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Autore: surferfrancy01    19/09/2006    9 recensioni
Come promesso, eccomi di nuovo con un'altra freschissima storia! L'ispirazione mi è venuta guardando un vecchio film che ha appunto lo stesso titolo della mia fanfiction...alcuni di voi probabilmente hanno già una mezza idea sulla trama, io però vi do' un aiutino: i nostri amici non si vedono da molto tempo, sono cresciuti e hanno preso tutti strade diverse. Un bel giorno però le loro vite si scontrano di nuovo, per caso, e da quel momento i nostri protagonisti dovranno fare i conti con il tempo, il quale cambia ma non cancella, rivivranno gli amori mai dimenticati e ne succederanno di tutti i colori...:) Io vi consiglio di leggere subito se siete curiose di sapere di cosa si tratta. In ultimo vi ricordo di commentare e vi auguro una buona lettura!
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6- Perché le parole possono mentire, ma…

Capitolo 6- Perché le parole possono mentire, ma…

 

Si ritrovarono ben presto sul fondo del precipizio rotolati giù come dei massi durante una valanga.

Avevano la schiena dolorante e una marea di uccellini che gli ronzavano intorno alla testa a causa della botta.

-        Ahia…- mormorò Sana cercando di alzarsi a fatica.

-        Kurata, stai bene?- le chiese Herik intravedendola nel buio.

-        Sì…ma i poveri tacchi hanno fatto una brutta fine…- disse sentendosi immediatamente più bassa senza le scarpe che aveva perso durante la caduta.- E tu invece? Niente di rotto?

-        Credo di n…-  ma fu subito interrotto dalla voce schiamazzante di Sana.

-        Bah, ma io dico…E io ti chiedo anche come stai dopo che ci hai fatto cadere nel precipizio!!! Te l’avevo detto che non stavamo andando dalla parte giusta!...

Herik sogghignò e Sana si interruppe:- Perché stai ridendo? Non mi sembra che sia una situazione divertente.

-        Ci siamo già passati Sana, ti ricordi? Ci è già successo una volta…

Sana ebbe di colpo un flash back…ma sì certo! La gita delle elementari! Anche quella volta erano caduti…

 

Anche tu… sei caduto? Che coincidenza!

 

Siamo entrambi sullo stesso pesce gatto!         “ Sulla stessa barca” vorrai dire!

 

Temo che non ci sentano… Siamo davvero in una brutta situazione.

 

E poi…

 

Io penso che tu…sia brava a recitare… che a volte la tua allegria sia solo finzione…

 

“Avevi pienamente ragione…Hayama… Avevi ragione…”

 

…E’ raro che lui mostri i suoi sentimenti a qualcuno…

 

Se tu sei triste…vorrei poterti essere d’aiuto… Se ti viene voglia di piangere…puoi venire da me…

 

-        Cavolo Hayama…era la stessa situazione…di tempo fa…-

-        Che ti ho detto io?- disse ironico sedendosi con la schiena contro la salita.

Sentendo e percependo i suoi gesti, anche Sana si sedette in silenzio.

La luna si stava pian piano scoprendo dalle nuvole, illuminando la notte come una specie di faro. E in quel momento centinaia, anzi no, migliaia di lucciole comparvero intorno a loro come in un incantesimo.

Riuscirono finalmente a vedersi in volto.

Sana sorrise spensierata:- Non avevo tutti i torti…le lucciole c’erano davvero…

Herik annuì.

Sana godeva dello spettacolo di luci e ombre che le si prostrava davanti agli occhi, lui invece poteva godere di un altro spettacolo altrettanto bello…

-        Ora però sei tu che mi fissi! Ti ho visto sai!- esclamò Sana accorgendosi dei suoi occhi.

Herik  distolse subito lo sguardo con imbarazzo e si guardò intorno.

-        Piuttosto, come credi che riusciremo a risalire? L’altra volta è successo per miracolo!- chiese Sana cercando di afferrare una lucciola.

-        Non lo so…non ci resta che aspettare che qualcuno ci venga a cercare.- rispose lui risoluto giocherellando con dei fili d’erba.

Sana rabbrividì improvvisamente ed Herik se ne accorse.

-        Hai freddo?- chiese immediatamente

-        No…- ma non fece in tempo a rispondere che lui si era già tolto la felpa e gliel’aveva data con un “Tieni” che non accettava obiezioni.

Sana se la infilò e si sentì come se Herik la stessa abbracciando: provò immediatamente calore e il suo profumo la cullò per un istante bellissimo.

-        Certo però che panorama…- disse Herik alludendo alle lucciole.

