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Autore: _L_Black_    09/02/2012    1 recensioni
 Quando Sirius diventa Grifondoro nella scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, per Orion e Walburga, Regulus diventa la loro unica salvezza per tenere alto il nome della famiglia Black.
è una sera d'estate quando Sirius scappa di casa, lasciando il fratello Regulus nelle grinfie dei genitori.
E poi si torna alla vita di tutti i giorni, amici, amori e decisioni importanti.
Cosa succederà quando i due fratelli non saranno più tali? 
Sirius diseredato e Regulus nascente mangiamorte
Ti volevo bene, davvero.
 
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Capitolo 4 – Buon compleanno Sirius

 Regulus

Due giorni erano passati da quando Josirée Margaret Edwards era entrata a far parte dei miei pensieri.
Di lei non mi ero mai accorto negli anni prima, forse perché era così intenta a studiare che non ci facevo caso.
Ma quel sorriso, indimenticabile.
Un giorno, quando avevo dieci anni, Sirius mi disse: “Ricordati, Reg...le donne che leggono sono quelle che ti conquistano”.
L’aveva detto quando aveva visto James Potter correre dietro a Lily Evans.
Aveva ragione, oh si.
Josirée era il sole in un giorno d’inverno che con un solo raggio, ti scaldava.
Passavo le mattinate a pensare a lei, quando avevamo lezione con i Corvonero, facevo di tutto pur di stare dietro di lei e guardarla scuotere i capelli, ridere alle battute insulse dei professori.
Il pomeriggio andavo in biblioteca per vederla studiare e la sera, mi sedevo in un posto buono dove poterla osservare meglio anche quando mangiava.
Barty diceva che stavo diventando ossessionato da quella ragazza di cui sapevo soltanto il nome.
Ma non m’importava.
Josirée Margaret Edwards era la mia aria personale.
Volevo parlarle, volevo sentire cosa passasse per la testa di quella ragazza volevo sentire la sua risata solo per me, sentirla mia.
Avevo deciso di parlarle.
Sarei andato in biblioteca e le avrei parlato, lei si sarebbe voltata e mi avrebbe parlato.
O almeno speravo che mi rivolgesse la parola.
Avevo la strana paura che lei mi avrebbe mandato via senza neanche ascoltarmi.
Quel giorno, avevamo lezione con i Corvonero, Incantesimi stava diventando a poco a poco la mia materia preferita.
Entrai in classe e quando vidi che il posto accanto a Josirée era vuoto, non riuscii a trattenermi dallo stare accanto a lei.
Mi avvicinai a lei, lasciando Narcissa nello stupore più assoluto.
<< Ciao >> dissi sorridendole. << Posso sedermi qui? >> chiesi speranzoso.
Josirée alzò lo sguardo verso di me e sorrise, spostò le cose che aveva poggiato sul banco.
<< Certamente, Regulus >>
Rimasi un attimo di stucco e mi sedetti, felice che lei si ricordasse il mio nome.
Mi affrettai a sedermi e quando entrò il professor Vitious, la guardavo di sottecchi per non essere preso in flagrante.
Mi serviva guardarla per stare bene.
Aria.
Lei era la mia aria, e non smettevo mai di ripetermelo.
Tuttavia, quando alzò lo sguardo verso di me rimasi un attimo in bilico sul filo che portava dallo stupore all’imbarazzo.
Distolsi subito lo sguardo a malincuore, vedere i suoi occhi era la cosa che più mi piaceva.
<< Sai Regulus, sei buffo quando ti imbarazzi >> commentò lei ridacchiando a bassa voce.
Alzai lo sguardo verso di lei e sentendo la sua risata, non potei fare a meno di ridere anche io.
<< Io? Buffo? Credo che tu mi abbia scambiato per mio fratello >> dissi con un sorriso beffardo.
Josirée ridacchiò e si alzò con i libri in mano.
Mi guardai attorno finalmente, tutti si stavano alzando dopo che la campanella era suonata. Sospirai e mi alzai anch’io, pronto per andare a Cura delle Creature Magiche.
