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Autore: Bale    12/02/2012    1 recensioni
Una nuova minaccia unirà, per la seconda volta, la squadra di Sam Cooper e quella di Aaron Hotchner.
Genere: Introspettivo, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quattro Scale Reali.

Quella di cuori era stata inviata ad Aaron Hotchner, mentre Sam Cooper aveva ricevuto quella di quadri.

Le altre due erano toccate a David Rossi e Jonathan ‘Profeta’ Simms.



-Ha senso! Siete i membri più anziani!-



Le due squadre si erano riunite a Quantico, in Sala Riunioni.

Sul tavolo erano state disposte le carte e i biglietti che le accompagnavano.

Le sette buste gialle erano state accantonate in un angolo. Le analisi non avevano dato alcun risultato.



-…senza offesa!- si affrettò ad aggiungere Spencer Reid.

-Nessuna offesa!-   rispose Sam Cooper.



Spencer, Derek e Mick avevano ricevuto cinque carte del medesimo seme: un colore.

Per Spencer colore di cuori, per Mick di fiori e per Derek di picche.



-Ci stanno invitando ad una partita a poker? Perché?-   chiese Mick quasi infastidito.

Detestava esser preso in giro, detestava quegli SI che, con giochetti insignificanti, credono di essere migliori di chiunque altro.

-Reid, leggi il biglietto, per favore-   ordinò Hotch.

Spencer non ebbe bisogno di leggere. La sua era una memoria eidetica.

Sapeva perfettamente che quei sette biglietti erano del tutto identici, salvo che per un particolare.

L’ultima cifra in fondo variava a seconda del destinatario.

Reid prese fiato e recitò:

-La partita del secolo si avvicina. Sei stato scelto per partecipare. Verrò a prenderti a casa sabato sera. Tieniti pronto per le otto in punto.-

In realtà ad ognuno di loro era stato dato un orario differente.

Da ciò si presumeva che l’SI fosse uno solo.

Hotch sarebbe stato il primo, poi Cooper, poi gli altri.

A distanza di un’ora l’uno dall’altro, sarebbero stati tutti condotti alla partita del secolo.

-Che facciamo?-   chiese Cooper interrompendo i pensieri di tutti.

-Che sappiamo del sangue?-   Profeta parlò per la prima volta.

-E’ sangue di maiale-   rispose Morgan prontamente.

-Che facciamo?-   incalzò Cooper.

-Tecnicamente nessuno ha commesso un reato. Siamo solo stati invitati a giocare a poker-   sentenziò Reid, stringendosi nelle spalle.

-E allora? Ci andiamo e basta?-   commentò Mick sarcastico.

-Che idea ti sei fatto, Dave?-   chiese Hotch, stroncando sul nascere il battibecco tra Reid e Rawson.

David Rossi se ne era rimasto in silenzio in un angolo.

Teneva la testa bassa, le mani giunte in grembo.

-Non lo so, ho un brutto presentimento-

Detto questo tornò a fissare il pavimento, assorto nei suoi pensieri.

-E’ evidente che quest’uomo è un maniaco del controllo-   

-…e a quanto pare agisce da solo-  

-Cosa può volere da noi?-   chiese Rawson.

-Oltre al controllo?-    ironizzò Profeta.

Era una situazione surreale. Sembrava di stare in uno di quei film horror in cui il cattivo, attraverso una telecamera, osserva le sue vittime consumarsi lentamente.

In quella stanza c’erano sette menti eccezionali, eppure erano state offuscate e confuse da una semplice e insignificante busta gialla.

-Io dico di accettare!-    propose Morgan alla fine   -Saremo in sette e, se abbiamo ragione, lui è da solo. Potremmo tenerci in contatto con il resto delle nostre squadre. Non potrà farci niente di male-

-Di solito i maniaci del controllo sono anche ben organizzati. Non ci permetterà di mantenere un contatto via radio con altri agenti-   si inserì Profeta.

-Allora che si fa?-    sbottò Mick.

Fu allora che Davi Rossi si alzò.

Abbandonò la sua poltrona e si diresse verso la porta.

-Dormiamoci su-
   
 
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