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Autore: Medy    11/02/2012    1 recensioni
Ultimo anno ad Hogwarts,e la nostra Hermione Granger è tornata più decisa che mai a dare tutta se stessa. La vita nel mondo magico procede tranquillo, nessuna minaccia incombe sui nostri amici. Ma qualcosa è cambiato. O meglio qualcuno è cambiato. Malfoy. Cosa porterà questa trasformazione!? Un contrasto tra la ragione e il sentimento metterà in crisi l'erede purosangue e per di più il ritorno di un personaggio inaspettato metterà in crisi la dolce Hermione,che sarà costretta a fare una scelta che le cambierà la vita.
La mia prima fanfiction, con la speranza di colpire voi lettori! Grazie!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Dopo quell’incontro che le aveva spezzato il cuore, Hermione ritornò ad essere quella di sempre. Non aveva nessuna intenzione di abbattersi a causa di quel lurido Serpeverde. Per anni lo aveva ignorato, quindi non sarebbe stato difficile farlo anche ora. Anche se la cosa si presentò più complicata di quanto potesse pensare. Purtroppo lo incontrava ovunque, durante le lezioni, durante la colazione, il pranzo e la cena, e anche durante le sue ore libere. Ovunque si girasse  quegli occhi tempestosi incontravano i suoi ed ogni volta lei doveva fingere indifferenza. Ormai si era munita di una maschera di finzione che poteva ingannare gli altri, ma non i suoi amici. Harry aveva notato qualcosa, e con lui anche Ron. Più volte le avevano chiesto cosa c’era che non andava e più volte lei aveva rimandato ogni spiegazione con un sorriso e un semplice “Niente” come risposta. Ma San Potter e Lenticchia non si rassegnavano. Volevano capire e per farlo sarebbero andati fino in fondo. Intanto Ginny fingeva di non saper nulla anche se , avrebbe tanto desiderato spiegare tutto ai due, forse loro avrebbero potuto darle una mano a consolare l’amica, che soffriva molto, ma la sua sofferenza veniva tamponata dal suo grande orgoglio non solo di donna, ma di vera Grifondoro.
Arrivò Halloween, e gli studenti erano pronti a festeggiare con il solito banchetto annuale. Leccornie di ogni genere avrebbero bandito i quattro tavoli delle case. Per i pivelli del primo anno era una vera e propria novità, mentre per gli studenti anziani sarebbe stata l’ennesima festa di Halloween, che ormai da anni procedeva in egual modo. Hermione quella sera non aveva una gran voglia, le lezioni quella giornata erano terminate prima, in modo che gli studenti avrebbero potuto prepararsi per quella sera, e per lei questo era una vera e propria scocciatura. Le lezioni ormai erano diventate l’unica sua distrazione, anche gli amici non bastavano più, anche perché Harry e Ron stavano diventando insistenti sul domandarle cosa c’era che non andava. Cosa che la mandava su tutte le furie. Per tutto il giorno si era rintanata nella sua stanza. Aveva letto qualche libro di troppo e solo quando Calì e Lavanda entrarono , Hermione notò che era arrivata l’ora del banchetto.