Quando la vidi avvicinarsi alle amiche, capii che la magia dell’ora di Incantesimi era ufficialmente finita.
Uscii dall’aula alla ricerca di Narcissa.
Quando la vidi era appoggiata al muro e mi guardava così male che credevo di aver ucciso qualcuno.
<< Ehm...tutto ok? >> chiesi non appena mi avvicinai.
<< Mi hai lasciata sola accanto a Derek Kirke! Sai oggi di cosa sapeva il suo alito?! Di cipolle marce! Perché cavolo ti sei seduto vicino a quella Corvonero?! >> disse furibonda.
“Perché mi piace”.
Pensai istintivamente, ma non lo dissi, se l’avrei detto, Narcissa mi avrebbe dato le spalle.
Feci spallucce.
<< Non lo so, sai è una delle studentesse più brave, volevo copiare da lei così da non dover stare per forza a sentire Vitious >> dissi sperando che ci credesse.
L’espressione di Narcissa si addolcì e mi prese per mano.
<< Andiamo, scemo. Sai per un attimo ho creduto che ti piacesse >> disse Narcissa sorridendo. Sembrava davvero che avesse paura che mi poteva piacere quella Corvonero.
<< Non dire sciocchezze >> dissi ridacchiando debolmente.
Lei mi guardò e mi sorrise. << Domani andiamo insieme alla festa di Lumacorno? >>
Annuii senza aggiungere altro, non volevo andare con lei ma ormai era tardi per chiederlo a Josirée, con molta probabilità, lei sarebbe andata con qualcuno della sua casa.
Perché solo un idiota poteva lasciarsela scappare.
Narcissa sorrise e insieme andammo fuori per la lezione.
Quella sera a tavola non si parlava altro che del Quidditch, i provini per ogni squadra delle case sarebbero iniziati da li a qualche giorno.
Narcissa si sedette accanto a me e iniziò a parlare di cosa potevamo fare il giorno dopo, visto che era sabato e ancora non potevamo andare a Hogsmeade.
Non vedevo l’ora di tornare a Hogsmeade, sarebbe stato bello passeggiare per le strade del villaggio con Josirée.
Annuivo ad ogni parola di Narcissa mentre guardavo il mio piatto pieno. Quella sera non avevo molta fame e solo Sirius sapeva il perché.
Il giorno dopo, sarebbe stato il suo compleanno.
Lui, ovviamente ne era felice.
Ed io?
Ed io lo rivolevo come fratello per festeggiare il suo compleanno.
Volevo saltargli sulle spalle e urlargli: “Auguri Grifone”.
Lo facevo ogni anno, ogni anno prima di partire per Hogwarts passavo a Diagon Alley e gli compravo un regalo.
Tutto di nascosto, solo perché i nostri genitori non gli regalavano mai niente il giorno del suo compleanno e non volevano che io lo facessi.
Sospirai e alzai lo sguardo, rimanendo piacevolmente stupito.
Josirée mi stava guardando con lo sguardo di chi voleva fare qualche domanda.
Abbassò subito lo sguardo mentre io continuavo a guardarla sorpreso.
Poi il mio sguardo cadde casualmente su Sirius, che mi guardava con un sorrisetto. Qualcosa mi fece pensare che aveva capito tutto quanto.
Mi alzai di scatto e uscii fuori dalla Sala.
Troppa gente.
Avevo voglia di stare da solo.
Sospirai e andai nel dormitorio dove mi aspettava un bel letto vuoto e tranquillo.
Mi stesi sul letto e mi addormentai.
Il giorno dopo venni svegliato da alcune urla che provenivano dalla Sala Comune.
Mi alzai ancora intontito e mi vestii, corsi in Sala Comune, ritrovandomi davanti agli occhi Narcissa che urlava contro Barty.
Mi avvicinai alla sua compagna di stanza con gli occhi fissi sulla scena, la ragazza di nome Elizabeth tifava per Narcissa, urlando il suo nome come una forsennata.
<< Scusa ma, cos’è successo? >> chiesi stupito.
