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Autore: HermLOL    10/02/2012    2 recensioni
Che succederebbe se qualcuno rinchiudesse studenti e insegnanti nel castello di Hogwarts e Oscuro Signore e seguaci a Malfoy Manor, senza dargli la possibilità di uscire?
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Il gioco è cominciato
per vincere dovrete
trovare di filato
ciò che nascondete.

 
 
Quando finalmente tutta Hogwarts fu riunita in quell'enorme stanza che sembrava allargarsi di più ogni volta che entrava qualcuno di nuovo, il preside chiese silenzio.
"Severus, aiutami, fammi da scaletta."
"Scaletta? Albus?"
"Sì, Severus, scaletta! Ingonocchiati e metti le mani a conca, io userò le tue mani come una scala. Hop, hop!"
 
Severus guardò il preside come se gli fosse appena stato chiesto di mangiare un uovo di Doxy fritto, alzò gli occhi al cielo e si chinò, pensando che se si spostava lasciandolo cadere forse avrebbero avuto qualche speranza di sopravvivere a quella situazione assurda. Il preside sorrise benevolo e alzò di un po' la veste, per mettere meglio il piede sulle mani dell'insegnante.
 
"Albus! Copriti!" disse scandalizzata la McGranitt, coprendo l'obiettivo della macchinetta onnipresente di Colin Canon.
"Minerva! Non distrarlo, potrebbe perdere l'equilibrio e cadere. Sarebbe una grave perdita, chi ci salverebbe poi?" l'ammonì sarcastico Severus, facendo ridere molti studenti. Li fulminò con lo sguardo e guardò il vecchio, che si stava dilettando a fare l'equilibrista con un piede solo sulle mani di Severus. "Albus si può sapere che diamine stai facendo? Sii serio o ti scaravento veramente giù dalla.. scaletta!" disse irritato l'uomo, e il preside si raddrizzò, stizzito. Dopodichè si alzò l'altra estremità della veste -costringendo Minerva a sequestrare la macchinetta a Colin- e salì sul tavolo al centro della stanza. Una volta in piedi sul tavolo, il preside si puntò la bacchetta alla gola ed esclamò: "Sonorus!" così che la sua voce si sentisse per tutto il castello.
Severus alzò gli occhi al cielo e si tappò le orecchie, poi tentò di rialzarsi, ma un sonoro 'crack' lo avvertì che la sua schiena era rimasta bloccata. I suoi due nipoti, Daniel e Medea, accorsero subito, lo presero in braccio e lo depositarono su un divano, poi tornarono davanti al tavolo per ascoltare il discorso del preside, lasciando lo zio a borbottare qualcosa sulla sua pensione.
 
 
Mentre il preside si accingeva a parlare, con un sordo ‘puff’ proprio davanti agli occhi di Severus apparve un foglietto rosa shocking, che fluttuò davanti al suo viso e si posò sul suo naso adunco.  Il professore sibilò irritato, poi se lo tolse bruscamente dal naso e lo lesse ad alta voce.


Il gioco è cominciato
per vincere dovrete
trovare di filato
ciò che nascondete.


“Ah!” esclamò battendo una volta le mani “Signorina Granger? Signorina Granger? DOVE ACCIDENTI è LA SIGNORINA GRANGER?” sbraitò cercando di trovare la So-tutto-io in quella marea di gente. Hermione si fece avanti timidamente, ancora in camicia da notte. “S-sì, professore?” “Non è stata lei a risolvere l’enigma di logica, al primo anno?” chiese arricciando le labbra in un’espressione di disapprovazione per il fatto che lei non si fosse ancora coperta, poi senza aspettare risposta aggiunse: “Bene, legga questo e trovi la soluzione per farci uscire di qui. E  voi due, Potter, Weasley, portatemi una bacinella bella grande! E tu, Perks, preparami un impacco e dell’acqua calda. SUBITO!”.

Hermione prese il foglietto rosa e iniziò a studiarlo in un angolo,  insieme alla professoressa McGranitt, che aveva tirato fuori dalla tasca della vestaglia scozzese un fazzoletto di stoffa e lo passava ogni cinque minuti sulla fronte della ragazza, per asciugarle il sudore di tanta fatica.

Sally annuì, prese per un gomito Daniel e si diresse verso i bagni in fondo alla sala, per preparare l’impacco. Daniel, che non si era reso conto di nulla, vedendosi trascinare dalla bionda tassorosso verso i bagni ghignò e le fece l’occhiolino, dicendo con voce suadente: “Non ce la fai più a resistermi, eh? Mh, mi piacciono le ragazze aggres…” non ebbe il tempo però di finire la frase, perché un ceffone da parte di Sally Perks gli arrivò in pieno volto.

Harry e Ron corsero in due direzioni opposte, cercando una bacinella grande per tutta la stanza, ma si accorsero troppo tardi che stavano correndo l’uno contro l’altro e finirono a terra con un sonoro tonfo, scontrandosi. Gli occhiali di Harry volarono in direzione di Severus, fermandosi  proprio sul suo naso, e scatenando l’iralità generale, di preside e professori compresi. Snape si diede una sonora manata sul volto, storcendo anche una stanghetta degli occhiali, e borbottò: “Morirò su questo divano.. beh, almeno morirò comodo.”.

   
 
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