Colin Canon combatteva con valore.
Era fuggito dal nascondiglio dei minorennei, voleva aiutare il suo eroe, Harry Potter, a sconfiggere il Signore Oscuro.
Era sempre stata minuto, e nel fragore della battaglia sembrava ancora più piccolo.
Era sporco di polvere e sangue, era ferito, ma rimaneva sempre lui.
Sempre il ragazzino fissato con Harry Potter e con le fotografie.
Aveva persino la macchinetta fotografica appesa al collo.
Gli parve di vedere il suo idolo, Harry, così si voltò.
Fu un attimo: la sua distrazione bastò a far sì che il mangiamorte incappucciato gli lanciasse contro la maledizione.
Fu come il flash della sua amata macchina fotografica: un lampo, poi niente più.