“ Non dirmi che metterai la divisa scolastica?” Lavanda squadrò  Hermione con aria di rimprovero, notando con disapprovazione  che la compagna di stanza era rimasta in  divisa. “In verità , non scendo in sala grande” disse lei senza guardarla, rimase con gli occhi incollati al suo libro. Ormai aveva deciso. Non sarebbe andata a quello stupido banchetto. Ormai già sapeva come procedeva, e inoltre, voleva evitare un qualsiasi contatto con quel viso che ormai non la faceva vivere più bene.
“ va bene… fai come vuoi! “ disse Lavanda senza badarci troppo, ritornando a concentrarsi su se stessa. Hermione alzò per un attimo lo sguardo per notare come le due compagne si stavano conciando. Trucco troppo pesante ricopriva il viso delle due giovani Grifondoro, che fino a qualche ora fa era  pallido e dal quale si poteva notare la stanchezza tipica che caratterizzava ogni studente. I capelli, sempre portati legati in elastici anonimi, adesso erano lucidi e scintillanti, e i profumi che si spruzzarono la fecero starnutire. Indossarono i loro mini abiti che marcarono le loro forme . Hermione continuò a guardarle. Questo era quello che piaceva a Malfoy, il trucco pesante, i corpi scolpiti e le gambe scoperte. E lei? Lei non impersonava quello stile. A lei non piaceva mettere in mostra solo la sua fisicità. Lei amava mostrare il suo talento nelle cose, lei metteva passione no nella sua estetica ma in altro. La sua passione la trasmetteva nello studio, nei libri e con gli amici. E forse Malfoy non l’avrebbe mai potuta capire, perché a lui queste cose non importavano. Ecco perché per anni non lo aveva mai considerato, ed ecco perché doveva continuare a farlo. Il suo destino non era lui. E quel bacio doveva dimenticarlo, per lei e per la sua dignità.
La portà si spalancò e una Ginny, preparata al meglio fece il suo ingresso. Hermione l’accolse con un gran sorriso, mentre le altre due, la guardarono con invidia, forse perché lei, con meno di ciò che loro avevano utilizzato le aveva superate e anche di molto.
“No, no, no…ora tu ti prepari e scendi insieme a me , Harry e Ron” Esclamò la rossa prendendo l’amica per le braccia per scollarla dal letto. “No Ginny.. non ho voglia. È il solito banchetto che partecipiamo ogni giorno, solo con dolci e qualche pipistrello che ci vola intorno”. “ Dai Herm… Goditi ogni minima cosa, che è il tuo ultimo anno… l’anno prossimo non farai più queste cose” Ginny era decisa a non arrendersi. Avrebbe trascinato Hermione giù in sala anche con la forza se sarebbe stato necessario. Hermione rimase a fissare l’amica con aria divertita, poi, lasciandosi convincere dai grandi occhi smeraldini della Rossa si alzò dal letto.
“ Però… credo che dovrai aiutarmi…non so che mettere”. Questo era vero e non una scusa per marinare il banchetto. Aveva solo abiti pratici. Ginny aprì il baule stipato ai piedi del letto e cacciò tutto ciò che c’era al suo interno. Oltre i mille libri Ginny riuscì a cacciare solo qualche maglioncino e jeans. Lavanda e Calì assistevano alla scena soghignando divertite. La so tutto io Granger non aveva nessun abito da mettere quella sera, quindi sarebbe dovuta rimanere in camera tutta sola. “ Ok, siamo streghe, quindi nulla è impossibile… ora , vieni con me…sperando che la magia basti”. Ginny prese Hermione per mano e la trascinò nella sua stanza, sperando che con un pizzico di magia, e fortuna, avrebbero rimediato a quel disastro che Hermione aveva creato da sé.
 
