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Autore: Medy    10/02/2012    1 recensioni
Ultimo anno ad Hogwarts,e la nostra Hermione Granger è tornata più decisa che mai a dare tutta se stessa. La vita nel mondo magico procede tranquillo, nessuna minaccia incombe sui nostri amici. Ma qualcosa è cambiato. O meglio qualcuno è cambiato. Malfoy. Cosa porterà questa trasformazione!? Un contrasto tra la ragione e il sentimento metterà in crisi l'erede purosangue e per di più il ritorno di un personaggio inaspettato metterà in crisi la dolce Hermione,che sarà costretta a fare una scelta che le cambierà la vita.
La mia prima fanfiction, con la speranza di colpire voi lettori! Grazie!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Hermione entrò nella sala comune dei Grifondoro e ignorando gli amici che sedevano alla solita poltrona accanto al camino, si diresse in camera. Le compagne di camera non c’erano, e questo fu un sollievo. Si sedette sul suo letto, e prendendo Grattastinchi tra le braccia si perse nei pensieri. Non aveva voglia di parlare con gli amici, che sicuramente si sarebbero accorti del suo strano comportamento. Non voleva dare spiegazioni a nessuno. Tantomeno raccontare ciò che era successo poco prima. Malfoy l’aveva baciata, e lei aveva risposto a quel bacio. Era stata coinvolta in qualcosa che sicuramente non avrebbe portato nulla di buono. Cosa le aveva preso? Era forse impazzita? Aveva forse perso di vista il suo obiettivo? Voleva farsi distrarre da uno stupido Rampollo, arrogante e pieno di sé? Aveva lasciato perdere Krum , che le aveva promesso il mondo. Che le aveva promesso di renderla felice, e lei per orgoglio aveva mandato tutto a puttane e adesso, era saltato tutto a causa di Malfoy, Draco Malfoy. Grattastinchi si divincolò dalla sua presa e sgusciò fuori dalla finestra in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti. Era un gatto davvero strano, da quando lo aveva acquistato sapeva che non era il solito gatto, ma aveva uno spirito libero. Non era legato a nessuno, tanto meno a lei.Ogni notte scappava in cerca di avventure nuove e ogni notte ritornava dalla sua padrona per farsi forza prima di ripartire. Hermione invidiava molto il suo gatto. Sorrise, ritenendosi una stupida , invidiare un gatto… Non era da lei. Ma in quel momento avrebbe preferito fuggire, perché ciò che si stava plasmando nella sua mente non le piaceva. Quello che aveva provato in quella stanza non le andava. Aveva provato qualcosa per qualcuno che non aveva cuore, qualcuno che non avrebbe ricambiato quel che provava lei, che l’avrebbe fatta soffrire . Si sentiva una stupida e lacrime amare le salirono fino a sgorgare come un fiume in piena. Stava piangendo per Malfoy, e questo non le piaceva. Si fiondò con la testa nel cuscino, appena in tempo. Entrò Ginny. Aveva notato quel cambiamento di Hermione non appena era entrata nella sala comune. “Ehi, Herm ma cos’hai?” le chiese l’amica avvicinandosi al letto e sedendosi accanto a lei. “ nulla…sono stanca” mentì Hermione con la voce rotta dal pianto. “ Ma stai piangendo?... perché?” Ginny iniziava a preoccuparsi . Cosa o chi aveva fatto piangere l’amica, e inoltre come avevano potuto! “ Oh, Ginny… sono una stupida!” Esclamò lei, non poteva tenersi tutto dentro, non avrebbe retto. Si voltò verso l’amica e con gli occhi gonfi di lacrime si gettò per abracciarla. Ginny la lasciò piangere senza dire una sola parola. Avrebbe aspettato lei per iniziare a chiederle il motivo del suo umore. Hermione smise di piangere, si asciugò gli occhi e guardò l’amica. “ Racconta…” esclamò la rossa con pasienza . Hermione non sapeva se raccontarle ciò che era successo sarebbe stata la miglior delle cose. Ma forse, se le avrebbe fatto presente la sua confusione lei avrebbe capito, e le avrebbe consigliato bene. Si morse il labbro, era nervosa. “ Sono confusa…” disse lei, Ginny si sistemò per bene sul letto e senza dire nulla continuò ad ascoltare l’amica turbata.
“ Ho fatto una cosa che … non avrei mai voluto fare. Ho sempre pensato che se non potevo stare con Viktor allora non avrei voluto stare con nessuno. Insomma, lui continua a mandarmi lettere dove mi prega di stare con lui, di andare da lui e io continua a rifiutare solo per paura di legarmi ad una persona e buttare il mio futuro… ma stasera…  ho fatto cadere queste mie convinzioni…. Ma con la persona sbagliata” . “ Herm… chi è questa persona e cosa hai fatto?” Ginny stava sul serio iniziando a preoccuparsi. Viktor Krum era il miglior ragazzo che poteva capitarle e lei si ostinava a voler rimanere amici, cosa che mandava Ginny su tutte le furie. Era un ragazzo con tante qualità, con gran successo, interessato a lei come nessuno mai poteva interessarsi e lei, lo aveva mandato via. “ Ginny ti prego non farne parola con nessuno… soprattutto con Harry e Ron… non me lo perdonerebbero mai” Hermione era davvero spaventata e Ginny continuava  a preoccuparsi. “ C’è stato solo un bacio” esclamò Hermione , e Ginny a questa notizia sembrò rilassarsi, ma non appena seppe con chi, cambiò la sua opinione.
 
