Fourteen.
Tom aiutò Nia a scendere dalla macchina, era ancora molto debole, le disse di andare avanti senza di lui, di proseguire lungo il vialetto che le era di fronte e così fece. Si trovò davanti una palazzina di 10 piani molto bella e dal design moderno, le piaceva davvero tanto. La voce del ragazzo la fece tornare sulla terra.
- Senti lo so che sei debole però proprio non ce la faccio a portare tutte le valige da solo! - Disse il chitarrista mentre cercava di recuperare le borse che gli scivolavano dalle mani in continuazione.
- Tranquillo, non sto poi così male! Dammi qua- rispose lei sorridendo e prendendone alcune.
Entrarono insieme nella palazzina e presero l'ascensore.
- A che piano è il tuo appartamento? - Chiese lei guardandosi intorno.
- All'ultimo, c'è anche la terrazza..cosa vuoi di più dalla vita?!- Rispose lui facendo l'occhiolino.
- Onestamente non vorrei trovarmi nella situazione di merda in cui sono ora, non per quanto riguarda te ma per tutto quello che ho fatto..- disse lei senza guardarlo negli occhi.
- Senti non posso dirti che capisco cosa provi perchè non lo so, quello che ti posso dire è che per quanto sia brutta la situazione ora, non potrà andare avanti per molto...come si dice nel film Il corvo " NON PUO' PIOVERE PER SEMPRE "..quindi tranquilla, andrà tutto bene vedrai.- Rispose il ragazzo dandole una carezza e sorridendole.
Arrivati al piano dell'appartamento Tom aprì la porta e Nia rimase a bocca aperta dalla bellezza di quella casa...la cosa più spettacolare era la mega vetrata della sala, c'era una vista a dir poco spettacolare, la ragazza rimase senza fiato.
-Tom sono senza parole! E' una casa davvero stupenda...- disse lei ancora incredula.
- E non è tutto.. devi vedere ancora la parte migliore, dai vieni.- Rispose lui trascinandola per le scale.
- Ecco, questo è il posto che preferisco - disse lui entusiasta portandola sulla terrazza.
- E hai ragione Tom...è assolutamente strepitosa, guarda che vista! E c'è anche il dondolo! Io mi trasferisco qui sopra!- Disse lei ridendo.
- Ci passo molto tempo, è un posto tranquillo mi aiuta a riflettere e vengo sempre a suonarci...puoi venire qui quando vuoi, questa ora è anche casa tua.- Rispose lui abbracciandola.
- Grazie per tutto quello che stai facendo.- Riuscì a dire solo questo Nia, non aveva altre parole per esprimere la sua gratitudine. Tom non le rispose, la strinse a sè ancora più forte facendo sentire la ragazza in paradiso.
***
- Chissà se sono già arrivati e sopratutto come sta Nia..- disse Beatrice torturandosi le dita delle mani.
- Non ne ho idea ma qualcosa mi dice che stare un pò lontana da qui le farà bene - continuò Nicla.
- Uffa già mi manca! - Disse Camilla piagnucolando.
Nia mancava a tutte loro, la casa senza di lei sembrava vuota dopotutto era lei l'anima del gruppo, ma le altre non riuscivano ancora a capacitarsi di quello che era successo ma sopratutto non si davano pace all'idea di non essersi mai accorte di niente prima e di non aver potuto aiutare in tempo la loro amica, questo le faceva davvero sentire inutili perchè le amiche capiscono sempre quello che non va in una di loro, quali sono i poroblemi e loro stavolta non ci erano riuscite.
Nel frattempo la casa delle ragazze era completamente circondata dai paparazzi che, pur di avere qualche notizia riguardo l abassista si erano accampati lì anche per la notte.
- Sembrano degli avvoltoi, giuro che se non se ne vanno sono capace di sparare a tutti quanti!- Sbraitò Nicla.
Mentre pensavano furono riportate alla realtà dal suono del campanello, Camilla andò ad aprire, era Adrian.
- Adrian! Entra subito prima che quei pazzi ti mettano le mani addosso - disse preoccupata Camilla accompagnandolo.
Il ragazzo raggiunse le altre che erano in cucina a sorseggiare un the, aveva palesemente un'aria molto preoccupata, anche perchè non vedeva la sorella da quando l'aveva portata in ospedale.
