- “Zoom zoom!” ripeteva ossessivamente una vecchia rimbambita con i capelli a mo’ di sedano. “E’ l’unica cosa che i giovani sanno fare! Discoteca e zoom zoom!”
- “Oh non si agiti!” accorse Filia porgendo della canfora sotto il naso della vecchia.
- “No, no! Non mi agito! Zoom zoom! Io non mi agito mai! Non faccio zoom zoom io! Non sono quella squinternata di Naga!” Rammentò l’anziana aspirando la canfora per rilassarsi.
- Filia si strinse in tristezza: “Purtroppo il signor Gourry è così innamorato di lei!”
- “Zoom zoom…innamorato un corno!” Esclamò Aqua gettando la canfora ovunque. “Quand’è che avrò nella mia casa quella sciagurata cagnetta?!”
- “Tra due ore…almeno così ha detto!” disse la domestica impacciata a levare la canfora dalla moquette.
- “Tra due ore zoom zoom!” ricominciò Aqua: “E’ il momento della nostra preghiera!”
- “Ma sto pulendo proprio il pavimento…” piagnucolò Filia.
- “Per la Madre di Oceano, ora vieni subito a pregare con me che è più importante accaparrarsi un po’ di santi in paradiso che pulire quello schifo!”
- Filia si avvicinò affranta.
- Aqua proruppe: “Preghiamo!!!”
- Poi cadde in catalessi.
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- “Come ho fatto ad essere così stupida da accettare!” Si continuava a ripetere Amelia mentre il suo aereo sfrecciava per i cieli verso la casa della famiglia Gabriev. “Era meglio la prigione che questa trappola mortale! Mi scopriranno subito, quella Naga dev’essere pazza!”
- I suoi pensieri vennero interrotti da una hostess che la avvicinò: “Gradisce qualcosa signorina?!” sorrise costei con fare affabile.
- “No, grazie mille” ribatté Amelia serenamente.
- “NO?! NO?! Ecco, io faccio tutto per lei!!! Le pulisco il seggiolino, la avverto di allacciare le cinture, penso 24 ore su 24 a lei! E come sono ricompensata?!?! Con un NO!!! Non le piace nulla di quello che faccio?!?!?” esplose improvvisamente la donna mentre una tinta di follia le impregnò il viso: “Forse gradirebbe un paio di guanti fatti a mano!!!” ringhiò con gli occhi di una scrofa inferocita.
- “No…” sibilò Amelia in preda al terrore, mentre la donna accanto a lei le vomitò a dosso per lo spavento. La povera ragazza guardò la hostess come a dire: vede che cosa ha fatto. Ma nessuna parola uscì dalle sue labbra.
- “Ecco, vedi cosa hai fatto!!!” urlò la hostess in preda all’insania.
- Così dicendo se ne andò in pompa magna verso la cabina di pilotaggio. Amelia puzzava da morire, ma pregava allo stesso tempo di non doverla rincontrare nuovamente.
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- Anche Filia e Aqua pregavano: “Oh grande Oceano! Fai morire quella zoom zoom di Naga!”
- La domestica sospirò appena: “Ma non dovremmo perdonarla e non chiedere la sua morte?!”
- “Non voglio mica finire all’inferno per ipocrisia!” proruppe la vecchia: “Sa fare solo zoom zoom, che altro dovrei chiedere?!”
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- “Un taxi per favore!” supplicò Amelia al banco informazioni dell’aeroporto.
- “Non penso che una puzzona come lei avrebbe i soldi per pagarlo.” Osservò Mazenda adetta al bancone informazioni.
- “Me lo potrebbe chiamare per favore, fuori non ce ne sono!”
- “Saranno scappati per il puzzo da fogna.” Considerò con fare saggio l’impiegata.
- “Questo viaggio è un vero disastro!!!” piagnucolò la ragazza cercando di sistemarsi il turbante color oro-finto che aveva in testa.
- “NAGA!” un’ombra le si rivolse dalle spalle. Amelia si voltò in preda allo shock!