-Il
Ritorno-
La bella
Ginny Weasley riprese i sensi pian piano; balbettò
qualche parola insensata stropicciandosi gli occhi e infine si guardò in giro,
mezza stordita, accorgendosi del fatto che in quel momento ella si trovava
sdraiata su quell’orrendo divano viola a fiorellini gialli che aveva sempre
detestato fin da piccola nel salotto molto disordinato di casa sua.
-Ma che
cosa…?!- esclamò senza capire.
Com’era possibile? Fino ad un secondo fa ricordava di essere stata catapultata
assieme a Draco Malfoy nel Medioevo a causa di un incidente provocato dal
Ministero, a quanto ne sapeva lei… e successivamente,
dopo una passeggiata nel bosco con il ragazzo, ricordò di aver visto del fumo
salire dalle mura della cittadella.
Allora lei e il ragazzo erano subito rientrati, preoccupati per Kingsley e
Cordelia, e avevano trovato, con loro grande sorpresa,
la città in preda alle fiamme.
Ginny scosse un poco la testa, cercando di dimenticare quella vista dalla
propria mente e cercando di scacciare le urla degli abitanti di quella piccola
città che le rimbombavano nella mente.
-Ginny!-
urlò la famiglia Weasley al completo, con l’aggiunta di Harry, Hermione,
Kingsley e Cordelia ad
una voce.
Per il momento Ginny non si fece troppe domande. Si alzò e corse ad abbracciare
la sua famiglia.
Venne stritolata da un abbraccio frulla-costole di
mamma Weasley, presa in braccio dai due gemelli e stritolata ancora una volta
dal povero Ron, che non aveva toccato cibo da quando la sua adorata sorellina
era scomparsa.
-Ah-ehm…-
Il
delizioso quadretto familiare fu interrotto da una voce strascicata molto nota a tutti coloro che erano presenti nella stanza.
-Malfoy!-
esclamò stupita Ginny dopo essersi voltata.
-Esatto,
credo proprio di chiamarmi così.- ribadì il ragazzo
sforzandosi di apparire imperturbabile e glaciale per nascondere il suo palese
imbarazzo. Poi le si avvicinò e le porse un bicchiere
d’acqua.
-Tieni,
tua madre mi aveva ordinat… ehm, mi aveva chiesto di
prenderti dell’acqua.-
-Grazie…-
mormorò Ginny, le cui idee confuse cominciavano ad affollare per una seconda
volta la sua mente.
Afferrò
il bicchiere che Draco le porgeva e lo bevve tutto d’un
fiato, cercando di scacciare dalla propria testa la sua mano che pochi secondi
prima aveva sfiorato quella di Malfoy, consapevole che tutti la stavano
osservando.
Senza
neanche accorgersi del silenzio di piombo che era caduto nella stanza dopo che
Malfoy era entrato, Ginny poso il bicchiere di vetro sbrecciato sul tavolino
accanto, poi chiese:
-Allora…
si può sapere che diamine è successo a me e a Malfoy?-
Fu così
che Kingsley e Cordelia spiegarono che il guasto dei
mezzi magici di trasporto era stato causato dai Mangiamorte per mandare in tilt
il Ministero.
Sicuri che il Primo Ministro avrebbe mandato un nutrito gruppo di Auror nei
vari “mondi paralleli” nei quali gran parte dei maghi e delle streghe erano
finiti, questi si erano divisi in due gruppi: il primo era quello dei
Mangiamorte responsabili dell’incendio, volto a causare una battaglia contro
gli Auror con l’intenzione di ucciderne il più possibile.
Il
secondo gruppo, composto dai più fedeli a Lord Voldemort, tra cui il signor
Malfoy, aveva
occupato il Ministero.
Fortunatamente gli Auror avevano avuto la meglio sui loro avversari ed erano
riusciti così a radunare tutti i maghi e le streghe per riportarli nella loro
epoca.
Gli
Auror erano riusciti così a fare ritorno al Ministero e avevano sconfitto il
secondo gruppo di Mangiamorte.
Il Primo
Ministro, subito dopo, aveva lasciato immediatamente un’intervista al “Profeta”,
il quale annunciava al più presto, un mega-processo a tutti i colpevoli di
questo mancato attacco.
Ginny e Malfoy ascoltavano impressionati il racconto. Ai due ragazzi riusciva
incredibile pensare che loro due si fossero trovati in mezzo a tutto questo grande casino…
Se
Ginny era sconvolta, Draco era così pallido che la sua prossima mossa sarebbe
stata quella di diventare invisibile.
Mille
pensieri affollavano la mente del giovane. Pensieri confusi, di rabbia e di odio nei confronti di suo padre.
