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Autore: Medy    10/02/2012    1 recensioni
Ultimo anno ad Hogwarts,e la nostra Hermione Granger è tornata più decisa che mai a dare tutta se stessa. La vita nel mondo magico procede tranquillo, nessuna minaccia incombe sui nostri amici. Ma qualcosa è cambiato. O meglio qualcuno è cambiato. Malfoy. Cosa porterà questa trasformazione!? Un contrasto tra la ragione e il sentimento metterà in crisi l'erede purosangue e per di più il ritorno di un personaggio inaspettato metterà in crisi la dolce Hermione,che sarà costretta a fare una scelta che le cambierà la vita.
La mia prima fanfiction, con la speranza di colpire voi lettori! Grazie!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Settembre lasciò spazio ad Ottobre e con esso arrivò il freddo autunnale. Gli allenamenti di Quidditch arrivarono a stremare i giocatori, che si stavano preparando per il campionato che avrebbe avuto inizio la seconda domenica del mese : Tassorosso contro Serpeverde. I Grifondoro avrebbero dovuto aspettare prima di confrontarsi con i Corvonero, che come loro, si stavano preparando al meglio. “ Spero che in finale incontriamo quelle serpi Bastarde” Ringhiò Jimmy Peaches , il battitore della squadra , riunita all’interno della sala grande. Avrebbero assistito alla partita che si sarebbe tenuta da li a qualche minuto, e con loro, anche Hermione e Ginny si erano rfugiati nel calore della sala prima di uscire nel freddo Autunnale. “ Non pensiamo alla finale, pensiamo alla partita che dovremmo affrontare contro i corvonero. Non dobbiamo sottovalutarli. Il nuovo portiere è davvero in gamba, quindi occhi ben aperti e concentrazione al massimo!” Harry era portato nel ruolo del leader, dava conforto ai suoi giocatori e voleva il meglio da loro. Hermione assisteva a quell’entusiasmo annoiata, non riusciva a capire cosa c’era di tanto entusiasmante in un gioco tanto violento. Ma si trovava lì per Ginny che trovava ogni scusa per stare accanto a Harry. “ Andiamo Herm, Ginny” Harry si rivolse alle amiche che , seguite a loro volta dal resto della squadra , si avviarono verso il campo che già era stracolmo. L’intera scuola era in fermento per quella prima partita. A commentarla c’era il piccolo Colin Canon, autorizzato anche nel fotografare ogni azione . Ginny, Harry, Ron ed Hermione si stiparono in una delle tribune più vicine al campo, nonostante fosse il capitano, Harry preferiva assistere alla partita con gli amici più che con la squadra. “Brr… Ho troppo freddo” Ginny tremava, nonostante fosse ben coperta. Harry la prese tra le braccia “Va meglio adesso?” chiese lui guardandola amorevolmente. La rossa arrossì, e gettò il viso, approfittandone di quella situazione , nel caldo pool di Harry. “ Grazie Harry…adesso va molto meglio” rispose lei, che sarebbe stata più che contenta se quel momento fosse stato eterno. Gettò un breve sguardo ad Hermione che assisteva la scena ridendo sotto i baffi. Intanto Ron sembra va non accorgersene, sembrava più attento ad assistere alla partita piuttosto che a quel momento d’amore che tardava a svelarsi. “ Se Harry e Ginny si mettessero insieme.. tu come reagiresti?”. Hermione vide lecito fare una domanda del genere all’amico, che si voltò di scatto e senza mutare sguardo, come era solito fare quando qualcosa non gli andava rispose a quella domanda mantenendo molto la calma, cosa che insospettì molto l’amica: “ Non credere che non me ne sia accorto che quei due si piacciono. Harry è il mio migliore amico, ma non credere che lo terrò a mente se farà soffrire mia sorella. Quindi se è intenzionato a trattarla come Ginny si merita, lo accetto. Ma se non è così. È meglio che Harry inizi a prepararsi la tomba, perché se non è stato capace Tu –sai-chi- a fargli la festa, ci penso io”. Allora entrambi, sia Ron che Harry, sapevano la cotta secolare di Ginny, e quindi Hermione aveva ragione a pensare che Harry provava quello che provava la piccola Weasley. Un enorme sorriso si dipinse sul viso della