…non vorr”
Non gli feci neanche concludere la frase che pigramente mi alzai dal letto e scalza lo raggiunsi nel corridoio.
“Si, seguimi” Risposi.
“..” Sorrise.
“Ecco a te il bagno!” Mi voltai e mi diressi nella mia stanza con la solita flemma.
Mentre camminavo per il corridoio oramai così monotono ai miei occhi sentì vibrarmi la tasca.
- Chi può essere a quest’ora, pensai -
“A. sono Polly ascoltati questo brano, sono questi i ragazzi che ti dicevo!” Perplessa aprii il brano e incominciai ad ascoltare.
 
-Dopo tutto non è male, è orecchiabile: chissà dove li avrà beccati quell’ebete di Polly, pensai-
 
Vidi che Ciabatta si era addormentato e silenziosamente uscì dalla stanza e mi diressi in cucina nella speranza di trovare qualcosa da mangiare, o qualche avanzo di mia sorella commestibile.
Arrivai, era buio in salone e con la paura di svegliare qualcuno attaccandomi al muro incominciai a camminare attentamente nel ombra finche non trovai il frigo.
 
Lo aprii, e la luce mi abbagliò.
Notai subito una brocca con del caffè sul fondo e senza pensarci la presi e la posai sul tavolo munendomi di una tazzina gialla, la mia preferita.
Mi voltai per prendere la brocca ma non c’era.
Riaprii il frigo sperando di averla lasciata lì, ma niente, era sparita.
Accesi la luce del salone e trovai uno degli amici di mia sorella, sul divano con la brocca in mano che stupidamente cercava di nascondersi sotto la coperta, la MIA coperta.
 
Mi buttai sul divano e li tolsi la brocca di mano, ma involontariamente mi si rivoltò tutta sul divano di tela bianca.
 
“Dio mio, cosa hai fatto!” Esclamò.
“Io? Ma se sei stato tu! C’è.. tu mi hai preso la brocc” ma non riuscì a finire la frase che lui subito  gridò:
“Una macchia di caffè!”
“Ma davvero?!” Risposi sarcasticamente al ragazzo facendomi sfuggire un sorriso.
“Si, ma ho io la soluzione!” Prontamente mi disse.
“Ah si, sentiamo?” Appoggiai le mani sui fianchi.
“COMPRIAMO UN ALTRO DIV..”li tappai la bocca cercando di non farlo gridare ma con un cane mi leccò la mano e finì la frase.
Scoppiammo a ridere.
“Ma sei ubriaco?” Li chiesi pulendomi la mano.
“Si, è ubriaco!” Mi voltai e vidi il ragazzo dal capello riccio poggiato sulla porta.
“Harry, CIAO COME STAI? LEI HA MACCHIATO IL DIVANO!” gridò l’altro con una faccia da ebete (?).
“Si, Louis tranquillo, sto bene ma tu non gridare, ok?” Rispose l’amico.
-Ok, se non ho capito male il ragazzo riccio si chiamava Harry e l’altro, beh l’altro che mi aveva appena leccato la mano, Louis, pensai –
Harry si avvicinò e si sedette sul divano scostando la macchia di caffé molto evidente.
Imbarazzata mi alzai subito dal divano e cercai subito una scusante in cucina.
I due ragazzi seguivano ogni mio movimento e, dopo vari tentavi trovai la mia scusante.
“Ecco, lo sgrassatore..!” rossa in faccia, esclamai.
CHANTECKER, IL GALLO DEL PULITO!” strillò Louis.
Harry cominciò a ridere e io con lui.
Mi avvicinai al divano con un panno e con il flaconcino in mano, quando Louis me li levò di mano e incominciò a pulire la macchia canticchiando.
 
Misi le mani in tasca timidamente mentre i due ragazzi erano presi nel pulire il divano e velocemente mi tolsi la vestaglia e rimasi in pigiama.
Era tutto così strano, era come se quei due li conoscessi già, ogni singola parola e grida, per quanto riguarda Louis, le avessi già sentite….
Ma mi rimboccai le maniche e andai ad aiutare. 


-primo capitolo-


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