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Autore: damnslyth    10/02/2012    5 recensioni
Rose è una ragazza sociale e disponibile, infatti cercherà di aiutare sua cugina Lily a farsi notare dal misterioso, solitario e affascinante Scorpius Malfoy. Ce la farà?
E se accadesse qualcosa di inaspettato...
Uno strano discendente dei Black scombussolerà gli equilibri dei maghi e i Mangiamorte Superstiti si rimpatrieranno per vendicare il loro signore. Ci sarà una Terza Battaglia di Hogwarts?
Da uno dei capitoli:
Si buttò a peso morto sul letto: sistemare con ordine i suoi vestiti nell'armadio era stato faticoso. Le venne da ridere perché, effettivamente, era una ragazza davvero strana. Si abbuffava come una vacca, sporcandosi, e non aveva nemmeno un minimo di grazia, eppure era abitudine per lei avere camera e vestiti in ordine. Amava il Quidditch ma non trascurava lo studio, anzi, quello veniva prima di tutto; adorava combinare casini ma nonostante ciò non le dispiaceva un buon libro e sapeva come uscire dai guai con il di dietro “pulito”. Un carattere tutto suo, insomma, ma le andava bene così perché aveva molte persone che le volevano bene e la accettavano per quello che era.
Tranne una che, a quanto pare, non ricambiava il sentimento intenso che andava ben oltre l'amicizia.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuova generazione di streghe e maghi | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Ehilà! Ancora puntuale :) tutto bene?
Dunque, passo subito a dirvi due parole, poi vi lascio u.u ho cambiato il genere da romantico/sentimentale/avventura a sentimentale/avventura/generale perché c'è anche del comico e, in alcune parti, ci sarà tristezza o malinconia, quindi mi sembrava più adatto.
Vi ho mollate con la fine del sesto anno dei protagonisti e la novità dell'esistenza di Dinah Dursley: che dire, lei come Alphard e Samantha non saranno di particolare rilevanza nei prossimi capitoli poiché mi dedicherò solo alle coppiette in vacanza in Francia, poi ovviamente prenderanno importanza u.u
James combinerà un “pasticcio” e verrà inserita Molly: non so voi, ma io quella sclerata scherzosa la adoro xD probabilmente inizierete ad apprezzarla a lungo andare, in ogni caso non perdetela d'occhio. John proverà a dire qualcosa di importante a Rose, ma... E i cinque buzzurri arriveranno, finalmente, in quella bella casetta al mare **
Come vedrete, in un mezzo pomeriggio/sera accadrà già qualcosa, quindi preparatevi perché di casini ce ne saranno a gogò xD
In ogni caso, come avrete visto il rating è arancione, quindi credo siate consapevoli che potrebbero esserci certe allusioni o avvenimenti. In questo capitolo Rose inizierà a comprendere di provare davvero forte attrazione per Scorpius, e sembrerà che anche lui ricambi. Non accadrà niente tra i due, ma gli ormoni dei diciassettenni inizieranno a farsi un po' sentire. Comunque, la mia storia non è genere erotico e non è rosso quindi, qualora accadesse qualcosa -non necessariamente tra Rose e Scorpius-, non mi soffermerò più di tanto. Era solo per avvisarvi perché mi sembra di avere lettori un po' più propensi al rating verde/giallo, però penso che avrete visto dall'inizio che il rating è arancione, quindi la smetto di pormi problemi, anche perché me li sto facendo inutilmente dato che, per ora, non c'è stato nulla di spinto e perciò non ho potuto appurare cosa ne pensate xD
In ogni caso, don't worry u.u aspetto, come sempre, recensioni!
Buona lettura <3

 

 

                           L'arrivo in Francia e attrazioni

 

La residenza dei Potter era una pacifica casa di un quartiere di Godric's Hollow, e quella accanto apparentemente lo era altrettanto. L'unica cosa che rovinava l'equilibrio di quel sobborgo erano i figli e nipoti dei proprietari, che il silenzio e la quiete non amavano per niente. Loro vivevano per il chiasso, d'altronde erano numerosi e dei Weasley.

Albus e Rose erano concentrati sulla scacchiera; la prima con un cipiglio buffo e attento, il secondo con un leggero ringhio stampato in volto. Lily e Molly guardavano la partita; la prima scrutatrice, la seconda palesemente annoiata.

<< SCACCO MATTO! >> esclamò Rose, alzandosi dal tavolo e ripetendo per l'ennesima volta il suo balletto da vincitrice.

<< Cosa? Di nuovo? Non è possibile, porco Merlino! >> imprecò il cugino, infervorato. << Hai barato! >>.

<< Piantala Al >> sospirò Molly, stiracchiandosi. << E' la quinta volta consecutiva che perdi, fattene una ragione: a scacchi non la batte nessuno >>. Il moro borbottò qualcosa e ritirò tutto, ancora cupo. Rose ridacchiò.

<< Mamma ha lasciato della crostata in frigo: la volete? >> propose Lily.

<< Crostata? >> si illuminò Molly.

<< Frigo? >> fece altrettanto la cugina, poi entrambe corsero ad abbuffarsi, lasciandone solo un misero pezzetto ai fratelli Potter.

<< Ingorde >> biascicò Albus, vedendo il poco contenuto.

<< Dai Al, mamma ne farà un'altra >> constatò Lily, mangiandosi con noncuranza anche la porzione del fratello.

<< Ehi! >>.