- Ragazze io ho bisogno di sapere perchè..- iniziò a dire il ragazzo.
- Perchè lo ha fatto, perchè non mi ha mai detto niente io l'avrei aiutata, è mia sorella, la amo più della mia stessa vita e lei non si è fidata di me, non mi ha detto niente la odio, la odio cazzo!- Continuò iniziando a piangere istericamente.
- Non è vero Adrian, tu non la odi! Sei solo scosso come tutte noi, anche noi non sappiamo perchè non ci ha mai detto nulla, e ci sentiamo ancora più in colpa per non avere intuito niente, ma non dire che la odi, non dirlo più nemmeno per scherzo.- Gli disse Beatrice con voce ferma tenendogli il viso fra le mani e guardandolo fisso negli occhi.
Adrian crollò in un pianto disperato continuando a parlare.
- Mi sento una merda, una persona inutile.- Disse infine.
A sentire queste parole tutte si strinsero intorno al ragazzo abbracciandolo, e non riuscendo a trattenere le lacrime.
***
- Chris? Sono io, Peter.-
- Ehi amico, allora dov'è lei?-
- La troietta è con quel deficente di chitarrista nel suo appartamento.-
- Tienila d'occhio Peter, sai cosa fare conto su di te.-
- Non preoccuparti bello, non le rimane molto ancora.-
- Ehi Tom! Vado a fare una doccia ok?! - Urlò Nia dal piano di sopra.
- Fai pure! Io ordino la cena, ti va bene una pizza?!- Rispose lui sempre urlando.
- Si va benissimo! Prendila come la prendi tu, una pizza vale l'altra!- Ribattè lei per poi chiudersi in bagno.
Aprì l'acqua calda e nel frattempo che arrivava alla giusta temperatura si sfilò i vestiti e si guardò allo specchio, non era più lei, quegli occhi spenti e stanchi, l'espressione del volto non era più quella di una volta, pensò ai suoi genitori, sua sorella e le sue amiche ma sopratutto a suo fratello, non lo aveva nemmeno avvertito di dove fosse andata, voleva stare via e guarire, voleva che la rivedesse come era una volta, ma quando sarebbe successo?!. Riemerse dai suoi pensieri ed entrò nella doccia cercandosi di rilassare il più possibile, l'acqua le scorreva addosso e per un po' sembrava si portasse via tutti i brutti pensieri, fosse stato per lei, pur di non soffrire più sarebbe stata lì sotto per sempre. Nel frattempo il suo telefono iniziò a squillare, uno squillo, poi due, tre, quattro, poi ancora un messaggio.
Nia uscì dalla doccia vide lo schermo del cellulare illuminato e andò a controllare.
Era suo fratello, l'aveva cercata. Aprì il messaggio:
Nia, so che ora non vorrai parlare con nessuno però
ti prego, ho bisogno di sapere come stai, dove sei e cosa hai intenzione di fare.
Non so se dire tutto a mamma e papà, Lea sa già tutto, ti prego fatti sentire
non farmi stare in pena, sappi che mi sento molto in colpa e non ce l'ho con te
voglio solo aiutarti. Ti voglio bene.
Ed eccole di nuovo quelle cazzo di lacrime, ripresero a scendere copiosamente sul volto della ragazza.
-Ma perchè si sente in colpa? Lui non ha fatto niente non deve stare così.- Ppensava la ragazza.
Non ci pensò due volte, premette il tasto rispondi e iniziò a scrivere:
Adrian spero che tu possa capirmi se sono andata via per un po'.
Io sto bene almeno per ora, sono in Germania ad Amburgo insieme a Tom
che si è offerto di aiutarmi e starmi vicino. Vorrei tanto che tu fossi qui ma è meglio
che per adesso io stia da sola. A mamma e papà non dire niente, voglio farlo io quando sarò pronta.
Ti prometto che quando tornerò sarò la vecchia Nia, quella di sempre,
è una promessa. Ti voglio bene.
Ma subito dopo un altro messaggio, stavolta però non era di Adrian, ma un messaggio anonimo:
Non sai a cosa stai andando incontro, stai giocando col fuoco
sappi che non ti conviene.
- Chi sei, chi cazzo sei?! - Urlò disperata Nia scaraventando il telefono per terra.
Si accasciò sul pavimento e riprese a piangere. Perchè i problemi la inseguivano? Non era al sicuro neanche lì.