<< Narcissa sta litigando con Crounch per via della Newell perché quest’ultima ha dato della Psicopatica a Narcissa perché...beh per Black, ovviamente. Crounch si è messo in mezzo e ora...beh lo vedi da solo >> mi rispose Elizabeth senza neanche guardarmi.
<< Black? >> chiesi stupito.
La ragazza si voltò verso di me e da come mi guardò, capii che non mi aveva riconosciuto. La guardai attendendo che mi spiegasse esattamente cosa io c’entrassi in quella storia.
<< R-Regulus n-non c-credevo c-che f-fossi t-tu >> iniziò a balbettare la ragazza mentre diventava rossa come un pomodoro.
<< Allora? >> l’incalzai, impaziente di sapere.
<< Reg! >>
Sia io che Elizabeth ci voltammo verso Keope che ci guardava facendo un sorrisetto strano.
<< Arrivi giusto in tempo sai? >> disse Keope mentre si avvicinava lentamente a me.
Sia Barty che Narcissa smisero di parlare e iniziarono a fissare me e Keope.
La ragazza si avvicinò sempre sorridendo e mi abbracciò senza un valido motivo, non ricambiai l’abbraccio, ero troppo stupito da tutto quello che stava accadendo.
<< Spero abbiate una vita felice voi due. Ma certo, tu non lo sai...sarebbe ora che tu sappia la verità >> mi sussurrò all’orecchio.
<< Bastarda! >> urlò Narcissa.
Mia cugina si buttò addosso a Keope e le due iniziarono a lottare come mai avevo visto nella mia vita a scuola.
Barty tentò di staccare Keope dalle grinfie di Narcissa mentre io facevo altrettanto con mia cugina.
<< Cissy, calmati >> le urlai mentre la staccavo.
Narcissa si dimenava tra le mie braccia, guardava in cagnesco Keope mentre quest’ultima, tra le braccia di Barty continuava a sorridere mentre ci guardava.
<< Attento Black, potrebbe piacergli il fatto di stare tra le tue braccia >> esclamò Keope ghignando.
La ignorai e portai Narcissa fuori dalla Sala Comune dove quel silenzio delle segrete, mi diede un senso di tranquillità.
Narcissa si appoggiò al muro mentre vedevo che la rabbia la stava mangiando viva.
Mi avvicinai a lei, non sapendo cosa fare, l’abbracciai, come se il mio gesto potesse farla calmare.
Narcissa ricambiò l’abbraccio mentre le lacrime le rigavano le guance rosee.
<< Adesso con calma, mi spieghi tutto >> le sussurrai mentre le accarezzavo i capelli.
Narcissa scosse la testa e si staccò dal mio abbraccio, la guardai stupito mentre si rimetteva a posto i capelli e si asciugava le lacrime con la manica della sua maglietta.
<< No, non puoi saperlo, ci vediamo stasera per la festa del Lumaclub >> sentenziò lei mentre tornava a passi svelti in Sala Comune.
La guardai andar via sorpreso del suo comportamento e me ne andai in Sala Grande.
La sera arrivò in fretta e mentre mi aggiustavo la cravatta, pensai al momento in cui Narcissa si era staccata dal mio abbraccio.
Non l’aveva mai fatto da quando eravamo nati.
Ogni volta che ci abbracciavamo, ci rimanevamo le ore appesi l’uno all’altra, Bellatrix una volta ci disse anche che potevamo sposarci.
Feci un mezzo sorriso, ricordando la faccia sorpresa di Narcissa al suono delle parole della sorella.
Scesi in Sala Comune e attesi pazientemente l’arrivo di Narcissa.
Nella sala, c’erano Keope e Barty che parlavano, forse dell’accaduto della mattina visto che stavano litigando ma non rimasi molto a fissarli visto che stavo pensando a quando avrei visto Sirius.
In tasca avevo un pacchetto regalo per lui, l’avevo comprato mesi prima perché pensavo che potesse piacergli, ma dopo la sua fuga, non ero sicuro di volergli parlare.
Narcissa scese in quel momento, aveva un vestito a maniche corte nero, al collo il ciondolo con lo stemma dei Black, solo le donne lo avevano.