ragazza, e senza aggiungere altro prese le mani di Ron e le strinse alle sue. La partita era iniziata , e un gran boato di applausi e grida circondò il campo. Il cielo fu occupato da quattordici giocatori che cavalcavano manici di scopa, con divise scintillanti. I serpeverde con i colori verde e argento attraversarono il cielo con grande velocità, e tra di loro, Malfoy spiccò notevolmente con le sue acrobazie che suscitarono grandi approvazioni da parte del pubblico femminile. I tassorosso, invece , con i colori autunnali, dell’arancio e rosso, si limitarono solo di mettersi alle loro posizioni , in attesa di poter dare via alla partita. Malfoy prima di iniziare fece l’ultimo giro del campo, e scoccò uno sguardo in direzione di Hermione che ricambiò lo sguardo, pieno di disprezzo. Lui sorrise e ripartì, ora che aveva smesso di pavoneggiarsi la partita poteva iniziare. “Cosa avrà da guardare quel furetto?” chiese Ron con disprezzo. Hermione si limitò a fare spallucce, non aveva detto a nessuno dei tre dell’incontro con Malfoy nella biblioteca. Non vedeva il motivo per cui doveva informarli di una cosa capitata un mese prima e per di più senza significato. La partita stava proseguendo a vantaggio dei Serpeverde. Avevano una squadra non solo veloce ma anche molto sleale, qualità che caratterizzava molto il Quidditch e penalizzava i giocatori che giocavano pulito. Malfoy volava in attesa di cogliere il boccino, e intanto dava ordini ai suoi giocatori. Hermione lo scrutò a fondo, e lui ricambiava i suoi sguardi. Ma cosa stava prendendo ad entrambi? Non potevano provare interesse. Per sette anni si erano odiati , e adesso, si scambiavano sguardi ammiccanti, o almeno così lei stava interpretando gli sguardi che di tanto in tanto Malfoy le lanciava. La partita finì, con la vittoria delle serpi, non solo per i punti segnati ma anche per la presa spettacolare del boccino di Malfoy dell’ultimo minuto. “ Sono Forti le serpi” Dichiarò amareggiato Ron a fine partita. “Quel Malfoy è migliorato… dobbiamo stare attenti” Commentò Harry con una gran eccitazione. Lui amava le sfide e quella con Malfoy era una sfida continua. Ginny camminava al suo fianco ed Hermione ascoltava gli amici commentare ogni azione della partita appena terminata. Entrarono nella scuola , e si diressero verso la sala comune, quella domenica l’avrebbero passata a non far nulla. Sicuramente Harry e Ron avrebbero giocato a scacchi, e Ginny sarebbe rimasta lì ad assistere . “Ragazzi vi raggiungo dopo….” Disse Hermione frenandosi sulle scale. Non aveva voglia di chiudersi all’interno della sala comune ad ascoltare i soliti discorsi. Li voleva bene, ma a volte doveva ammettere che erano noiosi. “ Dove vai?” domandò Ron “Non so…credo in biblioteca” Disse Hermione, esitando sulla risposta. Ginny la guardò sospettosa, ma non aggiunse nulla. “Va bene…a dopo” disse Harry e insieme ai due Weasley , si incamminò verso la sala comune lasciando Hermione alle sue faccende. ***** “Wouhhhhhh! Malfoy sei sempre il migliore! Le tue azioni…wuaho! Incredibili” Zabini aveva raggiunto l’amico negli spogliatoi della squadra . Gli era balzato addosso e festeggiarono la vittoria cantando e schernendo gli avversari. “ Sono Grandioso lo so… ! ecco perché mi amo” rispose Lui ridendo a crepapelle insieme agli altri componenti della squadra. “ Stasera si festeggia per bene… giusto Draco” Mountuge gli diede una pacca sulla spalla, felice alla sola idea di partecipare ad uno dei festini che Malfoy amava organizzare, con alcolici e ragazze disposte a tutto. “ Certo bestione… stasera festeggeremo tutta la notte! E vi prometto che vi farò divertire”. Urlò lui ottenendo l’adulazione dall’ intera squadra. Dopo una doccia calda, Malfoy insieme all’amico inseparabile si diresse verso il castello. Pronto a dar vita ad una mega festa, che avrebbe fatto parlare la scuola per giorni. “ Per gli alcolici, parlerò io con Gazza. E per le ragazze…” “Zabini, invita tutte quelle che vogliono divertirsi, non m’interessano i nomi, tanto non