-        Mi spiace soltanto che quando la tua ragazza lo verrà a sapere potrebbe pensare che ci siamo imboscati di proposito…dovrai darle qualche spiegazione credo…-

-        Non le devo spiegare nulla. – risposta breve ma concreta.

Sana cambiò argomento, quella risposta le era bastata:- Oggi mi hai battuta Hayama…ma mettiti bene in testa che questa sarà la prima e l’ultima volta che succede una cosa del genere…

-        Questa frase non ti porta fortuna credimi…anzi, contro di me non fa effetto neanche la fortuna, sono un fenomeno della natura…

-        Beh! Anch’io parlerei così se fossi un karateka professionista come te, sai?-

Di colpo il viso di Herik diventò grigio, e non per quel gioco di luci e ombre… c’era sicuramente qualcosa che lo turbava, Sana glielo lesse negli occhi.

-        Herik…va tutto bene?- chiese Sana cercando il suo sguardo, ma lui fissava la terra, con un’aria assente ma triste.

-        Ti ho offeso in qualche modo? Se è così devi scusarmi…-

-        Ho dovuto mollare il karate…poco dopo la tua partenza.-

 

-        Perché? Non capisco… Il tuo braccio era guarito, avevi completato la riabilitazione…perché hai mollato?

-        Non ho mollato di proposito. Sono stato costretto.- disse secco strappando un mazzetto d’erba con violenza.

-        Eh?- chiese Sana confusa.

-        Ho continuato a praticare per altri due anni dopo la tua partenza per l’Europa, per due anni avevo aspettato che tu tornassi in ogni momento, come mi avevi promesso…poi però i giornali, le voci stavolta concrete su te e Naozumi…e poco a poco mi sono rassegnato. Ho conosciuto Tomoko, era la mia nuova vicina di casa. Ci siamo messi ed è stata la mia ragazza per tutto questo tempo… Comunque con il karate andavo alla grande, sfogavo la mia rabbia e davo sempre il meglio di me, ero a un passo da diventare cintura nera…un passo…ma Tomoko ha interrotto tutto. Diceva che dedicavo più tempo a quello sport che a lei, ero diventato la sua ossessione. Mi ha costretto a fermarmi lì, a buttare al vento tutto ciò che avevo combinato di buono in quegli anni…e da lì in poi non ho più neanche tirato un pugno ad un muro.

-        Ma Herik non capisco…ti sei fatto costringere? E poi perché quando mi sono presentata lei mi ha detto che stavate insieme da soli 2 mesi se invece vi frequentavate da anni?

-        Perché…beh ecco…ti ha detto così perché sono due mesi che le ho dato un anello di fidanzamento…con la promessa di sposarla…-

Sana sentì il suolo franare sotto di lei, una freccia avvelenata colpirle il cuore, un pegno violento fracassarle lo stomaco…sensazioni che la facevano sentire come se stesse per morire da un momento all’altro dopo aver sentito quelle parole.

Herik la guardò per capire la sua reazione. Dentro di lei Sana soffriva come una matta, ma in qualche straordinario modo riuscì a rimanere impassibile.

Alcune lucciole intorno a loro scomparvero ed Herik non riuscì a vedere quella lacrima onesta che, proveniente dal cuore, le rigava la guancia arrossata dal freddo.

-        Tu…tu la ami vero?- chiese timorosa aspettando il colpo finale che avrebbe messo fine al battito del suo cuore ormai tramortito…

Herik ci pensò un attimo, in quel momento una lucciola dispettosa illuminò il viso di Sana, facendo brillare quella goccia che scendeva lenta e amara fino alle sue labbra.

 

-        No, io non la amo.-

 

No, io non la amo… No, io non la amo… No, io non la amo… No, io non la amo… No, io non la amo… No, io non la amo… No, io non la amo… No, io non la amo…

 

-        Bugiardo!- esclamò Sana mentre quella frase le girava nel cervello come un trapano.

Herik le si avvicinò e la baciò a fior di labbra, assaporando il gusto salato di quella lacrima dolcissima e innocente.

 

Se ti viene voglia di piangere…puoi venire da me.

 

Sana chiuse gli occhi e altre lacrime le rigarono in viso, scivolando sulle loro labbra.

In quel momento quella frase assunse un suono più dolce, più veritiero…perché le parole possono mentire, ma i baci non ne sono capaci…

 

AHAH! Capitolo rivelazione!!!! Ma non credete che d’ora in poi sarà tutto stile “…e vissero tutti felici e contenti” perché non sarà affatto così…assaporate anche voi quegli ultimi residui salati che vi rimangono in bocca perché Surferfrancy non vi assicura nulla…

Spero a presto!!!

 

Recensite mi raccomando, mi fa sempre molto piacere.

 

Franciux

 

  
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