Non mi ero accorta del dolore che provava mia sorella.
D'oltretutto era anche suo padre. Respirai a fondo e mia sorella mi prese la mano. Mi sorpresi a quel gesto.
Avrei dovuto farlo io, dopotutto sono sono io la pù piccola nonostante i 20 anni.
Ma la accettai e insieme camminammo dietro l'infermiera accompagnate dal tacchettio delle nostre scarpe.
L'infermiera aprì la porta e ci lascio insieme al padre senza vita.
Bessie si diresse verso di lui e cominciò a parlarli come se fosse vivo. Che cosa stupida.
Li raccontò di cosa aveva fatto il giorno prima e rideva con gli occhi gonfi di lacrime.
Io rimasi impietrita davanti a un padre che significò tutto per me, mi insegno tutto quello che sapeva.
Stavo lì in piedi in piedi ad aspettare che quel suo viso ormai pallido sorridesse o reagisse alla nostra presenza.
Inclinai la testa e sorrisi.
-"Ciao papà"- sussurai.
-"Summer.."- pensavo che mi avesse risposto, ma era solo Bessie -".. vieni qui "- allargò le braccia in segno di un'abbraccio.
Staranamente mi avvicinai e l'abbracciai. -"Ci vuole bene"- disse mia sorella che non mi abbracciava dal suo ottavo compleanno.
Baciai la fronte di papà e mi diressi verso l'uscita della stanaza assieme a Bessie.