Albus Severus si rigirava ormai da ore nel suo letto della sala comune dei Serpeverde.
Da quando aveva visto Teddy nella foresta, con in mano quella pietruzza, non riusciva a dormire.
Lui sapeva cos'era, suo padre gliene aveva parlato spesso.
Era la pietra della resurrezione, e lui doveva impossessarsene.
Da quando, il suo primo giorno ad Hogwarts, il padre gli aveva parlato di Severus Snape, lui aveva dentro il desiderio irrefrenabile e bruciante di conoscerlo.
Voleva conoscere quel Serpeverde che, secondo Harry, gli somigliava molto.
Voleva anche conoscere quel vecchio preside dalla barba lunga e gli occhiali a mezzaluna.
Voleva parlare con loro, sentire le loro voci.
Sia perchè suo padre sembrava aver tenuto molto a quei due uomini, sia perchè era come se fossero parte di lui.
Insomma, lui portava i loro nomi, no?
Detto fatto, aveva provveduto a rubare la pietra della resurrezione a Teddy.
Non l'aveva proprio rubata, diciamo che l'aveva presa in prestito.
Gliel'avrebbe fatta riavere anonimamente non appena avesse parlato con i due.
O almeno, questo era il suo piano.
Non trovava il coraggio di usare la pietra.
Cosa gli avrebbe detto?
Che avrebbe fatto?
Sarebbe stato abbastanza forte da riconsegnare a Teddy la pietra, senza tenerla per sè?
Alla fine si decise. Si alzò dal letto, si vestì in fretta ed uscì dal dormitorio. Prese il mantello di suo padre, se lo buttò sulle spalle e corse verso il settimo piano, passando per scorciatoie e corridoi poco conosciuti, per evitare di incontrare qualcuno.
Arrivato davanti alla stanza delle necessità, camminò avanti e indietro davanti al muro, poi entrò.
Si ritrovò in una stanza enorme, vuota.
Si posizionò al centro della stanza, estrasse la pietra dalla tasca e se la rigirò tre volte in una mano.
Subito sentì qualcosa attorno a lui. Alzò lo sguardo ed incontrò prima quello misterioso di Severus Snape, e poi quello penetrante di Albus Silente.
I due erano uno accanto all'altro.
Il vecchio sorrideva, con gli occhi lucidi, l'altro guardava con un'espressione quasi spaventata il ragazzo.
"Potter." esordì Severus. Si guardarono per un lunghissimo istante poi l'uomo, inaspettatamente, sorrise. "Albus Severus Potter, tu hai gli occhi di tuo padre."