Era stato lui che lo aveva indotto ad andare a Nocturn Alley quella notte del
mese scorso, per indurlo poi a ritornare la mattina presto
quando poi si era ritrovato nella cucina di Ginny. Ma
per quale motivo? Mille domande gli riempivano la testa che era sul punto i scoppiare.
Per quale motivo suo padre, senza dirgli nulla, lo aveva spedito in quella
bislacca epoca, dove aveva rischiato di tutto nelle ultime ore?
Rapidamente ripercorse nella sua mente tutto ciò che era accaduto: il litigio
con Ginny dopo pranzo, la passeggiata nel bosco, la sua dichiarazione… e subito
dopo si rivedeva correre accanto alla bella rossa verso la città, in preda
all’angoscia, alla paura, al terribile sospetto che lo aveva tormentato per
quel lungo mese… quella fastidiosa sensazione di aver
intuito tutto il piano di Voldemort.
Entrati
nella cittadella, i due avevano tagliato per strette stradine secondarie per
raggiungere prima la dimora di Cordelia, ma la loro idea si rivelò ben presto
sciocca e pericolosa: più le vie si facevano strette, più si rischiava ad
attraversarle, poiché in quei ristretti spazi le fiamme aumentavano più
velocemente.
Ginny rischiò di essere travolta da una parete di legno esterna di
una casa in preda alle fiamme. Draco interruppe per un istante lo scorrere dei suoi
pensieri per guardarsi le braccia graffiate, i calzoni lacerati e l’ustione sul
ginocchio destro che si era procurato mentre si era
gettato sopra Ginny per proteggerla.
I
Weasley, Harry ed Hermione rimasero muti, intuendo ciò che in quel momento stava
passando nella mente di Draco.
-Mamma…-
mormorò Ginny rompendo il silenzio –Mamma, Draco è ferito… - disse la ragazza
procurandosi all’istante uno sguardo omicida del fratello Ron, che
evidentemente non aveva apprezzato il fatto che la sua
sorellina avesse chiamato per nome il suo più acerrimo nemico.
-Oh…
giusto sì… Quando eri svenuta mi ha raccontato tutto.- Asserì
Mamma Weasley, rivolgendo nonostante tutto uno sguardo riconoscente al ragazzo.
–Vieni qui, caro, abbiamo tutto quello che occorre per
curarti…-
Draco annuì con un mezzo sorriso imbarazzato, mentre Ron, donando uno
sguardo carico d’odio a Malfoy, si scostò di malavoglia per farlo
sedere.
Draco ignorò Ron, incrociando invece lo sguardo di Ginny, la quale distolse
subito gli occhi verdi da quelli azzurri del ragazzo.
Dopo cena…
I
Weasley avevano invitato Harry, Hermione e Draco a fermarsi per cena. Draco
aveva accettato, sempre con grande imbarazzo, consapevole che in quel momento i
suoi genitori si trovavano ad Azkaban e che quindi non aveva altro posto dove
andare. Chissà quando li avrebbe riveduti, si domandò
con una punta di sconforto il ragazzo.
Così,
dopo una cena luculliana cucinata dalle ottime mani della signora Weasley,
Harry, Ron, Hermione, Ginny e Draco uscirono fuori nel cortile della casa. Dopo
i primi istanti di silenzio imbarazzato (probabilmente dovuto alla presenza di
Malfoy), le due ragazze avevano preso a chiacchierare animatamente e Ginny,
dopo tutto, stava finalmente riacquistando le proprie forze; Harry poi si
lanciò nel racconto delle sue noiosissime vacanze passate dai suoi noiosissimi zii, mentre gli altri quattro lo
ascoltavano.
Draco, che era rimasto tutto il tempo in silenzio, aspettò che Harry avesse
finito di parlare.
-Ginny,
dovrei parlarti…- disse, attirandosi gli sguardi stupiti di Harry, Ron ed
Hermione che lo guardavano basiti, sia per il fatto che
Malfoy avesse chiamato la bella rossa per nome, sia per via del suo tono di
voce, che aveva perso quella fastidiosa “strascicatura”…
Ginny sentì il cuore balzarle in gola e annuì, mettendosi al fianco del
ragazzo.
-Torniamo subito…- disse con un sorriso e strizzando l’occhio ad Hermione
facendole capire che le avrebbe raccontato tutto in camera.
-Tu non
vai da nessuna parte!!!- sbottò Ron furioso afferrando
Ginny per il braccio.
-Ron, sta’ zitto!- gli urlò di rimando Ginny.
