Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: LilithDream    10/02/2012    1 recensioni
"Io, anthony e Christine odiavamo essere parte della massa, far parte di tutte quelle formiche che non fanno altro che procurare cibo e costruire formicai. Ancora non sapevamo quanto fossimo diversi da tutti loro..."
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mi misi a dormire. Il cellulare squillò di nuovo solo che questa volta sul display non era comparsa la scritta “stalker”, ma “Christine”. Mi chiedeva di andare con lei da qualche parte. Non ne avevo per niente voglia, ma decisi di accontentarla, tanto erano solo le cinque del pomeriggio. Mi aveva assicurato che mi avrebbe portata in un posto spettacolare. Aspettai che arrivasse a casa mia e uscii andandole incontro.

-Devi dire a tua madre che starai via fino a notte tarda con me… andiamo in discoteca!- mi annunciò lei.
-ah, e tu lo chiami “posto spettacolare”? Che ti salta in testa hai sempre odiato, come me d’altronde, quei posti dove sono tutti mezzi nudi e ubriachi!- le risposi io. Di certo non mi sarei aspettata una proposta del genere da Christine, forse potevo capire Anthony perché sapevo che ogni tanto ci andava, ma lei proprio no. Lei mi guardò come se fosse un cagnolino bastonato, sapeva che quando faceva quella faccia mi sentivo in colpa, era la sa arma segreta. –NO e NO! Non ci vengo neanche se ti fai bastonare realmente per farmi più effetto! Chiaro?- chiesi io.
-EDDAIIIIIIII, ti prego! Giuro che ci divertiremo! Per favore! Mi ha detto che potevo portare un’amica!- rispose lei che subito dopo si tappò la bocca.
-Chi ti ha detto di portare un’amica?-
-Un ragazzo che ho incontrato ieri, sai, tu non ti sei fatta viva in tutto il giorno, così sono uscita da sola e ho incontrato Jason, è simpaticissimo!- esclamò lei cercando di convincere anche me.
-Vengo solo per vedere con chi cavolo ti sei infognata adesso! Sappi che se è un altro spacciatore ti strangolo!- ribattei io puntando i miei occhi nei suoi.
-Ehy, Mark non era uno spacciatore…per lo meno era quello che mi aveva detto lui! E comunque Jason è un ragazzo pulito!- mi assicurò lei.
-Perfetto quindi è noooooooioso!- dissi io girando gli occhi.
-Ma non ti va bene proprio niente a te? È perfetto solo il tuo Daniel?- detto questo si coprì nuovamente la bocca.
-Christine, sai che io ti strangolo veramente? E poi lui non è perfetto, anzi. E come se non bastasse l’essere uno stalker ora si è anche messo con Tina!- mi sfogai io. Sì, aveva ragione Daniel, ero io quella che faceva le scenate di gelosia.
-Tina, quella che conosciamo fin troppo bene?-chiese lei e io annuii. –Perfetto, sai per caso dove abita Daniel così anziché andare in discoteca ci divertiamo a dargli fuoco alla casa, probabilmente sarebbe molto più divertente! Anzi, stasera andiamo in discoteca perché non posso lasciare Jason lì da solo come un cretino, e domani prendiamo Daniel e gli laviamo bene le orecchie (nel water)! Ci stai?-
Pensai che se anche avessimo voluto farlo di certo lui avrebbe usato la forza che si ritrovava per ribaltare la situazione, anche se fino ad ora non lo aveva mai fatto.
Guardai Christine negli occhi e stranamente distolse lo sguardo. Aveva ancora paura di me? Non volevo crederci. Guardai anche io altrove.
-Cambiamo discorso che è meglio! Fingerò anche che tu non abbia distolto lo sguardo!- esclamai molto delusa, non capivo da cosa.
-Non ho distolto lo sguardo!- mi rispose lei.
-Non sono cretina Christine! Perché hai paura di me? PER QUALE MOTIVO HAI FOTTUTAMENTE PAURA?- le urlai contro scrollandola dalle spalle.
-Ora mi stai facendo paura seriamente! Lasciami andare! MINDY MOLLAMI!- mi spinse indietro, facendomi quasi cadere. Aveva ragione, ero come impazzita. Iniziai a sentire un dolore familiare che non avrei dovuto sentire. Il braccio stava facendo di nuovo le bizze. Mi iniziai a preoccupare e dopo che ebbi preso Christine per un braccio entrai di nuovo in casa e iniziai a salire le scale correndo. Lei mi chiese perché ma io non risposi. Le chiesi di rimanere in camera mia e le vietai assolutamente di entrare in bagno. Dopo che ebbi preso una maglietta di riserva corsi in bagno e mi ci chiusi dentro. Tolsi la maglietta e misi il braccio sotto l’acqua. Ci stava mettendo molto di più del solito a smettere di sanguinare. Sentii bussare alla porta del bagno.