Si avvicinò a me sorridendo, la presi sottobraccio e assieme uscimmo dalla Sala Comune.
Lei non parlava, aveva lo sguardo fisso a terra mentre camminavamo, io la guardavo di sottecchi, aspettando che la sua voce squillante disse qualcosa.
Ci mettemmo poco ad arrivare nell’ufficio di Lumacorno, era piuttosto vicino alla nostra Sala Comune. Ad accoglierci, fu proprio Lumacorno con il suo solito sorriso, sia io che Narcissa sorridemmo cordiali mentre entravamo.
Con lo sguardo, cercavo Sirius per dargli il mio regalo, anche se mi vergognavo a parlargli.
Appena lo vidi rimasi immobile, fisso nel punto dov’ero.
Narcissa andò a parlare con la sua amica Elizabeth e le due iniziarono a guardarmi.
<< Ma guarda un po’ chi si vede. Due volte in due giorni, signor Black mi stupisce >> disse una voce inconfondibile alle mie spalle.
Mi voltai sorridendo, ritrovandomi davanti agli occhi Josirée Edwards in tutta la sua bellezza.
Aveva i capelli neri raccolti in una treccia di lato e un vestito a mezze maniche blu scuro e dei tacchi non troppo alti.
Era davanti a me e sorrideva.
Le sorrisi di rimando e mi avvicinai a lei.
<< A me stupisce il fatto che lei mi stia parlando, signorina Edwards >> dissi con un sorriso.
<< Perché non dovrei parlarle? In fondo ora è diventato il mio compagno di banco a incantesimi, sbaglio forse? >> mi chiese sorridendo per poi bere un sorso dal bicchiere che aveva in mano.
<< Non sbaglia affatto, signorina Edwards >> le risposi continuando a sorridere.
Si…mi piacevano le feste del Lumaclub.
<< Beh, spero che parleremo più spesso signor Black, dato che a quanto ho visto è un ragazzo che ha la lingua per parlare >> disse lei ghignando.
Ridacchiai a quelle parole, si doveva essere accorta di quando la fissavo intensamente ogni giorno.
<< Ovviamente parleremo molto spesso, signorina Edwards >> dissi sorridendole.
Lei sorrise e mi porse la mano.
La presi istintivamente e lei mi guidò nel bel mezzo della pista da ballo.
Iniziammo a ballare senza dire una parola, ci guardavamo soltanto negli occhi e a me non dispiaceva immergermi in quegli occhi castani.
Quando arrivò un ragazzo accanto a noi, ci fermammo e Josirée lo guardò sorridendo.
No.
Non volevo che sorridesse a qualche altro ragazzo oltre me.
<< Josy, dobbiamo andare Vitious non vuole che stiamo così tanto tempo fuori >> disse il ragazzo scrutandomi.
<< Vero, è sempre fissato con gli orari quell’uomo >> mormorò Josirée mentre si staccava da me. << Beh signor Black, è stato un piacere ballare con lei stasera, se vuole scusarmi...me ne vado come Cenerentola >> disse Josirée ridacchiando.
<< Cenerentola? >> chiesi confuso.
Josirée lanciò un’occhiata al ragazzo accanto e assieme scoppiarono a ridere.
<< Te lo spiegherò un giorno, Reg...Oh si >>
Sorrise e se ne andò.
Rimasi un attimo incantato a guardarla andar via prima di andare a cercare Narcissa.
La cercai dovunque, in ogni parte dell’ufficio di Lumacorno.
Appena vidi l’amica di Narcissa, mi avvicinai in fretta e la fermai.
Stava ballando con un ragazzo di Corvonero e stavano ridacchiando su qualche battuta stupida fatta sicuramente da lei.
<< Hai visto Narcissa? >> chiesi iniziando a preoccuparmi.
Lei annuì e mi guardò negli occhi. << è tornata in Sala Comune >>
<< Oh...grazie >> mormorai mentre mi allontanavo.
Donne, pensai mentre andavo a sedermi alla prima sedia libera che trovai. Perché era andata via? Che bisogno c’era? Mi chiedevo continuamente mentre guardavo le coppie ballare.