<< Svegliati piccolo Sev, sei troppo distratto >> sogghignò Molly scompigliandogli i capelli.

<< Non chiamarmi Sev >> mugugnò.

<< SILENZIO! >> li interruppe Rose, salendo su una sedia. I tre la guardarono allibiti: la rossa fece segno di prestare attenzione a dei rumori provenienti da oltre la porta.

<< Smettila Jam! >> Una risata civettuola seguì l'affermazione.

<< Perché dovrei? La smetto solo se mi dai un bacio >>.

<< Ma qui? No dai, potrebbero vederci, hihi >>.

<< E allora? >>.

Ci fu silenzio, dove i quattro poterono supporre cosa stesse succedendo. Molly guardò Rose e simulò un conato di vomito, la quale borbottò sotto voce: << Ehi, ha lasciato che lo chiamasse Jam! A me scassa se lo faccio! >>.

Lily aveva un'espressione aurea, segno di GRAVE pericolo incombente. Molly la stuzzicò: << Uhm cara, dalla risatina ocheggiata che la ragazza porta, ti aiuterò in caso volessi affatturarla >>.

<< Molly! >> sospirò Albus. << Dovreste smetterla di intromettervi nella sua vita sentimentale >>.

<< Non osare difendere proprio LUI che mi rovina la vita facendo lo stesso >> sibilò la sorella con uno sguardo truce.

<< Io non so, ma dalle moine che fa mi sta già sul di dietro >> biascicò Rose, restando sopra la sedia. Molly fece una smorfia e i due Potter compirono altrettanto.

La porta si aprì: << Mamma, papà?! Vorrei presentarvi Jenny >>.

<< Jenny! >> lagnò Molly, prendendo un sacchetto e simulando vomito, causando una risata sonora da parte di Rose.

James li vide e sobbalzò: << Cos... che ci fate qui? >>.

<< Ci viviamo >> convenne Albus.

<< E tu, Rose, sopra il tavolo?! >> continuò, disagiato a causa dell'impressione che la famiglia stava facendo alla famosa Jenny.

<< Non mi vedi abbastanza? Aspetta >> annuì la cugina, salendo sul tavolo. << Così va bene? >>.

<< Scendi subito! >>.

<< Jam, che ne dici di presentarci la bella moretta in tua compagnia? >> domandò Molly con un sorriso angelico. Il ragazzo impallidì leggermente, consapevole che non sarebbe stata una buona idea. << Cioè, ehm, ecco... >>.

<< Sono Jennifer. Jennifer Schreiber, ma potete chiamarmi Jenny >> disse porgendo la mano con un sorriso ampio. Molly ricambiò un po' altezzosamente: << Jennifer va bene >>. James la fulminò male, d'altro canto Molly era una ragazza molto scherzosa ed espansiva, quando mai si atteggiava così con qualcuno? Solitamente amava e riusciva a far sentire a suo agio la gente nuova.

<< Jennifer Schreg... Scoregg... eh?! >> chiese Rose, accigliata. Albus represse una risata, Lily invece rimaneva impassibile.

<< Schreitr Rose, Schreitr. E' di origine tedesca >> rispose James, torvo.

<< Schreiber Jam, ma non importa >> lo corresse Jennifer, ridacchiando. Rose pensò che avesse la risata più rivoltante e stonata che abbia mai sentito.

<< Lei è mia sorella, Lilian, ma puoi chiamarla Lily >> si affrettò il moro, portandola verso l'interessata. Lily la squadrò con aria di sufficienza, storcendo il naso: << Lilian per te >>.

Jennifer mantenne il sorriso un po' nervosamente, James invece le fece segno del “ti taglio il collo” alle spalle della ragazza. Lily increspò un mezzo sorriso furbo a labbra serrata: << Sei Corvonero, vero? >>.

<< Precisamente >>.

<< E perché ridi in quella maniera poco intelligente? >>.

Molly guardò Rose, fischiettando divertita; Albus coprì la bocca con una mano per non ridere e James parve sul punto di esplodere. Jennifer tolse il suo sorriso angelico sostituendolo con uno davvero inquietante, ma quando James si voltò a guardarla, simulò una perfetta risata innocente: << Sei simpatica, fai belle battute! Sono certa che diventeremo amiche >>.

<< Questo è mio fratello Albus >> proseguì James, interrompendole prima di far nascere una rissa. Si strinsero la mano. << E questa è Roseline, ma per tutti è Rose >> e, prima che anch'essa potesse replicare con un “Roseline per te”, la trafisse con lo sguardo. La rossa sorrise senza la minima intenzione di scendere dal tavolo, e le fece un saluto con la mano.

Finite le presentazioni, James li crucciò tutti con lo sguardo e poi andarono verso la porta. Mentre stavano per aprirla, si avvertì una voce: << Ragazzi, aprite! Non sapete l'ultima: James si è messo con l'ennesima put... >> ma non terminò, perché i due spalancarono la porta, fissando Dominique.

<< … pura e dolce ragazza! >> concluse con un sorriso ammaliante, stringendo loro la mano. Jennifer le regalò uno sguardo esprimente disprezzo e poi se ne andarono.

Rose scese dal tavolo con un balzo, e corse alla finestra: << Se ne sono andati! >>.

Appena terminò la frase, Lily prese i cuscini dal divano e iniziò a lanciarli ovunque: << IO LA AMMAZZO! DEVE STARE LONTANA DA MIO FRATELLO! E' SOLO UNA SGUALDRINA! LA ODIO! >>.