 
 
 
 
 
 
“ Ogni anno è sempre la solita stronzata. Questo banchetto è inutile e sciocco” Zabini era ritto d’avanti allo specchio , e ammirava la sua immagine riflessa. Come lui anche Malfoy e Theodor Nott si stavano preparando per la cena di quella sera. Malfoy gironzolava per la stanza ancora in mutande, stava preparando la sua solita pipa. “ non so il perché ti sei rifiutato di dare un’altra festa… avrebbe risvegliato gli animi” Esclamò Tehodore che era alle prese con il suo papillion, lo smoking per gli studenti anziani era d’obbligo, dava un senso di autorità ed eleganza. Dopo Tutto Halloween poteva essere considerato una delle feste più importanti per i maghi e gli altri esseri appartenenti al mondo della magia, e Silente ci teneva molto a sottolineare questa sua importanza. “ Non dobbiamo esagerare, potrebbero beccarci… e poi ricorda che Silente non è un tonto, quel vecchio bastardo ci lascia campo libero, finchè non esageriamo, ma se diamo una festa per ogni minima cazzata…allora si che si incazza” Esclamò Malfoy, che finalmente aveva acceso la sua pipa, e sdraiandosi sul suo bel letto a baldacchino, iniziò ad aspirare la sua buona erba magica, che ogni volta che voleva, si faceva portare direttamente dal suo elfo domestico di fiducia.
“ Passane un po’ qua” disse Zabini, allungando una mano. Anche lui ne aspirò un po’, prima di passarla a Theodore che dopo aver partecipato anche lui la ripassò di nuovo a Malfoy. Poi notando che l’amico tardava a vestirsi il moro si voltò di scatto. “ CAZZO Draco, Muoviti”. “ Dieci minuti e sono tutto tuo” esclamò Malfoy sorridendo, e senza finire la sua pipa si diresse in bagno dove dopo più di dieci minuti uscì con indosso il suo smoking. Si piazzò d’avanti allo specchio e come aveva fatto pochi minuti prima l’amico Blaise, ammirò la sua figura allo specchio. Si passò una mano tra i capelli rendendoli ancora di più ribelli. Ormai aveva lasciato quel suo stile da signorotto che per anni la madre gli aveva costretto a far portare. Era davvero bello, lo doveva ammettere. Mostrò a se stesso il suo sorriso migliore e in un attimo , seguito dai due amici, furono pronti a raggiungere la sala grande, dove avrebbe dato il meglio di sé.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La sala quella sera era davvero stata ornata per bene. Piccoli pipistrelli volteggiavano per la sala, ragnatele finte ornavano ogni angolo della sala,e il cielo era cupo, con qualche stella in cielo che gli donava un po’ di luce. Harry e Ron , insieme a Samues Finnaghan Dean Thomas e Neville Paciok erano rimasti in piedi d’avanti al portone della sala grande, in attesa delle amiche che tardavano ad arrivare. “ Cosa staranno facendo!” esclamò Ron, con lo stomaco che brontolava. In quell’occasione anche lui aveva dovuto indossare uno stupido smokingh, di seconda mano, che non si addiceva proprio al suo stile. “ Sono donne, ricordalo. È Tipico di loro farsi attendere” Puntualizzò Neville, che quella sera aveva davvero uno stile impeccabile. “ Non sono Donne. Sono mia sorella ed Hermione, e loro non tardano mai” Esclamò il rosso, che adesso stava perdendo le staffe, la fame stava diventando violenta e lui odiava non poterla placare. Ma Ron cambiò espressione non appena vide avvicinarsi il gruppo dei serpeverde capeggiato dal furetto, che come al solito, al braccio portava la sua ennesima conquista. Questa volta però aveva deciso di portare una delle conquiste ripescate. Funny Parker stringeva il braccio di Malfoy con un sorriso raggiante. Il suo corpo perfetto era coperto da un abito leggero, e morbido, non adatto per quel mese, ma adatto alla serata. Zabini invece era accompagnato da una Pansy Parkinson adirata, anche lei con un abito altrettanto bello e provocante. “ Ma guardate un po’… San Potter e gli sfigati” Esclamò Theodore Nott non appena furono arrivati al portone d’ingresso. Harry fulminò il serpeverde con lo sguardo, ma non gli diede alcuna soddisfazione , non rispose a quell’insulto pronunciato da un troglodita che non valeva nemmeno la metà di quello che valeva lui. Malfoy guardò il gruppetto notando l’assenza della Granger, cosa che lo preoccupò. Notare l’assenza di una persona insignificante quando accanto a lui c’era una bellezza senza tempo come Funny. Ron lo guardava disgustato. Odiava quel ragazzo più di quanto fosse possibile odiare una persona. Avrebbe voluto schiantarlo lì, d’avanti a tutti. Ma purtroppo non gli fu possibile.