Quando vidi Sirius ballare assieme ad una ragazza di Grifondoro, mi ricordai del regalo e scattai subito in piedi. Non aveva la giacca e quando vidi Remus Lupin che l’aveva in mano, non potei fare a meno di avvicinarmi.
Lupin lasciò la giacca su una sedia e si mise a ballare assieme ai suoi amici e mentre tutti erano distratti, presi la giacca.
 
“Proprietà di Sirius Black. Se la rubi sei fregato”
 
Alzai gli occhi al cielo e misi il pacchetto nella tasca, poi mi avviai all’uscita, ripensando all’anno precedente, quando gli diedi il regalo al tavolo dei Grifondoro.
<< Signor Black, va già via? >> mi chiese Lumacorno quando mi vide uscire.
<< Oh si, buonanotte >> dissi sorridendo.
Lanciai un’ultima occhiata verso Sirius. Vidi che aveva preso la giacca e aveva trovato il regalo, lo scartò e sorrise cercandomi tra la folla ma ormai ero già fuori dalla porta.
 
Buon compleanno Sirius.

Sirius

 
Tre giorni.
Tre giorni erano passati da quando Mary McDonald era diventata la parte più bella della giornata.
Mi piaceva star li a parlare con lei per qualsiasi cosa era piuttosto divertente guardarla alzare gli occhi al cielo e contraddirmi un secondo dopo.
Ghignavo ogni volta che si lamentava quando la chiamavo “Bambola”.
Quando avevo undici anni, dissi a Regulus una frase stupida: “Ricordati, Reg...le donne che leggono sono quelle che ti conquistano”.
L’avevo detto non appena avevo visto come si comportava James con Lily, ma quando vidi Mary, pensai che quella frase mi rispecchiasse molto più di quanto pensassi.
Mary era come un sempreverde, sempre bella senza cambiare mai.
Passavo tutto il tempo a guardarla, a intromettermi nei suoi discorsi solo per vederla voltare lo sguardo su di me per mandarmi gentilmente a quel paese.
Un bel paese se mi ci mandava lei.
James ghignava ogni volta che parlavo di lei, Remus alzava gli occhi al cielo per nascondere un sorriso e Peter mi guardava affascinato.
Quella mattina di venerdì, stavo andando a Pozioni sorridendo, da quando avevo conosciuto Grace mi faceva piacere andare a lezione, avevamo insieme anche Erbologia, solo che non me n’ero mai accorto, mi sedevo ogni volta accanto a lei, un po’ per far ingelosire Mary che mi guardava male, un po’ per farmi qualche risata con quella ragazzina.
Appena entrai in aula, vidi Mary che parlava con Lily forse di James visto che quella mattina a colazione quest’ultimo le aveva chiesto di nuovo di uscire.
Quando salutai la classe con il mio solito buongiorno, Lily e Mary si voltarono verso di me per guardarmi ma senza rispondere.
<< Bonjour Sir >> mi rispose Grace sorridendo.
Le sorrisi e mi andai a sedere accanto a lei. Stava leggendo un libro nell’attesa dell’inizio della lezione, guardai la copertina storsi il naso con suo grande disappunto.
<< Come fai a credere a quelle baggianate di Divinazione? >> chiesi guardandola.
<< Credere di poter controllare il futuro è la cosa che più vogliamo, non lo sapevi? >> mi rispose senza distogliere lo sguardo dal libro.
La guardai e mi soffermai a pensare alla sua frase.
Non aveva tutti i torti, in fondo non mi dispiaceva sapere cosa sarebbe successo nel mio futuro o nel futuro di Regulus.
Reg.
Volevo sapere cos’avrebbe fatto nel suo futuro, se avrebbe seguito i sogni dei nostri genitori o se avrebbe seguito il suo istinto, perché sapevo che lui era un bravo ragazzo.
<< Sirius? Ci sei? >> disse Grace mentre mi schioccava le dita davanti agli occhi.
Mi risvegliai dal mio sonno ad occhi aperti e la guardai sorridendo apprensivo.