Albus la trattenne per i fianchi, ricevendo calci dolorosi: << Calmati! Dovresti starne fuori >>.

<< Al >> iniziò Dominique, guardandolo con aria scettica. << Ma l'hai vista? E' la persona più subdola che abbia mai incontrato! Deve smetterla di cercarsi le poco di buono, Merlino! Deve crescere >>.

<< Ma a voi non interessa! Ha solo diciott'anni, in fondo è ancora molto giovane! Lasciate che faccia le sue esperienze >> ribatté, mollando una Lily furiosa.

<< Credo che ne abbia già fatte abbastanza >> constatò Molly, bevendo un po' di succo di zucca. << Cioè, io alla sua età mi sono messa la testa a posto! Proprio IO! >>.

Rose la guardò in modo eloquente: << Molly, tu hai ventun anni e non sei ancora adesso matura >>.

<< Dettagli >> sbuffò. << Almeno se devo avere una relazione ne scelgo una seria >>.

<< Appunto >> sbottò Lily, incrociando le braccia al petto. << Quindi propongo di renderle la vita un incubo >>.

<< Oh sì, contaci tesoro >> rispose Molly facendole l'occhiolino, lei le sorrise.

<< Siete solo delle impiccione! >> asserì Albus, sconvolto. << Io ne starò fuori >>.

<< Io partecipo >> annuì Rose, scrollandosi le spalle. << Se non per altro, lo faccio per lealtà ad Alice >>.

<< Tu non farai un bel niente >> disse la bionda, guardandola. Rose ricambiò, accigliata e confusa. L'altra chiarì: << Ti ricordo che prossimamente partirai per la Francia >>.

<< Morgana, me l'ero scordata >>.

 

                                                                                                                                                                               * * *

L'inizio delle vacanze fu appagante, tralasciando la nuova ragazza di James. Le giornate soleggiate predominavano su quelle plumbee, e il cattivo umore sembrava lontano, in mezzo alla famiglia.

Rose, come suo solito, iniziò già da subito i compiti per poi restare libera, anche se verso gli ultimi giorni di agosto avrebbe ripetuto la tradizione: ripasso, sguardo al nuovo programma, compiti extra.

Il mese di giugno, quindi, lo trascorse con la mattina -dopo essersi svegliata tardi- e parte del primo pomeriggio sui libri, poi con amici e cugini.

Il penultimo giorno di giugno, ovvero uno prima della partenza per la Francia, aveva bellamente concluso i compiti e fatto le valigie con l'aiuto di Hermione e Lily, quindi decise di fare una partita a Quidditch su un campo abbandonato vicino a casa insieme a John, Roxanne, Lily, Molly, Louis e i fratelli Scamander. Alice stava su una panchina a guardare, mentre suo fratello Frank, del quarto anno insieme a Lily e Hugo, studiava con quest'ultimo un aggeggio Babbano.

<< Vi stracceremo! >> esultò Louis, parlando anche a nome di Lorcan e Lysander, suoi compagni di squadra e Casa. << Dove siete? … Lorcan, ma che diamine fai? >>.

<< Ci sono i Nargilli! >> rispose, osservando un cespuglio. Lysander roteò gli occhi e lo trascinò in campo. I due gemelli erano biondi come la madre ma con gli occhi verdi del padre. Uno era svampito, allegro e distratto, l'altro era un amante della natura ma schietto, intelligente e normale.

La partita iniziò e fu vinta dai Corvi. Sfiniti, si sdraiarono tutti nel prato, tranne Molly e Lily che andarono ad assillare la povera Alice con le loro confabulazioni e chiacchiericci.

John si sdraiò accanto a Rose portando le mani dietro la nuca e guardando il cielo rossiccio: c'era il tramonto.

<< Bella partita futuro capitano, anche se abbiamo perso >> disse sorridendo.

<< Già >> rispose. << Ma avremo la nostra rivincita >>.

<< Come va con Susan? >> chiese d'un tratto, guardandolo. Era la sua ragazza.

Notò che si agitò un pochettino: << Io... ecco... ci siamo lasciati >>.

<< Cos...? >> esclamò stupita, alzandosi a sedere. << Perché? >>.

<< Perché litigavamo sempre, e ho capito di non amarla più da tempo >> sospirò.

<< Mi dispiace >>.

<< Già... ma l'abbiamo voluto entrambi, meglio così >>.

<< La vita da single è migliore! >> annuì decisa, provando a farlo sorridere: ci riuscì.

<< E a te? >> domandò, alzandosi anche lui. << Piace ancora Scorpius? >>.

<< Io... >> esitò boccheggiando e guardando l'erba. Avrebbe risposto in modo sincero, d'altro canto era uno dei suoi migliori amici, ma doveva mantenere la promessa del biondo e partire con la convinzione che l'aveva dimenticato era una buona cosa. Lo guardò, mentre il vento scompigliava alcune ciocche di capelli staccati dalla tipica coda di cavallo. << Non più >>.

<< Capisco >> rispose sollevato. Passò qualche minuto, poi John la fissò, e Rose si sentì stranamente spensierata alla vista di quei occhi di un verde limpido. Il ragazzo le toccò una ciocca: << Li hai lisciati >>.

<< Pozione >> annuì ridendo.

<< Perché lo fai? >> domandò curioso.

<< La uso solo ogni tanto, non sopporto molto i miei capelli, non mi piacciono. Mi fanno sentire un leone selvaggio >> rispose con una smorfia.