-Oh,
andiamo, Ron! Sei sempre così infantile!!- esclamò
infine Hermione strattonando il braccio dell’amico per liberare Ginny.
-Che
cosa? Ma da che parte stai?- chiese stupito il ragazzo
alla sua amica secchiona.
Fu così
che Ginny si allontanò ridacchiando, seguita dagli schiamazzi dell’ennesimo
litigio fra il fratello ed Hermione, lasciando Harry a subirsi per l’ennesima
volta quei due scalmanati amici.
-Ma
insomma, come posso lasciare che mia sorella si
allontani con Malfoy?- sbraitava Ron.
-Idiota!
Non l’hai ancora capito?- esclamò Hermione.
-Capito cosa, sapientona? Che
cosa dovrei aver capito?- domando perplesso Ron sfoderando l’espressione più
ottusa che avesse mai fatto in tutta la sua vita.
Poi, ad un’occhiata di Hermione, pose lo sguardo su Ginny e Draco che
si allontanavano camminando mano nella mano.
La luna era ormai sorta, e la fresca brezza serale faceva già venire i primi
brividi di freddo ai tre amici.
-Chi ha
voglia di giocare a scacchi?- domandò Harry mentre si
dirigeva assieme agli amici dentro casa.
-Io…
snort!- mugugno Ron.
Hermione
represse un sorrisetto, ammiccando con fare complice ad
Harry.
-Forza,
musone, fila a prendere la scacchiera!!- disse Harry.
-Che
cosa? Mica sono un’elfo
domestico!- esclamò Ron facendo finta di essere scandalizzato.
-RON!!-urlò Hermione.
E
così scoppiò, dopo soli pochi minuti, un altro litigio. Harry sospirò: chissà
quanto ancora gli sarebbe toccato sopportare scene di questo genere? Avrebbe
preferito che i suoi due amici si mettessero insieme senza fare così tante
storie…
Li osservò litigare e sbraitare per qualche attimo,
poi scoppiò a ridere, felice di ritrovarsi, ancora una volta, in compagnia di
quelli che amava di più.
Soltanto
Ginny e Draco erano rimasti nel cortile al di fuori della Tana, a prendersi il
fresco venticello serale… ma loro non stavano
litigando come Ron ed Hermione!
-Hai freddo?- chiese Draco a Ginny.
La
ragazza abbracciò forte Malfoy.
-Adesso
non più..- disse con un sorriso.
I due
ragazzi si baciarono dolcemente, illuminati dai raggi tenui di quella mezza
luna offuscata appena da qualche nube.
-Ma
non t’illudere… fosse l’ultima cosa che faccio, te la farò pagare quella
dormita in balcone!- disse ridendo Malfoy.
Ginny
gli rivolse un diabolico sorrisetto e, cogliendo alla sprovvista il ragazzo, si
voltò indietro correndo verso casa.
Malfoy
sorrise, rimanendo impalato ad osservarla.
-Ehi,
biondastro! Vuoi dormire fuori per la seconda volta?- urlò
Ginny facendogli segno con la mano di raggiungerla.
Draco
rise e raggiunse di corsa la ragazza.
Ormai i
suoi pensieri erano occupati solo da Ginny Weasley… in fondo, che gli importava
più di quello che era successo?
-Ti amo,
Ginny Weasley.-
La ragazza gli sorrise radiosa, aprì la porta e rientrò assieme
a Malfoy…
-Fine-
*Ringraziamenti*
Innanzi tutto mi scuso
per il grande ritardo con cui ho postato quest’ultimo
capitolo della mia Fan Fiction… ma spero
che, in ogni caso, vi sia piaciuto lo stesso! Mi scuso ancora, ma
sfortunatamente ho avuto altri problemi e non ho potuto aggiornare, se non ora,
questa mia storia,
E ora… via ai
ringraziamenti!
-Ginny Malfoy: come puoi ben vedere, sei riuscita
a vedere la fine della mia storia… un “pochino” in ritardo, forse, eh? ^_*
-Terry: grande!!! Avevi
indovinato subito che l’incendio era stato causato dai Mangiamorte… non è che
per caso sai leggere nel pensiero? ^_^
-Folletta: grazie mille anche a te per i complimenti… anche se
forse, ho mantenuto per un po’ troppo a lungo la “sapense”,
come avevi detto tu!
-Light: hai ragione… Ginny e Draco sono anche la mia, di coppia
preferita!! *__*
-Illyria93: bè… devo scusarmi anche
con te per l’eccessivo ritardo!! Sorry!!! ^^’
-Marit_light92: grazie pure a te per i complimenti!! Appena avrò un attimo di tempo
corro a leggere la tua fan fic!! ^_-