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Autore: MandyHoran    09/02/2012    1 recensioni
"Credo di avere le idee ancora più confuse ora" confessò.
"Lascia che te le chiarisca allora" dissi lasciando scorrere il braccio lungo la sua schiena. Entrambe le mie mani si fermarono sul suo fondoschiena e le mie labbra scesero sul suo collo inumidendolo, poi sulla sua clavicola.
Percepii il sospiro di Kim così la spinsi verso il letto e una volta sopra di lei le tolsi la maglietta.
"No Niall..." mi bloccò

Si capisce quanto amo scrivere di quei ragazzi?! Ps. è la mia prima FF
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Don't want to hear you bitch no more.

"Che cosa hai fatto?!"
"Shhhh. Abbassa la voce o la sveglierai!" 
Troppo tardi. Mi svegliai di soprassalto disturbata dalle voci di due ragazzi che discutevano al piano di sotto. Mi alzai dal letto e andai ad aprire leggermente la porta della camera, per ascoltare meglio. Non ero solita origliare, ma la curiosità mi stava divorando.
"Non posso credere che te la sei portata a letto Liam!" dinuovo la voce di Niall.
"Tecnicamente mi ci ha portato lei" rispose Liam ridendo. 
Non potevo vedere le loro facce, ma immaginai gli occhi del biondo ridursi a due fessure.
"Dai Nialler, non te la prendere"
"Oh no. Perché dovrei? Forse perché tu sei il mio migliore amico? O così credevo almeno" disse Niall in tono dispreggiativo.
"Ma adesso tu hai Eli! Non pensavo provassi ancora qualcosa per Kim" fu la risposta dell'amico.
'Cosa?...Cosa?' Ripetei un paio di volte nella mia mente, strabuzzando gli occhi.
"Beh...Io non... No infatti" balbettò il biondo.
"Cazzo Niall. Avevi esplicitamente confessato di volere solo Eli, e nessun'altra"
'Già Niall, non avevi detto che desideravi solamente la tua Elisa?' pensai acidamente. 'E  poi non puoi essere geloso, cazzo. Sei il mio fratellastro, non puoi... Vero?' continuavo nella mia testa, i pensieri non mi davano tregua. Nella mia mente scorrevano immagini di Niall con Eli soprattutto del giorno in cui li avevo trovati sul mio divano a...amoreggiare.
Storsi istintivamente la bocca a quel ricordo.
"Che stai facendo?!" mia sorella spuntò da dietro la porta facendomi sobbalzare.
"Dio Irina! Mi hai fatto prendere un colpo. Comunque, non lo vedi? Origlio" le risposi in tono acido.
"Perché sei mezza nuda? E perché c'è Liam a petto nudo in cuc..." si affacciò dal corrimano delle scale sbirciando la scena fra i due ragazzi litiganti di sotto. "Ahi. Ahi. Ahi. Aspetta, aspetta. Ricolleghiamo i fatto okay? Tu sei in mutande qui sopra. Liam è senza maglietta -nonostante questa non sia casa sua- di sotto. Kimberly Bennet, tu non me la racconti giusta" disse alzando e abbassando tutte e due le sopracciglia fine.
"Ehm" balbettai un poco. "Io non ti ho raccontato proprio niente, ancora. E non mettermi in imbarazzo sorella. Io..." dissi abbassando lo sguardo e arrossendo.
"COM'é STATO?!?" strillò lei senza lasciarmi finire, attirando l'attenzione di Niall e Liam.
"Irina vai a farti fottere" sibilai tra i denti anche se lei si era messa una mano davanti alla bocca, come se non lo avesse fatto apposta.
"Ei buon giorno! Scendete dai!" la voce di Liam riecheggiò per le scale.
"Arriviamo" gridai io in tutta risposta.
"Aspetta. Devo parlarti più tardi" disse Irina bloccandomi per un polso.
"Dopo. Adesso scendiamo"
Scendemmo in cucina ed io indossavo ancora solamente la camicia di Liam e un paio di mutande nere.
Mi sentii gli occhi di tutti e due puntati addosso e arrossii come un peperone.
"Direi che ti sta un po' larga" ruppe il silenzio il riccioluto e gli occhi di Niall si puntarono prima su di me e poi sul suo petto nudo muscoloso e ampio.
Liam si avvicinò a me e mi schioccò un bacio leggero sulla guancia. 
La mattinata sembrò non passare mai fra occhiate indiscrete e battutine di cattivo gusto da parte di Irina.