<< Ma tu sei selvaggia >> ridacchiò, ricevendo un pugno scherzoso sulla spalla. << Comunque, a me piacciono molto >>.

<< Davvero? >> chiese sorpresa. John annuì, poi si sistemò più vicino a lei senza mai guardarla negli occhi: << Senti, io vorrei dirti una cosa... >>.

<< Dimmi >> disse, guardandolo. Erano piuttosto vicini e Rose non poté non contemplare quel bel viso che aveva. Qualcosa le disse che la situazione stava prendendo la briga sbagliata, ma non ci badò molto. Lei e Jonathan erano amici da anni, e anche se era impulsivo era un ragazzo che metteva prima gli altri e poi se stesso, quindi non avrebbe fatto niente per rovinare qualcosa senza prima averci pensato bene.

<< E' da un po' che vorrei parlartene, ma non trovavo il momento giusto... io... >> ma venne interrotto da Molly, la quale sbucò dal nulla facendo alzare in fretta Rose.

<< Vieni subito o ti perderai Louis e Lily che gettano un secchio d'acqua gelida ai due disgustosi piccioncini! >>.

<< James e Jenny? >>.

<< Esatto >>.

<< Aspetta solo un attimo, stavo parlando con John... >>.

<< Oh no, vai pure >> disse alzandosi e sorridendole. << Sarà per un'altra volta >>.

<< Ma... >> tentò di ribattere.

Le fece l'occhiolino: << Tranquilla >>.

<< Ok >>.

Molly si incamminò.

<< Buone vacanze! >> sorrise mesto prima che la rossa se ne andasse.

<< Grazie >> rispose avanzando dietro Molly, notando che aveva pronunciato l'augurio con un tono angustiato. Ebbe l'impulso di dirgli altro e si fermò, voltandosi: << John! >>.

Il ragazzo si girò, guardandola: << Sì? >>.

<< Ti aspetto, conto che tu venga a trovarmi >>.

<< Se non avrò niente di meglio da fare... >> ridacchiò.

<< Ehi! >> esclamò con una smorfia, prima di sorridere. << Al minimo una volta ogni due giorni >>.

<< Minimo? E' un po' troppo, non credi? >>.

<< No >> scosse la testa.

<< Va bene, allora sarà fatto >>.

E raggiunse la cugina, consapevole di aver riacceso negli occhi dell'amico quella scintilla che da sempre lo distingueva.

 

                                                                                                                                                          * * *

 

<< … e ricordati, per qualsiasi cosa... >>.

<< Sì, lo so, c'è la zia di Dominique! >> concluse Rose sbuffando all'ennesima raccomandazione della madre.

<< Scusa tesoro, è che mi fa strano... tu e Hugo state crescendo troppo in fretta >> sospirò sedendosi sul letto della figlia.

<< E' normale, no? Succede, prima o poi... anche se, nonostante tutto, mi sento ancora piuttosto infantile >> confessò sorridendole.

<< Credimi Rose, puoi essere tutto, ma non infantile. So che sei matura, lo vedo, nonostante la tua leggera goffaggine >> rise.

<< Grazie! >> esclamò con una smorfia, prima di increspare un altro sorriso. << Posso farti una domanda? >>.

<< Certo >>.

<< Mi ammazzeresti se ti dicessi che... beh, ecco... io e Scorpius siamo... amici?! >> buttò lì, grattandosi la nuca. Hermione la fissò per qualche minuto, e Rose portò istintivamente la mano nella tasca contenente la bacchetta: non si sapeva mai.

<< No >> rispose impassibile.

<< Ma', non mentirmi >> insisté, guardandola.

<< Ma no, davvero >> annuì. << Insomma, è amico di Al, questo vuol dire che è più rispettoso di suo padre da giovane, giusto? >>.

<< Esatto >> asserì.

<< A patto che tuo padre non lo venga a sapere, sennò non ti assicurerei l'incolumità >>.

<< Sarà il nostro segreto >>.

<< D'accordo >>.

<< ROSE! LA PASSAPORTA NON ATTENDE OLTRE! >> urlò Ron da sotto. Rose prese la valigia ma inciampò in un'altra borsa, finendo a terra ma rialzandosi subito. Sorrise allo sbuffo della madre e poi scese.

La famiglia completa era riunita, eccetto i due cugini che l'avrebbero accompagnata in quella vacanza mensile. Abbracciò Hugo, i suoi genitori, Louis, Lucy e per ultime Molly e Lily.

<< Abbiamo deciso di farle bere qualcosa... >>.

<< … per tingerle i capelli di blu >>.

<< Vai così ragazze! Voglio poi una foto >> sussurrò a sua volta, battendo il cinque alle due. Quando alzò lo sguardo, dato che si era inchinata per rendere la conversazione privata, si ritrovò James fissarla spazientito. Le fece un cenno del capo, al quale sbuffò: << Avanti, Jam, non mi saluti decentemente? Ho portato alla vittoria la tua squadra! >>.

<< Tralasciando il fatto che non è solo per te che abbiamo vinto, non credo ti meriti un saluto degno di me >>.

<< Tu credi? Sai perfettamente che non ho problemi a esprimere il mio ripensamento verso qualcuno >> constatò guardandosi le unghie da finta indifferente.

<< Dov'è finito quel barlume di buona educazione che da sempre hai mostrato di più rispetto gli altri? >> soffiò.