 
L’indomani Hermione  si svegliò con gli occhi gonfi, e accanto a lei trovò Ginny, che ancora con gli abiti del giorno prima le dormiva accanto. La notte prima avevano parlato di quello che era accaduto tra lei e Malfoy, e Ginny le aveva promesso che non ne avrebbe fatto parola con i due amici.  Non le sarebbe mai stata grata abbastanza. Guardò il sole che filtrava dalla finestra e notò che i letti erano occupati dalle due compagne di stanza. Doveva essere mattina presto , ma lei ormai era già sveglia. Si alzò dal letto cercando di non svegliare la piccola Ginny. Si diresse al bagno e si gettò sotto il getto d’acqua che sgorgava dalla doccia. Quando uscì, Ginny si era svegliata e con un gran sorriso le augurò il buon giorno. Dopo che anche lei fu lavata e aver indossato la divisa si diressero nella sala comune.
“ Harry e Ron dormono ancora, tra un po’ inizia la colazione!” Disse Hermione notando l’assenza degli amici
“Se vuoi, possiamo andare di sopra a svegliarli” propose Ginny. Hermione le sorrise. Ogni scusa era buona per andare dal suo Harry. In quel momento sentì la necessità di ricambiare il favore all’amica della notte prima. Come Ginny aveva aiutato lei, ora sentiva che lei avrebbe aiutato la sua amica.
“ Ginny, devo darti una bella notizia” Disse Hermione , sicura che informandola su ciò che sapeva l’avrebbe resa più che felice.
“ Spero che sia bella, dopo le cose che mi hai detto ieri… ci vuole” Esclamò lei.
“ Ieri , durante la partita ho parlato con tuo fratello Ron, e sono convinta più che mai che devi farti avanti con Harry…”. Ginny la guardò con l’aria di non capire.
“Piaci ad Harry tanto quanto piace a te! Siete destinati a stare insieme! E Ron sarà più che felice!” Esclamò Hermione. Ci volle un po’ prima che Ginny si rendesse conto delle parole dell’amica. La guardò sgranando gli occhi . “Non…cosa…oh…. Ma…. Hermione cosa ne sai?” Era rimasta senza parole, non sapeva cosa dirle o cosa fare. Sicuramente avrebbe guardato Harry con occhi diversi adesso che sapeva che il sentimento era reciproco. Non sapeva se ciò avrebbe dato coraggio alla ragazza o l’avrebbe bloccata maggiormente. “ Ho parlato con Ron, adesso non hai scuse…. Ginny non perdere questa occasione, lo rimpiangerai!” Hermione voleva che l’amica fosse felice,  e sapeva che Harry avrebbe assicurato questa sua felicità. Rimasero a fissarsi per qualche minuto prima di essere interrotte dall’arrivo degli amici, che ancora con il viso gonfio  , scesero le scale a chiocciola e raggiunsero le due ragazze.
 
 
 
 
 
 
 