--
 
"Ei che succede sorellona?" mi fece cenno di sedersi sul letto accanto a lei.
Cominciò subito a parlare senza esitare un momento.
"Kim, tu conosci la ragazza con cui Louis ha tradito J?" mi chiese guardandomi negli occhi.
In quel momento mentre ci pensavo, realizzai di non conoscere la ragazza in questione.
"No, Louis non ne ha mai parlato né con me né con Joline. E figuriamoci se lo chiedevo ad Harry. Perché?" risposi.
Lei abbassò lo sguardo sulle sue mani torcendole fino a farsi del male.
Allora arrivai a una conlusione: capii quello che doveva essere il nocciolo del suo discorso. Speravo solo di sbagliarmi.
"Irina?!" Esclamai quasi gridando.
Lei alzò il capo mostrando due occhi arrossati e gonfi di lacrime e alcune già le erano scese sugli zigomi.
"No... Irina tu non..." dissi nascondendomi il viso tra le mani.
"Io non volevo... Kim... Io non volevo far soffrire nessuno" la voce di mia sorella era spezzata dai singhiozzi convulsi. "Ma lui... E' così... Io non ho resistito. Mi dispiace"
"Mi fai schifo" le sputai addosso quelle parole che ferirono anche me uscendo dalla mia bocca.
"Si mi faccio schifo anch'io" disse lei continuando a piangere disperata.
Ma io non provavo compassione per lei. Era orribile ciò che aveva fatto. Non volevo nemmeno ascoltare le sue ragioni. Mi alzai dal letto e uscii dalla sua stanza sbattendo furiosamente la porta.

--

"Dov'è che vai?" mi chiese Niall appena mi vide prendere la giacca.
"Che t'importa?" risposi fredda quasi acida.
"Niente, se stai andando dal tuo nuovo fidanzato, assolutamente niente".
"Non ho nessun nuovo fidanzato. Sto andando da Louis se vuoi saperlo" dissi aprendo la porta. "E di certo non per affetto" aggiunsi accorgendomi della sua occhiataccia.

--
 
Suonai un paio di volte il campanello e nessuno venne ad aprire così, la terza volta, mi attaccai ad esso sperando di attirare l'attenzione.
"Harry io ti amm... Bennet! Che ci fai qui?" Louis comparì sulla porta in pantaloni senza maglietta. Mi fece entrare e fece per abbracciarmi, ma mi scansai bruscamente.
"Poche smancerie Tomlinson, questa non è una visita di cortesia" Serrai la mascella e ridussi gli occhi a due fessure. 
"Che succede?" domandò scioccamente. Non poteva permettersi di fare il finto tonto con me.
"Che succede? CHE SUCCEDE? Niente. Solo non ti ho mai ammonito abbastanza per aver tradito Joline. Non te l'ho neanche fatta pagare. Ma adesso che so di Irina giuro che io..." avevo imparato a gestire la calma quando facevo boxe, ma in quel momento tutti gli insegnamenti stavano andando persi.
"CHE COSA SAI?!" mi gridò in faccia. Come si permetteva?
"Non alzare la voce con me! Razza d'idiota! Tu hai tradito la mia migliore amica con mia sorella!" 
"Oh... Adesso capisco" detto questo schizzò in cucina e io lo seguii prontamente. 
Quando entrai lo trovai chino sul lavandino intento a nascondersi il volto fra le falangi.
"Louis, ti rendi conto di cosa hai combinato?" chiesi cercando di mantenere un tono calmo.
Si girò verso di e mi venne incontro infuriato. Appena furono visibili i suoi occhi, vidi qualcosa in essi, un gonfiore inaspettato, del rosso e dei lacrimoni che sgorgavano.
"Io me ne rendo conto, anche troppo. Ma tu no" sputò quelle parole a due centimetri dal mio viso.
"Come sarebbe a dire? Sei uno stronzo, ma quello era scontato. Il dolore di J l'ho perito anch'io a causa tua. Lo sai questo?" strillai anch'io. Stavo perdendo la pazienza.
Scosse la testa più volte e violentemente strizzando gli occhi piangenti.
"Beh allora sappi..." cominciai, ma lui mi afferrò i fianchi e mi bloccò le labbra con uno sguardo.
"Non è di questo che sto parlando Kim" mi disse scandendo bene le parole.
"E allora cosa?" dissi spingendolo indietro.
"Beh forse dovremmo sederci" e così facemmo.
Ci sedemmo sul grande divano bianco al centro del suo salone e incrociai le braccia al petto in attesa delle sue parole.
"Beh io ho tradito J il giorno della nostra prima VERA litigata. Avevamo discusso di brutto e così sono andato al bar più lontano possibile e... Lì ho incontrato tua sorella. Abbiamo parlato mi ha conosolato. Ma la cosa che mi ricordo di  più di quella sera è che abbiamo bevuto tanto e poi..." Cominciò il suo racconto e si buttò all'indietro con la schiena quasi sdraiandosi sul divano.

5 Minuti dopo.
 
"TI CONVIENE SCAPPARE VELOCEMENTE PRIMA CHE TI TIRI UN PUGNO!" Ero in preda alla rabbia. La parte di me furiosa e vendicativa era saltata fuori di getto e l'altra -la parte buona- non riusciva più a placarla.
"Kim calmati!" esclamò Louis indietreggiando, ma fu bloccato dal tavolo.
"Calmarmi?! Scherzi vero?" sputai irata.
"Non l'ho fatto apposta!" replicò lui esasperato.
"Non l'hai fatto apposta. Non l'hai fatto apposta?! Tu metti una ragazza incinta e tu giustifichi dicendo che NON LO HAI FATTO APPOSTA?!" 

 
CIAAAAAAO CICCINI. ECCOMI QUI. CERTO CHE CAPITANO TUTTE QUI EH.
Mi sono emozionata scrivendo questo capitolo, giuro. Allora che dire? Niente.
Spero vi sia piaciuto e che lasciate una recensione.
With Love MANDY <3
  
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