<< L'ho perso da quando non ascolti i miei consigli e continui a sceglierti le bald... quelle >>.

Il moro roteò gli occhi e poi l'abbracciò leggermente, Rose ricambiò contenta e soddisfatta. Si avvicinò al suo orecchio e mormorò: << Sai che rispetterò sempre le tue scelte, ma sai anche che se non le approvo non esito a fartelo palesare. E in questo caso... >>.

<< Credo di aver afferrato cosa ne pensi >> rispose con voce fioca a sua volta, sospirando ma regalandole un sorriso. Rose gli schioccò un bacio sulla guancia: << Ti aspetto, eh >> poi si rivolse a tutti: << VI aspetto >>.

Sorrise e poi partì in viaggio con i suoi che, dopo ore, giunsero alla passaporta che la catapultò a destinazione.

 

Appena arrivata, corse dietro il cespuglio a vomitare. Non seppe cose esattamente le provocò quel dolore allo stomaco, ma sentiva una nausea immensa. Non aveva mai usato una passaporta, e non aveva ancora preso la patente di Smaterializzazione: avrebbe dato l'esame a fine agosto. D'altro canto, la prima volta che si era Smaterializzata, aveva rigurgitato l'anima.

Albus le corse incontro, preoccupato: << Morgana Rose, stai bene? >>.

Rose ripulì con un colpo di bacchetta, ancora china, poi si alzò con un sorriso smagliante: << Sì, ora sì! >>.

Osservò intorno: Dominique, Zachary, Ted, Victoire, Bill, Fleur, Albus la stavano fissando allarmati. E anche Scorpius.

Alla sua vista, tornò al cespuglio a finire ciò che evidentemente non aveva completato.

<< Shanto Ciélo! Ròse, sei amoalata? >> Fleur Delacour in Weasley le accorse subito incontro, spostandole i capelli dal volto e non riuscendo a trattenere una smorfia di disgusto alla vista dei resti. Rose la riconobbe dal suo tocco: soffice e delicato.

Bill si avvicinò e scostò leggermente la moglie dalla nipote: << Tranquilla, soffre solo di questi metodi di spostamento, vero campionessa? >>.

<< Puoi scommetterci! >> Rose gli sorrise e gli saltò addosso: Bill era uno degli zii che amava letteralmente. L'unico che, a nascosto dagli altri, giocava con lei alla lotta o la faceva volare sulla scopa da piccolina.

<< Perché hai vomitato appena mi hai visto? >> chiese Scorpius d'un tratto, provocando nello stomaco di Rose l'ennesima rimpatriati di pterodattili.

<< E' innamorata, ovvio >> sbuffò Dominique con ironia, che però celava una verità nota a tutti. O quasi.

Il biondo sobbalzò e così fece Rose: << Molto spiritosa >>.

Scese dalle braccia di Bill e ripulì una seconda volta, prima di ricomporsi. Era inevitabilmente vero: vedere Scorpius a distanza di due settimane e qualche giorno le aveva fatto un gran bell'effetto. Il sentimento nei suoi confronti non era cambiato minimamente, ma c'era una strana forza dentro di lei che le diceva che d'ora in poi sarebbe riuscita a mentire sul fatto. Ripensò per un istante al discorso di Josh...

<< Bien! >> una voce suadente provenne dalla porta, e Rose rimase ammaliata dalla fonte: una signora anziana, ma straordinariamente bella e perfetta, accompagnata da un signore basso e un po' tozzo, uscì.

Era Apolline Delacour, nonna Veela di Dom, Louis e Vic. Iniziò a parlare in fitto francese con la figlia e le due nipoti presenti, mentre Rose non riusciva, nonostante lo sforzo, a non guardarla: nonostante avesse già incontrato diverse volte Apolline, anche se molto scarse, non si capacitava della sua bellezza.

<< Verrai denunciata per stalkaggio >>.

Una voce la fece ritornare alla realtà: era Teddy.

<< Sai che hai avuto una fortuna immensa a fidanzarti con sua nipote? >> dedusse divertita. Lui annuì ridendo: << Eccome >>.

Notò che Victoire era andata a parlare con Scorpius, e vederli insieme le fece un strano effetto. Lupin se ne accorse: << Devi vomitare ancora? >>.

<< No >> rispose con una smorfia. Non aveva compreso ancora il perché, ma ogni volta che i due si incontravano discutevano amabilmente. Non si capacitava di come Teddy non fosse geloso dello sguardo rapito che Scorpius, nonostante tutta la buona volontà, ogni tanto non riusciva a celare: ma, a quanto pareva, era l'unica che non sapeva da cosa fossero esattamente legati i due, perché la cosa non lo turbava minimamente. Forse se n'era anche fatto l'abitudine, d'altronde Teddy era la persona più calma e disponibile che Rose, oltre ad Albus, conosceva.

La rossa respirò a pieni polmoni l'aria pulita, rendendosi conto solo in quel momento di essere circondata da un bellissimo spettacolo. La cittadina in cui si trovava, vicino a Cannes, era stupenda: la villetta era a pochi metri distante del mare, e verso la fine delle coste, all'incirca un quarto d'ora distante a piedi, si estendeva un boschetto. Accanto c'era l'altra casa dei Delacour, la quale era stata presa in affitto: ovviamente ne possedevano solo una, l'altra avevano dovuto alloggiarla. Apolline e suo marito vivevano lì, godendosi la vecchiaia nell'ambiente marino; loro figlia Fleur, in Cornovaglia e Gabrielle, invece, vicino a Parigi.