“ Vi siete proposti come camerieri per la serata?” li schernì Funny, sorridendo al suo cavaliere, con la speranza di ricevere un cenno di soddisfazione o compiacimento da quest’ultimo che non arrivò, perché distratto. “ Malfoy, ti vedo spaesato… cosa c’è? Non trovi la tua tana?” Ron era infuriato dalla sola presenza di quell’essere viscido. Lui non lo aveva provocato con le parole, ma solo con la sue presenza Ron diventava irascibile. Malfoy gli rivolse lo sguardo e stava per contrabbattere ma fu distratto da un gesto Di Harry verso Ron. Lo aveva spintonato e gli aveva indicato un punto alle spalle di Malfoy e quest’ultimo, seguito dal resto dei serpeverde si voltò per assistere allo spettacolo che si presentò d’avanti . Una Granger completamente diversa da quella che ogni giorno si era soliti vedere nel castello. I ricci ribelli erano stati raccolti in uno chignon elegantemente ornato da qualche nastro argento. L’abito che indossava le conferiva la bellezza delle donne della grecia antica, e il trucco leggero illuminava il suo viso.Malfoy rimase sbalordito da quella bellezza che non era abituato a vedere. I grifondoro lasciarono il gruppo dei serpeverde e si avvicinarono alle due amiche che avanzavano verso di loro. “ Herm, sei stupenda” Esclamò Neville . “ Grazie, tutto merito di Ginny” disse lei sorridendo all’amica che l’affiancava . Fece un piccolo inchino al publico “ Mi congratulo con me stessa” esclamò lei sorridendo agli amici, ma rivolgendo maggior attenzione ad Harry, che la guardava ammirata. Hermione si mise sotto braccio con Ron e si avviarono insieme all’interno della sala Grande. La presenza di Malfoy, e soprattutto della sua accompagnatrice non le erano passati inosservati. Anzi li aveva notati molto prima di arrivare all’ingresso, e se non fosse stato per Ginny sarebbe scappata di nuovo per rintanarsi nei dormitori. Ma la piccola Weasley le aveva fatto notare che non poteva farsi fermare da un Malfoy, e l’indifferenza lo avrebbe portato su tutte le furie. Non tanto perché provasse qualcosa per lei, ma perché Malfoy non era abituato ad essere ignorato. Era un bamboccio che da sempre, fin da quando era venuto alla luce, era stato al centro della scena. Ma questa volta doveva fare i conti con Hermione, che calcava la scena meglio di lui. Malfoy continuò ad ammirarla, poi senza dir nulla, ne a lei e ne ad altri imitarono il gruppo dei grifoni. Entrò nella sala grande accompagnato dalla sua scorta.
La grande cena ebbe inizio, e i tavoli furono riempiti delle migliori pietanze che gli elfi che lavoravano nelle cucine erano disposti a riservare agli studenti e agli insegnanti che occupavano i tavoli. Ron si fiondò su ogni genere di cibo che potè raccimolare. Hermione, seguita da Neville, Dean e Samues, guardavano la scena disgustati, mentre Ginny ed Harry si preoccupavano d’altro. “Ron, devi sempre fare l’esagerato” Rimproverò Hermione , che con un colpo di bacchetta ripulì la camicia di Ron dalla macchia di mirtillo che si era causato. “ Cusa Herm…” , non era in grado di parlare, la bocca era stracolma di cibo e con essa anche le mani. Neville scosse la testa divertito. “Ogni giorno è sempre la stessa storia con te! Cresci” . Hermione gli strappò i piatti dalle mani e li passò a Dean che li fece sparire in un batter d’occhio, lasciando Ron a bocca asciutta. “Hermione… passa un po’ qui quel vassoio” “ No Ron, mangia questo che hai d’avanti. Pensa un po’ anche gli altri”. “ No penso a me e al mio stomaco! Non essere sempre pignola” Piagnucolò Weasley, e dopo aver litigato abbastanza allungo con l’amica, quest’ultima cedette e gli passò tutto ciò che sarebbe stato in grado di divorare.
 