<< Si, ci sono, scusa >> dissi guardandola negli occhi.
Grace tirò un sospiro di sollievo e mi guardò sorridente, mi voltai verso Mary che mi guardava male mentre Lily le parlava, quando quest’ultima notò a chi era rivolto lo sguardo dell’amica, si voltò verso di me guardandomi con aria inespressiva mentre tornavo a guardare il libro di Grace.
<< So che domani è il tuo compleanno >> disse Grace pensandoci.
<< Come lo sai? >> chiesi stupito.
Grace con un cenno del capo indicò Mary e Lily, mi voltai verso le due ragazze che di rimando, distolsero lo sguardo e tornarono a parlare.
<< Le ho sentite parlare poco fa su domani >>
<< Oh, interessante e cos’altro hanno detto? >> chiesi impaziente.
<< Scordati che ti dirò altro, Black...devi seguire il corso del destino, non posso dirtelo io >> mi rispose facendomi la linguaccia.
<< Comincio a non sopportare il tuo amato destino >> bofonchiai contrariato.
Grace ridacchiò e chiuse il libro, segno che il professore era già entrato.
<< Bene ragazzi, oggi studieremo l’Amortentia, chi sa dirmi cos’è? >> chiese Lumacorno guardando la classe.
Grace e Lily furono le prime ad alzare la mano.
<< Signorina Moldian? >> disse Lumacorno indicando Grace.
Grace si mise più comoda sulla sedia e guardò il professore con cortesia.
<< L’Amortentia è il filtro d’amore più...>>
<< Scusi il ritardo, professore >> dissero James, Remus e Peter insieme non appena sbatterono la porta.
Avevano il fiato corto e non potei fare a meno di ghignare mentre li salutavo con la mano.
<< Qualcuno ha deciso di spegnere le nostre sveglie >> disse Remus guardandomi.
Gli mandai un bacino e Grace ridacchiò silenziosa.
<< Certo signori, andatevi a sedere ai vostri posti. Diceva, signorina Moldian? >> chiese Lumacorno mentre si voltava di nuovo verso Grace.
<< Dicevo, è il filtro d’amore più potente al mondo, ha un odore diverso per ognuno di noi rispetto alle cose che più ci piacciono >>
<< Esatto signorina Moldian, vieni qui e dicci cosa ti piace di più >> esclamò Lumacorno sorridendo.
Grace si alzò lentamente e si avvicinò al bancone di Lumacorno dove c’era un pentolone che conteneva l’Amortentia.
<< Io sento, l’odore dei libri appena comprati >> disse ispirando bene. << Menta e... >> continuò mentre continuava a ispirare quella pozione << E odore di arancia rossa >> disse come in trans.
Lumacorno le schioccò le dita davanti agli occhi e Grace tornò tra il mondo reale per andarsi a sedere.
<< A chi pensavi eh? >> le sussurrai non appena tornò a sedersi.
Grace mi diede una spinta scherzosa e tornammo a fissare il professore.
<< 10 punti a Tassorosso, torniamo alla lezione >> disse Lumacorno facendo l’occhiolino a Grace.
Finita la lezione, ci avviammo verso Erbologia, io e Grace continuammo a parlare del più e del meno, scoprii che anche lei era stata invitata alla festa di Lumacorno il giorno dopo ma non voleva andarci.
<< Che ne dici se vieni con me e gli altri alla festa? >> le chiesi sorridendo.
<< Con i Malandrini? >> chiese stupita.
<< Non mordiamo sai? >> risposi beffardo.
Grace rise e annuì sorridendo.
Quella sera, a cena Remus mi rinfacciava il fatto di avergli spento la sveglia, James fissava Lily con il suo solito sorriso stupido.
<< E se la invito alla festa di Lumacorno? >> disse sorridendo mentre la fissava.
<< Si, così poi ti risponde con la stessa frase >> dissi ghignando.
<< Cioè? >> rispose lui, ridestandosi dai suoi pensieri.
Io e Remus ci guardammo e ghignammo. << Direbbe: No, Potter, smettila di ripeterlo, è inutile che me lo chiedi >> dicemmo in coro.