Alla vista dell'acqua, però, provò uno strano senso di angoscia e si strinse le braccia. Al se ne accorse e le posò una mano sulla vita, invitandola a seguire Fleur che traduceva la visita turistica all'interno della residenza che la madre stava eseguendo in francese.

Prima di mettere piede in casa, Scorpius la avvisò: << Gradino >>.

<< Pff >> sbuffò << credi che non l'abbia visto? >>.

Il biondo alzò un sopracciglio e la rossa non ribatté: come suol dire, chi tace acconsente.

La casa dentro era molto spaziosa e ricca di abbellimenti in legno o conchiglie: sembrava leggermente Villa Conchiglia, infatti Rose si sentì a suo agio. Fin da piccola passava spesso del tempo in quel posto, e da subito ne aveva saputo accogliere il valore invidiando, a volte, Dominique che poteva addormentarsi con il rumore pacifico delle onde.

Fleur raccomandò come esigeva che tenessero tutto pulito e non rompessero niente: nella mente di Rose balzò per un secondo la scena di lei che spaccava un vaso e Fleur che le spaccava la testa. Rabbrividì e si promise che avrebbe fatto il più attenzione possibile.

Salirono di sopra nelle camere, e non poté fare a meno che continuare a sentirsi infastidita dalla presenza costante di Victoire accanto al suo Scorpius, ma riuscì a placarla: era insensato e poi, fortunatamente, avrebbe potuto goderselo per un mese senza timore che la vista di qualche bella Veela gli mandasse quel poco di lucidità che possedeva al cesso. C'era Dominique, ma non era per niente un rischio. Al pensiero, fece un sospiro radioso e compiaciuto.

<< A che pensi, Rosina? >> ridacchiò Zac, accostandola.

<< A quanto sarà bello non avere Veela o progenie in giro per casa >> rispose saltellando.

<< Ma guarda che... >>.

<< Non Dom, ti pare? Lei fa eccezione >>.

<< Ma... >>.

La rossa non lo lasciò finire e gli fece l'occhiolino muovendo la mano con noncuranza, prima di uscire per prendere le valigie e portarle dentro. A Zac non restò che scrollare le spalle.

 

Il resto del tardo pomeriggio lo trascorsero sistemando la proprio roba a posto: Dominique e Zac avevano preso la stanza più piccola che una volta apparteneva a Gabrielle, Albus e Scorpius quella di Fleur e a Rose toccò quella dei nonni, la più spaziosa e luminosa. Dormire da sola non le dispiaceva affatto: aveva un letto matrimoniale tutto per sé. D'altronde non avrebbero potuto condividere il materasso con nessun altro: la notte si dimenava come una forsennata prendendosi tutto il posto e, nonostante il vasto spazio, poté scommetterci che più volte sarebbe finita ugualmente per terra.

Si buttò a peso morto sul letto: sistemare con ordine i suoi vestiti nell'armadio era stato faticoso. Le venne da ridere perché, effettivamente, era una ragazza davvero strana. Si abbuffava come una vacca, sporcandosi, e non aveva nemmeno un minimo di grazia, eppure era abitudine per lei avere camera e vestiti in ordine; amava il Quidditch ma non trascurava lo studio, anzi, quello veniva prima di tutto; adorava combinare casini ma nonostante ciò non le dispiaceva un buon libro e sapeva come uscire dai guai con il di dietro “pulito”. Un carattere tutto suo, insomma, ma le andava bene così perché aveva molte persone che le volevano bene e la accettavano per quello che era.

Tranne una che, a quanto pare, non ricambiava il sentimento intenso che andava ben oltre l'amicizia.

Spesso pensava che avrebbe voluto provare a conquistarlo, ma goffa com'era sapeva che avrebbe fallito miseramente: in genere erano gli altri che facevano il primo passo, che ci provavano, lei non aveva mai avuto la necessità di fare l'opposto. Ma ora si ritrovava innamorata di qualcuno e non voleva starsene con le mani in mano, lei era una che preferiva rischiare e farsi figuracce piuttosto che pensare a come sarebbe potuto andare se solo si fosse fatta avanti. Però si era resa conto di una cosa: aveva già fatto tutto il possibile. Gli aveva aperto il cuore, il quale fu dolorosamente spezzato.

Qualcuno bussò la porta e strascicò un “avanti”.

<< Wow... a mio discapito, sei ordinata >>. Alzò lo sguardo e sbuffò per levare dagli occhi una ciocca di capelli: << Ah, sei tu >>.

<< No guarda, sono tua nonna >> sentenziò roteando gli occhi.

<< Peccato che nessuna delle mie due nonne siano Veela, sennò te le potevo presentare >> ribatté un po' seccamente. Scorpius la guardò male e lei si alzò, andando alla finestra.

La raggiunse: << E' bello, qui... >>.

<< Già >> annuì buttandogli ogni tanto un'occhiata. Lo vide assumere un'espressione mesta e rammentò cosa gli aveva rivelato Albus nella tenda: quando sua mamma scomparve, accadde in Francia.

Impulsivamente gli prese una mano e intrecciò le dita alle sue: Scorpius le accennò un sorriso e le strinse.

<< La troveranno, sennò mi imbatterò io personalmente per farlo >> annuì.

<< Tu? >> rise divertito. << Non mi fiderei >>.

