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Autore: Medy    09/02/2012    3 recensioni
Ultimo anno ad Hogwarts,e la nostra Hermione Granger è tornata più decisa che mai a dare tutta se stessa. La vita nel mondo magico procede tranquillo, nessuna minaccia incombe sui nostri amici. Ma qualcosa è cambiato. O meglio qualcuno è cambiato. Malfoy. Cosa porterà questa trasformazione!? Un contrasto tra la ragione e il sentimento metterà in crisi l'erede purosangue e per di più il ritorno di un personaggio inaspettato metterà in crisi la dolce Hermione,che sarà costretta a fare una scelta che le cambierà la vita.
La mia prima fanfiction, con la speranza di colpire voi lettori! Grazie!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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La prima settimana ad Hogwarts procedette tranquillamente, nessun evento aveva rivoluzionato le vicende del trio o di qualunque altro alunno. Erano iniziati finalmente gli allenamenti di Quiddicht, e Hermione poteva dedicarsi pienamente al suo studio senza essere interrotta dai continui piagnistei di Ron, più occupato a lamentarsi con Harry che costringeva la squadra a duri allenamenti, perché deciso a vincere il campionato, così avrebbe lasciato la scuola con gloria. “ Se non ti decidi rimpiangerai per sempre di non averlo fatto. Ti piace e si nota, perché non confessarglielo”. Venerdi pomeriggio, ed Hermione e Ginny sedevano sugli spalti, perché quest’ultima l’aveva trascinata con se ad assistere agli allenamenti . Da sempre la piccola di casa Weasley aveva una cotta tremenda per Harry Potter, e mai aveva avuto il coraggio di confessarglielo. “Hermione… non posso, per svariati motivi. È il miglior amico di Ron, e ho paura di intaccare la loro amicizia, è sempre circondato da gallinacce che gli fanno la corte e non credo che può considerarmi come lo considero io.”. Ginny in parte aveva ragione, da sempre Harry era circondato dalle ragazze più in vista della scuola, e questo, insieme alla gelosia del fratello Ron, portava Ginny a essere insicura e a non farsi avanti. Hermione sapeva inoltre che entrambi nutrivano quel sentimento, ma entrambi non si facevano avanti per gli stesso motivi ed Hermione non poteva certo mettersi tra i due, perché sapeva che prima o poi uno dei due avrebbe ceduto e si sarebbero ritrovati. Se il destino li aveva scelti, era questione di poco. “Se pensi queste cose io non posso aggiungere altro, ma ti dico che le gallinacce ad Harry non interessano, e per quanto riguarda Ron, dovrà farsene una ragione, anche tu hai un cuore e anche tu un giorno dovrai fidanzarti, non necessariamente con Harry, ma prima o poi troverai qualcuno e quando accadrà Ron dovrà solo essere felice per te”, Hermione voleva bene a Ron ma a volte ammetteva che il suo carattere era odioso, e non voleva vedere l’amica soffrire in quel modo, d’altronde quando si poteva anche evitare qulla sofferenza. “ Sai sempre come farmi star bene, grazie!” Ginny l’abracciò forte, nonostante fosse una ragazza che come unico obbiettivo aveva solo lo studio, quando si trattava di dar consigli era sempre la migliore, infatti lei ascoltava solo Hermione perché era sicura che tutto ciò che ella diceva lo diceva perché davvero lo pensava e non per assecondare le persone. “Io però devo andare, già ho perso troppo tempo. Devo ancora finire il compito per la Mcgranitt. Ci vediamo in sala grande” E scoccando un bacio veloce all’amica si incamminò verso la scuola. Aveva una gran voglia di rinchiudersi nel silenzio della biblioteca, il compito per la Mcgranith non le avrebbe occupato gran tempo, quindi non appena entrò nel suo tempio , si sedette al suo solito banco accanto alla finestra, e prese una guida di Pozioni, aveva voglia di leggere qualcosa, anche se tutti i libri che c’erano già erano stati