 
 
 
 
 
 
“Assaggia questa torta Draco, è squisita” Cinguettò Funny cercando di imboccare l’accompagnatore che scostò il viso disgustato. “ Smettila un po’…so mangiare da solo” Ringhiò lui, ritornando a fissare il tavolo dei Grifoni. Zabini lo guardava con circospezione, voleva capire quel cambio di umore a cosa era dovuto anche se qualcosa già sospettava.  “Draco non è tipo di farsi imboccare da una come te” Pansy era pronta a litigare per riprendersi il suo adorato Malfoy. “ Tu cosa sai di Malfoy, solo perché ci sei stata a letto qualche volta, non vuol dire che lo conosci bene” Rispose a tono Funny , ormai tra le due non correva buon sangue. Avevano gettato la loro amicizia per un ragazzo, anche se lui non era un ragazzo qualsiasi era pur sempre Draco Malfoy. “Ah, perché tu conosci bene Malfoy? Non dimenticarlo cara che prima di scopare con te lui lo faceva con me!” “Appunto, a quanto pare non lo hai soddisfatto abbastanza”. Malfoy odiava quelle voci che pronunciavano  il suo nome. Odiava quelle due oche senza cervello che credevano di conoscerlo solo per qualche notte che avevano condiviso lo stesso letto solo per qualche ora. Era stanco di tutte quelle ragazze che  speravano di poter conquistare il suo cuore, o credevano che lui le avrebbe considerate diverse. Per lui erano tutte uguali, erano tutte per una sola notte e non per la vita.
“Signore vi prego, non adiratevi. Godiamoci questa cena con tranquillità” Zabini cercò di mettere pace tra le due, ma senza successo. Iniziarono a piovere insulti e insinuazioni che attirarono l’attenzione dell’intera scuola, cosa che infastidì ancora di più Malfoy. “Ma volete un po’ tapparvi quel buco di bocca? Voi non siete altro che due puttanelle utili  solo per i miei momenti di sfogo! Non sopporto la vostra voce, il vostro viso , quello che riesco a sopportare è solo il vostro corpo ma solo per compiacere il mio…” Malfoy si era alzato e urlava ad entrambe. Un silenzio calò nella sala. Hogwarts stava assistendo a quella sceneggiata, tutti erano in attesa del prossimo atto. Malfoy alzò lo sguardo e incontrò quello di Hermione che gli fece tremare il cuore. Lo guardava con lo stesso sguardo di quel lunedì , con lo stesso sguardo che per anni lo aveva tormentato: di  Odio e delusione.
“Vaffanculo…” disse in un sussurro e senza aggiungere altro, uscì di scena con una gran rabbia che gli ribolliva dentro.
 
Silente riportò tutto alla normalità, con un lieve colpo di tosse. Non poteva certo punire Malfoy. Ricordava bene com’era essere giovani. Ricordava le difficoltà che ogni giorno si è costretto ad affrontare, come qualunque cosa può sembrare impossibile, ma non appena si scopre la soluzione ci si sente sciocchi a non averla trovata prima. Ricordava quella sensazione, e non avrebbe impedito a nessuno dei suoi adorati alunni di viverla.
“Quel Malfoy è davvero un bastardo” 
“Ha l’animo nero..insultare due ragazze in quel modo, dovrebbe pagarla”, la sala si riempì di frasi velenose verso Malfoy, ed Hermione rimase ad ascoltarle . Poi senza sapere il motivo, o almeno credendo di non saperlo , si alzò e non voltandosi al richiamo degli amici uscì anche essa dalla sala grande sperando di trovare Malfoy , ma non fu così. La sala d’ingresso era vuota, ma lei sapeva dove doveva andare.
 