<< Ehi! >> esclamò offesa, mollando la mano e incrociando le braccia al petto. Scorpius sogghignò ancora un pochino prima di passare un braccio attorno alle sue spalle e stringerla a sé. Rose ricambiò poggiando la fronte contro il suo petto, all'altezza del cuore, incrociando le dita delle mani dietro la vita del ragazzo. Ormai era diventato naturale per loro mostrare ogni tanto un gesto di affetto senza imbarazzo: Rose ne era felice, ma questo voleva dire che il loro rapporto da amici si stava rafforzando, non permettendo nient'altro.

<< Ma sbaglio o sei diventato più alto? >> mormorò cupa.

<< Sei tu che ti rimpicciolisci >> ridacchiò.

<< Cattivo! >> blaterò mollandogli uno scappellotto per poi ridere con lui.

La porta si aprì: << La cena è... oh scusate, non volevo interrompere niente >>.

<< Non hai interrotto niente! >> sbottò Rose lanciando un cuscino al cugino.

<< Chi arriva ultimo si perde il dolce al cioccolato! >> disse velocemente prima di precipitarsi giù dalle scale. Rose e Scorpius si fissarono, prima di correre entrambi: si scontrarono cercando di passare contemporaneamente attraverso la porta, ma poi il biondo la prese in braccio chiudendola nel bagno dinanzi e scendendo fugace.

<< EHI! LIBERAMI! ME LA PAGHERAI CARA, MALFOY! >> sbraitò prima di aprire con la bacchetta. E, una volta scesa, si fiondò sulla sedia con la grazia di un elefante, consapevole che per lei non sarebbe toccato niente dolce.

 

Dopo cena Rose aiutò Domi a sparecchiare e, quando conclusero, raggiunsero gli altri tre ragazzi che si erano bellamente stravaccati con nonchalance sul comodo divano ampio.

<< Spostati >> disse Dominique al suo ragazzo che, però, non pensò minimamente ad obbedire. La bionda inarcò un sopracciglio. << Nott... >>.

<< Fai spostare mio cugino >> replicò fissando Dominique con astuzia, come se volesse dirle qualcosa solo con gli occhi. La ragazza ricambiò, per poi spostare leggermente il capo verso gli altri due, quasi avesse compreso.

<< Scorpius... mi fai spazio, per favore? >> chiese sfoggiando il suo bellissimo sorriso. Il biondo borbottò qualcosa sottovoce e poi le fece spazio tra lui e Zac.

<< E io? >> sbuffò Rose.

<< Là >> disse Zac indicando l'unico posto angusto rimasto: tra Scorpius e l'angolo finale del divano, attraverso il quale si estendeva un poggiapiedi soffice e fisso. La rossa capì quali erano state le sue intenzioni e lo uccise con lo sguardo, prima di andare a sedersi. Lo sentì sogghignare flebilmente con Albus, il quale era nell'altro angolo.

Scorpius le fece più posto che poté, ma quando notò di essere finito quasi completamente addosso a Dominique, convenne che forse era meglio lasciar perdere. Rose si accomodò, stendendo i piedi per essere a contatto il meno possibile con il biondo, ma il tentativo fu inutile: Scorpius era quasi inevitabilmente addosso a lei. A sentire il braccio sfiorare il suo e una piccola parte della gamba sovrastare la sua venne percorsa da strani brividi che partivano dalla spina dorsale per poi arrivare alla testa ed espandersi in tutto il corpo. Si dimenò leggermente, come a volerli invano scacciare, ma quando Scorpius voltò il viso verso lei trovandoselo a pochi centimetri di distanza, un vero e proprio fremito si protrasse in lei. << Stai un po' ferma? >>.

<< S-sì >> rispose roca distogliendo lo sguardo e imprecando contro ogni singola cosa le venisse in mente. Non aveva mai provato nulla di simile e arrossì: era come se, all'improvviso, si sentisse diversa, anche per i pensieri che le balenarono in mente non riuscendo a scansarli.

Gli ormoni da diciassettenne si facevano letteralmente sentire, anche se forse un po' in ritardo.

Passarono minuti, nei quali sia Rose che Scorpius stettero in silenzio. Interruppe Albus: << Beh... che facciamo? >>.

Nessuno rispose, senza idee. Rose, poi, prese il telecomando e accese la tv. Zac sobbalzò e altrettanto fece Scorpius, anche se più che sobbalzare saltò quasi via dal divano, dando una gomitata alla ragazza.

<< Ouch >>.

<< Sc-scusa, ma... c-cos'è? >>.

<< Una tv Babbana >> ridacchiò Dominique. << Mai vista una? >>. Nott scosse il capo.

<< I-ignoranti! >> esclamò Albus contorcendosi dalle risate. << Sembra che avete appena visto un Dissennatore! >>.

Scorpius fece una smorfia, cercando di celare ancora il timore dell'oggetto: << A che serve? >>.

<< Guardare film >> rispose Rose.

<< Sarebbero? >>.

<< Un video... cioè, come se qualcuno riprendesse quello che facciamo e lo mettesse in un cd, così poi possiamo rivederlo >> continuò pazientemente.

<< Quindi qualcuno ci ha filmati e ora andremo in teveione? WOW! >> esaltò Zac con aria infantile.

<< No! >> corresse Albus. << Ci sono delle persone che recitano, chiamate attori, e seguono una trama mentre qualcuno li riprende con un aggeggio chiamato telecamera. La storia può essere romantica, horror, di fantasia, avventura... diversi generi >>.

<< Oh >> sillabò deluso.

