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Autore: Lully Cullen    10/02/2012    7 recensioni
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<< Isabella, hai mai guidato ? >> mi domandò afferrando la sua giacca di pelle. Scossi il capo.
<< No, Charlie teme di ritrovarsi abbracciato ad un albero >> Scoppiò a ridere, e mi stupii di non aver balbettato.
<< Okay, allora appena finisce Lauren, la riaccompagniamo, in modo da spiegarti tutto con calma >> Uscimmo e un senso di panico mi invase.Io e lui?Soli?
 
 
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Buonasera ragazze.

Sto aggiornando questa storia per non pensare. Avevo bisogno di staccare la spina da tutto e da

tutti.. Ieri mio zio è stato operato d'urgenza e dopo aver passato tutta la giornata con lui sono tornata a casa stremata, volevo evitare di pensare  e solo scrivendo posso farlo.

Ho deciso di aggiornare questa fiction perchè è " leggera ", basata sull'ironia e sul buon umore, cosa che serve a me.

mi dispiace se non dovesse essere di vostro gradimento questo capitolo, ma.. ne avevo bisogno.

Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo, e chiedo loro di scusarmi se non rispondo alle recensioni, appena potrò, sarà la prima cosa che faccio.

Non so quando aggiornerò Shelter, o TSSML, ma ora ho bisogno di qualcosa che mi tiri su il morale

Vi ringrazio come sempre per il vostro affetto ragazze, siete straordinarie.

Un bacione, Lully Cullen.

 

 


 

 

La mia pagina, dove potete trovare vari spoiler e notizie : http://www.facebook.com/pages/Lully-Cullen/364455126902230

 

Capitolo 2.

 

 

<< Inizia a frenare, scala! Isabella, scala! Frena! Il signor Morrison sta uscendo dal suo viale! >> premetti con forza la frizione e il freno e mi voltai verso il mio interlocutore.

<< La vuoi smettere? Mi metti ansia! Sto guidando una macchina, non un aereo Kamikaze! >> sbottai in preda al nervosismo. Mi passai una mano tra i capelli e scesi dall'auto, guidare non faceva per me.

<< Si può sapere dove vai? Bella, non puoi lasciare la macchina in mezzo alla strada! >> brontolò Charlie scendendo anche lui e appoggiandosi allo sportello mentre si toccava i baffi.

<< Papà, ti giuro, io ci ho provato a guidare con te; ma mi metti ansia! Isabella fai quello, Isabella un porcospino sta attraversando la strada, Isabella, una foglia evita di calpestarla! >> dissi mentre facevo avanti e indietro con l’intento di calmarmi.

Ma chi me lo aveva fatto fare? Stavo così bene in camera mia a bestemmiare contro la trigonometria! Non mi ero sentita di declinare la proposta di Charlie “ Isabella vieni, ti faccio guidare! “, lo avevo guardato di sbieco cercando di leggere nei suoi occhi una traccia di non so cosa, sperando che scherzasse; ma quando lessi nel suo sguardo ‘ fiducia ‘ , mi si strinse il cuore. “ Non hai paura di andare a schiantarti? “ gli dissi mentre mi alzavo dalla sedia della scrivania; “ ma no, tutti i genitori insegnano ai propri figli a guidare”. Ero felice all’idea che Charlie si fidasse di me, ma quando entrai in auto e misi a moto facendo ruggire il motore della sua vecchia Volkswagen, il suo volto impallidì, e iniziò a impartirmi ordini e a mettermi ansia.

<< Ti prometto che non dirò più nulla >> mormorò sorridendomi e venendomi incontro. Scossi il capo e salii dalla parte del passeggero.

<< No papà, guida tu è meglio. Non voglio averti sulla coscienza >> gli sorrisi rassicurante e dopo qualche sbuffo si mise al volante e partimmo per arrivare all’autoscuola.
La prima lezione era stata un vero e proprio disastro, leggevo negli occhi di Edward la voglia di prendersi a schiaffi da solo; si, perché mentre lui diceva una cosa, io presa dal panico facevo la cosa opposta. Insomma, credo che il “mio “ caro istruttore quella sera, fosse andato a dormire con un senso di ira inimmaginabile.

<< Buonasera >> valicai la soglia dell’entrata e vidi Emmett ed Edward discutere. Sicuramente quest’ultimo stava supplicando il fratello di prendermi con sé.

<< Ciao Isabella >> rispose Edward sorridendomi. ‘ Lo fa perché sta per scaricarti ‘ pensai firmando il foglio delle presenze.