James ci guardò male e noi ridacchiammo, voltai lo sguardo verso il tavolo di Corvonero e notai una ragazza che fissava il tavolo di Serpeverde con uno sguardo strano, mi voltai verso il tavolo di mio fratello e notai che lui guardava quella ragazza.
Appena si accorse del mio sguardo, sorrisi malizioso, finalmente Regulus si era trovato una ragazza degna di un Black. Regulus si alzò di scatto ed io tornai a parlare con i miei amici.
La mattina dopo, un mormorio accanto al mio letto mi svegliò dal mio appuntamento notturno con Mary nei miei sogni.
<< Pronti? Via >> sussurrò James.
<< Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Felpato, tanti auguri a te >> cantarono in coro i miei amici.
Mi misi a sedere e guardai la scenetta sorridendo.
James aveva un pasticcino con una candelina in mano e me la porse sorridendo.
<< Esprimi un desiderio, Felpato >> disse Remus sorridendo.
Espressi il desiderio di avere Mary tutta per me, almeno quel giorno e soffiai la candelina, continuando a pensare a lei.
I miei amici applaudirono ed io gli sorrisi, Remus prese un pacchetto e me lo porse, lo aprii impaziente, trovandomi davanti una cornice con la nostra foto del primo anno.
Mi alzai e li abbracciai senza dire altro, mi piaceva il mio compleanno.
Mi vestii e scesi in Sala Comune dove c’erano tutti quanti, chi parlava di Hogsmeade, chi dei compiti, io invece mi sentivo così felice che sarei saltato sui tetti a giocare a scacchi con un fantasma.
Delle braccia mi circondarono la vita e mi voltai sorpreso, Mary mi stava abbracciando e mi sorrideva.
<< Buon compleanno Sirius >> disse sorridendo e si alzò in punta di piedi per darmi un bacio sulla guancia.
Tornò dalle sue amiche che parlavano della festa di Lumacorno.
Rimasi un attimo a fissarla per poi ridestarmi e andare con i miei amici a fare colazione.
Il pomeriggio lo passai in giro per Hogwarts con i miei amici che non la smettevano di fare battute stupide per farmi ridere.
La sera arrivò in fretta e il mio desiderio di stare con Mary non si era avverato, ma mi aveva fatto piacere sentire i suoi auguri quella mattina.
Mi sistemai la cravatta e scesi in Sala Comune dove c’erano tutti i miei amici.
<< Vado a prendere Grace, ci vediamo alla festa >> dissi salutandoli con un cenno del capo.
Mi avviai verso la Sala Comune dei Tassorosso e aspettai fuori pazientemente che Grace uscisse.
10 minuti.
30.
40.
Quando un ragazzo uscì dalla Sala Comune, lo fermai.
<< Mi chiami Grace Moldian, per favore? >> chiesi gentilmente.
Il ragazzo annuì e rientrò nella Sala Comune, riuscì poco dopo guardandomi.
<< Grace dice che alla festa non ci va perché...beh non l’ho capito perché >> disse il ragazzo pensandoci.
Sospirai e notai che la porta era ancora aperta, entrai nella Sala senza che il ragazzo riuscisse a fermarmi, la Sala Comune dei Tassorosso era piuttosto carina e ma non ci feci molto caso, vidi Grace seduta a un divano che mi guardava stupita, accanto a lei c’era un’amica che aveva lo stesso sguardo.
<< Grace Moldian, preparati e vieni con me, ORA! >> dissi alzando la voce.
<< No, non voglio, non conosco nessuno... >>
<< Conosci me >> l’interruppi. << E questo basta e avanza. Ora preparati o ti porto vestita così alla festa >>
La sua amica la prese per mano e la portò nella loro stanza. Nell’attesa mi sedetti su un divano, tutti i ragazzi presenti mi guardavano stupiti ma non ci facevo caso.
10.
20.
30 minuti erano passati da quando Grace era scomparsa su per le scale del suo dormitorio.
Almeno ero sicuro che si stesse preparando e la cosa mi faceva piacere.