<< Dev'essere fig... Adeguatamente interessante >> tossicchiò Scorpius nascondendo la curiosità e l'apprezzamento per qualcosa che fosse Babbano.

Dominique appellò dei dvd: << Genere? >>.

<< Cosa preferite? >> domandò Zac, con aria ribelle. Probabilmente disobbediva ai genitori interessandosi a oggetti Babbani e il che lo spingeva ad essere entusiasta.

<< Se non vi cagate sotto, direi un horror >> ridacchiò Rose.

<< E horror sia! >> annuì la bionda. << The Ring, The Groudge... >>.

<< The Ring! >> esclamò Rose eccitata, avvertendo grugniti di disapprovazione del cugino, leggermente fifone riguardo quegli ambiti.

<< E The Ring sia >>.

 

Un' ora dopo, Albus si era coperto fino al naso cercando di mostrare un po' di virilità, Dominique guardava il film impassibile e Scorpius ogni tanto osservava altrove per evitare di mostrare turbamento a certe scene. Rose e Zac erano particolarmente presi e continuavano a sbraitare come dei pazzi.

<< CORRI, CORRI! >>.

<< DIETRO DI TE! >>.

<< MA TI VOLTI, COGLIONA? VUOI MORIRE? >>.

<< TE LO SEI CERCATA! >>.

<< NON GUARDARE LA CASSETTA! >>.

<< Potresti evitare di urlarmi all'orecchio? >> sbuffò inutilmente Scorpius, seccato.

<< Rosina, avvicinati un attimo >> ridacchiò Zac, guardandola. La ragazza appoggiò le mani nel piccolo posto tra Dominique e Scorpius, affacciandosi e ascoltando ciò che l'amico le bisbigliava nell'orecchio. Poco dopo perse l'equilibrio e si accostò di più verso Scorpius per non cadere, posando un ginocchio sulla sua coscia, completamente succube di ciò che Zac le stava dicendo: l'idea le piaceva. Quando terminò, strusciò ancora inevitabilmente un po' contro il biondo, poi tornò a posto.

Sorridente, ripensò al piano, quando notò che Scorpius era come immobilizzato e disagiato. Lo guardò accigliata prima che il suo sguardo cadesse in modo involontario in una certa zona e lì comprese: arrossì furiosamente come mai in vita sua e si alzò di scatto, correndo in camera e sbattendosi la porta alle spalle.

<< Rose?! >>. Dominique aprì la porta, trovandola sdraiata nel letto con la faccia rivolta al soffitto e le finestre spalancate: il vento soffiava pungente. << Ma vuoi prenderti un malanno? >> sbuffò chiudendole con un colpo, per poi rivolgerle lo sguardo. << Si può sapere cosa ti è preso? E... sei rossissima. Stai bene? >>.

Rose annuì ancora interdetta, e dopo una manciata di minuti volse lo sguardo alla cugina: << Se te lo dico non... riderai, vero? >>.

<< Certo che no >>.

Sapeva benissimo che l'avrebbe fatto, ma d'altro canto aveva bisogno di parlarne a qualcuno.

<< Rose? >> incalzò.

<< Ecco io... Incidente... Era un po' troppo attivo... >>.

<< Di cosa stai parlando? >> domandò confusa. Rose si schiacciò il cuscino sul viso e proseguì: << Mi sono... cioè... forse per ascoltare meglio Zac mi sono... strusciataunpo'troppocontroScorpius >>.

Dominique la fissò, prima di scoppiare in una fragorosa risata. La rossa gli lanciò contro la bellezza di due cuscini che scansò. Attese che smettesse di ridere, e quando lo fece la bionda si asciugò gli angoli degli occhi dalla risata per poi dedicarle la completa attenzione: << E allora? >>.

<< Come 'e allora?' >> sbuffò.

<< Rose, piccola e innocente Rose... >> rise leggermente. << Sono cose che succedono, suvvia. Abbiamo una certa età e gli ormoni sono in tempesta, non è una novità >>.

<< Sì, però... è stato imbarazzante. Con che coraggio domani lo guarderò in faccia? >>.

<< Con che coraggio LUI ti guarderà in faccia >> la corresse. << Pensa come si sentirà, ora che avrà capito che te ne sei accorta! >>.

<< Che devo fare? >> sospirò.

<< Essere indifferente. Fa' finta di nulla e comportati normalmente. Sennò poverino... diventerebbe di nuovo freddo e distaccato per nascondere il disagio >> rispose scrollando le spalle.

<< Va bene... >>.

<< Comunque, questo appura che tu gli fai un certo effetto >>.

<< C-cosa? >> sobbalzò.

<< Sei così ingenua, Rose? >> alluse. << Non è che si... >>.

<< VA BENE, VA BENE! >> la interruppe, arrossendo ancora inevitabilmente e odiandosi per ciò. Non che fosse così fanatica da non volerne nemmeno sentir parlare, ma dato che i soggetti in questione erano lei e Scorpius, la rendeva nervosa e in completo imbarazzo.

<< Dicevo... se non altro, credo sia certo che provi attrazione fisica per te. A meno che sia particolarmente in astinenza, ma dubito >> e con ciò concluse, sorridendole e uscendo.

Rose continuò a fissare ancora il punto in cui poco fa la cugina era seduta, prima di buttarsi sul letto e pensare. Scorpius che provava attrazione per lei? No, sicuramente sarà stato solo perché era in astinenza. Non c'era altra spiegazione.

  
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