                                                                        ****
La sala grande pululava di studenti, tutti assonnati e stanchi. Era Lunedì e questo era un dramma, soprattutto per color che avevano trascorso la notte a fare baldoria. Come era accaduto nella sala comune delle serpi. Come promesso Malfoy, o meglio, Zabini, aveva dato via ad una gran festa in onore della vittoria del giorno prima. Avevano bevuto a volontà, grazie all’aiuto del custode erano riusciti ad importare da Hogsmeda il miglior Wisky incendiario. Erba a volontà, e ragazze pronte a divertirsi. Era stata una gran bella festa, tanto da suscitare ancora eccitazione al solo pensarci. Malfoy come sempre sedeva accanto all’amico Zabini, in silenzio, a causa del gran mal di testa che , come ormai da copione, lo accompagnava quasi ogni mattina. Anche lui aveva dato tutto sé stesso in quella festa, anche se non ricordava gran che. Oltre il piccolo particolare che l’aveva preceduta. “ Malfoy sei un vero stronzo!” Una Pensy Parkinson infuriata raggiunse la postazione del rampollo , che ancora frastornato la guardò accigliato. “Buon Giorno a te Pensy” disse lui, sapendo già cosa l’aveva resa cosi furiosa. “ Portarti a letto una delle mie migliori amiche… è meschino anche per te! SERPE BASTARDA CHE NON SEI ALTRO” urlava troppo secondo i gusti di Malfoy, che odiava le scenate del genere, soprattutto da una come quella. La guardò gelandola con il solo sguardo. “ Cazzo vuoi puttanella!? Se fosse stata una tua amica non avrebbe ceduto cosi facilmente !e poi non mi risulta che siano cazzi tuoi con chi voglio scopare o no! “ Pansy rimase ferma lì. Aveva esagerato con le parole , ma non era affar suo, lui così la pensava e aveva voglia di farglielo sapere- Si perché lui , Draco Malfoy, faceva tutto ciò che gli passava per la testa, senza seguire il suo cuore o quello degli altri, senza pensare che ogni sua parola o gesto poteva causare danni ad altri. Lui poteva e voleva tutto, e si prendeva tutto. Gli occhi di Pansy si riempirono di lacrime e senza dire altro scappò via. Malfoy ritornò sulla sua colazione, e rivolgendosi agli amici che avevano assistito alla scena divertiti chiese. “ Con chi sono stato ieri notte?” . Tutti scoppiarono a ridere. Era incredibile che non ricordasse con chi aveva fatto del sesso. Zabini scosse la testa, e mantenendo un sorriso beffardo gli svelò la fortunata della settimana. Era una certa Funny Parker, una del sesto anno, amica di Pansy, della  quale non aveva mai sentito parlare, anche se era da dieci, Malfoy non l’aveva mai notata fino a quella sera. “Dov’è? Voglio vederla” disse lui , sperando che quel dieci valeva davvero un dieci. Zabini indicò una ragazza che sedeva in fondo alla tavola, intenta a parlare con le amiche, sicuramente della notte fortunata che aveva trascorso. Era bella, davvero bella. Lunghi capelli neri circondavano un viso d’angelo, occhi verdi incontrarono quelli tempestosi di Malfoy. Non appena lei si alzò potè notare le gambe lunghe che sorreggevano un corpo da favola. E Malfoy si maledì di aver bevuto troppo, e di non ricordare nulla della notte che avevano trascorso insieme. “ Mi stupisco ogni giorno sempre di più… “ disse lui tra i denti ,mentre ammiraca la ragazza   che con passo sensuale si avvicinò al gruppo. “Ciao” disse non appena li raggiunse “ Ciao” rispose lui alzandosi e prendendole la mano. Sapeva come rimediare , bastava solo utilizzare le sue migliori armi da seduttore. “Spero che ti ricordi di me…” disse la ragazza, inconsapevole della verità. “ Certo, e come potrei dimenticarmi di te… Funny…” Rispose lui baciandole elegantemente la mano e benedendo l'amico . Lei sorrise, mostrando ancora di più la sua bellezza. Come aveva fatto a non accorgersi di lei? Come aveva potuto sfuggirgli? . “ Draco, magari dopo le lezioni, potremmo… riprendere il discorso interrotto ieri…” Disse lei mostrando la sua natura selvaggia. Malfoy mostrò il suo sorriso da gentiluomo e con voce pacata e calda accettò quell’invito goloso. Un ultima occhiatina e poi la pantera si allontanò. Zabini e gli altri rimasero a fissare l’ennesima preda dell’amico. “Cioè sei un mito… “ Mountague guardò l’amico rapito, aduladolo quasi fosse un Dio. Zabini scosse la testa divertito. Ormai era abituato nel vedere Malfoy alle prese con belle ragazze, adottava con tutte la stessa tattica, e tutte ci cascavano. Ormai lui aveva abbandonato il ruolo di cacciatore, lasciando campo libero all’amico. Se ne capitava qualcuna tra le mani, era ok, altrimenti lasciava perdere.
I pensieri di Zabini furono interrotti dall’entrata del gruppo che stava aspettando da tutta la mattina. Quello di San Potter e company. L’amico gli aveva raccontato la vicenda accaduta prima dell' inizio della festa, ed ora era curioso di come si sarebbero comportati entrambi. Aveva il sospetto che l’amico non gli avesse detto in fondo tutta la verità , perché in fondo nemmeno lui la sapeva. La Granger camminava accanto a lenticchia, e come ogni mattina tenevano un battibecco, sicuramente per una cazzata fatta dal Rosso o semplicemente perché La Mezzosangue era troppo pignola. Zabini guardò l’amico, che aveva lo sguardo fisso su di lei. Forse aspettava che come Funny si sarebbe avvicinata al tavolo e si sarebbe congratulata della “Buona prestazione” del biondo, ma non fu così. Anzi, non  rivolse un solo sguardo verso la direzione delle serpi, cosa che, infastidì molto Malfoy. Rimase con lo sguardo fisso al tavolo dei Grifoni. Poi come rassegnato continuò a concentrarsi sul suo succo di zucca. “Ehi amico, non dirmi che …” “ zitto Zabini… non dire nulla” disse lui, e senza aggiungere altro si alzò dal tavolo ed uscì .
 