Dopo un po’ scesero e rimasi piacevolmente sorpreso nel vedere Grace con i capelli sciolti e ricci e un vestito senza maniche rosa.
<< Andiamo? >> disse sbuffando.
Le sorrisi e la presi sottobraccio, uscimmo dalla Sala Comune, diretti all’ufficio di Lumacorno.
Rimanemmo in silenzio fino a quando non arrivammo alla festa.
Dentro c’era già chi stava ballando, Mary stava bevendo della burrobirra assieme a Lily, appena entrai con Grace mi guardò male ma Lily la fece tornare in se.
<< Balliamo un po’? >> chiesi a Grace sorridendo.
Lei annuì impercettibile, andai a lasciare la giacca a Remus e ci buttammo in pista.
<< Come mai ci avete messo tanto? >> chiese James sorridendo.
Grace arrossì senza dir nulla ed io alzai gli occhi al cielo, ridacchiando.
<< La mia sorellina >> dissi mentre abbracciavo Grace, quest’ultima mi guardò stupita ma non ci feci molto caso. << Ci ha messo un eternità per vestirsi >>.
<< Ooh, capisco, donne >> esclamò James ridendo.
Voltai lo sguardo verso Regulus che ballava con la ragazza di Corvonero, sorrisi vedendolo felice tra le braccia di quella ragazza.
<< Mary ti sta guardando talmente male che tra poco t’incenerirà >> mi disse Remus all’orecchio.
Mi voltai verso Mary e ghignai.
Lei voltò lo sguardo verso Lily ma ormai l’avevo vista che mi guardava, mi voltai verso Grace e iniziammo a ballare.
<< Ti dispiace se ti lascio tra le braccia di Remus? >> chiesi speranzoso.
Grace arrossì e annuì sorridendo. << Vai e conquistala, Black >> mi disse facendomi l’occhiolino.
Mi staccai da lei e andai da Mary che continuava a parlare con Lily.
<< Permette questo ballo, signorina? >> chiesi porgendo la mano a Mary.
Lily alzò gli occhi al cielo e si allontanò per lasciarci da soli. Mary non prese la mia mano, incrociò le braccia al petto guardandomi negli occhi.
<< La Tassorosso non ti soddisfa più, Black? >> chiese con aria di sfida.
<< La Tassorosso, come la chiami tu, è la mia migliore amica >> dissi alzando il sopracciglio sinistro. << E ha un nome, si chiama Grace Moldian. Preferirei che lo usassi >> dissi guardandola.
<< Assurdo! >> esclamò guardandomi << Tu non sei fatto per avere amiche femmine, tu sei fatto per fartele le ragazze! >> continuò guardandomi male.
<< Ok, adesso sono io che non capisco >> dissi confuso.
<< Lascia perdere >>
Fece per andarsene ma la presi per il polso, facendola voltare verso di me.
<< Lasciami Black >> ringhiò.
<< No, finché non mi spieghi il tuo discorso >> dissi serio.
Lei mi guardò negli occhi e per un attimo mi ci persi.
<< è che, insomma...non mi piace che...ecco, è una Tassorosso, non è della nostra casa, insomma è una nemica >> disse balbettando.
<< Lei? Nemica? Mary ma hai fumato? >> chiesi provando a non ridere. << Di la verità, Bambolina, sei gelosa >>
<< NON sono gelosa, Black >> disse incrociando le braccia al petto come una bambina. << E non chiamarmi Bambolina >>
<< Certo >> ridacchiai << Allora, ti lascio ai tuoi pensieri, Bambolina >> mi avvicinai al suo viso, dandole un bacio sull’angolo della bocca.
Lei rimase li, imbambolata mentre io andavo a prendere la mia giacca per andarmene.
Cadde un pacchetto dalla tasca e lo presi, lo aprii e dentro c’era una ricordella con un biglietto.
 
Ricordati di tuo fratello, buon compleanno Sirius.
 
Ridacchiai e lo cercai tra la folla ma se n’era già andato.
Sorrisi e mi misi la giacca con dentro la ricordella e il biglietto.
 
Grazie Reg.
  
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