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Autore: sbriashi    08/02/2012    9 recensioni
Ero riuscita ad ottenere la parte principale nel musical della scuola: Grease.
L'unico problema? Il mio co-protagonista era Louis Tomlinson, il miglior amico di mio fratello Harry, e lo odiavo, chi si credeva di essere quello lì?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter Five.
I SHOULDN'T HAVE KISSED YOU.


Era mattina ed ero sveglia da quasi un'ora, mio fratello invece dormiva ancora beato nel suo letto e lo sentivo russate da camera mia mentre Caroline era giù che stava facendo colazione. Mi guardavo allo specchio e mi sentivo diversa, non riuscivo a non sorridere, a non pensare a Kendall. Era una sensazione stupenda che non avevo mai provato prima d'ora.
Mi raccolsi i capelli in una treccia a spina di pesce e poi mi passai un pò di mascara leggero sulle ciglia. Non mi truccavo mai molto, ero sempre stata una ragazza acqua e sapone e mi piacevo così. Molto meglio di quelle che andavano a giro con un orto in faccia da quanta terra si erano spalmate sopra.
Sentii mia madre chiamarmi per dirmi che era l'ora di andare. Quella mattina, nonostante non ci fosse scuola, avevo delle prove extra per le canzoni del musical.
L'unica cosa che mi turbava era che, dato che Louis la sera prima era rimasto a dormire da noi, quella mattina mi avrebbe accompagnato lui in macchina a scuola. Che bello.
Scesi la rampa di scale fino ad arrivare al piano di sotto e dopo aver salutato tutti uscii fuori e notai che Louis era già in macchina pronto per partire. Non lo avevo mai visto così mattiniero.
-Ti dai una mossa?- mi disse con tono scontroso. A quanto pare iniziava già a rompere.
Mi limitai a sbuffare ed entrare in macchina, Louis non toglieva mai lo sguardo dalla strada e devo dire che guidava pure molto bene per essere un emerito idiota.
All'improvviso il mio cellulare vibrò, lo tirai fuori dalla tasca e notai che avevo ricevuto un messaggio da un numero che non conoscevo.
 
Hey, ti va di pranzare insieme oggi?
Sempre se non hai niente da fare.
Kendall xxx
 
Non riuscii a trattenere un gridolino dalla gioia e Louis si girò a fissarmi un po' confuso. Tutto cominciava finalmente ad avere un senso, le mie guance stavano andando a fuoco e ormai non riuscivo a smettere di sorridere.
-Cos'è tutta questa euforia?-
-A te cosa importa, Tomlinson?- risposi bruscamente. Dopotutto avevo ragione, non avrei mai permesso ad uno come lui di farsi gli affari miei e come minimo lo avrebbe di sicuro riferito a mio fratello.
-Aaah! Ho capito: è di sicuro quello di ieri sera, allora è vero che hai il ragazzo?- soffocò una risata.
-Anche se fosse così, cosa ci trovi da ridere?- gli risposi dandogli una botta sulla spalla. Lui mi sorrise, forse per la prima volta in tutta la sua vita, poi si concentrò di nuovo sulla strada.
-Sei strano, Tomlinson-
-Anche tu, Styles- disse sorridendomi maliziosamente. Emisi una risatina divertita e lui sbuffò in segno di disapprovazione, a quanto pare era sempre il caro e vecchio Louis.
 
Una volta arrivati alla scuola, che ovviamente la domenica mattina era vuota, ci avviammo verso il teatro. Adoravo quel posto, mi ricordava Broadway ed il mio sogno. Non era grande come quello ma a me bastava per farmi sentire almeno un po' qualcuno.
Subito la signorina Martin spuntò da dietro le quinte tutta eccitata, ci porse i testi delle canzoni e dopodiché si mise al pianoforte.
-Allora, incominciamo?- disse ancora titubante. Si vedeva che si impegnava molto per noi, adorava il suo lavoro.
-Ehm, ma siamo solo noi?- chiese Louis un po' preoccupato. Cos'era, gli dispiaceva di stare insieme a me? Tipico di lui.
-Ebbene sì, dovete creare un'armonia fra le vostre voci in tal modo da renderla vera anche la sera dello spettacolo. Pensate di riuscirci voi due?- ci chiese dubbiosa.
Ovviamente pure lei sapeva delle mie dispute con Louis ma non so perchè aveva sempre avuto fiducia in noi. Ma come potevamo creare un'armonia con le nostre voci? Andiamo, era troppo ridicolo ed imbarazzante. Ma lo feci solo per salvare lo spettacolo che poi sarebbe andato nel mio curriculum per il college.
 