 
 
 
 
 
 
      Il cielo immutabile, pieno di stelle. Era bello guardarlo senza che nessuno potesse impedirtelo. Il vento fresco che accarezzava il viso era piacevole. Quella stanza , scoperta per caso, gli aveva sempre dato conforto   e tornava lì, ogni volta che ne aveva bisogno.Quando voleva scappare da tutto e tutti. Anche lui, qualche volta aveva bisogno di mettere in pausa la sua vita.
La porta si aprì, ed Hermione apparve all’ingresso. Anche lei sapeva di quel posto, e sapeva che Malfoy si sarebbe rifugiato lì dopo la sfuriata appena conclusa.
“ Mezzosangue, cazzo vuoi?” Ringhiò lui, ritornando a guardare le stelle che percorrevano il cielo.
“Non solo l’unica alla quale riservi parole velenose” disse lei, chiudendosi la porta alle spalle e facendo qualche passo verso di lui. “Non credo che siano affari tuoi. Io parlo come voglio con chi voglio”. “Invece no, perché non è tanto gentile… anche tu , credo , vuoi del rispetto. Allora inizialo a dare. E smettila di comportarti come se fossi il padrone del mondo!” . Hermione tremava di rabbia. Era davvero arrabbiato con quel bamboccio che non portava rispetto per nessuno, che credeva davvero che tutto gli era dovuto. Malfoy si voltò e riservò ad Hermione uno sguardo da far accapponare la pelle. I suoi occhi erano glaciali. “Io posso tutto, sono un Malfoy. Discendo da una delle famiglie magiche più potenti in assoluto. E non sarai certo tu, sporca e lurida mezzosangue a darmi ordini !” . “ è inutile parlare con te Malfoy…sei solo un bamboccio viziato!” Gli urlò contro la grifondoro. “ continui a giudicare me? Tu? Che non riesci nemmeno a guardarmi negli occhi per un misero bacio che ci siamo dati, che non è significato  nulla?tu, che non riesci ad affrontarmi per dirmi quello che provi?  Io ti faccio paura , tu mi temi… e vieni a farmi la predica, la morale”. Ora la sua espressione era cambiata, ghignava divertito, stava deridendo i suoi sentimenti e per di più insinuava che Hermione lo temeva. “ IO? Io non ti temo mio caro Malfoy, io ti ignoro! Si , hai trovato qualcuna che ti ignora, che non ti considera un adone! Sei insignificante per me Malfoy! E questo a te non va giù” Adesso ad urlare era lei. E questo divertiva di più Malfoy, che continuava a ghignare divertito. Poi senza preavviso e senza un perché, si avvicinò alla Grifondoro, la prese tra le braccia e la baciò. La baciò di nuovo con la stessa passione che lo travolse mesi prima. Ma lei questa volta si divincolò dalla sua presa molto prima di rispondere e uno schiaffo volò in direzione del viso del slythering. Lo schiaffo fu risposto da un altro bacio da parte di lui, e di nuovo da uno schiaffo da parte di lei. Continuarono finche Malfoy la prese per i polsi e la fece appoggiare al muro. “Malfoy smettila…”disse lei con un filo di voce “Shhh… “ Fu l’unica risposta alle preghiere di Hermione e la baciò nuovamente, questa volta però lei si arrese. Si arrese alla morsa del serpente. Si lasciò accarezzare dal Rampollo, lasciò che le sciogliesse i capelli, che le slacciasse l’abito e che la sdraiasse sul pavimento freddo della sala. Lui , senza lasciarla , iniziò a spogliarsi e in un attimo si ritrovarono entrambi senza indumenti, senza nulla che dividesse i due corpi.Entrambi sentivano il calore della pelle, entrambi sentivano il desiderio di volersi. Ed entrambi iniziarono una danza di anime e corpo. In quel momento lui le insegnava a fare l’amore e lei gli insegnava ad amare.
  
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