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Autore: Medy    09/02/2012    2 recensioni
Ultimo anno ad Hogwarts,e la nostra Hermione Granger è tornata più decisa che mai a dare tutta se stessa. La vita nel mondo magico procede tranquillo, nessuna minaccia incombe sui nostri amici. Ma qualcosa è cambiato. O meglio qualcuno è cambiato. Malfoy. Cosa porterà questa trasformazione!? Un contrasto tra la ragione e il sentimento metterà in crisi l'erede purosangue e per di più il ritorno di un personaggio inaspettato metterà in crisi la dolce Hermione,che sarà costretta a fare una scelta che le cambierà la vita.
La mia prima fanfiction, con la speranza di colpire voi lettori! Grazie!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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“Malfoy… Malfoy….MALFOY” la voce di Blaise Zabini raggiunse Malfoy, che fu destato dal suo dolce sonno. Aprì gli occhi e si ritrovò il viso del compagno di stanza a pochi centimetri dal suo. “Cazzo Zabini, hai intenzione di baciarmi” Disse il rampollo gettando una mano sul viso dell’amico facendolo scostare. “Non sei il mio tipo… quindi non hai speranze con me” Rispose il moro sorridendo. Blaise Zabini ormai era abituato al caratteraccio dell’amico, lo accettava, perché i migliori amici fanno così, accettano i difetti piuttosto che i pregi. “Si… Cazzo … che ore sono!?”. Malfoy si alzò a sedere nel suo bel letto a baldacchino, aveva un gran mal di testa, causa della notte prima, passata a bere wisky incendiario con l’intera squadra di Quidditch. “ È quasi ora di pranzo. Ho detto a Piton di trovarti una scusa per giustificarti con gli altri Professori. “ Malfoy scrutò l’amico , poi senza dir altro si alzò dal letto e corse al bagno, una bella doccia lo avrebbe aiutato. “Non so che intenzioni hai Malfoy, ma Piton pensa che potresti giocarti l’anno se continui cosi. è iniziata da poco l’anno e già ti stai cacciando in guai seri. Rischi di rovinarti la media, di giocarti il ruolo di capitano e prefetto” . L e parole di Blaise arrivarono alle orecchie di Malfoy, ma non furono prese in considerazione. Quell’anno era iniziato come sempre, ma il serpeverde non aveva buone intenzioni. La sua fama di Rampollo sarebbe rimasta intoccabile, come la sua fama di amante perfetto e dannato, ma questo non avrebbe aiutato né i suoi voti e né i suoi ruoli di prefetto e capitano. Ma questo non importava a Malfoy che sembrava più impegnato a mettersi nei guai piuttosto che tirarsene fuori, l’amico di stanza ogni giorno gli ricordava che ormai le cazzate dovevano lasciarle ai novellini, e loro, invece , dovevano essere esempi per l’intera scuola, e non visti come bulli o teppisti, ma Malfoy amava essere ribelle, cosa che mandava su tutte le furie il padre, cosa che rendeva la situazione più allettante . Uscì dalla doccia poco dopo, e senza rispondere alle parole dell’amico si avviarono entrambi nella sala grande, pronti a consumare il pranzo. Non appena fecero il loro ingresso, il professor Piton lo raggiunse e lo prese da parte. “Malfoy, cosa hai in mente? Se continui così rischi…” ma non terminò il suo rimprovero perché il giovane Malfoy lo fulminò con lo sguardo “ La morale già me l’ha fatta il signor Zabini, può anche evitarlo. Risparmi il fiato per mio padre.. avrà voglia di ascoltare il suo cagnolino fedele. Ora se può scusarmi ho fame, e vorrei sedermi al tavolo con i miei amici” e senza aggiungere altro si divincolò dalla stretta del Professore che non seppe replicare, o meglio non volle farlo per non peggiorare la cosa. Il serpeverde si allontanò