 
 
 
 
                         
 
 Hermione e Malfoy si incontrarono poco dopo  per la lezione di Difesa Contro le Arti Oscure, ma si ignorarono del tutto. Questo in parte fu un sollievo, ma in parte fu anche una tortura per la Granger, che ogni minuto che trascorreva in quell’aula ripensava a quel bacio e a quanto fosse stato bello e crudele allo stesso modo. Harry notò la sua tensione
“ Herm, va tutto bene?” chiese Harry in un sussurrò. “Certo…” Gli rispose Hermione simulando il miglior dei sorrisi  . “Ti vedo strana , da ieri sera che…” ma non potè continuare , il professor Piton era ritto dinanzi al loro banco. Hermione alzò lo sguardo per incontrare quello del professore ed Harry chiuse gli occhi e imprecò sotto voce. “ Come al solito la mia lezione vi annoia… venti punti in meno, a testa… e un voto in meno alla sua media Signorina Granger, così forse potrà scendere da quel piedistallo che da sola si è inalzata” . Hermione si alzò di scatto e senza pensare alle conseguenze iniziò ad urlare “ No professore, lei non può…” “Invece posso, e se non stai al tuo posto, posso far risultare la tua media identica a quella di Weasley, cosa che non credo che lei voglia” Ringhiò ferocemente il Professore. Hermione si sedette nuovamente e una gran rabbia seguita da delusione e sconforto  presero il sopravvento. La colpa era  tutta di Malfoy, sapeva a cosa andava incontro e quello era un primo segnale.
Solo quell’avvenimento scombussolò Hermione, per il resto, la giornata proseguì bene. Durante le altre lezioni Hermione fece spiccare le sue doti di ottima studentessa,e questo in parte la rassicurò. Terminate le lezioni, come sempre si divise dal suo gruppo, per incamminarsi verso il suo tempio silenzioso, fatto di carta e inchiostro. Ma come se qualcosa ruotasse a suo sfavore, Hermione dovette fare i conti con l’incubo, che ormai non le dava pace. Malfoy proveniva dalla parte opposta, diretto chi sa dove. Hermione avrebbe potuto evitarlo, se le gambe non si fossero paralizzate e il cuore non avrebbe iniziato a palpitare . Malfoy sembrò non accorgersi di lei, ma non appena furono uno di fronte all’altro anche lui si paralizzò. E come se il tempo si fosse fermato rimasero a fissarsi per qualche minuto, intorno a loro il corridoio era stracolmo di studenti che sembrava non accorgersi di loro. Poi Hermione prese la parola, maledicendosi. “ Ciao” disse lei in un filo di voce, Malfoy non rispose ma continuò a fissarla. Hermione non sapeva che dire, si perse nuovamente in quello sguardo magnetico che odiava  e adorava in egual modo, Maledetto Malfoy. maledetto quel bacio e maledetta lei che lo aveva permesso. Aprì  bocca per dire qualcosa ma fu interrotta . “ Non voglio parlare di quello che è successo. Perché per me non è successo niente. Non è mai accaduto e se ti stai tormentando sul perché la risposta è semplice…mi annoiavo e volevo provare qualcosa di diverso… Qualcosa di più diverso di una Mezzosangue non c’è in questa scuola. Non sei niente , non sei mai stata niente e non sarai mai niente. “ Parole forti, crudeli, che fecero impallidire la grifondoro, che non trovò la forza di replicare. Malfoy riprese a camminare, e lasciò Hermione da sola , lì tra la gente, che sembrava non accorgersi di lei. Una lacrima le rigò il viso e in quel momento sentì il cuore infrangersi.
  
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