letti da lei, ma nonostante questo amava rileggerli nuovamente, perché era come se li leggesse per la prima volta, l’entusiasmo e la curiosità per la lettura erano sempre gli stessi, attivi e vivaci. Era Venerdi pomeriggio e non c’era quasi nessuno, oltre ad un paio di ragazzini del primo anno, alle prese con le prime difficoltà. Hermione si perse completamente nella lettura, tanto da non accorgersi della figura che si sedette accanto a lei. Ci volle un po’ prima che la Grifondoro alzasse lo sguardo per incrociare colui che non avrebbe mai creduto di poter incontrare, Malfoy. Anche lui era intento a leggere un libro. Hermione lo scrutò per un po’. Doveva ammettere che nel tempo il Serpeverde era mutato. Non era più il bambino conosciuto sette anni prima, ora al suo posto c’era un uomo, alto, snello, il viso era fiero, gli occhi di un color tempesta avevano un alone di mistero che incuriosivano molte ragazze della scuola, anzi, tutte. Nessuna era mai riuscita a non cedere al rampollo di casa Malfoy, tutte erano cadute nella sua ragnatela. I capelli , una volta di un biondo platino, erano diventati color cenere, e non portati più all’indietro, pomatati, ma ribelli, come anche lui. Hermione doveva ammettere che anche Malfoy poteva essere classificato tra i più belli della scuola, anzi, forse era tra i primi. Ma comunque restava il fatto che lui era troppo bastardo e la bellezza non bastava a non farglielo ricordare. “ Mezzosangue,smettila di guardarmi che puoi consumarmi”. La voce di Malfoy la fece ritornare in sé. Nonostante non avesse alzato lo sguardo dal libro , aveva sentito su di sé lo sguardo della grifondoro. Hermione arrossì . “ è strano che ti sia seduto accanto a me. Cos’è , vuoi mischiarti tra la plebe!?” , nonostante la brutta figura, Hermione non voleva farsi zittire da lui, non ci era mai riuscito e nemmeno adesso lo avrebbe fatto. Malfoy ghignò beffardo, e distogliendo la sua attenzione dal libro, si rivolse Ad Hermione “ Non credo che potrebbe accadere. Dovresti essere onorata invece di lamentarti. Un privilegio del genere non lo concedo nemmeno alle mie amanti”. Sembrava divertito e non infastidito o arrabbiato, e questo insospettì molto Hermione. Da quando Draco Malfoy sedeva dove sedeva lei? Da quando Draco Malfoy le rivolgeva la parola senza sputare veleno? Da quando Draco Malfoy le parlava con voce calda e la guardava come la stava guardando in quel momento? O era una sua impressione o Draco Malfoy stava adottando le sue carte da seduttore bastardo. “Lo terrò a mente. Grazie per l’informazione”. Hermione diede una risposta secca, non voleva dar agio a quella serpe di aggiungere altro e metterla maggiormente in imbarazzo. Si concentrò di nuovo sulla sua lettura e cercò di non dar conto che Malfoy sedeva di fronte a lei, e per di più sembrava molto divertito. Passarono qualche minuto in silenzio, ma Hermione sentiva una tensione, e quindi decise di parlare chiaro. “Ascolta Malfoy, non so perché tu ti trovi qui, ma non credo che sia qualcosa di buono” “Non credo che siano affari tuoi” le rispose Malfoy. “Invece si, perché si da il caso che tu, fin dal primo giorno che ci siamo incontrati, non hai mai voluto aver a che fare con me che sono una Mezzosangue, e adesso, ti siedi di fronte a me, e mi rivolgi la parola!?” “Io non ti rivolgo la parola , anzi sei tu che lo stai facendo, e per di più non vedo il motivo per cui io devo rinunciare a sedermi dove voglio. Se ti sembra tanto strano alzati e va a sederti da qualche altra parte”. Hermione stava per innervosirsi davvero, quelle risposte le davano sui nervi. Malfoy la stava invitando ad andarsene , a rinunciare al suo posto. Hermione era decisa a vincere e a non dover rinunciare a nulla. “ Non sarà certo io a rinunciare al mio posto, vai tu a cercarti un altro posto”. Malfoy le rivolse