<< Bellina, come stai? Mi mancano tanto le lezioni di teoria con te >> mormorò Emmett venendomi ad abbracciare. Sorrisi e scossi il capo. Io ed Emmett avevamo legato tanto, era l’unico con cui scherzavo senza pensare alle conseguenze, le lezioni di teoria erano fatte di veri e propri battibecchi tra me e lui.

<< Ti manca il senso opprimente del suicidio? >> risposi tirandogli una pacca sulla spalla.

<< No, quella è l’unica cosa che non mi manca del nostro rapporto. Anche delle emicranie ne faccio volentieri a meno. Piuttosto, mi hanno detto che tuo padre è combattuto tra il senso del dovere, ovvero consegnarti alla centrale come pirata della strada, e il senso etico paterno, difenderti da tutto e da tutti. >> Inarcai un sopracciglio e lo fulminai.

<< Sai che la calunnia e la diffamazione sono un reato? >> Alzò le mani come a discolparsi e mi sorrise.

<< Mea Culpa. Ma si dice in giro che tu sia un pericolo per i pedoni, e non solo >> continuò imperterrito.

<< Non è colpa mia, okay? Quel porcospino non lo avevo visto! >> risposi con foga.

<< Porcospino ? >> domandò Edward inarcando un sopracciglio e appoggiandosi con la schiena al bordo liscio della scrivania in mogano. Mi resi conto della mia enorme gaffe e arrossii.

<< Porcospino ? >> ripetei di rimando. << Chi ha parlato di un porcospino ? >> continuai.

<< Tu Bella >> Trucidai Emmett con lo sguardo e scrollai le spalle.

<< Avrete capito male >>

<< Su, andiamo >> disse Edward sorridendomi. << .. Andiamo  a far fuori qualche altro porcospino >> e ridendo si avviò verso l’uscita.
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<< Isabella, devi premere a fondo la frizione per cambiare le marce >> era la terza volta che me lo ripeteva. Non era colpa mia se ero convinta sempre che la frizione fosse premuta fino in fondo!

<< Okay ora metti la terza >> continuò.  Mi voltai verso di lui e lo fulminai.

<< Non possiamo continuare a camminare in seconda? >> mormorai preparandomi alla mia prossima figura di merda. Avrei potuto scrivere un libro: Isabella e le figure di merda del nuovo secolo.

<< No, altrimenti la macchina va sottogiri. La sai mettere la terza, vero? >>

<< Edward,se sapevo mettere la terza, a scuolaguida non ci ero venuta! >> scoppiò a ridere e mise la sua mano sulla mia. Iniziai a sentire subito caldo ed arrossii.

Dio benedica la notte!

<< Ora segui il mio movimento >> strinse la mia mano e mettemmo la terza.

<< Hai capito come si fa ? >> Se lo rifacciamo insieme ti dico di no,pensai. Annuii e presi profondi respiri. Quel tocco mi avrebbe segnato in eterno.

<< Riproviamo. Ora scaliamo e rimettiamo la terza >> ripetemmo l’operazione due volte e sentii il mio cuore che rallentava ogni volta che posava la sua mano sulla mia.

 Sospirai e mi resi conto che ero l’unico essere a non essere portata a far nulla: ero goffa, la mia carenza di affetto mi portava ad abbracciare ripetutamente l’asfalto durante la giornata, non sapevo guidare e in amore la situazione era disastrosa.

Sarei diventata una suora di clausura, me lo sentivo.

<< Che c’è ? >> mi domandò Edward sorridendomi.

<< Stavo pensando che se esistesse una patente per i pedoni, sicuramente non prenderei nemmeno quella >> mormorai tra me e me. Scoppiò a ridere.

<< Perché >> il suo sguardo non si staccava dal mio, e io iniziavo a sentirmi in soggezione.

<< Beh, a piedi faccio un sacco di incidenti: cado, sbatto.. cado.. passo la mia giornata tra la scuola e le cadute. Pensa a quando avrò la patente, farò un sacco di vittime, e la popolazione di Forks diventerà esigua! >> Riprese a ridere, con più vigore e sorrisi.

<< Ti faccio ridere? >> domandai guardandolo con la coda dell’occhio.

<< Sei un portento Bella, non conosco nessuna ragazza con il tuo senso dell’umorismo. E poi, abbi fiducia in te, per essere la seconda lezione te la stai cavando egregiamente! >>

<< Lo dici tanto per dire >> risposi scoraggiata.

<< Guarda il lato positivo >>

<< Spara. >>

<< Ancora non hai fatto fuori nessun porcospino >> disse scoppiando a ridere. E dopo averlo trucidato con lo sguardo, mi unii anche io a lui.

 

 

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Qual'è stata la cosa che più ha fatto arrabbiare vostro padre ( o vostra madtre ) mentre guidavate? Vi incutevano ansia?

Alla prossima, Lully.

   
 
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