Ricordi..
Continuavo tremendamente a chiedermi chi fosse quella donna.
Soprattutto cosa volesse da me.
Continuavo tremendamente a chiedermi cosa fosse venuta a fare qui.
Soprattutto perché volesse proprio me.
Era proprio strano.
Era proprio una donna strana.
Non so neanche se potrei definirla «donna».
So solo che invece di calmarmi,
mi faceva agitare ancora di più.
Sempre di più.
Fino a quando mi decisi,
«Chi sei?» le dissi con tono piuttosto impaurito,
«Che vuoi da me?!».
Lei continuava a tacere, al contrario mio.
Aveva un’ aria familiare..
già l' avevo incontrata da qualche parte.
Lasciai perdere e, come con il ragazzo timido,
mi voltai; stavolta però non piansi.
Pensavo, pensavo, pensavo.
Ma a cosa pensavo?!
Non lo sapevo neanche io.
In quel momento mi sentivo come quando stavo con quel ragazzo.
Strana, da impazzire.
Ma io ero forte, non come lui.
A volte, pensavo che non ce l' avrei mai fatta a superare tutti gli ostacoli che mi avrebbero complicato le cose.
Invece, sono qui.
Prima il ragazzo timido,
poi la donna, la voce.
Lei non so come definirla.
Il ragazzo, invece sì.
Timido.
Ecco, mi sentivo vuota.
Svuotata, sola.
Nera.
Non c'è cosa più brutta di essere soli, pur essendo circondati da migliaia di cose, persone, sentimenti.