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Autore: delilaah    10/02/2012    8 recensioni
Prima vera e autentica storia scritta da me che pubblico su EFP. E coincide anche con la mia prima ff sugli One Direction.
Ognuno di loro sarà protagonista all'interno della storia anche se in maniera molto diversa l'uno dall'altro. Non ci saranno favoritismi per un personaggio in particolare, o almeno è quello che cercherò di evitare, e spero che possiate immedesimarvi il più possibile nella storia, nei dialoghi e soprattutto nei sentimenti descritti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter one:
Where have you been, sweetheart?

 

«Oh Louis, finalmente!» Esclamò Eleanor, quasi correndogli incontro.
«Ehi piccola. Lo sai che sarei tornato, ormai non sparisco più. Non ho più le contropalle da quando ti conosco.»
Lei sorrise, lusingata.
«Se questo significa che con me stai bene e hai la testa attaccata al collo, mi fa molto piacere.»
Dalla cucina comparve Jay con un canovaccio sulla spalla e le mani sporche di panura. Aveva gli occhi stanchi ma un bel sorriso allegro: amava avere il suo ragazzo di nuovo a casa.
«Tesoro, ma dov’eri finito?»
«Sono uno spirito libero, mamma! Sono indomabile.» Rispose lui avvicinandosi alla donna e stampandole un leggero bacio in fronte.
«Sai che tra due giorni sarò di nuovo in partenza, vero?»
«William, non è necessario che tu stia sempre a ricordamelo. Non sono così vecchia, e non ho l’Alzheimer.»
Eleanor si avvicinò a lei e iniziò a strofinarle una spalla, in segno di conforto.
«Tornerà presto, Jay.»
La donna alzò gli occhi al cielo, e si girò dolcemente, senza creare troppo nervosismo.
«Eleanor cara, vorresti lasciarci solo un istante?»
Eleanor sorrise e si allontanò, salendo le scale, diretta verso le camere da letto. Ormai lei era parte della famiglia e la sua relazione con Louis era stabile sotto quasi tutti i punti di vista, ma per qualche motivo Jay continuava a tenerla fuori da alcune questioni, sebbene in qualche modo riguardassero anche lei.
«Senti amore, lo so che Eleanor è un’ottima fidanzata, eccetera eccetera, però certe volte vorrei che non fosse sempre in giro. Insomma, siete così appiccicati tutto il tempo..»
Louis alzò le spalle, tranquillo.
«E’ così, mamma: a lei piace starmi sempre attorno, controllarmi, cose così.»
«Il fatto è che lei non lo sa, Louis. Ti sta sempre attorno ma non sa cosa vuol dire lasciarti andare via ogni volta. Mi manchi così tanto ogni singolo giorno.»
Louis sorrise, strizzando l’occhio.
«Mamma, ti voglio bene, su dai!»
All’improvviso dal piano di sopra si sentì un rumore, e qualche secondo più tardi spuntarono le gemelle dalla rampa della scale.
 «LOOUEH!» Gridò una di loro saltandogli in braccio.
«Principesse! Allora, com’è stata la vostra giornata?»
«Bella, però dobbiamo dirti una cosa..» Rispose l’altra, fissando il pavimento e giocherellando con le dita. Louis si inginocchiò e le fece segno di sedersi sulla sua gamba, come un tempo.
«Lou..» Continuò Daisy, «Ci manca un sacco Harry. Tanto tanto. Quando torna?»
Louis sospirò, scuotendo la testa.
«Non lo so, amore. E’ quello che ci stiamo chiedendo tutti.»
 
Harry afferrò un sasso e lo fece rimbalzare sulla superficie piatta del laghetto poco lontano dal bungalow del suo patrigno. Erano già passati due mesi. Sessantadue giorni, pensò tra se.
«Harry.. Tesoro, dovresti entrare. Sta incominciando a fare freddo.»
La voce calda e pacata della sorella aveva sempre avuto uno strano effetto su di lui. Forse perché ricordava con più chiarezza le volte in cui era stata lei a leggergli la favola della buona notte, o forse perché sua sorella è sempre stata così diversa da lui. Diversa in modo migliore.
«Avanti, sono due mesi che te ne stai chiuso qui. Non puoi evitare il mondo all’infinito, Harry Styles.»
«Si che posso. Vogliamo provare?» Rispose lui, con voce roca.
Lei sospirò, un po’ dispiaciuta.
«Per l’ennesima volta: non è stata colpa tua. Devi fartene una ragione, Harry. Biasimare te stesso non è e non sarà mai la soluzione.»
«Gemma, sei qui per starmi vicina o per darmi addosso?» Commentò lui, scontroso. Passò qualche secondo in silenzio, e poi tirò su col naso, sistemandosi la felpa.
«Tu non lo sai.» Continuò Harry, «Non lo saprai mai.»
Gemma scosse la testa e rientrò in casa, chiudendo la porta finestra dietro di se.
Una disgrazia e una casualità: queste erano le due cose che avevano spezzato suo fratello. Ma tutto questo non sarebbe durato per sempre, giusto?






Primo capitolo! So che può sembrare noioso, oppure troppo deprimente, o magari scontato in qualche modo, ma vi chiedo di darmi del tempo. Prometto che nel giro di qualche capitolo le cose si faranno interessanti! O almeno spero che la penserete così.

Grazie mille in anticipo a tutti, soprattutto ai recensori di questo capitolo e a quelli del prologo. 
Giuls. 
  
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