lo sguardo e scoppiò a ridere. “ Cazzo Granger, sei dura eh tu? Il problema lo stai creando. Continua a leggere e non rompermi le palle”. Hermione rimase senza parole, gli rivolse l’ultimo sguardo infuriato e senza aggiungere altro iniziò il suo compito per la Mcgranitt e lasciò perdere quel lungo battibecco che se anche fosse continuato non avrebbe avuto fine. Rimasero allungo ad ignorarsi, ognuno affaccendato nelle sue cose, poi a rompere il silenzio fu Malfoy. “ Mezzosangue, ma ami stare da sola in questa biblioteca ammuffita?” . Hermione alzò lo sguardo incredula. “Da quando ti interessa cosa amo e cosa non amo?” Chiese lei, in parte anche divertita. Malfoy chele chiedeva qualcosa. Qualcosa di diverso allora c’era, e quella volta nella sala di Difese Contro le Arti Oscure non era stata solo una sua impressione. “Da quando vedo che stai sempre da sola, e non esci con nessuno, vorresti mica restare zitella tutta la vita?” “Questi sono affari miei, e poi io non esco con il primo che capita, deve avere qualcosa che gli altri non hanno, qualcosa di diverso. Qualcosa che devo ancora trovare in questa scuola”. Rispose lei, anche se non vedeva la necessità di dare tutte queste spiegazioni ad uno che per anni l’aveva solo disprezzata e martorizzata. “Uno come Krum insomma” Aggiunse lui con stampato in volto quel suo ghigno malefico, perché sapeva di aver toccato un punto sensibile. Hermione rimase scioccata. Cosa sapeva lui di Viktor. La loro era stata una relazione breve , ma nonostante ciò aveva lasciato in Hermione qualcosa. Lui che le aveva chiesto di andare a finire gli studi a Durmestrang , e lei che aveva rifiutato. Lui che continuava a mandarle lettere dicendo che non l’aveva mai dimenticata e lei che continuava a voler rimanere amici, perché nonostante provasse qualcosa di veramente profondo per quel ragazzo, aveva paura che quel qualcosa avrebbe potuto trasformarsi in qualcosa di più e avrebbe potuto intaccare il suo futuro. “Non sono affari tuoi Malfoy. Piuttosto , perché tu, invece di andare da un letto all’altro, non trovi qualcuna che ti accetti per quel mostro che sei e insieme non dividete il bel gruzzoletto che il tuo papino ti ha lasciato?”. Hermione si stava davvero infuriando, e questo a Malfoy piaceva. “ Perché qui non c’è nessuna degna. Tutte frivole, interessate solo al mio cognome piuttosto che al mostro che sono…quindi io le prometto un mondo, in cambio di una notte…. Lo vuoi il mondo Granger?” . Quella proposta improvvisa immobilizzò Hermione dall’imbarazzo, d'altronde Malfoy si era avvicinata a lei rompendo la barriera che da anni si era creata tra di loro. “ Mostra la tua vera natura. Non nasconderti dietro i vestiti della Vergine intoccabile. Io posso catapultarti in un mondo tanto dolce da non poter più farne a meno…”. La sua voce era calda, e tremendamente sensuale. Le accarezzò il viso e le passò le mani tra i ricci ribelli. Hermione rimaneva immobile, un po’ per l’imbarazzo e un po’ perché non sapeva cosa pensare. Cosa aveva in mente Malfoy? Perché si comportava così. Ma poi la vecchia Granger, quella che non si fa abbindolare dalle parole , soprattutto pronunciate da un Malfoy, prese il sopravvento e con uno scatto si alzò, vincolandosi dalla morsa di quel serpente velenoso. “ La proposta non mi interessa. Mi farei ammazzare piuttosto che trascorrere un solo minuto in tua compagnia. Ci credo che non trovi nessuno che ti ami. Non hai un cuore e sei solo un bastardo e cosi vivrai, solo e morirai solo.” . E con queste ultime parole decise che rimanere lì avrebbe peggiorato solo la situazione. Prese le sue cose, e senza aggiungere altro uscì di scena, inconsapevole che aveva creato una reazione a catena che si sarebbe interrotta sola quando Malfoy lo avrebbe deciso.
  
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