-Ehy tutto okay?- mi chiese Christine con voce quasi di scusa. Non era colpa sua se ero in bagno ma a quanto pareva non lo aveva capito.
-Sì tutto okay, torna in camera arrivo subito!- le risposi.
Il braccio iniziò a sanguinare di più. Mi lasciai sfuggire una esclamazione e poi cercai di trovare qualcosa per tamponare il tatuaggio. Usai la cartai genica che in pochi secondi si colorò completamente di rosso. Non sapevo più cosa fare. Mi portai il braccio alla bocca e provai a fare non so cosa. Nulla, non succedeva proprio nulla! Ad un certo punto smise di colpo. “ma che cavolo fa sto tatuaggio? Prima o poi morirò dissanguata!” pensai. Buttai un’altra maglietta nel cestino sotto al lavandino e mi misi l’altra che avevo preso prima di entrare in bagno. Misi anche un cerotto sul tatuaggio. Non sapevo a cosa sarebbe potuto servire, ma di certo era meglio che niente.
-Eccomi Christine. Ci sono. L’invito in discoteca è ancora valido anche dopo come ti ho trattata o non vuoi più avere a che fare con me? Scusa, è solo che odio anche solo l’idea di poterti fare paura.- Le dissi con gli occhi rivolti verso il pavimento.
-Ehy, tu non mi fai paura! Sei sempre Mindy, anche se ti comporti in modo strano ultimamente, ma se non mi hai detto nulla significa che va tutto bene! Non è così? Comunque certo che è valido l’invito! Vedrai ci divertiremo.- Mi rispose alzandosi in piedi e venendomi incontro. Mi poggiò una mano sulla spalla e mi fece alzare la testa verso di lei. –Ti voglio bene, anche se non te lo dico spesso, anzi quasi mai.- aggiunse. L’abbracciai d’istinto quasi soffocandola. Anche lei mi strinse a se.
-Ciao ragazze!- esclamò mia madre.
-Ciao Mà, Christine mi ha chiesto di uscire con lei stasera.- la informai.
-Okay, tanto ci andresti lo stesso, o sbaglio?- Disse lei.
-Non sbagli. Comunque grazie!- dissi a mia madre. –Che cosa tremenda non ho nulla da mettermi!- aggiunsi rivolta a Christine questa volta.
-è impossibile! Con tutti i vestiti che ti ritrovi non puoi non avere nulla di adatto!- mi ringhiò contro lei. Più che un ringhiare di un rottweiler però, era quello di un piccolo cucciolo.
Mia madre se ne andò ridendo e ci lasciò da sole con questo dilemma immane. Ero davvero sicura di non avere nulla di adatto, ma Christine si ostinava a dirmi che non era possibile, così aprì il mio armadio e iniziò a rovistarci dentro.
-Visto? Questo è perfetto!- esclamò lei prendendo un vestito blu elettrico, molto diverso dal mio solito stile. Era il vestito che avevo indossato per andare una sola volta a casa di mio padre qualche anno prima. Mi aveva detto, o meglio ordinato di non vestirmi da “straccione”. Già, così mi chiamava mio padre. Comunque tornando al vestito, era corto, abbastanza scollato sul retro e con due lembi che si allacciavano dietro il collo. Era bello nonostante quello che mi ricordava.
-Wow, e chi se lo ricordava questo!- esclamai.
-E qui ce n’è un altro!- Disse entrando quasi completamente nell’armadio. Tirò fuori un altro vestito. Quello però era un vestito che mi aveva regalato mia madre e che mai avevo messo, mi sentivo a disagio. Era bianco, un colore che non mi rispecchiava neanche un po’, soprattutto ora che sapevo che la mia anima era nera come la pece. Era in cotone e aveva del pizzo sul fondo. Anch’esso era corto. Christine decise di indossarlo.
-Perfetto, ora siamo a posto! Per che ora devo prepararmi?- le chiesi. Non avevo molta voglia di andarci, ma finsi entusiasmo.
-per le otto sono qui! Va bene?-chiese. Ovviamente sarebbe arrivata in ritardo. Era decisamente l’opposto di Daniel in questo. “perché diamine sto pensando a Daniel anche ora?” pensai.
- Certo! Anche se probabilmente arriverai alle undici, conoscendoti.- le risposi mentre lei scendeva le scale  e si dirigeva verso la porta.
-Non è vero!- urlò prima di uscire. Scoppiai a ridere e poi mi chiusi in camera. Erano già quasi le sette,così iniziai a darmi alla pazza gioia con il trucco. Ero brava in quello, come lo ero nel mettere lo smalto, ogni tanto mi divertivo a farci disegni, come note musicali o croci o cose del genere. Forse era legato al fatto che amassi disegnare.
Passò un po’ di tempo prima che finissi il mio “capolavoro”. Sugli occhi avevo messo un ombretto blu che sfumava verso l’interno diventando quasi bianco e un eye-liner, sulle guance un blush rosa e infine un immancabile rossetto rosso.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: LilithDream