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Autore: FollowOneDirection    09/02/2012    3 recensioni
La storia parla di una ragazza di campagna nata e cresciuta nel Texas che si ritrova a dover affrontare contro la sua volontà l'ultimo anno di scuole superiori in Gran Bretagna per volere della madre.
Parte a malincuore e decisa a far passare quell'anno nella maniera più veloce. Ma presto le sembrerà che il tempo stia scorrendo troppo in fretta.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Qualcuno di voi si starà aspettando il lieto fine. Qualcuno di voi penserà che l’avrei rincorso, l’avrei baciato e sarebbe sbocciato l’amore. Non è proprio andata così quel giorno; lo rincorsi, ma lui non c’era, era già sparito.
“Nome?”
“Ashley Bookout.”
“Nella cella n°2.”
Ebbene sì, mi trovavo in carcere. Erano passati due mesi dal giorno in cui lo rincorsi, e le cose non erano proprio migliorate. Come mi avevano avvertito i ragazzi, stavo giocando col fuoco, e mi stavo anche bruciando. Diciamo che la situazione di Niall non era delle migliori, e c’era molto di più di quanto io osassi immaginare. Spacciava droga e spesso e faceva piccoli furti. La voglia di ‘salvarlo’ e di fare l’eroina mi aveva spinto a ritrovarmi io stessa nel giro. E non se ne esce facilmente. L’amore mi aveva reso cieca. Perché sì, quello che provavo nei suoi confronti era un amore smisurato, che a quanto pare, però, era a senso unico. Infatti eravamo amici di avventure, finivamo in carcere insieme ma ne uscivamo separati.
“Bookout?”
“Sì?” risposi da dietro le sbarre.
“Fuori, hanno pagato la cauzione.”
Sospirai. Mi fecero uscire dalla cella e mi tolsero le manette. Arrivai alla sala principale e vidi Louis appoggiato al bancone: mi guardò disperato. Uscimmo e ci dirigemmo in macchina senza parlare, ma sapevo che era questione di minuti prima che mi avrebbe parlato.
“Questa storia deve finire.”
Diretto, netto, preciso. Non una parola di più, non una di meno. Quattro parole veloci ed eterne.
“E’ la terza volta in due settimane che ti tiro fuori. Mamma e papà sospettano qualcosa e non ci vorrà molto prima che scoprano tutto. Inoltre i miei risparmi stanno finendo a furia di pagarti cauzioni su cauzioni.
Apprezzo il fatto che hai cercato di farti nuove amicizie, ma proprio loro dovevi frequentare? Avevi me e i ragazzi e adesso i ragazzi a malapena li saluti perché devi progettare nuovi muri da imbrattare e nuovi oggetti da rubare. Basta, te lo chiedo per favore.”
“Capito.”
“No, non hai capito. Tu e l’irlandese non dovete più avere niente a che fare. Lo so che volevi aiutarlo, e ci hai provato davvero tanto, ma se questo è il prezzo da pagare, beh, è troppo. Lascialo andare giù da solo, Ash. Non c’è bisogno che sprofondi anche tu.”
E allora non resistetti più. Erano due mesi che dentro di me sbocciava un sentimento travolgente che mi obbligava a “andare giù”insieme all’irlandese. Nessuno lo sapeva, tutti pensavano volessi soltanto attirare l’attenzione stando con Niall. Ma io lo amavo, cazzo.
“No Lou” la mia voce iniziò a tremare “tu non capisci …”
“Sì che lo capisco Ash!”
Fammi finire! Tu non capisci, io lo amo. Qualcosa mi spinge a tornare sempre da lui per aiutarlo, ma lui alza un muro e non mi permette di farlo. E allora mi accontento di stare con lui e sì, di fare cazzate. Io sto aspettando quel fottuto giorno in cui crollerà e avrà bisogno di qualcuno ed io sarò lì. Muoio dalla voglia di stare lì per lui. Lo amo Lou, lo so che è sbagliato, lo so che è irrazionale, ma è così. Sono disposta ad andare giù con lui se necessario. Se lui va giù, vado giù anch’io. Non sai cosa significa voler aiutare qualcuno che ami così tanto.
“E invece ti capisco benissimo …” fu la sua risposta.
Scese il silenzio.
“Devi prendere una decisione Ash, perché se finisci un’altra volta dietro le sbarre, non ci sarò io a salvarti. Ci saranno i miei, e dovrai prenderti tutto quello che ne verrà dopo: sarai rispedita in Texas.”
Non risposi. Arrivai a casa e mi precipitai in camera mia. Chiusi a chiave, mi buttai sul letto e iniziai a piangere.




“Bookout, consegni il saggio?”
“Non l’ho fatto.”
La risposta che il professore si aspettava, perché ormai non facevo neanche più un compito, eppure avevo voti discreti. Quel giorno la pioggia che batteva fuori dalle finestre era più affascinante della spiegazione di storia. Pensavo a Niall e a cosa avrei dovuto fare. Non volevo rinunciare a lui fino alla fine del mio anno scolastico, eppure sembrava l’unica possibilità. Oppure poteva rimettersi sulla buona strada, magari in due ce l’avremmo fatta. Suonò la campanella e uscii per prima. Qualcuno mi prese per i fianchi e mi sussurrò nell’orecchio destro “Oggi qualche graffito sulla West Road?”. Era passato del tempo dalla prima volta che mi aveva sussurrato nell’orecchio in quel modo, eppure gli effetti erano rimasti gli stessi: continuavo a sussultare e a morire dentro. Lui non lo sapeva, o forse lo faceva apposta, ma sarei potuta morire dal modo in cui mi prendeva e in cui il suo fiato accarezzava la pelle del mio collo.
“No, Niall, io … non sono più dei vostri. Devo rimettermi a posto o mi cacciano via. Mi dispiace.”
Oooh, c’mon girl! Non farti pregare. Lascia che facciano quello che vogliono, non avranno mai le palle di mandarti via. Guarda me, sono mesi che non lo fanno.” E rise.
“No, Niall, davvero io non posso più.”
E me ne andai.
  
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