e si accomodò accanto ai suoi amici di sempre che intanto stavano consumando un pranzo sostanzioso. Zabini lo guardava di tanto in tanto. Era preoccupato per l’amico che non faceva capire i perché dei suoi comportamenti. Pensy lo guardava ammirata, da sempre innamorata di lui e da sempre, usata da Malfoy come passatempo nei momenti di noia, come ad esempio la sera precedente. Lei sperava che avrebbe accennato alla notte di sesso per lui, e amore per lei, trascorsa dopo la grande festa che l’intera squadra di Quidditch aveva partecipato, ma lui non le rivolse un solo sguardo, in parte anche perché non ricordava nulla, tanto meno con chi aveva dormito la sera prima. Il mal di testa e il gran senso di vomito, causati dalla sbornia, non gli fecero toccare cibo. Giocherellava con il suo timballo, senza proferire parola. Poi alzò lo sguardo e lo rivolse verso il tavolo dei Grifondoro, puntando il punto dove sedevano il solito trio. La Mezzosangue stava facendo la ramanzina a Lenticchia. E sfreggiato ridacchiava con la piccola Weasley. Il giorno prima ci aveva provato con la mezzosangue, solo per il gusto di farlo, e non per altro. L’aveva incontrata in biblioteca per caso, e aveva trovato divertente provocarla. Sorrise all’idea di loro due. Avrebbe causato scalpore in tutta Hogwarts e avrebbe fatto adirare il padre. L’unico erede di casa Malfoy con una mezzosangue? Avrebbe preferito altro ma non questo, avrebbe cambiato il testamento, esiliandolo per sempre da Malfoy Manor. Ma lui non era interessato a quella ragazzina, sempre china sui libri, senza nessun interesse verso le bellezze della vita. Sempre in disordine e mai curata bene. Con il fisico smilzo, senza le curve al posto giusto. Non solo era Mezzosangue, ma non ricopriva i canoni del Rampollo. Eppure rimase a fissarla per troppo tempo, tanto da far notare all’amico Zabini qualcosa che non andava. “ Non dirmi che sei innamorato della Mezzosangue!?” gli domandò lui divertito. In fondo era una domanda retorica, perché sapeva che Malfoy non solo non si sarebbe mai innamorato, ma per di più di una mezzosangue. “ Cosa impossibile. Però ieri ci ho provato” Rispose lui con nochalance, come se la cosa potesse essere vista come qualcosa di quotidiano. Blaise guardò l’amico stupito, e scoppiò in una fragorosa risata. “No, aspetta… spiegati meglio. Ci hai provato con la Granger?.... sei impazzito Malfoy. Qualcosa ti sta mangiando il cervello”. Aveva le lacrime agli occhi, non poteva pensare che il suo amico, che odiava non solo i Grifondoro solo perché appartenevano a quella casa, ma odiava soprattutto i Mezzosangue , visti come impostori, aveva tentato di sedurre una di loro, per di più la migliore amica del suo acerrimo nemico San Potter. Malfoy sorrise beffardo. “ Ogni tanto cambiare può farmi bene” rispose lui divertito. “Ok…. Ridammi il mio amico. Malfoy ritorna in te! È una mezzosangue e per di più Grifondoro! Se vuoi cambiare hai un’intera scuola che ti cade ai piedi” Zabini iniziava a preoccuparsi sul serio. Quando Malfoy si metteva in testa una cosa, era difficile che cambiasse idea. “ Le solite gallinacce interessate ai miei galeoni, piuttosto che…” si fermò, ricordando quello che aveva detto il giorno prima alla stessa Hermione. Da quando gli interessava piacere a qualcuna? Lui amava essere così, superficiale, bastardo e senza cuore. Lui un cuore non lo aveva e gli andava bene così. Poi rivolse nuovamente lo sguardo verso il tavolo dei Grifondoro e per un attimo non era poi tanto sicuro delle sue idee.
  
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