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Autore: hugnjall    11/02/2012    3 recensioni

[...]-Piacere, Charlotte Jones! Charlie per gli amici.- Disse sorridente, anche se dopo poco staccò la stretta di mano e concluse la frase.
-Ma per te Charlotte.- Disse con disgusto e odio. Non ci credeva che era quello che l'aveva quasi messa sotto.[...]
[...]-La vuoi solo far ingelosire, vero?- Esortò Louis, con le mani incrociate. Le guance di Harry divennero subito scarlatte.
-No! Mi piace davvero Caroline, stà zitto.- Borbottò Harry, mentre stava per uscire dalla sua stanza Louis gli diede uno strattone.
-Amico, sono fidanzato con Chanel solo perchè l'ho prima frequentata. Ricordati.-
-Non me ne frega niente di te!- Urlò Harry, liberandosi dalla sua presa. Louis ne rimase perplesso, non glielo aveva mai detto.[...]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’era un silenzio assoluto per le vie di Londra, tranne che nella casa della famiglia Jones.
«Charlotte Jones! Ancora a letto?!» urlò il padre della ragazza, sbattendo violentemente il pugno contro la stanza della figlia.
Aprì le tende, e uno spicchio di sole illuminò la faccia di Charlotte; si rigirò nel letto, ma invano, poiché il padre le tolse le coperte.
«Papà!» gridò. Charlotte aveva un fisico abbastanza minuto e snello, era piuttosto bassa e aveva dei capelli castani chiari, con qualche riflesso biondo, che le arrivavano fino a metà schiena. I suoi occhi erano azzurri, sembravano quasi color ghiaccio, molti ragazzi, infatti, le andavano dietro per i suoi occhi; aveva delle labbra carnose e rosee, abituate a sorridere e a mostrare i suoi denti bianchissimi e perfetti.
Charlotte aveva quasi diciotto anni e lavorava, soltanto nei mesi scolastici, part-time in un centro estetico, infatti, le piaceva molto il campo della moda e del make-up.
La ragazza si diresse velocemente nel bagno, sapeva che giorno era: il giorno in cui doveva andare a Brighton con i suoi amici. Odiava quel giorno perché si doveva svegliare presto, ma per il resto, lo amava da morire. Prese una spazzola e iniziò a pettinarsi i capelli. Poco dopo, attraverso lo specchio intravide suo fratello di sei anni, Josh. Charlotte lo guardò quasi come se fosse un animale… non perché lo odiava… ma perché aveva appena finito di mettere la mano nella pittura che, ahimé, usava spesso. Si avvicinò a Charlotte sempre di più, per poi afferrarle il braccio e lei urlò: sul braccio le era rimasta una macchia blu. Sua madre arrivò in bagno e cercò di toglierla, ma senza risultati. Intanto Josh era andato in cucina a consumare la colazione, tranquillo e spensierato.
«Mamma, è uguale, dai. Fammi vestire, altrimenti faccio tardi per andare al treno.» borbottò Charlotte, dirigendosi verso la sua cameretta. S’infilò velocemente degli short di jeans e una canottiera bianca, e infine si mise delle converse dello stesso colore; prese alcuni bracciali d’oro e se li infilò di corsa, per poi terminare con un cappello di paglia estivo.
Si diresse in cucina e bevve un goccio di latte, per poi prendere la borsa e le valigie.
«Mamma, papà, io vado! Vi chiamo appena arrivo!» urlò Charlotte, per poi uscire da casa. Attraversò la strada, anche se si fermò di scatto quando una macchina, per poco, non la mise sotto. A bordo c’era un ragazzo castano con una mega frangetta, e con degli occhi verdi belli quasi quanto quelli di Charlotte, e poi altri quattro adolescenti, che alzarono le mani fuori dal finestrino come per chiederle scusa. Dopo di ché la macchina andò via.
«Cretini!» li apostrofò Charlotte, per poi dirigersi verso Victoria Station. Alle nove meno un quarto, andò da Starbucks e lì trovo Chanel e Juliet: le sue migliori amiche. 
Chanel era estroversa e chiacchierona, ed era al corrente di tutti i pettegolezzi: aveva i capelli neri come la pece e gli occhi verdi; tendeva a vestirsi secondo l’umore e non seguiva la moda come le altre due.
Juliet era una ragazza dai capelli biondi e dagli occhi neri; era introversa, anche se piaceva a molti ragazzi; di solito si apriva raramente con le persone, ma con Charlotte e Chanel parlava molto.
«Charlie, finalmente!» esclamò Chanel, dandole un frappuccino, che Charlotte bevve tutto d’un sorso. Juliet, intanto, pagò e prese tutte e due sottobraccio, mentre si dirigevano verso i treni.
«Ragazze, non vorrei far tardi come l’anno scorso… Jessica e Britney ci hanno aspettato per un’ora!» mormorò Juliet mentre portava le sue valigie ed entravano in un treno. 
Jessica e Britney erano due sorelle, che rimproveravano loro ogni minimo dettaglio. Anche se erano molto critiche, Juliet, Chanel e Charlotte le adoravano.
«Dovremo aspettare ben cinquanta minuti…» borbottò Chanel, sempre così impaziente… odiava aspettare. 
Dopo pochi minuti iniziò a ridacchiare, indicando la macchia di Charlotte.
«Mio fratello Josh, con la pittura…» sussurrò Charlotte, girando la testa verso il finestrino, imbronciata. Juliet cercò di cambiare il discorso per evitare le litigate.
«Ragazze, lo sapete che quest’anno vengono dei nuovi ragazzi? Amici di Britney e Jessica!» la bionda, Juliet, fece l’occhiolino a Charlotte, che aveva da poco finito una relazione e ne era uscita molto triste: Juliet e Chanel cercavano di trovarle un ragazzo e aiutarla per passare questo brutto periodo.
«Anche tu sei single, signorina.» sussurrò Charlotte, mentre si sistemava i capelli castani; Chanel si mise davanti a loro, intromettendosi nella discussione.
«Ragazze, non scordatevi di me, eh!» disse Chanel, mentre si sistemava i capelli e migliorava il suo aspetto, scatenando la risata delle ragazze. Per tutto il viaggio rimasero in silenzio, come ogni anno, per riflettere.
Appena si aprì la porta del treno, uscirono per ultime per evitare la folla e sorrisero a quel nuovo clima. Iniziava una nuova avventura!
  
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