li ricorderemo domani” Esclamò il Biondo ridendo maliziosamente. “ Allora vado… ci vediamo dopo” E in un attimo Blaise scomparve nei sotterranei. Malfoy rimase lì per qualche secondo, poi senza pensare si incamminò verso la parte opposta. Si addentrò in uno dei corridoi del terzo piano, e non sapendo dove andare, si ritrovò in un corridoio deserto, senza porte, ma solo con enormi finestre che affacciavano verso la foresta proibita. Malfoy si sedette su uno dei davanzali e si accese la sua pipa di mogano pregiato, e ammirando il paesaggio scuro, tormentato dal vento, fumò la sua erbetta magica. Se lo avessero sorpreso sarebbe stato rimandato a casa senza nessuna esitazione. Ma a lui non importava, lui poteva tutto, e anche se lo avrebbero cacciato, la sua famiglia era troppo importante, quindi sarebbero bastati qualche galeone e qualche raccomandazione e in batter d’occhio sarebbe ritornato sulla scena. Improvvisamente Malfoy sentì il rumore di passi che provenivano dalla parte opposta del corridoio, e si dirigevano nella sua direzione. Rimase fermo lì, continuando a fumare, senza preoccuparsi chi fosse . Un gran sorriso di soddisfazione apparve sul suo viso quando i suoi occhi color tempesta incontrarono quelli della Mezzosangue, che non appena lo vide si fermò di botto, e irrigidi lo sguardo che fino a poco era rilassato e pensieroso. “ Mezzosangue, è pericoloso incamminarsi in luoghi isolati, potresti fare brutti incontri” disse lui, aspirando fumo dalla pipa, e gettandolo in direzione della ragazza. “ Furetto, questo vale anche per te.. potresti cacciarti in guai seri. Dove sono i tuoi cagnolini fedeli?” rispose lei a tono. “Li ho lasciati un po’ liberi.. Sicuramente staranno scorrazzando in giro. E il tuo quadretto? Ti hanno lasciata sola?” Chiese lui rivolgendo lo sguardo verso il paesaggio che ora era diventato più scuro. La foresta non si vedeva quasi più, e tra un po’ sarebbe arrivata una tempesta. C’era un forte vento, e il cielo era coperto da nuvole nere. “ I miei amici vanno dove voglio, anche senza di me, non ho bisogno di nascondermi alle loro spalle. Posso affrontare tutto da sola” Rispose lei avvicinandosi al serpeverde e accomodandosi di fronte . Lui la guardò con aria accigliata. “ Non ti ho detto mica di sederti accanto a me” disse lui infastidito “Io non ti ho chiesto mica il permesso” Hermione sorrise all’idea di infastidirlo come lui l’aveva infastidita in biblioteca. “ Dì la verità, hai una gran voglia di quel bacio che non hai avuto in biblioteca e quindi sei venuta a cercarmi… ti ho vista come mi guardavi alla partita” . Lo sguardo che Malfoy le rivolse non faceva presagire nulla di buono. Anzi, era il solito sguardo d’attacco che Malfoy adottava quando aveva in mente qualcosa. Hermione scoppiò a ridere, non sapendo se fosse una risata nervosa, perché quella situazione non le piaceva affatto o solo una risata perché ciò che Malfoy stava blaterando era una vera e proprio stronzata. “ Malfoy, non conoscevo questo tuo lato… sei un vero burlone” . Esclamò la mora mostrando il suo sorriso, che Malfoy considerò piacevole. Diede un ultimo tiro alla sua pipa, e spegnendola la smaterializzò. “Andiamo da un altra parte, questo posto mi annoia” Disse lui facendole accenno di seguirla. Hermione rimase per un attimo immobile lì, seduta, poi non pensandoci troppo seguì quella serpe, inconsapevole di dove l’avrebbe condotta. Ma in quel momento non le importava, era annoiata e quella era una situazione nuova. Malfoy la guardò, e per un attimo non seppe cosa stesse facendo. Si trovava in un corridoio deserto accanto ad una delle persone che odiava di più, una sporca mezzosangue Grifondoro. Ma come aveva detto a Blaise quel giorno in mensa qualche cambiamento poteva fargli bene. Camminarono allungo senza proferire parola, salirono lunghe scale. Hermione lanciava ogni tanto occhiatine al rampollo accanto a lei. Poi lui ruppe quel silenzio fu interrotto proprio da lui che si fermò d’avanti ad un enorme porta posta sull’ultimo scalino