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Autore: HermLOL    09/02/2012    4 recensioni
2 Maggio 1998.
Harry, nella Foresta, lascia cadere la pietra della resurrezione.
22 anni dopo.
I figli della vecchia generazione trovano, uno ad uno, la pietra della resurrezione, riportando così "alla vita" i loro cari e trovandosi davanti a belle e brutte sorprese.
Una raccolta di drabble che nasce così, da un pensiero, un'illuminazione e un desiderio di non vedere mai la parola FINE.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ted Lupin  scendeva la scalinata principale con passo felpato.
Ormai era diventata un'abitudine, uscire di notte.
Sapeva che, se Rose l'avesse beccato, sarebbero stati guai.
Rose, o Scorpius, o qualsiasi altro prefetto.
O peggio, un insegnate.
O Gazza.
Sarebbe davvero finito nei guai. Ma non gli importava.
Lo rilassava andare in giro di notte.
E poi, da due giorni, aveva preso anche il vizio di andare ai limiti della foresta proibita.
Lì c'era silenzio, aria fresca, pace.
Proprio quello che lui cercava nella sua vita.
Silenzio che facesse tacere le urla che sognava ogni notte,  alle quali non sapeva dare un perchè.
Aria fresca che scacciasse quel calore opprimente e soffocante del suo dormitorio che lui odiava.
Pace, che uccidesse quell'infinito senso di vuoto che lo opprimeva da sempre.

Arrivato al limitare della foresta, prese a camminare più lentamente, quasi ciondolando. Decise di addentrarsi un po' di più. In fondo, cosa mai poteva esserci di tanto pericoloso?
Dopo una quindicina di passi, già era immerso nell'oscurità.
Non filtrava nemmeno la luce della luna. Solo qualche sottile filo di luce qua e là, che però non bastava ad illuminare tutto.
Ma bastò per illuminare quella piccola, minuscola pietruzza romboidale, proprio davanti ai suoi piedi.
Incuriosito, si chinò e la prese. La alzò, portandosela davanti agli occhi per guardarla meglio, poi prese a rigirarsela tra le mani.
Dopo tre volte che se la rigirava tra le mani, guardandola come incantato, percepì qualcosa attorno a lui.
qualcosa di nuovo, piacevole.
Qualcosa che non aveva mai sentito prima.
Come.. l'affetto di una madre e di un padre.
Alzò lo sguardo, quasi impaurito di non trovare nulla, e si irrigidì: davanti a lui c'erano due figure, meno reali di un uomo in carne ed ossa, ma più di un fantasma.
Erano LORO.
I due eroi che avevano popolato le sue fantasie di bambino, e quei due macigni che lo avevano oppresso una volta ad Hogwarts.
Sapeva che non potevano tornare, ma averli lì, vederli, sentire la loro voce, almeno una volta, stava ricucendo le ferite.
Quel vuoto che aveva dentro da troppo, troppo tempo, si stava riempiendo.
Riempiendo di rcordi che non aveva, ma che avrebbe potuto trovare, grazie alla speranza che i suoi genitori gli avevano appena ridato.

   
 
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