-Ragazzi, io devo andare ma voglio che proviate l'ultima volta da soli. Posso fidarmi?- ci chiese la professoressa dopo quasi due ore di prove. Io mi girai a guardare Louis e lui a sua volta si voltò verso la signorina Martin e le fece cenno di sì con la testa. Non so perchè ma in quel momento mi sfuggì un sorriso che cercai in tutti di modi di soffocare.
-Muoviamoci Styles, non ho più voglia di fare questa messa in scena- disse serio. Io sbuffai e feci partire la base di You're The One That I Want.
 
...
You're the one that I want
Ho, ho, ho, honey
The one I need, oh yes indeed
 
La base si fermò ed io mi sentii soddisfatta di me stessa. Le nostre voci infatti erano davvero entrate in sintonia, non ci eravamo guardati negli occhi per tutta la durata della canzone ma ci eravamo riusciti.
-Te la sei cavata bene- dissi incrociando le braccia e sforzando un sorriso. Lui mi guardò un po' storto e poi spostò il suo sguardo verso il basso. Era ovvio che si stava vergognando. Louis non era il tipo di ragazzo che cantava in un musical, lui era uno dei più fighi della scuola, lui era popolare.
Senza dirmi una parola si avviò verso l'uscita del teatro ed io lo seguii sbuffando, era incredibile quel ragazzo. In quel momento avrei voluto che si voltasse così avrei potuto urlargli in faccia quanto fosse idiota.
Perchè quando cantavamo riuscivo a sentire come se tra noi potesse esserci qualcosa di buono e poi, appena la musica finiva, tornava ad essere il solito cretino? Mistero.
 
Quando uscii dalla macchina sbattei così forte la portiera che anche il mio cane in giardino cominciò ad abbaiare.
-Styles, datti una calmata!- gridò Louis ma io lo ignorai.
-Non fare la bambina!- no, adesso era troppo.
-Ma smettila tu, Louis! Ti ho per caso fatto qualcosa? Dimmelo, io ti ho mai dato fastidio? Secondo te mi merito ogni offesa che mi dici ogni santo giorno? Beato chi ti capisce, Tomlinson- detto questo mi sentii più che soddisfatta ma anche un po' delusa perchè speravo davvero che potesse essere diverso. Ero una povera illusa.
-Stella, io..- cerò di dire con voce tremante.
-Che vuoi?!- gridai voltandomi verso di lui con tutto il fiato che avevo.
Non feci in tempo neanche a realizzare che si stava avvicinando troppo che mi trovai le sue labbra sulle mie. Erano morbide e delicate, sapevano di lampone. Sentii il suo profumo inondarmi le narici ma ancora non mi stavo rendendo conto di quello che stava succedendo. Era tutto così surreale.
E Louis se ne stava lì a mezzo centimetro dal mio naso aspettando che io ricambiassi quel bacio ma non lo feci, corsi via dentro casa senza rivolgergli parola. Non volevo vederlo, non volevo neanche sentirlo nominare. Avevo paura, paura di essere usata, di essere come tutte le altre che si portava a letto. Io non ero come loro, non gli avrei permesso di giocare con il mio cuore.
All'improvviso sentii la voglia di tornare indietro e magari piantargli un bel ceffone in modo da fargli capire che non doveva più permettersi di fare una cosa del genere. Ma allora... perchè mi era piaciuto?

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saaalve bellissimi. what's up? c:
allora, dopo TAAANTO tempo sono riuscita ad aggiornare.
lo so, è un po' corto ma non sapevo come farlo (?)
spero vi piaccia lo stesso c:
se mi lasciate una recensione per farmi vedere che state ancora seguendo la storia mi fareste un grosso favore *-*
adesso vi saluto, un bacione a tutti.
-Mary. xx
   
 
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