dell’enorme rampa di scale. “ Dove siamo?” domandò Hermione più incuriosita che impaurita “Sta zitta ed entra” rispose lui con la sua solita gentilezza che lo caratterizzava. Hermione gli scoccò un occhiataccia e senza dire nulla aprì la porta ed entrò in quella stanza, seguito da Malfoy. La stanza era illuminata da sfere di cristallo che al contatto con una luce che , Hermione non individuò la fonte, crevano dei giochi di luce davvero belli. Un enorme finestra fece scoprire alla grifondoro che si trovavano su una delle torri più alte di Hogwarts, e il cielo, che fino a poco fa era coperto da nuvoloni, da quell’altezza , era limpido mostrando le stelle che lo ricoprivano tutto, dando l’impressione di essere nello spazio. Hermione rimase a bocca aperta,non conosceva quel posto, non aveva mai avuto la fortuna di imbattersi in quella stanza. “ Malfoy ma è… meraviglioso” esclamò lei sorridendo. Non poteva immaginare che uno come Draco Malfoy era entrato in possesso di una stanza tanto bella come quella, e per di più non poteva certo immaginare che l’avrebbe condiviso quella bellezza con lei, dopo tutto ciò che era capitato tra di loro. “ Si?... mhhh” disse lui accomodandosi su una delle poltrone di velluto sparse per la stanza. Forse ci era stato tante di quelle volte che l’emozione non lo pervadeva più, anzi, aveva uno sguardo scocciato. Hermione si voltò verso di lui e incrociando le braccia assunse la sua solita aria sospetta. “Perché?” chiese “Perché cosa?” ripetè lui serioù “perché mi hai portato qui?” “ Bha… Non so, per noia, per altro. Ma da un po’ non mi capisco nemmeno io! Faccio cose così senza pensarci” Rispose lui, rimanendo con la sua aria scocciata. “ Lo avevo notato” Disse lei, voltandosi nuovamente verso lo spettacolo stellare. Malfoy rimase a fissare Hermione per qualche minuto. Mille cose gli frullavano per la testa. Forse l’erba che aveva fumato, forse l’euforia della partita , o forse qualcos’altro, ma ciò che fece, non rientrava nei piani del serpeverde, anzi non aveva mai pensato di fare ciò che stava per fare , ma senza sapere perché , si alzò e raggiunse la ragazza, la prese per i fianchi avvicinandola a sé e la baciò. La baciò con tanta, forse troppa passione , le prese i capelli tra le mani e fece aderire il corpo della ragazza alla parete in modo che i loro corpi potessero aderire maggiormente. Hermione rimase immobile, ma poi rispose a quel bacio, rispose ad un bacio che non avrebbe mai immagginato di ricevere e né di dare, con una delle persone più improbabili della scuola, anzi del mondo . Chiuse gli occhi e si fece trascinare dalle labbra morbide e calde del Rampollo, che continuava a stringerla, e continuava a insistere con quel bacio , che nonostante l’impeto non faceva del male. Lei aveva un dolce profumo, e lui forte deciso. Ghiaccio e fuoco si unirono, si intrecciarono. Tutto quello che stava accadendo in quel momento sembrava surreale. Non poteva essere vero. Poi tutto fu rotto. Hermione si staccò, guardò quegli occhi infernali, che adesso la guardavano con troppa dolcezza. Si toccò le labbra, ancora calde, poi senza dire nulla si divincolò dalla presa della serpe e corse via. Malfoy rimase a guardare il muro rimasto vuoto. Si passò le mani tra i capelli sorridendo. Non era lui . Stava davvero impazzendo. Qualcosa davvero non andava. Perché quel gesto, perché? Non c’era un perché. Aveva avuto solo voglia di provare quelle labbra, di accarezzare quei capelli ribelli,e di perdersi in quegli occhi color ambra che per anni l’avevano guardato con disprezzo e disgusto. Si incamminò per ritornare nella sala comune dei Serpeverde, dove Zabini era intento, insieme ad alcuni ragazzetti del quarto anno, a preparare le cose per quella sera. “Ohi, Malfoy.. Tutto procede alla meglio” disse l’amico appena lo vide entrare “Ho baciato la Granger”disse lui, e lasciando l’amico a bocca aperta si diresse verso le camere dove una doccia calda avrebbe riportato Malfoy alla realtà.
  
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